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Cemento su Cinecittà, per salvare§gli studios arriva la petizione

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La battaglia è iniziata nel 2012, quando fu presentato il progetto di riqualificazione degli studios. Da allora i dipendenti di Cinecittà lottano contro quella che chiamano “cementificazione”, una corsa al mattone portata avanti dal presidente della società Luigi Abete, che significherebbe la morte di un “bene comune”.

Nei disegni di architetti e ingegneri, denunciano da tempo i lavoratori della struttura sulla Tuscolana, i teatri di posa scompaiono a favore di un albergo e un parcheggio. Con l’obiettivo di passare da un’area che fa e racconta cinema a un’altra dedicata all’intrattenimento. Per salvare 76 anni di storia della cinematografia del nostro Paese, dopo un sciopero di 90 giorni, un’occupazione e diversi cortei due anni fa, oggi i lavoratori hanno deciso di passare all’appello. Lo fanno con una petizione firmata sulla piattaforma on line change.org. Il destinatario è il ministro dei Beni e delle attività culturale Bray.

L’obiettivo è salvaguardare quello che definiscono un “patrimonio” dell’Italia. “I privati – scrivono i promotori – hanno cercato di liquidare tutte le attività di produzione e postproduzione per utilizzare il marchio per altri fini”. I dipendenti degli studios sono convinti che il sogno nel cassetto di Abete sia quello di creare un parco giochi a tema. Così, quella che è stata chiamata ‘la fabbrica dei sogni’ e che il regista Federico Fellini ha eletto a suo domicilio virtuale “rischia di sparire nel cemento”.

Nella lettera-petizione inviata all’esponente del governo di Enrico Letta, ricordano anche le diverse fasi della lotta e tutte le iniziative messe in campo per dire ‘no’ a un progetto che proprio non riescono a digerire. “Perché l’attenzione per il mattone – si legge nel testo – non ha mai elevato un paese, soprattutto se a danno della cultura. Un processo che era iniziato nell’estate di due anni fa con l’esternalizzazione di alcuni figure professionali, come le competenze di Digital factory cedute in affitto alla Deluxe, multinazionale inglese del settore o quelle trasferite nella Cat (Cinecittà allestimenti tematici) di via Pontina, altre ancora dal reparto luci alla Panalight.

La paura era quella di avviare alla morte gli studios e i lavoratori giocarono d’anticipo inscenando un corteo funebre che partì dalla piazza del Municipio (allora il X, oggi VII) per arrivare agli stabilimenti della Tuscolana. Nulla da fare: Abete, numero della I.e.g. (che gestisce la struttura), va avanti col suo piano che prevede la realizzazione di uno spazio flessibile, adatto alle riprese con integrazioni digitali e 3D, ma, soprattutto, un hotel in cui accogliere i membri delle troupe che girano nella struttura. Sotto l’albergo (smentita l’ipotesi di un 5 stelle) dovrebbe essere realizzato, secondo i piani, un parcheggio.

È questo il punto  più contestato del progetto perché, per lavoratori e sindacati, si snatura la mission del sito. Non dello stesso avviso il presidente, che sottolinea come l’idea si avvicini agli standard degli studi cinematografici internazionali. Il secondo step, la creazione di un Distretto del cinema e del multimediale (Dcm), per ospitare società del settore. I dipendenti sentono puzza di bruciato e occupano lo stabilimento. Dopo 90 giorni si torna a una pseudo-normalità. Oggi però si ricomincia a parlare della ristrutturazione, che ai lavoratori non piace. Per questo chiedono al governo, con una petizione, di bloccare tutto. E “salvare un bene comune”.


Mercato chiuso ora si fanno i conti§Lazio e Roma due strade diverse

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Chiuso ufficialmente (questa notte alle 23) il mercato Reja e Garcia fanno ora i conti le nuove rose. Mentre la Roma è stata tra le più attive del campionato (sia in entrata che in uscita) lo stesso non si può dire della Lazio ferma al palo tra le lacrime di Hernanes e il ritorno di Mauri (domenica prossima scadranno i sei mesi di squalifica inflitti per lo scandalo scommesse).

ROMA- Guardando in casa giallorossa il primo acquisto in ordine di tempo (e anche di importanza) è sicuramente quello di Radja Nainggolan preso dal Cagliari in prestito oneroso (3milioni) con diritto di riscatto alla compartecipazione (fissato a 6 milioni). Una mossa studiata alla grande dalla società e annunciata subito la sconfitta contro la Juventus. Altra pedina importante, soprattutto per la difesa visto l’infortunio di ieri di Dodò (risentimento ai flessori), è Michel Fernandes Bastos. Preso dall’Al Ain in prestito oneroso (1,1 milioni) con diritto di riscatto (a 3,5 milioni di euro). Un giocatore versatile che ha già conosciuto Garcia ai tempi del Lille. Altro inserimento importante è Valmir Berisha acquistato a titolo definitivo per 500mila euro dall’Halmstads. Il diciassettenne attaccante svedese, definito il nuovo Ibra, andrà ad aggiungersi ad un'altra giovane promessa, il 19enne terzino Peter Golubovic preso a titolo definitivo dall’ OFK Belgrado. C’è poi l’operazione Francis Obeng, centrocampista classe 1986 ma che probabilmente non vedrà ma Roma. Il calciatore resterà in prestito fino al termine della stagione al Santarcangelo Calcio, liberando molto probabilmente, come già accaduto con il caso Babu, un posto da extracomunitario nella prossima sessione di mercato estiva. Ma a far sognare i tifosi giallorossa è soprattutto la prospettiva messa a fuoco da Sabatini in questa sessione di mercato con le operazioni Sanabria e Paredes girati rispettivamente al Sassuolo e al Chievo. Classe ’96, Sanabria, centravanti è stato prelevato dal Barcellona pagando 4 milioni e bonus (legati a presenze e obiettivi). Non avendo il passaporto comunitario, però, sarà dirottato in prestito alla squadra emiliana. Stessa sorte per Leandro Daniel Paredes, classe ’94 cresciuto nel mito di Riquelme ma allenato nella scuola catalana della Cantera, l’argentino finirà la stagione a nel Chievo ma di lui già si parla come di un altro Lamela. Sabatini lo ha strappato al Boca per 18 mesi con diritto di riscatto fissato a 4,5 milioni di euro. C’è poi Alberto Tibolla preso in prestito dal Chievo (con diritto di riscatto a 0,4 milioni di euro), classe ’96 centrocampista su di lui c’erano già altre squadre di serie A. Giovani di qualità cui vanno ad aggiungersi altrettanti giovani di belle speranze come Mattia Rosato, Alessio Rizzi dalla Nuova Lodigiani, Tomas Vestenicky (dal Nitra). Ultima mossa in ordine tempo di Sabatini è Rafael Toloi, brasiliano centrale di difesa Toloi è stato chiesto da Garcia per dare fiato alla coppia Castan-Benatia. Classe '90, 185 centimetri per 75 chili, 87 presenze (e 3 reti) nella massima serie brasiliana tra Goias Esporte e San Paolo, Toloi arriva a Roma in prestito oneroso (500mila euro) con diritto di riscatto fissato a 5,5milioni di euro (500mila euro in più di quello che è costato Castan).
Tante anche le operazioni in uscita come quella di Michael Bradley al Toronto a titolo definitivo per 7,4 milioni, quella di Marco Borriello al West Ham in prestito oneroso per 0,7,e Nicolas Burdisso al Genoa a titolo definitivo e il brasiliano Marquinho al Verona (prestito con diritto di riscatto a 1,8milioni di euro). Tanti i giovani girati ad altre squadre Gianluca Caprari al Pescara (cessione della compartecipazione 1,5),Giammario Piscitella (Cittadella, prestito), Federico Viviani (Latina, prestito, diritto di riscatto della compartecipazione 0,6, diritto di controopzione in favore di A.S. Roma 0,2),Paolo Frascatore (Reggina, prestito); Alessandro Crescenzi (Novara, prestito, diritto di riscatto a titolo definitivo 0,6, diritto di controopzione in favore di A.S. Roma 0,3); Jonathan Alexis Ferrante (Lumezzane, prestito); Tomas Svedkauskas (Pescara, prestito, diritto di riscatto della compartecipazione 0,4).

