Domani sarà la prima giornata di mobilitazione generale della scuola, al grido di "Non c'è più tempo" gli studenti scenderanno in piazza in tutt'Italia per reclamare più sostegno al diritto allo studio e per la scuola pubblica, contro le politiche di austerità e di tagli. L'appuntamento è alle 9 in piazza della Repubblica. "Scendiamo in piazza perché vogliamo essere priorità politica nell’agenda di questo paese - si legge nel comunicato degli studenti - Intanto le statistiche Ocse si commentano da sole: il sistema scolastico Italiano è negli ultimi posti, sempre più definanziato e provato da 10 anni di politiche di austerità. Noi crediamo che una alternativa esista e possa partire dalle scuole e dalle università di questo paese. Scenderemo in piazza per gridare no alle politiche di austerità, no alle logiche di mercato nelle scuole, no ai test Invalsi, no al contributo volontario, per rivendicare una legge nazionale sul diritto allo studio, per delle scuole come comunità realmente partecipate e democratiche, per raggiungere gli standard europei sui finanziamenti in istruzione, per scuole ed università aperte ed accessibili, per un reddito di formazione, perchè vogliamo scuole che non ci crollino in testa".
OGGI IL FLASH MOB A TERMINI - Oggi la Rete degli studenti medi, che ha promosso l'iniziativa di domani, sara' alle ore 14 alla stazione Termini con un flash mob per lanciare lo slogan della manifestazione nazionale: "distribuiremo pennarelli per scrivere su un telo bianco le idee, i pensieri, degli studenti sulla nostra scuola. Tutte quelle idee che saranno domani al centro della mobilitazione studentesca nazionale". "Alle 14 a Termini e in molte altre citta' italiane - dichiara Daniele Lanni, Portavoce Nazionale della Rete - oggi si svolgeranno flash mob in avvicinamento a domani, data di mobilitazione studentesca nazionale da noi lanciata. Distribuiremo colori, per far scrivere idee, pensieri e parole sulla scuola pubblica. Siamo convinti che scrivendo scuola, scrivendo come la si vuole, come la si cambia, in realta' si sta scrivendo il nostro futuro. Si scrive scuola, si legge futuro. Domani saremo in piu' di 50 piazze in tutta Italia, per difendere la scuola, per migliorarla, per rimettere al centro le nostre idee, quelle che sono state scritte con i colori sul nostro telo, e quelle che ci sono state inviate rispondendo al nostro invito di scrivere le proprie idee sulla lavagna della propria classe. Domani gli studenti di tutta Italia torneranno finalmente protagonisti".
IL PERCORSO - Il corteo percorrerà via delle Terme di Diocleziano, via Giovanni Amendola, via Cavour, piazza dell'Esquilino, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, via dello Statuto, piazza Vittorio Emanuele II, via Conte Verde, viale Manzoni, via Giovanni Giolitti, piazza di Porta San Lorenzo, piazzale Tiburtino, via Tiburtina, via dei Marruccini, piazzale Aldo Moro e viale delle Scienze.
L'ACCAMPAMENTO DEL 18, LA MANIFESTAZIONE DEL 19 OTTOBRE - Sabato 19 ottobre sarà la volta della manifestazione lanciata dai movimenti per il diritto all'abitare, sostenuta da Cobas, No Muos e No Tav . "Il rischio infiltrati esiste ma spero sia isolato - ha detto il prefetto, Giuseppe Pecoraro, al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza, in merito alla possibilità che siano presenti "infiltrati" alla manifestazione che si svolgerà nella Capitale il 19 ottobre. "I promotori si daranno da fare per isolare gli infiltrati, un segnale positivo per noi e per le forze dell'ordine. Noi prendiamo in esame tutti gli scenari prevedibili e una di questa è la presenza di infiltrati", ha aggiunto il prefetto. "Mi auguro sempre che queste voci non siano veritiere - ha aggiunto il prefetto - è ovvio che viviamo in un momento delicato e ci può essere qualcuno che vuole alzare la testa ma ci siamo prefigurati tutti gli scenari". "Ci prefiguriamo una manifestazione dura ma pacifica. Dura perché chi parteciperà vorrà far conoscere le difficoltà che vive ma ci sarà ovviamente il tentativo e la volontà di prevenire atti di violenza", ha aggiunto Pecoraro. "Per i cortei ci aspettiamo una grande affluenza, soprattutto per il 19, 10/15mila persone ma non escludiamo possano essere di più - ha detto il prefetto. Per Pecoraro "il corteo del 18 andrà scemando e ci sarà un concerto a San Giovanni. Non dovremmo avere ipotesi di contrasti e confronti vista la non presenza dei tifosi del Napoli. Per sabato 19 abbiamo fatto un percorso che va da San Giovanni a Porta Pia mentre venerdì 18 da piazza della Repubblica a San Giovanni". "Il Comune ha autorizzato l'accampamento dei manifestanti il 18 sera a piazza San Giovanni", ha concluso il prefetto Giuseppe Pecoraro. I manifestanti, infatti, al termine della manifestazione del 18 ottobre si accamperanno in piazza San Giovanni per attendere la partenza del corteo del 19 ottobre che partirà nel pomeriggio.
L'APPELLO DELLA CONFCOMMERCIO - Contro i possibili disagi che il corteo del 19 ottobre potrebbe recare agli esercizi commerciali a ridosso del percorso della manifestazione, la Confcommercio di Roma lancia un appello alla città. "Siamo preoccupati per il corteo che sfilerà sabato prossimo - dichiara il presidente Giuseppe Roscioli - Faccio un appello a tutti i manifestanti: abbiano rispetto per chi lavora e per chi vive in questa città. Roma - prosegue Roscioli - si trova ad essere teatro di manifestazioni e proteste in un momento già difficile e questo non aiuta, né i commercianti, né i cittadini, né i turisti. Ci sono state già diverse manifestazioni che in passato hanno messo la città a ferro e fuoco". Per il futuro la Confcommercio lancia una proposta: quella di far svolgere le manifestazioni la domenica, così da creare meno disagi per turisti e commercianti. 'Il sabato è la giornata dedicata alla famiglia, si esce con i bambini ed è la giornata più intensa per il commercio, perciò la manifestazione è un danno molto grosso sia per i residenti sia per i commercianti, che per i turisti. Capisco la problematica di non bloccare Roma dal lunedì al venerdì ma forse spostandola alla domenica avremmo risolto il problema. La domenica il traffico è inferiore, i negozi sono quasi tutti chiusi e quindi l'impatto sarebbe meno devastante''.