Una semplice richiesta: quella di usare il centro sportivo di Trigoria, quartier generale della Roma. La richiesta arriva dalla Juventus, in vista della finale di domani in Supercoppa contro la Lazio. Nulla di male, pensa la dirigenza giallorossa. Almeno fino a quando sui social network non si scatena la rivolta dei tifosi di Totti e compagni.
IL DETTO -“Il nemico del mio nemico è mio amico”, avranno detto. Quindi permesso accordato, anche perché la squadra allenata da Garcia proprio oggi sarà impegnata in Umbria, contro la Ternana. Via libera così a Conte e ai suoi uomini, che prima della rifinitura all’Olimpico hanno saggiato i campi di Trigoria. Un’ospitalita' concessa ad una storica rivale che non va giù ad una parte della tifoseria romanista.
LA NORMA - I frequentatori degli spalti dello stadio non accettano. Anche se questo rapporto tra le due dirigenze va avanti per la politica sportiva, considerando che le due squadre hanno le stesse idee sulla riforma della Lega, e sulle normative federali che prevedono per i club “l’obbligo di mettere a disposizione i propri campi per gare ed allenamenti di squadre nazionali e rappresentative federali” (art. 69 delle Noif).
L'ANNIVERSARIO - Non basta. Anche perché la benzina sul fuoco arriva grazie ad una data, quella di oggi. Il 17 agosto di 5 anni fa, infatti, moriva il presidente Franco Sensi. “Al peggio non c’è mai fine, vergogna!”, scrive qualcuno. Per altri invece, dopo la sconfitta di Coppa Italia nel derby con la Lazio, “pensavamo di averle viste tutte”.
GLI ANEDDOTI - Non manca chi prova a difendere la scelta. “Non avevano altra scelta anche perché Lotito (presidente della Lazio, ndr) li aveva mandati ad allenare in un campo di patate”. Giustificazione che non accontenta i critici. E allora interviene chi ricorda come di intelligenza con il nemico sono stati accusati i biancocelesti nel maggio di 3 anni fa. Quando contro l’Inter, pur di non vedere gli odiati cugini sulla vetta della serie A, tutto lo stadio tifava per la squadra nerazzurra allenata da Mourihno.
GLI SFOTTO' -“Ma noi siamo gemellati, voi no”, ricorda un tifoso laziale. Ma la miccia è lanciata e c’è chi tira fuori dagli annali altri aneddoti. Spunta un “Roma-Juventus del 1973... Riguardate l’esultanza al gol di Cuccureddu. Da voi nessuna morale!”. “E dai su – risponde un altro - non fatemi ripostare la foto di Claudio Amendola con la sciarpa del Milan nel 2000”.
LE LARGHE INTESE - Inevitabile lo sfottò dalla tifoseria della Lazio. “Pallotta d'altronde glielo aveva promesso: porterò a Trigoria una squadra vincente”. Per ricordare che sono oltre 10 anni che “non si vedeva una maglia scudettata a Trigoria”. Non solo. C’è anche chi prende spunto dalla politica e dalle larghe intese Pd-Pdl: “E' la moda”. Che riporta, ancora una volta, in auge il famoso detto: “Il nemico del mio nemico è mio amico”. Ma non per tutti i tifosi giallorossi.