LAZIO- Diversa è l’aria che si respira in casa biancoazzurra dove lontani sembrano i fasti della coppa Italia vinta ai danni dei cugini giallorossi. Scappato a Londra (sponda Chelsea) il gioiello di Spalato, Pasalic, volato in Germania Kone (dal Bologna) Quagliarella resta più un sogno che una solida realtà. La Lazio ad oggi risulta indubbiamente indebolita perché la perdita di Hernanes (18 milioni più bonus dall’Inter) non è stata colmata e l’idea di puntare sui giovani in organico(KeitaeFelipe Anderson su tutti)e sul recupero diMauri al fianco del neo acquisto Helder Postiga risulta fin troppo fragile. L’infortunio di Ederson poi (strappato e fuori per sei mesi) rischia di far trovare Reja senza trequartisti. Per quanto riguarda Heldér Postiga, il nuovo centravanti brasiliano arriva dal Valencia in prestito con diritto di riscatto, fissato a circa 2 milioni: sino a giugno guadagnerà 900 mila euro. Erediterà la maglia numero nove dellex capitan Rocchi e andrà ad affiancare Klose in area di rigore.
Poco rispetto alle aspettative e non basterà certo l’arrivo in extremis di Gael Kakuta a calmare i tifosi. Il 22enne attaccante francese arriva in prestito dal Chelsea al posto di Jonathan Biabiany. Il centrocampista, infatti, ha espresso il suo rifiuto all'operazione negli ultimi minuti di mercato.

La Capitale che affoga nell'incuria§Tutte le occasioni mancate per prevenire

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Sono passati tre anni ma sembra di rivedere la stessa scena. Un nubifragio si abbatte su Roma e la città affoga. Sott’acqua centro e periferia, da Ostia a Roma nord, da Bagnoletto all’Infernetto. Proprio qui, a sud della Capitale, tre anni fa ha perso la vita Sarang, un giovane di 32 anni che viveva in un seminterrato con la sua famiglia. Subito si accendono i riflettori sulla tragedia, su una zona ex abusiva, sulle sanatorie, sul consumo di suolo, le pianificazioni urbanistiche, le politiche territoriali sbagliate. Ma da allora la situazione sembra peggiorata. Se poi alla scarsa prevenzione, al ritardo nelle politiche di manutenzione del territorio, ci si aggiunge la speculazione edilizia e il crescente consumo di suolo il mix diventa micidiale.

UN TERRITORIO A RISCHIO ELEVATO: MANCANO LE RISORSE - A Roma sono circa 553 gli ettari di territorio classificati a “rischio molto elevato” secondo il “Piano stralcio di assetto idrogeologico”, il Pai, approvato nel 2006. Cinque milioni e mezzo di metri quadrati che ricadono nell’area del bacino del Tevere, da Orte a Castel Giubileo; vicino a Prima Porta; per quanto riguarda l’Aniene dalla confluenza con il Tevere a Ponte Lucano; dalla valle di Tivoli all’area metropolitana. Zone dove la manutenzione è evidentemente carente. Un Piano che ha previsto gli interventi necessari, da attuare sulle aree a rischio: poco meno di 1,7 miliardi, su base quinquennale, dei quali all’approvazione erano stati resi disponibili solo 60 milioni, il 5% del totale. “Una sproporzionata mancanza di fondi per sostenere le spese previste dallo stesso Piano a fronte di una contemporanea crescita delle spese straordinarie per i danni che invece si moltiplicano per gravità e per frequenza", commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio.

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"EVENTO ECCEZIONALE"? SCOPPIA LA POLEMICA – “Un evento eccezionale”, così il sindaco ha spiegato il nubifragio di oggi. Perché “in 12 ore sono cadute il 15 per cento di tutte le precipitazioni annue”. E le polemiche non sono mancate. "Il Comune non poteva non sapere che il maltempo avrebbe determinato problemi, proprio perché negli ultimi anni situazioni di questo tipo si sono ripetute di continuo – ha spiegato Carlo Rienzi, presidente del Codacons - Nonostante ciò, non ci sembra siano stati adottati adeguati provvedimenti per impedire il verificarsi di disagi a danno dei cittadini". 

“IL RISCHIO AUMENTA PERCHE’ E’ AUMENTATO L’UTILIZZO DEL TERRITORIO“ – Sono stati circa 200 gli interventi delle squadre operative della Protezione Civile. “Roma è una città dove il rischio vulnerabilità è alto, proprio per la conformazione della città, la densità abitativa su tutto – spiega Francesco Mele, direttore regionale della Protezione Civile del Lazio - Aggiungiamo poi l’evento meteo importante, e prolungato nel tempo, che ha colpito la città. In questa occasione ha piovuto in maniera uniforme su tutto il territorio, mentre in genere piove a macchia di leopardo. Il rischio idrogeologico è aumentato perché è aumentato l’utilizzo del territorio e quindi la sua vulnerabilità”, conclude Mele.

NO CEMENTO E CONDONI: PAROLA DEL COMUNE - Ma proprio nelle aree a rischio esondazione, tra quelle più colpite dal nubifragio, il Comune ha vietato la costruzione di nuovi edifici, vietando anche i condoni edilizi. Una linea di lavoro sicuramente nuova, che rompe con il passato, che l’amministrazione Marino spiega di aver “impostato di concerto con il Consorzio di Bonifica del Tevere e con l’Autorità di bacino – come precisa Giovanni Caudo, assessore alla Rigenerazione urbana - Questa impostazione vale in particolare per le aree dell’entroterra di Ostia, ovvero Acilia, Infernetto e Axa”. “Bisogna agire come stiamo agendo adesso – ha spiegato il sindaco - proibire la nascita di altre costruzioni. In campagna elettorale abbiamo presentato un piano, e con delle delibere di giunta abbiamo cancellato tutti i nuovi insediamenti edilizi nell'agro romano". Dal canto suo lo stesso Consorzio denuncia una situazione critica, e parla d’interventi tampone messi in campo fino ad ora che non risolvono la situazione. E riserva una stoccata anche per la Regione Lazio: “E’ impensabile che dal 2008, nonostante le alluvioni verificatesi a Roma con cadenza biennale, gli unici fondi stanziati dalla Regione siano stati pari a 900mila euro, per il solo intervento urgente sul Canale Palocco”.

Acqua alta, le macchine come trappole: salvati in tre

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Tre persone hanno rischiato la vita per l'acqua alta. Il primo episodio a Frosinone dove questa mattina un uomo ha imboccato il sottopassaggio di Caprile a Roccasecca senza accorgersi che era completamente allagato. Così ha rischiato la vita un 60enne dipendente del Cotral alla guida della sua auto. Stava andando a lavorare e ha imboccato il sottopasso della linea ferroviaria quando era ancora buio senza, quindi, poter vedere che lo stesso era completamente allagato da oltre un metro d’acqua. Rimasto blocca dalla pressione nella vettura, è riuscito con grande sforzo ad aprire la portiera ed uscire prima che l’abitacolo si inondasse completamente.

