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La Lazio in dieci vince a Udine§Sotto di due gol reagisce

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La cura Reja comincia a produrre i risultati sperati. I biancocelesti, seppur in formazione rimaneggiata, si sono imposti (per 3-2), al Friuli, nel lunch match della prima giornata di ritorno, contro un'Udinese a fasi alterne e a tratti irriconoscibile. Grave, per i bianconeri, non aver sfruttato la superiorità numerica (nella seconda frazione), dovuta all'espulsione di Onazi al 9' del primo tempo.

GRANDE REAZIONE- Buona, al contrario, la reazione emotiva dei capitolini, grazie soprattutto agli innesti di Hernanes ed Ederson. Nei padroni di casa, privi degli squalificati Allan e Gabriel Silva, Francesco Guidolin ha optato su un 3-5-1-1,con un solido centrocampo e con Maicosuel a sostegno di Di Natale. La Lazio orfana degli indisponibili Marchetti, Konko, Novaretti, Radu e Gonzalez e degli squalificati Ledesma e Mauri, Edy Reja si è affidato a un quasi speculare 3-5-2, con il duo Floccari-Klose in avanti. Fra le riserve a inizio match Anderson, Keita, Ederson ed Hernanes.

BELLA PARTITA- La partita è stata molto vivace. Dopo un primo tempo dominato dall'Udinese, che poteva anche incrementare il vantaggio ottenuto da Di Natale su rigore (all'8'), la Lazio è tornata dall'intervallo carica.  Il pareggio, meritato, è arrivato al 53' da Candreva su un altro chiaro calcio di rigore, al 68' da Badu ha pareggiato il conto con uno spledndido gesto atletico (al limite dell'area). All'82' è Cavanda a dettare la riscossa biancoceleste facendosi perdonare l'errore sul rigore al primo tempo con un gol di "rapina" gentilmente offerto dalla difesa friulana. Sullo scadere è l'uomo mercato Hernanes a segnare la rete del 2-3 che ha dato la vittoria alla squadra giallorosa.


La Capitale incompiuta: in viaggio§nella Roma dei cantieri infiniti

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Questo è un viaggio nella Roma che sarebbe dovuta essere. E, per ora, resta solo sulla carta dei progetti presentati. Un giro nella Capitale delle infrastrutture iniziate e mai finite, che avrebbero dovuto portare la città su standard europei. Ma che, nell’analisi costi-benefici, mostrano il segno meno: perché, in alcuni casi, hanno provocato più disagi che effetti positivi per romani e non solo. Benvenuti tra i cantieri delle grandi opere che vanno al rallentatore. Che, fino ad oggi hanno bruciato oltre 2 miliardi di euro in 20 anni. Da questo calcolo però resta fuori l’appalto più grande del Vecchio continente: la metro C, che a sua volta è costata oltre 3 miliardi e che merita un discorso a parte.

I MONDIALI DI NUOTO - Il simbolo di queste incompiute è la Cittadella dello sport. È una di quelle opere commissionate nella belle èpoque del modello-Roma, con Walter Veltroni alla guida del Campidoglio. Lo studio nasce nel 2005 e l’impianto nasceva con l’idea della struttura di punta per i Mondiali di nuoto del 2009. Il progetto fu affidato all’archistar valenciano Santiago Calatrava e, nonostante i 200 milioni investiti da palazzo Senatorio, la ‘vela’ che si vede dal raccordo arrivando da Roma sud resta incompleta. A 5 anni dall’evento, serve ancora mezzo miliardo. Risorse che servirebbero per un ponte che da Tor vergata raggiunga la Romanina.

valco san paolo

LE PISCINE - Legato alla competizione intercontinentale c’era anche un altro cantiere: è quello del Polo natatorio. Il cantiere di Valco San Paolo, per cui sono stati investiti 16 milioni di euro, è lasciato all’incuria. PaeseSera si era già occupato di questa vicenda, che raccontava la storia di una piscina senza acqua. E rappresenta l’ennesima puntata del malaffare in salsa italiana. È stata aperta per un mese, per godere dei trionfi romani della nuotatrice Federica Pellegrini, poi è finita sulle pagine dei giornali e nei faldoni della procura che indagava su Francesco Maria De Vito Piscicelli (l’imprenditore che nel terremoto de L’Aquila vedeva solo un guadagno da portare a casa pagando tangenti). Oggi se ne occupa la Federnuoto, spendendo risorse per garantire un servizio di sorveglianza. Altri 4 milioni per le Piscine della Città futura sulla Colombo.

LE ARCHISTAR - All’Eur anche la Nuvola di un’altra star dell’architettura: Massimiliano Fusksas. L’opera doveva essere già completata e i costi previsti erano di 250 milioni di euro. L’obiettivo del primo esecutivo Veltroni? Realizzare in zona un polo congressuale. Il progettato è stato più volte rivoluzionato. I costi sono saliti e i cantieri riaperti, grazie al regalo di Natale arrivato dal governo Letta, che ha stanziato altri 100 milioni di euro lo scorso dicembre. Alla fine il palazzo sarà completamente diverso da quello approvato dall’allora sindaco. Sul fronte mercati non se la passa meglio la struttura di via Ostiense. In questo caso l’archistar viene dall’Olanda, Rem Khoolas, e i soldi privati (230 milioni) ma il risultato è lo stesso: ritardi su ritardi. Lavori cominciati nel 2006, a dicembre era pronto solo il perimetro. Non solo: era previsto un teatro di circa 3 mila posti a sedere, ci sarà l’ennesimo centro commerciale.

filobus

LA MOBILITA’ - Ma la vera spina nel fianco si chiama emergenza traffico. La metro C merita un libro a parte, ma non tutto fila liscio sulla linea B1: la stazione Jonio fino ad ora ha un anno di ritardo. Sul tabellone nessuna data di consegna, 174 i milioni spesi. Il corridoio della mobilità sulla Laurentina si è invece trasformato nel cantiere dell’immobilità, come già raccontato da PaeseSera. I filobus che dovevano risolvere il problema del traffico (50 minuti per percorrere 4 chilometri) sono chiamati dalla popolazione “fantasma”. L’opera non è niente di più che una corsia preferenziale, un decimo del progetto da 38,4 km, e le spese sono lievitate fino a 163 milioni. Di questo progetto i cittadini ricordano le promesse e le inchieste della magistratura: per far ottenere l’appalto dei 45 veicoli all’azienda bolognese Breda Menarinibus, Riccardo Mancini avrebbe intascato 500 mila euro di mazzette. Una tangente che all’ex ad di Eur spa è costata un soggiorno in carcere e un rinvio a giudizio. A Ponte di Nona invece c’è un parcheggio nel nulla, la stazione è rimasta sulla carta (1,5 milioni). 

vigna clara

vigna clara

L’OPERA DEL SECOLO SCORSO - Per la Tiburtina erano pronti 100 milioni, l’obiettivo: allargare la carreggiata stradale da Rebibbia a via Marco Simone. Di questa promessa restano i jersey. Su via Boccea si passa da 6 a 7,5 milioni di investimenti a causa dei ritrovamenti archeologici; la Prenestina bis, invece, è solo servita a ferire il parco di Tor Tre Teste (tratto: Quarticciolo-Grande raccordo). Oltre 5 milioni di euro sono serviti per il cavalcavia tra via Quirino Majorana e Giacomo Folchi, conosciuto come il ponte della Portuense. La colpa di 300 mila euro stanziati dalla ragioneria comunale nel 2011, ma che non sono mai stati sbloccati, crescendo fino a 600 mila euro l’anno successivo. A voler fare il giro dei piccoli interventi nei Municipi si rischia di perdersi. Il mercato di Casal Bertone va a rilento; mentre mai terminati sono il mercato rionale dell’Alberone, il palasport alla Massimina e il parco di Labaro. Ma colpire di più è un’opera realizzata per i Mondiali del ’90: è la stazione di Vigna Clara. Stavolta l’infrastruttura, costata 90 miliardi di vecchie lire, è stata completata: i 6 chilometri però sono abbandonati. A conferma di una città cha va al rallentatore. E rischia di restare incompiuta.

Maltempo e multe: la domenica§ecologica non piace ai commercianti

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Domeniche a piedi, blocco del traffico, targhe alterne. A detta di molti esperti non sono altro che un palliativo per combattere l’emergenza inquinamento, mentre per la Cna di Roma rappresentano un colpo all’economia cittadina. Ieri serrande “abbassate” e “vetrine spente” rispetto alla scorsa settimana. “Una giornata negativa”, spiega il vicepresidente della Confcommercio capitolina, Antonio Pellone. Anche per colpa del maltempo che si è abbattuto sulla Capitale. Dove non sono mancate le multe per la violazione dell’ingresso nella fascia verde.