Il secondo episodio a Fiumicino.  Due ragazzi di circa venti anni sono stati salvati questa notte a Fiumicino, zona passo della Buole, dalla Capitaneria di Porto di Roma. Gli uomini della Guardia Costiera, impegnati per tutta la notte insieme alle squadre della Protezione Civile e della Polizia Locale nel pattugliamento del territorio, hanno trovato i due ventenni, un ragazzo e una ragazza, bloccati nelle loro automobili con l'acqua che arrivava fino ai finestrini. I due giovani sono stati trasportati a bordo del fuoristrada della Capitaneria e portati in salvo. La strada è stata successivamente chiusa al traffico.

Maltempo, il Tevere esonda a Ponte Milvio e a Magliano Sabina

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A quanto si apprende dalla sala operativa dei vigili urbani, il fiume Tevere è leggermente esondato nei pressi di Ponte Milvio dove l'acqua ha invaso la pista ciclabile.
Mentre a Rieti è tracimato nel territorio di Magliano Sabina. “Già da questa notte avevamo messo in allarme tutti i residenti delle abitazioni a rischio – dichiara il comandante dei vigili urbani Mario Bernardini – Sapevamo che a monte avrebbero aperto la diga e per le otto sarebbe arrivata l’onda di piena. I danni sono tanti. La parte bassa è tutta allagata e sono poche le strade non interessate dalla frane. Solo una strada Provinciale è rimasta libera per accedere a Magliano”. I vigili del fuoco, inoltre, in località Foglie, stanno evacuando una comunità, la Nirvana House, che ospita italiani e stranieri. Da ieri la strada di accesso è coperta dall’acqua. Con alcuni mezzi anfibi, i pompieri hanno portato in salvo gli occupanti della struttura. Sempre in provincia di Rieti, in via Casino Ferraro a Tarano, una frana ha isolato un piccolo centro abitato. Si tratta di un grosso smottamento su cui stanno lavorando vigili del fuoco e personale addetto alla viabilità per rendere la strada nuovamente percorribile.

Aborto, le donne europee scendono in piazza§Roma risponde all'appello contro la legge spagnola

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Nonostante la pioggia decine di persone hanno risposto oggi all'appello della rete WomenareEurope (Wae), per un presidio davanti all'ambasciata spagnola a Roma. Un appuntamento che vuole esprimere solidarietà al movimento spagnolo nato contro "l'antiproyecto de ley" del ministro Gallardòn, presentato il 20 dicembre scorso, con cui si intende cancellare il diritto alla scelta di interruzione volontaria di gravidanza, riconosciuto dal governo Zapatero in precedenza. Iniziative analoghe hanno già avuto in altre città di Italia: Napoli, Cosenza, Reggio Calabria, Catania, Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Genova

Tanto Rumore per nulla§Rientra lo strappo Pd-Sel

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Tanto rumore per nulla. È proprio quello che accade nel Municipio VIII, guidato dal vendoliano Andrea Catarci e dove si era consumato lunedì scorso il primo strappo a livello locale dell’alleanza Pd-Sel, che ha portato per la prima volta il centrosinistra alla guida di tutte e 15 le circoscrizione di Roma. La crisi si era aperta a causa del sostegno dato dal minisindaco all’occupazione dei movimenti degli ex bagni pubblici di via Edgardo Ferrati. Ufficialmente però, perché in realtà il distacco è più profondo e la scossa era partita direttamente dai piani alti del Campidoglio. Dove il capo di gabinetto di Ignazio Marino, Enzo Foschi, che alla Garbatella ha il suo feudo elettorale, non aveva digerito l’atto di forza degli antagonisti. Oggi però la consapevolezza che senza gli alleati democratici non si può governare e gli stessi esponenti democrat hanno preferito non perdere il contatto con il potere. Così prima arriva la nota del gruppo consiliare che per bocca di Gabriele Basile, segretario municipale del partito, in una nota annuncia il ritorno all’ovile.

Garbatella, occupato edificio 'Proietti mobili'

“In condivisione con la delegazione del Pd in giunta, rientriamo in maggioranza”, si legge nel comunicato. “Con questo atto – aggiungono – ribadiamo che il principio di legalità non deve mai essere messo in discussione, perché le regole certe  sono una garanzia su cui si basano la convivenza e la coesione sociale”. Un avvertimento, per dire a chiare lettere che non ci sarà una seconda occasione. Almeno lo sperano. Sottolineando così la volontà di “continuare a percorrere la strada intrapresa con la vittoria alle amministrative del 2013”, l’obiettivo è quello di non disperdere un patrimonio. A stretto giro anche il commento del presidente del Municipio, che parla di accordo di coalizione “rinnovato e rafforzato dall’odierno chiarimento”. Adesso si guarda alle prossime sfide del territorio e si cerca di deviare l’attenzione sulle frizioni della maggioranza, tornando a parlare del centrodestra e dei “governi che hanno prodotto solo macerie”. La colpa dell’opposizione è quella di “lanciare fantasiose ed offensive accuse personali allo scopo di alimentare improbabili contraddizioni”, conclude Catarci.

Ma quanto accaduto la scorsa settimana non può essere cancellato con un colpo di spugna. Troppo dure le critiche mosse dalla truppa democratica a palazzo Senatorio e ordinata dal Foschi. Con una nota congiunta il Pd aveva bocciato in toto l’azione, puntando il dito contro l’alleato che aveva avallato l’occupazione, definita dal capogruppo Francesco D’Ausilio e dalla sua vice Giulia Tempesta come un “improvvisato atto di forza”. Sarà per la consapevolezza che non si può buttare via la maggioranza municipale per un gesto dei movimenti, sarà per il capo di gabinetto dato sempre più in bilico (tanto che nel prossimo rimpasto dovrebbe lasciare il posto all’assessore e coordinatrice della giunta Alessandra Cattoi), la frattura rientra. Anzi, per dirla con le parole del forzista Simone Foglio, i democratici ritornano in maggioranza “con la coda tra le gambe”. “Saranno forse stati gli interventi a gamba tesa – aggiunge il consigliere municipale di Forza Italia – col milione di euro per gli ex bagni pubblici a Garbatella o sul rilancio del Palladium da parte del vice presidente della Regione (Massimiliano Smeriglio di Sel, ndr)”. In Municipio VIII, stavolta, tanto tuonò che non piovve.

Maltempo senza tregua, conta dei danni in città§Rifiuti ospedalieri a Ponte Malnome, è allarme igiene

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L'allarme igiene a Ponte Malnome, come anticipato stamattina da Paese Sera, evidentemente era reale. La Polizia Locale di Roma Capitale, in serata, ha disposto il sequestro delle aree limitrofe dove a seguito dell'ondata di maltempo che ha interessato lo stabilimento Ama e la vicina raffineria si è verificato il versamento di idrocarburi e di alcuni rifiuti. La scelta dopo il sopralluogo congiunto con l'assessore all'Ambiente Estella Marino, la consigliera regionale Cristiana Avenali, i comandanti dei Gruppi XI e XII della Polizia Locale, i presidenti dei Municipi XI e XII e l'Arpa.

RIFIUTI OSPEDALIERI IN STRADA - La denuncia per le condizioni dello stabilimento Ama di Ponte Malnome, dove rifiuti ospedalieri sono stati trascinati in strada, era arrivata dai lavoratori: una "situazione drammatica" avevano dichiarato alcuni di loro a Paese Sera. Anche perché da lì ogni giorno partono ben 250 mezzi della municipalizzata per pulire la città. Ai dipendenti inizialmente era stato concesso di non recarsi a lavoro, qualora lo ritenessero opportuno, fino a quando non sarebbe stata garantita la messa in sicurezza dell'area. Ora invece Ama fa marcia indietro e motiva così la sua decisione: "La situazione all’interno dello stabilimento di Ponte Malnome è tornata alla normalità. Dal primo pomeriggio di venerdì 31 gennaio, infatti, non appena le acque si sono ritirate, personale aziendale con l’ausilio di mezzi speciali ha provveduto a mettere in sicurezza i rifiuti medici ospedalieri all’interno di appositi cassoni scarrabili, in attesa di essere avviati a incenerimento - si legge in una nota - si è provveduto, inoltre, ad effettuare operazioni di rimozione del fango, pulizia interna e disinfezione degli uffici e spogliatoi per renderli agibili e operativi già da oggi. Ripetuti anche gli interventi di disinfezione dell’intera area". "Ama assicura, inoltre - aggiunge - che i giri di raccolta nel quadrante ovest della città (municipi XI, XII, XIII e XIV), che avevano subito dei rallentamenti nei giorni scorsi (venerdì e sabato), torneranno regolari già a partire dalle prossime 24 ore. Già ieri, comunque, a partire dal primo pomeriggio, sono stati riattivati alcuni giri di raccolta sia differenziata sia indifferenziata. L’azienda invita i cittadini a non abbandonare i rifiuti accanto ai cassonetti nel caso in cui siano già pieni. Per interventi e segnalazioni è possibile contattare la Sala Operativa h/24 dell’Ufficio Protezione Civile al numero 06/67109200 o al numero verde 800.854.854". 

"DOPO SOPRALLUOGO PONTE MALNOME, NECESSARIE INDAGINI" - La situazione è veramente grave, la foto raffigura macchie nere causate dalla fuoriuscita di olio nel terreno circostante la raffineria" dichiara Cristiana Avenali,

L'area sequestrata

L'area sequestrata

consigliera regionale del gruppo Per il Lazio, e componente della commissione Ambiente e rifiuti. "Le aree intorno all'inceneritore dei rifiuti ospedalieri - prosegue Avenali- e della raffineria sono state sequestrate dai vigili e adesso la magistratura stabilirà come procedere. Anche l'Arpa farà la sua parte con l'analisi dei terreni per verificare la presenza di inquinamento del suolo e delle acque a tutela dei cittadini e dell'ambiente. Certo è che una volta finiti gli accertamenti chi avrà inquinato dovrà pagare e bonificare, ma altrettanto importante sarà intervenire per evitare che simili fatti possano nuovamente accadere. Infine, le istituzioni tutte si devono impegnare per diminuire la pressione degli impianti impattanti presenti nella valle galeria, e dopo la chiusura di Malagrotta deve essere definitivamente bloccato il gassificatore di Malagrotta". 

ALLAGAMENTO IN VIA DEL CORSO - C’è mancato poco. Ma ieri sera alla fine il Tevere, che ha attraversato Roma in piena intorno alle 22, non ha raggiunto i livelli di massima allerta: si è fermato a 12,72 metri. Ma resta sorvegliato speciale. La Capitale si lecca le ferite dopo l’ondata di maltempo che ha colpito tutto il Centro-sud. E l’emergenza non è ancora rientrata. Stamattina la rottura di una tubatura dell'acqua ha provocato l'allagamento e la chiusura di un tratto di via del Corso, da largo Goldoni a largo Chigi, vicino alla Presidenza del Consiglio. È quanto si apprende dalla centrale dei vigili urbani, secondo cui il problema non è dovuto al maltempo. Sul posto al lavoro i vigili del fuoco, che hanno chiesto l'intervento dell'Acea per chiudere il flusso d'acqua. Il servizio dovrebbe quindi mancare in alcune zone del centro.

FAMIGLIE SGOMBERATE - La protezione civile  ha fatto ieri più di 300 interventi, tra disostruzioni dei tombini e delle caditoie, smottamenti e allagamenti di strade e abitazioni. Sono più di 80 le idrovore 'in campo' e sono stati posizionati un migliaio di sacchi di sabbia nelle aree critiche (Ospedale Fatebenefratelli e Tiburtina Valley). La Protezione Civile di Roma Capitale ha dato accoglienza a 100 famiglie, tra Prima Porta e Piana del Sole, e a due nuclei familiari, sgomberati da una palazzina di via Segrate. Inoltre, ad Ostia Antica, in uno dei Municipi più colpiti, sono state allestite due palestre (una in collaborazione con la Croce Rossa Italiana) in grado di fornire ospitalità a più di 150 persone.

LO STATO DI CALAMITA' - Ieri il governatore Nicola Zingaretti ha chiesto lo stato di calamità naturale per tutta la Regione. Stessa richiesta era stata avanzata dai mini sindaci dei municipi XIII, XIV e XV. Al sindaco Ignazio Marino hanno rivolto l’appello“per convocare un tavolo finalizzato a coordinare fin da subito gli interventi necessari al ripristino dei luoghi colpiti dall'emergenza con il coinvolgimento diretto dei Municipi”. Tutto questo dopo i sopralluoghi nelle zone più colpite dal maltempo: Casal del Marmo, Quartaccio, Boccea, Tragliata, La Giustiniana e Prima Porta, “riscontrando il permanere di una situazione di grave emergenza che si è determinata per l'esondazione di numerosi fossi, per diversi smottamenti, frane e per la caduta di alberature”. E proprio a Prima Porta, dove due giorni fa le persone si sono rifugiate sui tetti, ieri le strade e molte case erano ancora allagate, con le famiglie al lavoro per svuotare le abitazioni invase dall'acqua. Ieri, sempre a Prima Porta, è arrivata la telefonata del Papa al parroco della parrocchia di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Il Pontefice si è voluto sincerare delle condizioni dei residenti.

ROMA SUD - Situazione critica anche a Roma sud, nel municipio X, in particolare nelle zone di Ostia Antica e Infernetto. Ieri il vice sindaco Luigi Nieri nel corso di una visita si è impegnato, davanti ai cittadini arrabbiati, “a organizzare tavoli per decidere insieme come spendere i soldi”. “Abbiamo un problema serio di fondi – ha aggiunto Nieri - fatti come questi devono coinvolgere l'amministrazione comunale che deve far capire al Governo nazionale che questa terra dove ora poggiamo i piedi è la Capitale d'Italia. Tutti insieme dobbiamo farlo capire".

MARINO - Il sindaco Ignazio Marino ha ribadito l’importanza “di promuovere immediatamente interventi a difesa del suolo”. Il primo cittadino ha poi detto di stare valutando, insieme alla Giunta, “ogni possibile iniziativa che consenta a Roma di intraprendere rilevanti investimenti, superando i vincoli imposti dal patto di stabilità interno”. Secondo Marino “non è infatti ammissibile che in queste gravi circostanze, che mettono a rischio l'incolumità dei cittadini e la sicurezza dei loro beni, i Comuni - pur avendo a disposizione risorse in cassa - non possono utilizzarle”. Il sindaco ha poi ringraziato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che, ”dopo il nostro colloquio di questa mattina, ha chiesto lo stato di calamità naturale per l’intera Regione”. Per Marino il problema resta l’edilizia abusiva. "Per proteggere i cittadini delle zone a rischio – dice - dove si è costruito in maniera abusiva e poi si è condonato, l'unico modo è installare delle tecnologie fisse, delle idrovore che possano aspirare l'acqua ogni volta che c'è una precipitazione”.