FASCIA VERDE E MALTEMPO - Il bilancio delle associazioni di categoria parla di una situazione di crisi, che il blocco delle auto più inquinanti ha solo il merito di aver accentuato. Una scelta, quella dell’amministrazione guidata dal sindaco Ignazio Marino, che si somma alle condizioni meteo avverse: “Non sappiamo quale delle due cause abbia influito di più”, dicono dalla Cna capitolina. La seconda domenica ecologica prevedeva infatti lo stop di tutti i veicoli più inquinanti nella fascia verde (dalle 7.30 alle 12.30 e dalla 16.30 alle 20.30), anche se forniti di permesso di accesso e circolazione nelle zone a traffico limitato.

LE MULTE - Non tutti gli automobilisti hanno lasciato la propria auto in garage. Così su 1173 controlli effettuati fino a mezzogiorno, per 277 romani è scattata la multa scrive in un tweet il capo dei vigili, Raffaele Clemente. Alle 21 le verifiche sfiorano quota 2 mila e le sanzioni sono quasi il doppio. Mentre dal Campidoglio ricordano che “chi paga subito può usufruire di uno sconto del 30%”.  Sono queste le cause che portano “la quasi totalità delle aziende, che sono a conduzione familiare, a non aprire sapendo che il blocco non avrebbe consentito di coprire i costi del festivo, doppie, del personale”, afferma Giovanna Marchese Bellaroto, presidente di Cna Commercio.

LE VENDITE - Per gli esercizi che vendono prodotti di largo consumo, (tabaccherie, latterie e pasticcerie) registrano incassi più bassi del 30%. Mentre per le librerie in calo, in alcuni casi, è del 50% in meno rispetto alla scorsa settimana. “Ricordiamo - sottolinea Marchese Bellaroto - che è ancora domenica di saldi, in cui i commercianti sperano di incassare qualcosa in più delle domeniche normali. Senza considerare il maltempo che non ha favorito il ricorso a bus e metro. La pioggia non ha insomma aiutato a educare all'uso dei mezzi pubblici”.

LE PROSSIME INIZIATIVE - La domenica ecologica però non ha creato problemi ai centri commerciali, stano alle associazioni di categoria. Per Pellone, “trovandosi per la maggior parte al di fuori della fascia di stop al traffico, invece, se ne sono avvantaggiati”. Altre due giornate senza auto sono in programma il 23 febbraio ed il 23 marzo. E c’è da scommettere che non mancheranno le polemiche.

Tossicodipendenza, oggi i dati sui servizi§Ultimo tentativo di riscatto per l'Agenzia

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Ormai è diventata una specie di zombie. Di quelli che di essere morti non ne vogliono proprio sapere. E così l'Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze, nonostante poco tempo la separi dalla chiusura definitiva (domani dovrebbe essere discussa in assemblea capitolina), oggi presenterà i dati 2013 sui servizi erogat (11,30 via Voghera 35/a). Forse l'ennesimo tentativo di dimostrare il lavoro svolto e sperare così di salvarsi in corner. O un modo elegante per uscire di scena dopo la criticatissima campagna contro le droghe, lanciata con l'hastag #moltomeglio.

LA PROMESSA DI MARINO - Fatto sta che la fine dell'Act Ignazio Marino l'aveva già promessa in campagna elettorale. E l'ha ribadita lo scorso 16 ottobre con una memoria di giunta. Se ciò non fosse bastato, il sindaco e il suo vice Luigi Nieri hanno anche colto al volo l'occasione di dissociarsi dall'agenzia, proprio sulla sopracitata pubblicità. Il 19 dicembre il primo cittadino twitta: "E' un manifesto che non mi piace per niente, fatto in autonomia da @ActRoma, agenzia fra l'altro in via di chiusura". Quando spunta il secondo slogan, "#moltomeglio il muschio della marijuana", Nieri scrive sempre su Twitter: "Errare è umano, perseverare è diabolico. Roma Capitale si dissocia dai demenziali manifesti che fate girare. #moltomeglio smettere!".

I DIFENSORI DI CANU - La destra di Fratelli d'Italia fa quadrato intorno al direttore Massimo Canu. E non stupisce, visto che si tratta di un fedelissimo di Fabio Rampelli. Entrambi sono legati al Modavi (fondata anche da Gianni Alemanno), l'associazione di volontariato che si è aggiudicata diversi servizi nel contestato bando del 2012. "L'Act è un'eccellenza italiana ed europea, Marino non può chiuderla", cinguetta Fdi. Secondo l'ex sindaco di Roma "in assenza di dati chiari e incontrovertibili, appare evidente che le motivazioni della chiusura siano prettamente ideologiche e politiche e che azioni intraprese non siano supportate, in alcun modo, dalle evidenze economiche e scientifiche".

IL RISPARMIO PER IL CAMPIDOGLIO - La maggioranza invece parla di un risparmio di circa 900mila euro. Soldi impiegati tra spese di gestione e rappresentanza e "che potrebbero essere utilizzati per il servizio rivolto agli utenti e non per macchine dei dirigenti e bonus vari", ha dichiarato il capogruppo di Sel Gianluca Peciola. Le mansioni dell'Act dovrebbero tornare al dipartimento Politiche sociali, che si sta già organizzando per gestire i nuovi incarichi. Nessun problema per i lavoratori, assicurano dal Campidoglio, né per i servizi, "tutto proseguirà senza ripercussioni per la città".

I SERVIZI - Città che negli ultimi anni ha assistito a uno stravolgimento del welfare sulle tossicodipendenze. Dei nove servizi di riduzione del danno, 6 centri diurni e due notturni, ne sono rimasti soltanto due in tutta Roma. Mentre sono stati cancellati il servizio Replan per il reinserimento dei tossicodipendenti e il Telefono in aiuto di Villa Maraini. Ma secondo l'agenzia i servizi sono aumentati del 26,7%. "Sono stati finanziati progetti di prevenzione nelle scuole, alcuni anche nelle materne – spiega Stefano Regio della cooperativa Il Cammino – a scapito dei servizi storici. E' come se nella sanità si chiudessero i pronto soccorso per aprire consultori".

Zingaretti spiato: "E' inquietante"§La cimice nella sala riunioni

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Una cimice nella sala riunioni della Regione Lazio, che ricorda il caso del 2011 quando regnava Renata Polverini. A denunciarlo è lo stesso governatore Nicola Zingaretti che in una nota racconta: "Nella giornata di sabato, nel corso di una periodica verifica delle difese fisiche ed elettroniche a tutela della privacy e della sicurezza degli uffici della presidenza, è stato rinvenuto dentro una poltrona della sala riunioni un complesso apparato elettronico idoneo all'ascolto e alla registrazione ed atto alla trasmissione all’esterno".

Cimice, presidenza della Regione

ZINGARETTI DA PIGNATONE - La Regione ha informato del ritrovamento i carabinieri e la Procura per sporgere denuncia. "La presidenza della Regione confida al più presto che le indagini facciano luce su questo ritrovamento inquietante - conclude la nota di Zingaretti - da parte nostra continueremo nell'opera di rinnovamento, trasparenza e autonomia a difesa dell'interesse pubblico che abbiamo iniziato sin dal primo giorno del nostro arrivo”. Zingaretti si è recato poi a piazzale Clodio a colloquio con il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone. L'apparecchio ricetrasmittente, secondo quanto si è appreso, era di fattura dozzinale e non in uso alle forze dell'ordine, come ha riferito lo stesso governatore, intervistato da Skytg24. "È stata trovata in un posto dove si prendono decisioni importanti - ha aggiunto Zingaretti - noi ci siamo mossi subito per la trasparenza facendo ad esempio la centrale unica degli acquisti. Non fa piacere essere spiati ma io sto a posto con la mia coscienza". Zingaretti ha affermato di non avere sospetti su chi possa aver messo la microspia, aggiungendo che la cimice è stata scoperta durante una bonifica ambientale di routine.

COME RENATA POLVERINI - Una spy story che rievoca la sorte toccata all'ex governatrice del Lazio, Renata Polverini. La cimice era stata posizionata nella stanza della presidente, dentro una presa elettrica dietro al mobiletto della tv. 

Falsi poveri nei campi rom§Confiscati 2 milioni di euro

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Ammonta ad oltre due milioni di euro il valore dei beni confiscati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma a venti persone, tutte di etnia rom, dimoranti presso i vari campi nomadi autorizzati della Capitale. Dalle indagini del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, è emerso che alcuni residenti avevano la disponibilità di ingenti somme su conti correnti e libretti di deposito, nonché di azioni ed obbligazioni. Ufficialmente, versavano in una situazione di indigenza fruendo di agevolazioni a carico di Roma Capitale, quali l’assegnazione dell’alloggio e l’erogazione gratuita delle utenze domestiche (acqua, energia elettrica, gas), l’esenzione dalla Tassa di smaltimento e raccolta dei rifiuti urbani.