I DANNI ALLE IMPRESE - Danni per circa 11mila euro per ogni azienda: è la stima media della Cna di Roma che in meno di 24 ore ha raccolto molte segnalazioni. Le imprese più colpite, soprattutto quelle nell'area di Dragona, Dragoncello e Infernetto e l’area nord della città, nel settore del commercio e della produzione. In particolare a Prima Porta e Labaro le imprese del territorio denunciano che dopo i lavori di ampliamento del grande raccordo anulare i nuovi sottopassi sono stati costruiti sotto il livello del fiume. Il risultato è che a ogni pioggia sono costrette ad azionare idrovore a proprie spese.

TRAFFICO E TPL - Il traffico è andato in tilt anche ieri. La tangenziale est è rimasta chiusa al traffico per un’ora e mezza in direzione Foro Italico, da viale Tor di Quinto alla galleria Giovanni XXIII, a causa di uno smottamento che si è riversato sul manto stradale. Problemi anche nel trasporto pubblico. La metro B è stata interrotta nel tratto Castro Pretorio Garbatella  per circa due ore, dalle 8 alle 10 in entrambe le direzioni. In strada sono stati messi bus sostitutivi tra Castro Pretorio e Marconi. Poi una nuova interruzione tra Garbatella e Rebibbia-Conca d'Oro in entrambe le direzioni. Finché la linea è tornata regolare intorno alle 14.


La pioggia ferma Roma-Parma§Partita rinviata per maltempo

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Dopo soli dieci minuti di gioco la pioggia ha costretto l'arbitro De Marchi a sospendere la sfida con il Parma. Il risultato era ancora fermo sullo 0-0, da subito, giocatori e allenatori, hanno fatto notare al giudice di gara l'impossibilità di giocare. Il più arrabbiato è sembrato Garcia che più volte ha sollecitato De Marco.  

Dopo una breve sospensione, l'arbitro è poi tornato in campo insieme ai due capitani per testare il terreno di gioco ma la situazione era addirittura peggiorata. Ora bisognerà decidere la data per rigiocare il match. La Roma, impegnata nelle due gare di semifinale di Coppa Italia, proporrà mercoledì19 febbraio, la decisione tra domani e dopodomani. 

La Lazio si impone a Chievo§Torna Mauri si gode Keita

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La Lazio si mette alle spalle la cessione di Hernanes e con una prova autoritaria si impone a Verona contro il Chievo grazie alle reti di Candreva e Keita, autori di due splendide prove. Ma i gol potevano essere due o tre in più. Gialloblù mai in partita e troppo rinunciatari per una squadra che, in piena lotta salvezza, dovrebbe scendere in campo con il coltello fra i denti. I biancocelesti mostrano un calcio solido e veloce e si mostrano capaci di improvvisi strappi con il loro tridente. La Roma non avrà vita facile nel derby fra una settimana.

SUBITO AVANTI- Gli uomini di Reja vanno subito avanti dopo tre minuti. Keita si destreggia bene sulla sinistra e crossa teso verso Candreva. Il centrocampista della Nazionale che si libera sull'anticipo di Dainelli e fredda Puggioni. All'11' gli ospiti hanno già l'occasione per il raddoppio: Ledesma pennella dalla trequarti per la testa di Klose che alza troppo la mira. Fatta eccezione per un colpo di testa alto di Paloschi, la reazione dei clivensi stenta a decollare e si concretizza più che altro in una serie di calci d'angolo senza frutto. La Lazio si chiude bene e riparte con le accelerazioni sugli esterni dei vari Cavanda, Candreva e Keita e la sapiente regia di Biglia e Ledesma. Al 18' un errore di Cavanda scatena il contropiede di Paloschi che però perde il tempo sia per il tiro sia per l'assist al compagno Thereau e l'azione sfuma. Ospiti vicini al 2-0 ancora al 29', con una traversa di Dias che devia con la faccia una potente punizione di Candreva (e nell'occasione si fa anche male), e al 33', con Keita che sbaglia il tocco decisivo davanti a Puggioni. Chievo sfortunato: alle difficoltà offensive (secondo peggior attacco dietro il Catania) si aggiungono i due infortuni di Dainelli ed Hetemaj in 40 minuti.

SUPER KEITA- In apertura di secondo tempo i gialloblù provano a farsi sotto pressando fin dalla trequarti avversaria ma i biancocelesti sono sempre attenti dietro e pronti a ripartire con il gioiellino Keita, che al 9' sfiora una rete da favola con un pregevole colpo di tacco su cross di Candreva, salva tutto Puggioni. Al 15' ammonito Biglia per un brutto fallo a centrocampo: diffidato, salterà il derby con la Roma. Il Chievo ci mette tanta buona volontà ma non sfonda e allora Corini passa al tridente con Pellissier per Bentivoglio. Ma è sempre la Lazio a rendersi pericolosa con l'ennesima discesa dell'instancabile Candreva che serve in area Lulic: la palla rimbalza sul terreno viscido e il bosniaco spara fuori a porta spalancata. Dai e dai, il 2-0 per la squadra di Reja arriva. Lo mette a segno Keita, che si libera di un avversario al limite dell'aria e trafigge Puggioni di sinistro con la complicità di una deviazione. La Lazio va in surplace e sfiora subito il tris con un bolide da fuori di Biglia sventato da Puggioni, che decisamente oggi ha limitato i danni. Ci prova anche Klose che stoppa bene un cross di (strano a dirsi) Candreva ma angola troppo il piatto destro. Chievo in bambola, finisce sfiduciato e senza mai tirare in porta. Lazio a quota 31, veronesi con appena un punto di vantaggio sulla zona rossa. Per Reja si tratta del quinto risultato utile consecutivo da quando è tornato sulla panchina biancoceleste. E intanto proprio oggi scadeva la squalifica di Mauri: la Lazio ha un altro motivo per sorridere.

A Fiumicino stato di calamità naturale§Il prefetto invia l'esercito

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Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha inviato su richiesta del sindaco di Fiumicino Esterino Montino, militari dell'esercito. La zona maggiormente colpita dal maltempo di questi giorni e' quella di Isola Sacra e proprio li' si recheranno gli uomini dell'esercito.  "Sul posto, al momento - ha spiegato - ci sono i vigili del fuoco e ingegneri. Gli uomini dell'esercito andranno a Isola Sacra".

AD ISOLA SACRA POMPE IN AZIONE DA VENERDI’ NOTTE - "È dalle 2:30 del mattino di venerdì 31 gennaio 2014, da quando è iniziata l’emergenza maltempo, che la stazione di pompaggio del Consorzio di Bonifica a Isola Sacra sta pompando ininterrottamente 2700 litri al secondo, pari a quasi tre metri cubi d’acqua al secondo, da Isola Sacra sotto a via della Fiumara e in Darsena, portando dunque l’acqua verso il mare. Presso il Consorzio di bonifica sono in azione anche altre due pompe da sei mila litri al minuto e stanno operando vigili del fuoco, polizia municipale e protezione civile. A Isola Sacra situazioni critiche permangono in via Trincea delle Frasche, in via Debeli, in via Buccarelli, in via Valderoa, angolo via Moccia e in via Foscolo Montini e nelle zone limitrofe". Lo rende noto, in un comunicato, il comune di Fiumicino.
"In questo momento – ha dichiarato il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – non c’è tempo per polemiche, sia per accuse di inefficienza sia per problemi strutturali causati negli ultimi dieci anni. Adesso è tempo di stivali e di cerate e questo è quello che personalmente insieme alla squadra di governo stiamo facendo ininterrottamente da ore. La situazione in via Montanari a Le Vignole è indubbiamente migliorata, a Fregene, Focene e Maccarese la situazione è sotto controllo. La vera grande emergenza è nelle località di Isola Sacra, soprattutto nelle parti dove la depressione del terreno è più forte. La situazione è peggiorata perché moltissime palazzine sono imboccate direttamente sulla rete della fogna dell’acqua nera, che naturalmente è entrata in tilt. E ovviamente il livello straordinario di piovosità ha riempito tutti i canali, quindi il compito nostro è quello di diminuire il livello dei canali di bonifica per poter poi levare l’acqua dalle strade e dalle abitazioni". 