Un vero e proprio tesoro quello venuto alla luce che annovera, oltre al denaro ed ai titoli di credito, anche monili, collane e gioielli d’oro, custoditi dai “nullatenenti” in alcune cassette di sicurezza. Ora gli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle hanno permesso alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma di emettere venti provvedimenti di confisca dei beni già sottoposti a sequestro, sulla base della manifesta sproporzione fra il patrimonio posseduto ed i redditi dichiarati al Fisco, nonché della conclamata pericolosità sociale dei proprietari, trattandosi di pregiudicati resisi responsabili, negli anni, di numerosi episodi criminosi (furto, ricettazione, false attestazioni dell’identità personale, rapina, falsificazione di monete, porto e detenzione abusiva di armi, ecc.). La Polizia Municipale ha attivato le procedure finalizzate a sanzionare l’illecita percezione di pubbliche sovvenzioni.

Già nel marzo scorso, i controlli incrociati dei vigili urbani, aiutati dalle Poste, avevano portato alla scoperta di beni e contanti per 10 milioni di euro appartenenti a 64 rom, anche in questo caso residenti nei campi.

Casa, i Movimenti invadono Roma§E' iniziata la "Rabbia metropolitana"

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Movimenti per la casa, studenti e comitati civici. Aspettando il presidio degli autisti autorganizzati previsto nel primo pomeriggio in piazza dell'Esquilino, con cinque cortei per tutta la città si è aperta questa mattina "#BloccaRoma", la giornata di "Rabbia metropolitana" che si concluderà con un presidio in piazza di Porta Pia, già ora sorvegliata da camionette e blindati di Polizia e Carabinieri, poste a protezione anche della sede del ministero delle Infrastrutture.

I CORTEI PER LA CASA - A fornire la mappa delle mobilitazioni in corso nella città è Luca Fagiano, leader del Coordinamento cittadino lotta per la casa: “A Roma nord, da Battistini è partita la marcia che sta passando per Valle Aurelia, mentre dopo il blocco dei tornelli a Piramide più di 500 persone si sono dirette verso viale Aventino, arrivando davanti alla Fao e bloccando l’incrocio per poi scendere alla stazione metro B Circo Massimo. Un’altra autoriduzione c’è stata a Rebibbia, da cui si sta procedendo lungo l’asse della Tiburtina in direzione centro, mentre la Prenestina è stata bloccata all’altezza della Palmiro Togliatti".

corteo per la casa

GLI STUDENTI - Il più numeroso dei cortei finora sembra essere quello di Tiburtina, composto in maggioranza da studenti, che da piazzale Regina Elena si sta dirigendo a Porta Pia: “Siamo oltre 700 persone – racconta Luciano, un portavoce – abbiamo passato tutte le occupazioni su via Tiburtina, facendo anche azioni contro la privatizzazione della metro da Rebibbia,  e ora siamo arrivati a Porta Pia”.  

IL BLITZ CONTRO TRENITALIA - Intorno alle 13 sono arrivati a Porta Pia anche i cortei partiti da Piramide, che durante il percorso hanno organizzato un blitz alla stazione Termini per un'azione di contestazione a Trenitalia. Anche per loro lo striscione "Roma non si vende - Casa e reddito per tutti" e il grido di "La gente come noi, non molla mai", accompagnato da fumogeni bianchi e rossi. I manifestanti di #BloccaRoma, circa mille persone, si uniranno attraverso un percorso che dovrebbe passare per piazza Indipendenza, alla mobilitazione per il trasporto pubblico e le aziende municipalizzate. Quest'ultima, organizzata da "Cambiamenti M410", il sindacato guidato da Micaela Quintavalle, è in partenza alle 14 da piazzale Esquilino per raggiungere piazza Santi Apostoli.

quintavalle protesta atac

IL CORTEO DEGLI AUTISTI - Come previsto, il corteo dei Movimenti per la casa ha raggiunto in piazza Santi Apostoli la manifestazione degli autisti autorganizzati, la protesta guidata da Micaela Quintavalle in difesa del trasporto pubblico. Da qui i manifestanti si sono mossi nuovamente in direzione piazza Santi Apostoli. In prossimità di via Cavour, lo scoppio di un petardo ha scatenato qualche scintilla tra la Quintavalle, leader di Cambiamenti M410, e i Movimenti per la Casa. "Non voglio sentire 'sta roba - le parole della Quintavalle al megafono davanti ai militanti - voglio una manifestazione pacifica perché sennò ve ne potete anche andare". Risponde, invitando alla collaborazione, Luca Faggiano del Coordinamento cittadino lotta per la casa: "Cerchiamo di costruire un modo di stare in piazza insieme, mi raccomando cerchiamo di entrare in sintonia, con loro vogliamo iniziare un percorso da portare avanti".

QUINTAVALLE: PRESTO INCONTRO CON IMPROTA - "Il 3 febbraio alle 18.30 avremo un incontro con l'assessore alla Mobilità del Comune di Roma Guido Improta. Con la nostra delegazione, che comprenderà anche esponenti dei Movimenti, chiederemo l'assunzione immediata in Atac dei 115 lavoratori interinali". Lo ha annunciato il leader del sindacato autonomo degli autoferrotranvieri dell'Atac "Cambia-menti M410" Micaela Quintavalle, nel corso della manifestazione nazionale per il trasporto pubblico, insieme ai Movimenti per la Casa, diretta a piazza SS. Apostoli. Per Paolo DI Vetta, leader dei Blocchi Precari Metropolitani, "oggi abbiamo sfatato un mito, quello del rapporto faticoso fra autisti e utenti, specie immigrati: c'erano tanti migranti, la manifestazione l'abbiamo fatta tutti insieme". 

Canovi: "La Roma torna all'esperienza§Garcia non ama i giovani"

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“ L’acquisto di Bastos dimostra che la Roma ha cambiato strategia sul mercato. Non punta più solo sui giovani ma affianca a questi piccole perle di saggezza come appunto il brasiliano tanto caro a Garcia”.   Dario Canovi, il decano dei procuratori sportivi italiani, non è mai riuscito a “piazzare” un giocatore a Sabatini ma conosce  il direttore sportivo cresciuto alla corte di Gaucci e soprattutto conosce Roma. Ha lavorato con Viola, Sensi, ha assistito campioni che hanno scritto la storia giallorossa come Cerezo, Falcao, Nela, Pruzzo. Gli è stato anche proposto di lavorare in società negli anni ’80 ma poi non se ne fece niente. Quando iniziò questo mestiere, il lavoro del procuratore non era ben visto. Per trattare il rinnovo di Juary all’Avellino si dovette scontrare con una “Magnum” canna lunga che il presidente Sibilia mise in bella mostra sulla scrivania. Oggi con i figli prosegue in quella che più che un lavoro è una missione e porta con sé un unico rammarico: Luis Enrique.

Avvocato cosa pensa del mercato della Roma.  
Attualmente è la società più vivace sul mercato insieme alla Fiorentia. Gli acquisti di Nainggolan e Bastos dimostrano che si vuole continuare sul trend positivo inaugurato ad inizio stagione. L’arrivo del brasiliano credo sia stata una precisa richiesta di Garcia che lo ha già allenato al Lille. Sabatini poi è stato bravo ad infilarsi nella trattativa con il Napoli, sostenuto economicamente anche dalla società. Bastos poi arriva a condizioni favorevolissime. Parliamo di un prestito di sei mesi, per un giocatore fortemente motivato a venire a giocare a Roma da un allenatore che ha già avuto. In questi sei mesi la società potrà valutarlo e decidere con calma a fine stagione se riscattarlo o meno. Anche sul fronte delle cessioni continua a fare mezzi miracoli, vedi ad esempio la vendita di Bradley al Toronto (per sette milioni di euro!), un affare.

L’arrivo di Nainggolan l’ha sopresa visti i cattivi rapporti con la Roma?
Conoscendo Cellino, non sono rimasto sorpreso. Lui pensa al tornaconto societario. Se la Roma ha presentato una offerta migliore del Milan, per Cellino non c’è cosa personale che tenga.  Se le due offerte fossero state uguali, sono convinto che mai sarebbe andato alla Roma. Ma a queste condizioni….Il presidente fa gli interessi del suo portafoglio, non ha mai anteposto questioni personali. So per certo che Cellino ha rapporti strettissimi con il Milan, da sempre ma vuol dire poco. Lui fa affari con chiunque anche se gli stai sulle palle, basta che gli convenga.

Tanti giovani ma anche puntelli di esperienza. Qualcosa sembra cambiato rispetto ai primi due anni di gestione americana.
Sicuramente si. La società ha capito che non bastano solo i ragazzi di talento per vincere e sta mischiando le carte. L’arrivo di Maicon, di De Santis, di Bastos, Nainggolan ovviamente danno un segnale chiaro.  Anche se sul fronte giovani si continua a lavorare. Stanno girando tanti nomi di giovani speranze come Sanabria, Goulam, Paredes, Berisha, Ntep. Alla Roma però manca un centrale difensivo e secondo me il grande rammarico sarà Zouma che io consigliai a Sabatini già questa estate. A luglio, prima che rinnovasse con il Saint Etienne, si poteva prendere anche a sei o sette milioni oggi ne vale più di venti, non credo sia alla portata della Roma. E’ giovanissimo ma già affermato. E  poi c’è una cosa su cui tutti sorvolano: Garcia non è certo un allenatore che premia i giovani. Andate a vedere che fine hanno fatto i vari Caprari, Romagnoli, Jedvai.

C’è differenza rispetto a Luis Enrique. A proposito, è vero che fu lei a suggerirlo a Baldini e Sabatini?
Ci sono differenze con Garcia anche per il loro diverso background. Luis  Enrique ha scoperto la gran parte dei giovani che oggi formano il grande Barca. E’ abituato a lavorare con i ragazzi. Garcia ha vinto uno scudetto con una squadra di giocatori già affermati e in ogni caso mi ha stupito del francese la sua intelligenza e capacità di adattarsi al campionato spagnolo.  Per quanto riguarda Luis Enrique credo tutt’ora che sia un bravo allenatore anche se a Roma non trovò le condizioni giuste. Io ne parlai con Baldini e Sabatini perché mio figlio, che segue il campionato spagnolo, lo aveva visto con il Barcellona B e ne fu impressionato. La nostra valutazione sull’uomo e l’allenatore ancora non è mutata. Qui a Roma non funzionò ma può succedere.  

C’è però quel Roma-Bratislava in cui sostituì Totti con Okaka……..
Nessuno ha detto che Totti in quel momento non era in forma. Aveva appena iniziato la preparazione. Guardi, di Luis Enrique si può dire tutto tranne che sia pazzo tant’è che nel proseguo della stagione impiegò Totti praticamente sempre.

Di Sabatini cosa pensa? 
Lui è un vulcanico come lo erano i Gaucci del Perugia e Zamparini al Palermo. E’ uno che smuove molto, ha molti contatti preferenziali con alcuni procuratori soprattutto del sud America. In Brasile praticamente è il “padrone”. In questo è molto bravo.  Certo poi si possono commettere errori. Ci può stare. Penso ad esempio a José Angel ma soprattutto a Kyjaer che sta giocando male anche quest’anno al Lille. Sabatini però è uno che sa scegliere i giocatori giusti per il tipo di allenatore che si ritrova anche se quest’anno l’ho visto cambiare strategia. Io non ricordo un Sabatini che seguisse le indicazioni di un allenatore mentre ora lo vedo più attento. Questo è simbolo di intelligenza. 

In tanti anni di carriera ha visto cambiare questo mondo. L’arrivo degli americani è un segno dei tempi. 
I tempi sono cambiati già da un po’ è l’Italia che arriva tardi. Quando ho iniziato io i procuratori non erano ben visti ma i rapporti erano basati su rispetto e credibilità. Per chiudere un affare a volte bastava una stretta di mano. Cerezo firmo il rinnovo del contratto alla Sampdoria con una promessa scritta su una mano. Oggi non è più così. Questo non vuol dire che si vive di rimpianti ma semplicemente che le cose vanno in maniera diversa e bisogna adattarsi.  


La coppia di fatto Pd-Sel divorzia§su Unioni civili e Cabina di regia

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La cabina di regia come soluzione a tutti i problemi: dalla sanità regionale alla politica cittadina. Ma in Campidoglio non si fa neppure in tempo a mettere a punto la squadra, per limare le differenze tra giunta Marino e partiti, che la lista civica – che siede tra i banchi della maggioranza di centrosinistra – pone il suo veto. “Un rito della vecchia politica”, dicono gli eletti in aula Giulio Cesare che non indossano le casacche di Sel e Pd. Che, in un comunicato, chiedono di “non aggiungere confusione” alla già ingarbugliata situazione. Una bocciatura a poche ore dalla capigruppo che doveva segnare il cambio di passo dell’amministrazione, richiesto da tempo e da molti, e invece dimostra come le distanze tra democratici e vendoliani restano a partire dalle Unione civili: il registro non è ancora stato calendarizzato.

LA CABINA DI REGIA -“Assistiamo ancora a prassi che ci fanno ripiombare dritti nel secolo scorso. Da un passato che speravamo di aver definitivamente archiviato rispuntano “parole dure a morire”, dichiarano in un nota congiunta i consiglieri Luca Giansanti, Rita Paris, Svetlana Celli, Riccardo Magi, Franco Marino. Hanno conquistato lo scranno in assemblea capitolina grazie alla lista del sindaco e non ci stanno ad ascoltare  “la parola magica”. L’attacco è a testa bassa: “Di tutto Roma ha bisogno tranne che di un ulteriore cabina di regia, che sembrerebbe rievocare pratiche logore come i caminetti ristretti di rappresentanti politici”. Nessun dubbio quindi: la guida spetta al primo cittadino, ai partiti l’onere di “scrivere una nuova pagina nel governo della Capitale.

LA MANO TESA - Eppure ieri le dichiarazioni erano di segno opposto. L’idea partorita da Sel, nello specifico dal vicegovernatore del Lazio Massimiliano Smeriglio (dalle pagine del Corriere), è l’estremo tentativo di non far naufragare l’esperienza Marino. E ritrovare la sintonia con un sindaco “troppo autonomo nelle decisioni”, alle volte sbagliate come dimostrano le nomine di Oreste Liporace alla guida dei vigili (senza avere i titoli) e di Ivan Strozzi all’Ama (dimesso perché indagato). La proposta, anche se dal primo cittadino non è ancora arrivata nessuna conferma ufficiale, sembrava potesse essere ufficializzata in settimana. Utile, secondo il Campidoglio, un appuntamento settimanale con i capigruppo dei partiti di maggioranza e i rispettivi segretari romani. Quella di Smeriglio è la seconda mano tesa che arriva a Marino, dopo quella di Goffredo Bettini.

LO STRAPPO PD-SEL - La voglia è quella di ridurre le distanze. Ma la “priorità – scrivono il capogruppo dem Francesco D’Ausilio e il segretario Lionello Cosentino –, è lavorare  per il bene della città nel rispetto dei ruoli di ciascuno”. Le distanze non sono solo sulla cabina di regia. Partito democratico e Sinistra ecologia e libertà si dividono, oggi, sulle Unioni civili. L’istituzione del registro non è stata calendarizzata, dopo la capigruppo, e i vendoliani vanno all’attacco: “C’è un accordo tra Pd e opposizioni per farla saltare”. Anche in Campidoglio, per il gruppo guidato da Gianluca Peciola, spunta lo spettro delle larghe intese. “Ne prendiamo atto – aggiunge Peciola – e continueremo la nostra battaglia”. Prova invece a smorzare i toni Giansanti, spiegando di aver accettato le delibere prioritarie inserite nella discussione dal presidente del consiglio, Mirko Coratti. Le diversità, intanto, restano.

Tares, gli imprenditori della capitale§pagano il doppio dei colleghi milanesi

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Stangata Tares per gli imprenditori romani. Un commerciante capitolino paga il 207 per cento in più di tassa sui rifiuti del suo collega milanese: 4,3 contro 10,4 euro al metro quadro. Un falegname il 139 per cento in più, un parrucchiere il 119 per cento, un bar il 127 per cento, mentre un piccolo imprenditore dell’industria paga per i rifiuti prodotti nel suo capannone il 175 per cento in più e un ristorante il 66 per cento in più. Queste cifre per un piccolo imprenditore della produzione diventano il 243 per cento in più di Milano, dove esiste l’esenzione delle superfici non tassabili (aree dove si producono rifiuti speciali), non applicata correttamente a Roma.

Nella capitale, poi,  le imprese occupano una superficie complessiva di 35 milioni di metri quadri e pagano oltre 257 milioni di euro in più delle imprese milanesi. Complessivamente 405 milioni su un totale di 676 milioni di euro di costi dell’Ama. Mentre gli utenti privati (circa 1,1 milioni) coprono 92 milioni di metri quadri per un costo complessivo di 314 milioni, con una spesa media nel 2013 di 207 euro.

“Questi costi sono un forte handicap per la competitività del sistema delle imprese romane - afferma Erino Colombi, presidente della Cna di Roma -. I rifiuti ormai sono la voce di costo più significativa. Per pagare la Tares a Roma, per un piccolo imprenditore, servono 30 giorni: solo per pagare i rifiuti devono lavorare un mese. Abbiamo chiesto un incontro all’assessore all’Ambiente per definire le modifiche da apportare al regolamento comunale prima di introdurre la cosiddetta Iuc (imposta municipale unica). Modifiche che dovranno produrre una riduzione del costo della tariffa”. (a.b.)

Il consiglio decide domani§se staccare la spina all'Act

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La chiusura dell'agenzia capitolina sulle tossicodipendenze verrà discussa domani in assemblea capitolina e oggi l'Act ha compiuto quello che potrebbe essere l'ultimo atto, presentando i dati sui servizi relativi al 2013. "Sono orgoglioso del lavoro svolto in tutti e cinque gli anni – ha dichiarato il direttore Massimo Canu - indipendentemente da qualunque colore politico questo abbia riguardato".