STATO DI CALAMITA' NATURALE - "La Giunta del Comune di Fiumicino ha approvato la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale. L’atto, che verrà inviato al presidente della Giunta regionale del Lazio attraverso la Prefettura, va a ufficializzare l’annuncio che già due giorni fa era stato dato dal sindaco Esterino Montino ed è stato determinato dagli ingenti danni subiti dalle abitazioni private e dalle infrastrutture pubbliche a causa delle piogge di eccezionale intensità che si stanno abbattendo sul territorio in questi giorni". Lo comunica, in una nota, il comune di Fiumicino.
"Con la delibera di Giunta - aggiunge - è stato deciso inoltre di chiedere al Presidente della Giunta regionale l’inoltro al Dipartimento Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per le località del Comune di Fiumicino investite dall’evento calamitoso, con lo stanziamento delle relative risorse economiche per la riparazione dei danni subiti e il ritorno alle normali condizioni di vita. I danni sono ingenti e verranno quantificati e resi noti solo a chiusura delle giornate di emergenza". 

LUNEDI' SCUOLE E ASILI CHIUSI - A causa del perdurare dell'allerta meteo, attraverso un'ordinanza, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, ha stabilito la chiusura di tutte le scuole del territorio di ogni ordine e grado, nella giornata di domani, lunedi' 3 febbraio. Domani mattina, in collaborazione con il personale dell'ufficio scuole del Comune, i tecnici dell'assessorato ai Lavori Pubblici effettueranno sopralluoghi in tutti i plessi per verificare l'esistenza e la tipologia di eventuali problemi legati a infiltrazioni ed eventuali allagamenti. Contemporaneamente saranno al lavoro quattro squadre di operai per i necessari interventi di manutenzione.

Fiumicino, esercito al lavoro§Evacuate centoventi famiglie

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Situazione difficile a Fiumicino dove ha piovuto tutta la notte.  A Isola Sacra sono intervenuti gli uomini dell'esercito inviati dal prefetto Pecoraro.Circa 120 famiglie hanno trascorso la notte fuori casa. Le scuole, come disposto ieri dal sindaco Esterino Montino, sono rimaste chiuse. Sul posto anche il sindaco di Fiumicino. 

AD ISOLA SACRA POMPE IN AZIONE DA VENERDI’ NOTTE - "È dalle 2:30 del mattino di venerdì 31 gennaio 2014, da quando è iniziata l’emergenza maltempo, che la stazione di pompaggio del Consorzio di Bonifica a Isola Sacra sta pompando ininterrottamente 2700 litri al secondo, pari a quasi tre metri cubi d’acqua al secondo, da Isola Sacra sotto a via della Fiumara e in Darsena, portando dunque l’acqua verso il mare. Presso il Consorzio di bonifica sono in azione anche altre due pompe da sei mila litri al minuto e stanno operando vigili del fuoco, polizia municipale e protezione civile. A Isola Sacra situazioni critiche permangono in via Trincea delle Frasche, in via Debeli, in via Buccarelli, in via Valderoa, angolo via Moccia e in via Foscolo Montini e nelle zone limitrofe". Lo rende noto, in un comunicato, il comune di Fiumicino.

"In questo momento – ha dichiarato il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – non c’è tempo per polemiche, sia per accuse di inefficienza sia per problemi strutturali causati negli ultimi dieci anni. Adesso è tempo di stivali e di cerate e questo è quello che personalmente insieme alla squadra di governo stiamo facendo ininterrottamente da ore. La situazione in via Montanari a Le Vignole è indubbiamente migliorata, a Fregene, Focene e Maccarese la situazione è sotto controllo. La vera grande emergenza è nelle località di Isola Sacra, soprattutto nelle parti dove la depressione del terreno è più forte. La situazione è peggiorata perché moltissime palazzine sono imboccate direttamente sulla rete della fogna dell’acqua nera, che naturalmente è entrata in tilt. E ovviamente il livello straordinario di piovosità ha riempito tutti i canali, quindi il compito nostro è quello di diminuire il livello dei canali di bonifica per poter poi levare l’acqua dalle strade e dalle abitazioni". 

STATO DI CALAMITA' NATURALE - "La Giunta del Comune di Fiumicino ha approvato la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale. L’atto, che verrà inviato al presidente della Giunta regionale del Lazio attraverso la Prefettura, va a ufficializzare l’annuncio che già due giorni fa era stato dato dal sindaco Esterino Montino ed è stato determinato dagli ingenti danni subiti dalle abitazioni private e dalle infrastrutture pubbliche a causa delle piogge di eccezionale intensità che si stanno abbattendo sul territorio in questi giorni". Lo comunica, in una nota, il comune di Fiumicino.
"Con la delibera di Giunta - aggiunge - è stato deciso inoltre di chiedere al Presidente della Giunta regionale l’inoltro al Dipartimento Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per le località del Comune di Fiumicino investite dall’evento calamitoso, con lo stanziamento delle relative risorse economiche per la riparazione dei danni subiti e il ritorno alle normali condizioni di vita. I danni sono ingenti e verranno quantificati e resi noti solo a chiusura delle giornate di emergenza". 

OGGI SCUOLE E ASILI CHIUSI - A causa del perdurare dell'allerta meteo, attraverso un'ordinanza, il sindaco Montino, ha stabilito la chiusura di tutte le scuole del territorio di ogni ordine e grado, nella giornata di oggi, lunedì 3 febbraio. Domani mattina, in collaborazione con il personale dell'ufficio scuole del Comune, i tecnici dell'assessorato ai Lavori Pubblici effettueranno sopralluoghi in tutti i plessi per verificare l'esistenza e la tipologia di eventuali problemi legati a infiltrazioni ed eventuali allagamenti. Contemporaneamente saranno al lavoro quattro squadre di operai per i necessari interventi di manutenzione.

(Ultimo aggiornamento 10.30 lunedì 3 febbraio)

Pecoraro: "Allagamenti? Monitoraggio fino a mercoledì"§Traffico in tilt sulla Cassia, 10 chilometri di coda

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Maltempo. Il prefetto Pecoraro ha appena concluso un 'punto situazione' analizzando le criticità ancora in corso a causa degli allagamenti. “Si è stabilito di mantenere in atto i dispositivi operanti sul territorio. Un costante monitoraggio consentirà di seguire la situazione fino a tutto mercoledì prossimo”, si legge in una nota.

Intanto, sono state chiuse tre strade questa mattina per due frane e per uno smottamento. In particolare, a causa di una frana è stato chiuso al traffico un tratto di strada da via Salaria al civico 116 di via della Marcigliana. Sempre per una frana è stata disposta la chiusura di via Valentino Cigliutti. A causa dello smottamento di un costone è chiusa al traffico anche via Salk. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale di Roma Capitale. Riaperte al traffico invece via di Polense al chilometro 20 e via Marco Fulvio Nobiliore.  Via di Malagrotta chiusa al traffico a causa del cedimento di una giuntura del ponte di collegamento da Ponte Galeria all'ingresso della raffineria. 

E  continuano i disagi sulle principali arterie stradali della città. Traffico in tilt lungo la via Cassia, con oltre 10 chilometri di coda dalla Storta a Corso Francia. Problemi anche a Tor di Quinto direzione Ponte Milvio, dove la rampa di accesso alla Tangenziale est direzione Stadio Olimpico è chiusa al traffico e gli automobilisti sono imbottigliati e costretti ad una lunga fila, mentre l'Olimpica è aperta su corsia unica nei due sensi di marcia.