GLI UTENTI - Secondo l'agenzia nel territorio di Roma Capitale nell'ultimo anno sono stati accolti 635 utenti, ovvero il 5,8% in meno rispetto all'anno precedente, dato che conferma il trend in calo delle utenze delle tossicodipendenze già registrato negli ultimi cinque anni sopratutto all'interno dei Servizi a bassa soglia: sommando i dati riscontrati all'interno del Centro diurno e notturno di accoglienza si è infatti registrata, complessivamente, una riduzione dell'utenza pari al 7, 8%, ossia 33 utenti accolti in meno, rispetto al periodo maggio-dicembre 2012. Stando alle cifre si riscontra un leggero decremento delle presenze anche per i Servizi a soglia intermedia (-2, 5%) ma con un significativo calo, sopratutto, per il numero dei nuovi utenti accolti (-39, 1%). Miglior risultato operativo è stato registrato dal Centro di Prima Diurno Residenziale a soglia intermedia erogato dalla Coop. Soc. Magliana '80, con un incremento dell'utenza del 3% (68 utenti) nell'arco dell'intero 2013, rispetto ai 44 del periodo maggio-dicembre 2012. A seguire, per standard operativi, le Comunità di Prima Accoglienza di Via Castel di Leva e di Via Ambrosini.

RIABILITAZIONE E REINSERIMENTO LAVORATIVO - Estremamente migliorato l'andamento dei Servizi di cura, riabilitazione e reinserimento socio-lavorativo, con un aumento complessivo di utenti pari al 24,1% rispetto al 2012. L'attività progettuale Centro di Verifica del percorso terapeutico-riabilitativo, parte integrante degli interventi di cura, riabilitazione e reinserimento, ha accolto una media di 2 utenti per mese. "Io credo che la diminuzione dell'utenza - ha dichiarato il direttore Massimo Canu - dipenda dal lavoro svolto sull'evitare che nuove persone si avvicinassero ed entrassero nel circuito della tossicodipendenza, e le persone che già utilizzassero sostanze e fossero in cura potessero svolgere il giusto percorso riabilitativo e di reinserimento. C'è anche da dire che il livello qualitativo dei servizi è andato a crescere, un tempo avevamo centri che erano sottoscala e magari anche invasi da roditori e scarafaggi, con coperte bucate e condizioni igieniche pessime, su cui siamo intervenuti pesantemente".

COCAINA - Canu ha poi fatto riferimento anche al consumo di cocaina, un trend in crescita: "Io non credo che la situazione sia particolarmente preoccupante, rispetto all'anno precedente si attesta un 2% in più di utilizzatori di cocaina. Io penso che la risoluzione sia offrire un servizio sempre più qualificato, non soltanto in termini esclusivi per eroinomani puri, com'era fino al 2009, ma per poli-tossicodipendenti".

L'IDENTIKIT DELL'UTENTE MEDIO - Diminuisce poi l'utenza della tossicodipendenza attiva, registrata nell'anno 2013, e si differenzia invece il ventaglio delle categorie potenziali di fruitori. Massimo Canu, direttore Generale Act, ha provato a tracciare l'identikit dell'utente medio: "Per la promozione di stili di vita e prevenzione, l'utente di riferimento oscilla dai 13 anni e i 35, età media 18. L'età media è invece 39 per gli utenti dei Servizi a bassa soglia che accedono in maniera attiva, per salire poi ai 40 nella soglia media, ovvero coloro che sono in cura di disintossicazione, riabilitazione e reinserimento socio-operativo. Di qui l'importanza della diversificazione dei Servizi erogati".

LA PREVENZIONE -È sopratutto nell'ambito dei Servizi di prevenzione che l'agenzia ha riscontrato un importante aumento percentuale dei contatti realizzati. Nell'ambito dei Servizi sul web, il Servizio Prevenzione in Rete ha totalizzato 38.479 contatti. Capillare anche l'azione del Servizio Prevenzione nelle Scuole Secondarie di Secondo grado, con progetti erogati in almeno due istituti per ogni Municipio di Roma Capitale e rivolti a studenti tra i 13 e i 20 anni, che hanno registrato il 192, 6% in più di contatti rispetto agli obiettivi prefissati, evidenziando alto interesse da parte dei ragazzi. Risultati soddisfacenti anche per il Servizio di promozione di stili di vita sani, che rappresenta la prima Comunità giovanile a finanziamento pubblico attivata in Italia. Nel 2013 ha totalizzato 8.431 contatti, superando del 40, 5% gli obiettivi previsti dalla convenzione, con una media di 580, 6 contatti al mese e l'incremento di 1, 1% rispetto al numero totale di nuovi contatti del periodo maggio-dicembre 2012. Altrettanto positivo il lavoro svolto dal Servizio di Prevenzione di comportamenti a rischio e promozione di stili di vita sani, avente come obiettivo la prevenzione del disagio tra i giovani, la promozione di stili di vita sani e di modelli educativi e comportamentali corretti: più 347,4% il risultato registrato con ben 337,3% di contatti realizzati i più rispetto al secondo semestre 2012.

(Nella foto una protesta delle associazioni contro l'Act)

Ultimo aggiornamento 20-01-2014 ore 19,00

Protocollo Comune-Gdf: "Giustizia sociale"§Dagli alloggi Erp la lotta ai "furbetti"

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Abbattere le diseguaglianze sociali smascherando i “falsi poveri”. Prevenendo fenomeni di illegalità nella gestione dell'edilizia residenziale pubblica e convenzionata, nell'erogazione degli aiuti economici comunali (diritto allo studio, rimborsi utenze, maternità, assegni di cura e familiari, ausilio per disabili, servizi anziani), nei servizi domiciliari, scolastici e dell'infanzia. Fino alla lotta contro la contraffazione e le altre forme di abusivismo. E' l'obiettivo del protocollo siglato oggi dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Ivano Maccani, insieme all'assessore alla Casa, Daniele Ozzimo. Un testo che tra l'altro autorizza i singoli assessori a stipulare specifici protocolli d'intesa in base ai rispettivi ambiti di competenza.

MARINO: “GIUSITIZIA SOCIALE” - “Dopo un lavoro sui documenti, abbiamo portato in Giunta una delibera con cui si approva uno schema di accordo finalizzato al coordinamento per contrastare fenomeni di illegalità – ha detto Marino - noi vogliamo che il Campidoglio sia una casa di vetro e per fare questo deve esserci un'azione severa nei confronti della legalità e quello di oggi è un ulteriore passo nella direzione della giustizia sociale". Il Generale Maccani ha aggiunto che "unendo le forze e le professionalità rendiamo il nostro agire più efficace. Per questo avvieremo questo lavoro anche a livello provinciale e regionale. Uno dei settori sui quali stiamo concentrando l'attenzione sono le prestazioni sociali agevolate per individuare i falsi poveri”.

OGNI ANNO 4 MILA FAMIGLIE SENZA CASA - In particolare, per quanto riguarda il recupero dei 73mila alloggi di edilizia residenziale pubblica (di cui 45mila dell'Ater e 28mila del Comune), per la prima volta si lavora a una struttura di missione che tiene insieme il dipartimento Politiche Abitative, l'Ater, la Polizia di Roma Capitale e la Guardia di Finanza. A suggerire l'urgenza di uno strumento di garanzia sono i numeri dell'emergenza abitativa che solo a Roma coinvolge 40mila nuclei familiari: 35mila rischiano di perdere a breve la casa e 5mila vivono in condizioni precarie o sono prive di qualsiasi ricovero. Le Fiamme Gialle hanno poi stimato circa 4mila nuclei che ogni anno rischiano di entrare in sofferenza abitativa. Le operazione di controllo, peraltro già avviate – come spiegato durante la presentazione del protocollo – saranno effettuate sulle autocerficazioni reddituali e patrimoniali, partendo dal centro della città e dai redditi alti “al fine di verificare i requisiti di permanenza negli alloggi stessi”. "Avere una fotografia puntuale, chiara della condizione reale delle persone è una precondizione fondamentale per effetti equi - ha sottolineato Ozzimo - questo protocollo viene sottoscritto oggi ma la collaborazione è partita da diversi mesi e grazie ad essa riusciamo a fare delle verifiche in tempi molto rapidi. Dobbiamo mirare l'azione dell'amministrazione partendo da chi più ha e da chi approfitta dei servizi privando coloro i quali ne hanno necessità”. 

L'OCCHIO DELLA GDF SULLE POLITICHE SOCIALI - Anche il budget riservato alle politiche sociali dunque passerà sotto la lente della Gdf. Nel 2013, in totale, il Comune di Roma ha erogato 487 milioni di euro. Ottantasette milioni sono stati distribuiti tra l'emergenza sociale, i servizi per i disabili, gli ausili per le famiglie con disabili e i servizi per gli anziani. Trentadue milioni, invece, erano stati stanziati per l'assistenza ai minori e 367 milioni tra servizi e contributi per l'infanzia e la scuola. Infine, un milione per le famiglie. 

Crisi, sempre meno mutui§per le famiglie romane

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Mutui. Le famiglie romane hanno ricevuto soldi per l’acquisto del mattone per 568,88 milioni di euro nel terzo trimestre del 2013. Con una variazione del -7,8% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dall’ultimo studio di Tecnocasa, su fonte Banca d’Italia, nel mese di gennaio 2014. Dunque, l’andamento delle erogazioni trimestrali, in raffronto ai periodi precedenti, conferma la tendenza alla contrazione iniziata nel 2011.

“I volumi restano influenzati – si legge nel rapporto – da una domanda di credito debole, condizionata da una bassa fiducia dei consumatori e da un mercato del lavoro che stenta a decollare, oltre che da una sempre alta attenzione al rischio da parte degli operatori del settore. I costi di approvvigionamento sui mercati interbancari restano a valori elevati, seppur in miglioramento rispetto a qualche mese fa, e influenzano il costo dei prodotti finali”.

Mentre, su tutte le 110 province analizzate solo 33 hanno evidenziato un aumento delle erogazioni. La prima di queste, Barletta-Andria-Trani, ha erogato ben il 200% in più, confermando l’andamento dei due trimestri precedenti; molto bene anche il Medio Campidano (+71,5%), Prato e Trapani (+40% circa). Incrementi positivi per l’Ogliastra e Sondrio (+33% circa), interessanti anche Massa-Carrara, Monza-Brianza, Matera e Trieste (+20-25%). Maglia nera per L’Aquila, che ha perso il 60% dell’erogato, preceduta da Rieti (-40%), Teramo, Ancora e Forlì-Cesena (-30%).

In ambito regionale il Lazio (con la Lombardia) si conferma leader per erogazioni 646,29 milioni di euro, nonostante il calo dell’8%. Fanno eccezione Piemonte, Liguria e Campania che perdono tra -12 e -14%; le performance peggiori sono appannaggio di Marche e Abruzzo, che fanno segnare -21,3% e -26,1% rispettivamente. In quest’ultima rilevazione si evidenzia il buon andamento della Puglia, che ha incrementato i volumi del 6,1% rispetto al terzo trimestre 2012; la regione che ha fatto segnare la variazione migliore è stato il Friuli-Venezia Giulia, che ha erogato il 7,7% in più. Da segnalare anche la Toscana, che chiude sostanzialmente in pareggio (+0,1%).

Marino in crisi, tutti 'rifiutano' Ama§Nella giungla dei nomi spunta Fortini

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“Je stanno a di’ tutti de no”. La frase sussurrata oggi in Campidoglio, è stata "rubata" a due autorevoli esponenti della maggioranza che si confrontavano sulle candidature possibili a nuovo manager Ama. La municipalizzata di Ambiente e rifiuti, infatti, è senza guida dopo che Ivan Strozzi è stato dimissionato, a causa delle indagini della procura di Patti che lo vedono coinvolto nel traffico illecito della monnezza in provincia di Messina. La ricerca si fa complicata. Perché, a sentire i due esponenti democratici, tutti i profili contattati hanno “gentilmente declinato l’offerta del sindaco Marino”. Tradotto: nessuno sembra voler avere niente a che fare con quella che, per molti, da raccolta dei sacchetti si è trasformata in una grana da evitare a tutti i costi. Un nome, in realtà, è rimasto. È quello di Daniele Fortini, numero uno di Federambiente, l’associazione che riunisce imprese e consorzi che gestiscono servizi pubblici d'igiene e risanamento del verde.

FORTINI IN POLE - Già alla guida dell’Asia, l’azienda che si occupa di rifiuti a Napoli, e sindaco di Orbetello (Grosseto), è suo il profilo a essere rimasto in corsa per la società capitolina. Anzi, a sentire i consiglieri del centrosinistra, è stato uno dei pochi a non auto-escludersi dalla rosa dei papabili. Da 25 anni, si legge sul suo curriculum, è impegnato nel settore ambientale pubblico e a svolgere il ruolo di amministratore delegato nel capoluogo campano l’aveva chiamato l’allora sindaco Rosa Russo Iervolino. Sui blog partenopei, vicini al MoVimento 5 stelle, è ricordato come il fautore degli inceneritori, con cui avrebbe voluto, negli anni scorsi, risolvere l’emergenza rifiuti in Toscana.

GLI ALTRI CANDIDATI - In pole position, insieme a Fortini, resta Walter Ganapini, tra i fondatori di Legambiente e alla fine del secolo scorso già ai vertici di Ama. L’ex presidente di Greenpeace ha dalla sua i requisiti di esperienza cercati dal Campidoglio. Dentro Palazzo Senatorio, infatti, sanno che stavolta non si può sbagliare dopo lo scivolone su Strozzi. Nell’amministrazione nessuno si sbilancia. Mentre cadono mano a mano tutte le ipotesi avanzate fino ad oggi. Il no sarebbe arrivato anche da Alessandro Filippi, il giovane manager di una controllata Acea ad Aprilia. Così come Gian Marco Innocenti, presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia. Dall’ente provinciale sembrava potesse essere preso in prestito il revisore dei conti, Alessandro Bonura.

PUNTARE SULL’ESPERIENZA - Si era parlato anche di due donne, soprattutto dopo le dichiarazioni in tal senso del sindaco Ignazio Marino. Sia Elisabetta Ferrari, presidente di un impianto a Piacenza, sia Carla Cantieri, ex direttore tecnico dell’Osservatorio degli enti locali sulla raccolta differenziata, non convincono però le alte sfere capitoline. Dopo l’errore su Strozzi, nominato senza verificare i suoi carichi pendenti con la giustizia, non si può sbagliare. L’usato sicuro, stavolta, potrebbe aiutare.

Nasconde 1243 immobili al fisco§Denunciata l'imprenditrice Armellini

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Gestiva un patrimonio di 1243 unità immobiliari, tutte ubicate a Roma, attraverso una ragnatela di società operanti nei paradisi fiscali. Per questo Angiola Armellini, figlia del noto costruttore Renato Armellini, morto nel 1993, è stata denunciata dalla Guardia di Finanza, insieme ad altre 11 persone con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'evasione fiscale. Secondo gli inquirenti avrebbe nascosto al fisco italiano circa 2 miliardi di euro, servendosi di prestanome e conti esteri. 

LE INDAGINI - La Armellini, infatti, nella ricostruzione della Guardia di Finanza che ha preso in esame il periodo dal 2003 al 2012, sarebbe stata “l’amministratore di fatto” di un’articolata struttura societaria, formalmente riferibile a proprie persone di fiducia (cosiddette “teste di legno”) ovvero ad una società fiduciaria ubicata in Lussemburgo, ideata negli anni ‘90 al fine di schermare l’effettiva disponibilità di ingenti capitali detenuti all’estero, anche in Paesi cosiddetti a fiscalità privilegiata fra cui Lussemburgo, Svizzera, Nuova Zelanda, Jersey e Bahamas. A tal fine, aveva spostato, solo formalmente, la propria residenza nel Principato di Monaco nel 1999, risultando cittadina monegasca sino al giugno 2010, continuando in realtà a vivere nella capitale, senza dichiararlo, dapprima in un’ampia villa all’Eur e, successivamente, in un lussuoso appartamento su due piani intestato a società lussemburghesi.

IL TESORO NASCOSTO - Alla Armellini è stata contestata la mancata dichiarazione di disponibilità estere in Lussemburgo, nel Principato di Monaco ed in Svizzera, in violazione alle disposizioni sul c.d. “monitoraggio fiscale”, per un valore complessivo, considerando la somma di tutte le annualità accertate (dal 2003), per oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro ed inoltre i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno inoltre proceduto al disconoscimento degli effetti scriminanti di n. 10 scudi fiscali presentati nel 2009. In tutti questi anni la Armellini aveva dichiarato al fisco esclusivamente i compensi corrisposti in suo favore da alcune delle società, anch’esse coinvolte nelle indagini, nei confronti delle quali ella figurava prestare mere collaborazioni.

TASSE SULLA CASA MAI PAGATE - Le attività hanno anche permesso di riscontrare il sistematico, mancato versamento di tributi locali (ICI, IMU), per alcuni milioni di euro, connessi a gran parte del vasto patrimonio immobiliare, favorito dalla complessa e poco trasparente struttura societaria cui gli stessi risultavano formalmente riconducibili. La corretta quantificazione degli importi dovuti è resa particolarmente complessa, peraltro, dal fatto che, nel tempo, si sono verificate variazioni nella formale titolarità degli immobili, a seguito di conferimenti/cessioni di quote intervenute tra le imprese estere formali proprietarie. La concreta esigibilità di tali tributi, con annessi interessi e sanzioni, risulterà, quindi, certamente facilitata dall’avvenuta individuazione della persona fisica retrostante all’architettura societaria estera.