Non va meglio sull’autostrada Roma-Fiumicino. E' ancora chiusa la rampa che dalla complanare dell’autostrada, al km 11,200, in direzione Fiumicino, immette verso la Fiera di Roma, per l’allagamento del sottopasso causato dalla presenza di acqua alta nei territori circostanti. Chiuso anche il sottopasso che consente l’inversione di marcia. Sul Grande raccordo anulare, all’altezza del km 60,600, a causa di un allagamento rimane chiusa la rampa che dalla carreggiata interna immette sulla Roma-Fiumicino.

Nel frattempo, si è conclusa intorno alle 5 di questa mattina la riparazione della condotta che ha provocato una fuoriuscita d’acqua in via del Corso. E’ ora in corso di completamento la normale riapertura del flusso d’acqua. Dalla mezzanotte di oggi ad ora sono stati oltre 140 gli interventi realizzati dai vigili del fuoco. Grande lavoro soprattutto nelle zone di Roma Nord, Ostia, Casal Palocco, Santa Marinella e Fiumicino e il quadrante a nord di Prima Porta come Riano, Formello, Capena e Monterotondo. Smottamenti, allagamenti, frane e cedimento del manto stradale le maggiori criticità registrate. Le operazioni sono affiancate con l'ausilio anche di altri comandi. Le segnalazioni continuano ad arrivare a centinaia alla sala operativa del vigili del fuoco. 

E continua il monitoraggio del Tevere e dell’Aniene. Secondo i dati del Cfr (Centro funzionale regionale) i livelli dei due fiumi risultano in diminuzione. Il Tevere alle 10.30, alla stazione Ripetta, misurava 11,53 metri. Alla stessa ora il livello dell’Aniene, a Ponte Salario, era di 7.86 metri. Prosegue intanto l’attività di monitoraggio e presidio dell’Aniene, del Tevere e dei suoi affluenti. Tutti gli accessi alle banchine rimangono chiusi fino a cessate esigenze. 

Circolazione ferroviaria rallentata da questa mattina tra Roma Tiburtina e Settebagni, sulla linea Orte-Roma, per lo smottamento di un terreno adiacente la sede ferroviaria in prossimità della stazione di Fidene. I treni percorrono la linea direttissima Roma-Firenze saltando le fermate di Roma Nomentana, Nuovo Salario e Fidene. Per garantire la mobilità nelle tre fermate è attivo un servizio sostitutivo con autobus fra Tiburtina e Settebagni

“Roma da sola non ce la può fare”. Dopo un fine settimana passato nelle sale operative a coordinare gli interventi di emergenza, l’assessore ai lavori pubblici e alle periferie del Comune, Paolo Masini, è intervenuto stamani ai microfoni di Radio Città Futura, per fare appello al governo ad intervenire per aiutare Roma, messa in ginocchio in alcune aree periferiche, dalle forti piogge dei giorni scorsi.

Marconi, 32enne gambizzato§mentre passeggiava in strada

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Gambizzato un cittadino egiziano ieri all'alba, intorno alle 5. Soccorso è stato portato all'ospedale San Camillo. Secondo il racconto dell'uomo, di 32 anni, a sparare sarebbero state due persone poi datesi alla fuga mentre si trovava su viale Marconi. Sulla vicenda indaga la polizia.

Evasione fiscale da 9 miliardi nel Lazio§A Roma quasi 3 mila affittano in nero

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Non sono stati emessi tre scontrini su cinque nel 2013. E' quanto emerge dal consuntivo dell'anno appena concluso della guardia di finanza del comando regionale Lazio e di Roma. Dal bilancio emergono numeri in forte aumento in tutti i comparti operativi: dalla tradizionale lotta all'evasione fiscale al contrasto delle frodi al bilancio dell'Unione Europea, dello Stato e degli enti locali, dalla salvaguardia dell'economia dalle varie forme di concorrenza sleale all'aggressione dei patrimoni illeciti accumulati dalle organizzazioni criminali. Sono stati 16.952 i controlli del comando provinciale di Roma volti a riscontrare la corretta osservanza dell'obbligo di emettere ricevute o scontri. 

NEL LAZIO EVASIONE DI OLTRE 9 MILIARDI - Sono state 2.920 verifiche e 5.989 controlli quelli effettuati dalla guardia di finanza del Lazio nel 2013 nell'ambito dell'attivita' di contrasto all'evasione fiscale. Cio' ha consentito il recupero e la tassazione di materia imponibile per oltre 9,5 miliardi di euro e la constatazione di circa 810 milioni di iva evasa, con la denuncia all'autorita' giudiziaria di 1.324 responsabili per reati tributari. Nel corso degli interventi sono stati scoperti 1.016 evasori totali. Per quanto riguarda il comando provinciale di Roma sono stati recuperati a tassazione di materia imponibile 8,6 miliardi di euro, con un incremento dell'11 per cento rispetto al 2012, nonche' constatati oltre 626 milioni di iva evasa e rilevate ritenute fiscali non operate o non versate per 290 milioni di euro.

Contribuiscono al conseguimento di questi numeri 650 evasori totali, imprenditori e lavoratori autonomi inottemperanti agli obblighi di dichiarazione delle imposte sui redditi, dell'iva e dell'irap, responsabili di aver occultato redditi per circa 3,6 miliardi di euro ed iva per oltre 260 milioni di euro. Sono 956 le persone denunciate, di cui 13 arrestate, per violazioni tributarie, ed ammonta ad oltre 291 milioni di euro il valore dei beni loro sequestrati per equivalente con un incremento del 798,83 per cento rispetto al 2012. Individuati inoltre 800 lavoratori in nero e oltre mille irregolari, impiegati presso 325 datori di lavoro. Nel Lazio le fiamme gialle hanno individuato 1.038 lavoratori in nero e 2.534 irregolari. 

AFFITTI IN NERO AGLI STUDENTI - Per rafforzare la lotta all’evasione fiscale, nel settembre 2013, il comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma ha siglato un’intesa con i Rettori degli Atenei “Sapienza”, “Roma Tre” e “Tor Vergata”, nonché con la Regione Lazio, Roma Capitale e Lazio Di.S.U., volta all’individuazione di posizioni significative da sottoporre ad attività ispettiva nel contrasto ai fenomeni degli affitti “in nero”, dell’indebita percezione di provvidenze e dell’omesso versamento di tributi locali a carico del bilancio della Regione e delle Università. In tale chiave, grazie alla cooperazione interistituzionale con gli enti interessati, sono emerse 2.900 posizioni di potenziali evasori, attualmente passate al setaccio dai militari del comando provinciale, che, per 260 di esse, hanno già riscontrato consistenti indici di irregolarità, relativi al possesso di rilevanti patrimoni immobiliari per i quali non risultano dichiarati al Fisco i relativi guadagni degli affitti. Tra gli ultimi casi scoperti, spicca quello di un sessantenne romano - proprietario di 12 appartamenti – che, dalla locazione, regolarmente registrata, di 8 di essi, ricavava circa 7.000 euro al mese. Negli ultimi anni, però, il coscienzioso possidente aveva sistematicamente omesso di dichiarare il ricco incasso che, a conti fatti, è risultato pari a 120.000 euro. 