LA RETE PER L'EVASIONE - Sono state eseguite, inoltre, verifiche fiscali sia nei confronti dell’imprenditrice, quale persona fisica, che di tre holding lussemburghesi alla medesima riconducibili, constatando, complessivamente, ai fini delle imposte dirette - in mancanza, allo stato, di adeguata prova contraria della parte – l’omessa dichiarazione di ricavi, al lordo dei costi sostenuti, per circa 190 milioni di euro (oltre ad un’imposta di registro evasa per circa 230 mila euro).
Sul piano penale, è stata deferita alla locale Procura della Repubblica, unitamente ad altri 11 soggetti, tra i quali spiccano alcuni consulenti, italiani ed esteri, incaricati della gestione contabile e fiscale ed effettivi artefici della creazione del fraudolento gruppo societario estero. A questi ultimi è stata ascritta, unitamente all’imprenditrice, anche la fattispecie di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale, essendo emersi compiti, funzioni, direttive specifiche attribuite dall’organizzazione. 


A Roma aumentano i luoghi di culto:§sono 293, più della metà per i cattolici

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Aumentano i luoghi di culto e preghiera nella Capitale. Sono 293, infatti, quelli attivi su tutto il territorio di Roma e provincia, 37 in più rispetto al 2011. La maggior restano destinati ai cattolici (172), 53 agli ortodossi, 27 ai protestanti, 25 alle persone di fede musulmane, 7 agli ebrei, 7 per i buddhisti, 1 per gli induisti e 1 per i sikh. La fotografia l’ha scattata la Caritas-Migrantes  nel volume 2014, pubblicato oggi. Giunta alla sua sesta edizione, la pubblicazione viene presentata proprio nel mese in cui la Chiesa cattolica celebra le giornate mondiali della Pace, delle Migrazioni e la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.

Uno studio in cui si ricorda anche che sono 381.101 i residenti stranieri in città, secondo i dati dell’anagrafe (riferiti alla fine del 2012). Altri 150 mila, invece, si trovano in provincia. Numeri che parlano di un'incidenza degli immigrati, sulla popolazione, che supera il 10%, 2 punti in più della media nazionale. Più della metà arriva dall’Europa. Secondo la tradizionale stima delle appartenenze religiose, elaborata dal Centro Studi e Ricerche Idos, i cristiani raggiungono i due terzi del totale (circa il 65,2 per cento). I cattolici sono poco meno di uno su tre, seguiti dagli ortodossi (27,9 %). I musulmani sono un quinto (76mila), gli induisti (11mila), i buddisti (9mila) e i fedeli di altre religioni orientali (4.500).

Per la comunità ebraica si parla di mille persone, per le religioni tradizionali africane 3mila persone, così come altrettante appartengono a gruppi differenziati. Nel censimento dei luoghi di culto emerge che nella sola Roma sono presenti 234 strutture dedicate alla preghiera: 150 per i cattolici, 25 per gli ortodossi, 22 per i protestanti, 22 per i musulmani, 7 per gli ebrei, 6 per i buddisti, uno per gli induisti e uno per i sikh. “Un’iniziativa che si propone di rispondere alle esigenze religiose degli immigrati , ed è stata aggiornata con l'intento di renderla sempre più funzionale al processo di inserimento dei nuovi cittadini nella società”, sottolineano monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma, e monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell'ufficio Migrantes Roma e Lazio. Lo studio, oltre a riportare tutti i luoghi di culto aperti a Roma e in Provincia, segnala per ciascuno di essi gli orari e il nome dei responsabili, facilitando i contatti per quanto riguarda gli atti di culto veri e propri e le attività connesse.

Anagnina, 15enne muore§investito da un'auto

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Un incidente mortale è avvenuto questa sera in via Anagnina, all'altezza di via Sette metri. Un'auto ha investito un pedone, un 15enne di Grottaferrata. Il ragazzo era appena sceso dall'autobus quando è stato travolto da una Smart. Il guidatore si è fermato per prestare soccorso.

Il consiglio decide oggi§se staccare la spina all'Act

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La chiusura dell'agenzia capitolina sulle tossicodipendenze verrà discussa domani (oggi ndr) in assemblea capitolina e oggi (ieri ndr) l'Act ha compiuto quello che potrebbe essere l'ultimo atto, presentando i dati sui servizi relativi al 2013. "Sono orgoglioso del lavoro svolto in tutti e cinque gli anni – ha dichiarato il direttore Massimo Canu - indipendentemente da qualunque colore politico questo abbia riguardato".

GLI UTENTI - Secondo l'agenzia nel territorio di Roma Capitale nell'ultimo anno sono stati accolti 635 utenti, ovvero il 5,8% in meno rispetto all'anno precedente, dato che conferma il trend in calo delle utenze delle tossicodipendenze già registrato negli ultimi cinque anni sopratutto all'interno dei Servizi a bassa soglia: sommando i dati riscontrati all'interno del Centro diurno e notturno di accoglienza si è infatti registrata, complessivamente, una riduzione dell'utenza pari al 7, 8%, ossia 33 utenti accolti in meno, rispetto al periodo maggio-dicembre 2012. Stando alle cifre si riscontra un leggero decremento delle presenze anche per i Servizi a soglia intermedia (-2, 5%) ma con un significativo calo, sopratutto, per il numero dei nuovi utenti accolti (-39, 1%). Miglior risultato operativo è stato registrato dal Centro di Prima Diurno Residenziale a soglia intermedia erogato dalla Coop. Soc. Magliana '80, con un incremento dell'utenza del 3% (68 utenti) nell'arco dell'intero 2013, rispetto ai 44 del periodo maggio-dicembre 2012. A seguire, per standard operativi, le Comunità di Prima Accoglienza di Via Castel di Leva e di Via Ambrosini.

RIABILITAZIONE E REINSERIMENTO LAVORATIVO - Estremamente migliorato l'andamento dei Servizi di cura, riabilitazione e reinserimento socio-lavorativo, con un aumento complessivo di utenti pari al 24,1% rispetto al 2012. L'attività progettuale Centro di Verifica del percorso terapeutico-riabilitativo, parte integrante degli interventi di cura, riabilitazione e reinserimento, ha accolto una media di 2 utenti per mese. "Io credo che la diminuzione dell'utenza - ha dichiarato il direttore Massimo Canu - dipenda dal lavoro svolto sull'evitare che nuove persone si avvicinassero ed entrassero nel circuito della tossicodipendenza, e le persone che già utilizzassero sostanze e fossero in cura potessero svolgere il giusto percorso riabilitativo e di reinserimento. C'è anche da dire che il livello qualitativo dei servizi è andato a crescere, un tempo avevamo centri che erano sottoscala e magari anche invasi da roditori e scarafaggi, con coperte bucate e condizioni igieniche pessime, su cui siamo intervenuti pesantemente".

COCAINA - Canu ha poi fatto riferimento anche al consumo di cocaina, un trend in crescita: "Io non credo che la situazione sia particolarmente preoccupante, rispetto all'anno precedente si attesta un 2% in più di utilizzatori di cocaina. Io penso che la risoluzione sia offrire un servizio sempre più qualificato, non soltanto in termini esclusivi per eroinomani puri, com'era fino al 2009, ma per poli-tossicodipendenti".

L'IDENTIKIT DELL'UTENTE MEDIO - Diminuisce poi l'utenza della tossicodipendenza attiva, registrata nell'anno 2013, e si differenzia invece il ventaglio delle categorie potenziali di fruitori. Massimo Canu, direttore Generale Act, ha provato a tracciare l'identikit dell'utente medio: "Per la promozione di stili di vita e prevenzione, l'utente di riferimento oscilla dai 13 anni e i 35, età media 18. L'età media è invece 39 per gli utenti dei Servizi a bassa soglia che accedono in maniera attiva, per salire poi ai 40 nella soglia media, ovvero coloro che sono in cura di disintossicazione, riabilitazione e reinserimento socio-operativo. Di qui l'importanza della diversificazione dei Servizi erogati".

LA PREVENZIONE -È sopratutto nell'ambito dei Servizi di prevenzione che l'agenzia ha riscontrato un importante aumento percentuale dei contatti realizzati. Nell'ambito dei Servizi sul web, il Servizio Prevenzione in Rete ha totalizzato 38.479 contatti. Capillare anche l'azione del Servizio Prevenzione nelle Scuole Secondarie di Secondo grado, con progetti erogati in almeno due istituti per ogni Municipio di Roma Capitale e rivolti a studenti tra i 13 e i 20 anni, che hanno registrato il 192, 6% in più di contatti rispetto agli obiettivi prefissati, evidenziando alto interesse da parte dei ragazzi. Risultati soddisfacenti anche per il Servizio di promozione di stili di vita sani, che rappresenta la prima Comunità giovanile a finanziamento pubblico attivata in Italia. Nel 2013 ha totalizzato 8.431 contatti, superando del 40, 5% gli obiettivi previsti dalla convenzione, con una media di 580, 6 contatti al mese e l'incremento di 1, 1% rispetto al numero totale di nuovi contatti del periodo maggio-dicembre 2012. Altrettanto positivo il lavoro svolto dal Servizio di Prevenzione di comportamenti a rischio e promozione di stili di vita sani, avente come obiettivo la prevenzione del disagio tra i giovani, la promozione di stili di vita sani e di modelli educativi e comportamentali corretti: più 347,4% il risultato registrato con ben 337,3% di contatti realizzati i più rispetto al secondo semestre 2012.

(Nella foto una protesta delle associazioni contro l'Act)

(Ultimo aggiornamento 21-01-2014 ore 12)

Cultura, persi 15 milioni in 5 anni§Roma è la Cenerentola d'Europa

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In cinque anni il Comune ha sottratto alla cultura circa 15 milioni di euro. E ogni anno spende per ciascun cittadino 58 euro, la metà di Firenze e dieci euro in meno di Bologna e Milano. Non c'è da stupirsi allora leggendo i dati dell'ultimo rapporto di Federculture che mostra la Capitale decisamente perdente rispetto alle altre città europee.

TANTI MONUMENTI E POCHI VISITATORI - Roma ha grandi potenzialità, ma non le sfrutta. Quarantasei siti, tra musei e aree archeologiche, il doppio di Parigi, quattro volte quello di Londra e circa dieci quello di New York. Una proporzione che non viene però rispettata se si parla di visitatori. In questa partita la Capitale non regge il confronto. I primi cinque musei della città in un anno totalizzano 3,6 milioni di visitatori, contro gli oltre 25 della capitale inglese, i 23 della "Ville lumière" e i 15 della "Grande Mela". E anche aggiungendo al dato le aree archeologiche si arriva a 9,5 milioni di ingressi, valore comunque inferiore a quello delle principali capitali internazionali.

FLOP ANCHE SUI MUSEI D'ARTE CONTEMPORANEA - Se si sperava di recuperare con i musei d’arte contemporanea, l'aspettativa è stata delusa. I nuovi poli romani, Macro e Maxxi, in un anno sono frequentati entrambi da appena 500mila persone. Numeri lontanissimi da quelli realizzati dalle istituzioni d’arte internazionali e non solo delle grandi capitali europee o americane. Un esempio su tutti il Tate Modern londinese che nel 2012 ha registrato 5 milioni e 300mila visitatori. Unica eccezione nel quadro desolante è l'azienda Palaexpo che nel 2012 ha visto un aumento di visite del 52%.

I ROMANI RINUNCIANO A CINEMA E TEATRO - La Cultura non va più di moda. E anche nel Lazio che solitamente ha cittadini più sensibili all'intrattenimento culturale si assiste a un calo. I residenti della Regione sembrano avere rinunciato in particolare al teatro -13,8%, ai concerti di musica classica -25% e alle visite a siti archeologici e monumenti -15,6%. L'aspetto grave è che si nota un'inversione di tendenza , perché negli ultimi 20 anni settori come cinema e teatro avevano visto incrementi a due cifre. A Roma il calo del volume di affari è del 13,3%. Con i suoi circa 14mila spettacoli l'anno la Capitale non regge il confronto a livello internazionale nemmeno sul teatro. A Parigi ce ne sono quasi il doppio, a Londra 32mila e il triplo a New York.

TURISMO - Regge il turismo con quasi 12 milioni di arrivi e 30 milioni di turisti nel 2012, una crescita del 4,9%. Non molto però se si torna a fare il paragone con le altre capitali. A Berlino, per fare un esempio, i turisti sono aumentati di oltre il 65%.

LA COMMISSIONE CULTURA CHIEDE AIUTO ALLA MORGANTE - Se non arrivano altre risorse il futuro si prospetta ancora più nero. Secondo l'ultima riunione tra il dipartimento e le commissioni Cultura e Bilancio il Teatro dell'Opera potrebbe passare da 17 milioni a 5 e il Teatro di Roma da 3 milioni a 1; ma anche le altre realtà subiranno pesantissimi tagli, come il Palexpo da 11 milioni a 5; Biblioteche di Roma da 21 milioni a 15 e le manifestazioni culturali da oltre 4 milioni scenderanno a 200 mila euro. Per evitare lo sfacelo la presidente della commissione Cultura Michela Di Biase convocherà a breve un incontro a cui dovrebbe prendere parte anche l'assessora Daniela Morgante. E capire così se esiste un modo per far sì che Roma torni competere con le altre capitali europee.

Unioni civili, Battaglia: "E' un tradimento"§"Spieghino le dinamiche dei capigruppo"

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La voce è rotta dalla rabbia e dalla delusione. “Mi sento tradita, ma spero sia un incidente di percorso” ripete a Paese Sera la consigliera comunale Imma Battaglia (Sel) mentre commenta lo slittamento della delibera sulle unioni civili in assemblea capitolina, scelta presa nella riunione dei capigruppo. “Non hanno indicato neanche una data, è indice di disorganizzazione nell'agenda politica” dice. Attivista di ferro da oltre vent'anni e tra i leader del movimento Lgbt in Italia, Battaglia questa volta accusa il colpo; è “offesa come consigliera e come persona”, proprio ora che le era sembrato di essere a un passo da una piccola rivincita civile. Fuori dalle beghe politiche – assicura – che ci sono ma poco la appassionano. E perfino nella consapevolezza che “pur essendo un argomento importante”, quello delle unioni civili “non è l'urgenza della città”.

Battaglia e Marino

Ha parlato di un atteggiamento ambiguo dei consiglieri. A chi si riferiva?
“Sono amareggiata, mi aspettavo un po' di lealtà politica. Ho scritto nel comunicato che mi ritengo offesa dalla doppiezza di quei consiglieri che in privato si mostravano pronti a salire sul treno dei diritti e ora che viene il momento di metterci la faccia, tutti hanno paura”.

Non è una priorità il tema delle unioni civili, dicono...
“Lo so che non è l'urgenza di questa città, ma è un tema importante. E non mi interessa lo scontro politico, anzi, io voglio ancora credere nell'onestà di chi in questi mesi ha parlato di diritti”.

Però non hanno detto che salterà. Cosa la preoccupa di più?
“Senza neanche avere un'idea sulla data? Intanto questo è indice di disorganizzazione nell'agenda capitolina su cui chiederò conto, e mi chiedo se sia un caso che i capigruppo sono tutti uomini. Non me l'aspettavo. Almeno l'ipotesi di un giorno, un mese...”.

In una nota stampa il capogruppo Francesco D'Ausilio e la consigliera Tempesta hanno invitato ad abbandonare “gli isterismi”, abbassando i toni. Lei si sente isterica?
“Francesco sa bene che quando abbiamo deciso di portare insieme questa delibera in consiglio, Sel e il M5S hanno fatto un passo indietro. Io non sono affatto isterica, ma perché si riferivano a me?”.

Lo abbiamo chiesto su Twitter a D'Ausilio, ha risposto che “gli isterismi sono di chi strumentalizza una questione delicata come quella del registro”.
“Sono pronta a chiedere scusa se c'è stato un errore di comunicazione. Perché forse politicamente sono inesperta, ma non sono affatto stupida. Intanto ci dicano subito una data per portare in Aula le unioni civili”.

Quindi nessuno strappo con il Pd?
“Sulle unioni civili tantissimi colleghi del Pd si sono dimostrati attenti. Ci sono atteggiamenti difficili da comprendere nella politica del Pd, ma devo dire che quella locale è diversa. Ho avuto paura che fosse l'inizio del tradimento, ma voglio credere che si sia trattato di un incidente di percorso”.

Si capisce dal tono di voce che è molto scossa...
“Sì, perché mi ha fatto rivivere quei periodi in cui tutto sembrava bellissimo, e poi però i pezzi si smontavano uno dopo l'altro. Come quando la Melandri ci fece i complimenti e poi non ci diede il patrocinio dei Beni Culturali. Ma ho fatto sport di squadra, non mi ritiro dal campo, sono fedele ai principi e spero che in consiglio mi possano emozionare”.

Ha iniziato a pensare al “tradimento” dopo le parole del Vicariato?
“La questione che mi ha fatto diventare insicura sulla posizione del Pd è l'aspetto temporale delle cose, qualche giorno dopo le parole del Vicariato ecco che slitta la delibera. Magari è solo un caso, ma vi chiedo: come fai a non fare un legame?”.

Ma è anche uno strascico dello scontro tra Pd e Sel?
“Trovo ridicolo che si parli di una prova di forza tra due pariti molto distanti come suggeriscono le percentuali delle elezioni. Però questo non significa che non debba esserci una prova di forza nel chiederci quale futuro vogliamo costruire nella sinistra, se ad esempio la sinistra che vogliamo costruire è quella che governa e parla con Berlusconi”.

Ha detto che in Consiglio farà un “duro intervento”, c'è qualcosa che non mi ha detto?
“Dirò quello che ho detto adesso, e chiederò chiarezza sulle dinamiche dei capigruppo e sul loro modo di lavorare. Perché ripeto, se c'è stata una cattiva comunicazione sono pronta a chiedere scusa”.

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