393 FALSI POVERI, MALA GESTIO PER 32,2MLN - Sono 393 i falsi indigenti scoperti, responsabili di false autodichiarazioni volte ad ottenere indebite agevolazioni previste, invece, per le categorie sociali meno abbienti (buoni asili nido, refezione e trasporto scolastico, gratuito patrocinio legale). Sul fronte della vigilanza sul corretto impiego delle risorse pubbliche, comunitarie, nazionali e locali, sono state denunciate alla magistratura 222 persone ed accertate frodi per circa 53 milioni di euro, con un incremento del + 54,28% rispetto al 2012. Sul versante delle frodi al servizio sanitario nazionale sono state 280 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, con un danno di oltre 1,7 milioni di euro, mentre ammontano a 4,6 milioni le truffe ai danni degli Enti previdenziali ed assistenziali con 132 persone deferite alla magistratura. Per gli episodi di mala gestio, sono stati 151 i responsabili segnalati alla Corte dei Conti per avere causato danni all’Erario, per importi che superano i 32,2 milioni di euro.900 KG DI DROGHE SEQUESTRATE - Quanto al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, sia sul territorio che presso gli scali aereoportuali e portuali, le fiamme gialle hanno sequestrato oltre 900 chili fra droghe (oltre 536 sono di cocaina e 21 di eroina) denunciato 665 persone, di cui 238 arrestate. Per il consumo personale di stupefacenti sono stati inoltre segnalati alle competenti Prefetture oltre 1.393 assuntori. Nel contesto del contrasto ai reati societari e fallimentari, al riciclaggio, all’usura, all’abusivismo finanziario, alle truffe ai danni dei risparmiatori ed alla falsificazione dei mezzi di pagamento per finire alla circolazione transfrontaliera di capitali, sono state denunciate 386 persone (di cui 67 arrestate) operati sequestri per oltre 9 milioni di euro, nonché oltre 28.000 monete e banconote false. Per quanto attiene all’usura, sono state 18 le persone deferite all’Autorità Giudiziaria, di cui 3 arrestate, ed ammonta a quasi 6,5 milioni di euro il valore dei beni sequestrati. L'attività eseguita presso gli scali aeroportuali di Fiumicino e Ciampino ha permesso di intercettare movimenti non dichiarati di valuta per quasi 5 milioni di euro - da e verso i Paesi europei ed extraeuropei - con 313 persone verbalizzate.

+223% DI MERCE CONTRAFFATTA  - Denunciate 771 persone (di cui 4 arrestate) e sequestrati circa di 42 milioni di pezzi di merce contraffatta, con un incremento complessivo pari al + 223% rispetto al 2012. Ammontano, invece, a 39 le persone denunciate per violazioni alla normativa sulla sicurezza dei prodotti, con oltre 3 milioni di articoli di cui è stata scongiurata l’immissione sul mercato (prodotti medicali, cosmetici, occhiali e giocattoli). Sul versante della pirateria audiovisiva e informatica sono stati denunciate 54 persone (di cui una arrestata) e sequestrati oltre 80 mila pezzi tra dvd, cd, libri e dipinti. MAFIE - Quanto al contrasto alla criminalità organizzata, in applicazione della normativa antimafia, sono stati sequestrati 845 beni immobili e mobili, per un valore di oltre 231 milioni di euro, mentre ammontano ad oltre 288 i cespiti confiscati, per un valore di circa 39 milioni di euro, con un incremento del + 12,41% rispetto al 2012. Quanto alla tutela ambiente, sono state centosette le discariche e le aree poste sotto sequestro, in cui erano stati depositati rifiuti speciali e materiali pericolosi, specie eternit, pregiudizievoli per la salute pubblica, mentre 40 e 33 sono le persone, rispettivamente denunciate e verbalizzate in via amministrativa, per varie violazioni alla normativa ambientale. Per quanto concerne la pubblica sicurezza sono state oltre 1.800 le persone denunciate per reati comuni e l’inosservanza della normativa, di cui 110 arrestate, sequestrate oltre 156 armi - tra bianche e pesanti - e circa 400.000 fra botti e petardi. Le operazioni eseguite dal Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico del Nucleo Polizia Tributaria e dagli altri Reparti hanno, infine, permesso di recuperare 24 quadri di ingente valore, 17 sculture complete, 13 pezzi di vasellame e oltre 24.000 reperti vari, con la denuncia di 27 persone all’Autorità Giudiziaria. 


Bel Poggio, famiglie bloccate nei residence

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“Nei giorni di pioggia che si sono susseguiti mi sono ritrovata con la mia famiglia e tutti gli abitanti del centro residenziale, isolati”, dice Antonella un’abitante di Bel Poggio, zona Roma nord, nel terzo Municipio. Un piccolo ponte divide il complesso, in via del Monte di Casa, dalle arterie principali di scorrimento, dal Raccordo, dalla Salaria. “Bel Poggio è un luogo privilegiato per molti versi ma da qualche anno, a piogge insistenti corrispondono sempre ore o giorni di isolamento. Il fosso si allaga fino a diventare un lago nella piccola piana e il ponte non è più utilizzabile”. E quando il Fosso di Settebagni è allagato tutto si ferma. Non ci si può recare a lavoro, non si possono portare i bambini a scuola, le attività commerciali sono costrette a fermarsi. Ma “la cosa più grave è che mezzi di soccorso, ambulanze per intenderci, sono impossibilitate ad arrivare in caso di necessità”, spiega ancora Antonella che ricorda il nubifragio del 2008 con le abitazione e le piccole fabbriche sommerse e i “gommoni della protezione civile traghettavano persone da una parte all’altra”. Una condizione che si ripete da qualche anno, quella di “allagati”, dice Antonella - “e finalmente il Municipio si è deciso ad intervenire, promettendo la messa in sicurezza dell’area in prossimità del ponticello di origine romana. Secondo il Municipio, infatti, il ponte ricostruito nel 1915 oggi non sarebbe più sufficiente a contenere il passaggio del fosso che negli anni ha probabilmente variato la sua portata”.

Ma oltre al piccolo ponte “le ragioni degli allagamenti sono molteplici – dice ancora Antonella che spiega - Bel Poggio rientra nel Bacino del fosso di Settebagni, un affluente del Tevere, che riceve il drenaggio di tutta l’area di Bacino che nella collina di Bel Poggio trova il suo punto più basso. Questa posizione e una scarsa manutenzione del letto del fosso e dei suoi argini favorisce i puntuali allagamenti. Inoltre negli ultimi anni nelle aree dell’immediato intorno si è asfaltato e cementificato incessantemente e irreversibilmente. Questo ha tolto al terreno quella funzione di filtro che dovrebbe avere nel momento di ricevere le acque piovane. L’acqua, si sa, cerca la sua strada. L’uso o dovrei dire l’eccessivo sfruttamento del suolo se da una parte ci danno l’idea di arricchirci, dall’altra ci tolgono il modo naturale di vivere”.

Il Lazio prima regione per nuovi§contratti e cessazioni: i dati della Uil

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"E’ il Lazio la regione italiana che registra il maggior numero di rapporti di lavoro attivati nel triennio 2011 – 2013. Ma è anche quella col maggior numero di cessazioni. E con il numero più alto di contratti pro –capite: ben 2,10 a testa nel secondo trimestre 2013 contro una media nazionale di 1,4. Sono pubblica amministrazione, istruzione e sanità i settori più 'prolifici' nel Lazio che con il 23,9% di attivazioni contrattuali si colloca ben al di sopra della media nazionale (17,5%). Seguono servizi pubblici, sociali e personali con il 23,6%, contro una media nazionale del 10,6%. Subito dopo alberghi e ristoranti con il 17%". Lo rende noto, in un comunicato, la Uil di Roma e Lazio.

Il maggior numero di contratti. Accade nel Lazio negli ultimi due anni, dove si registrano il 14% delle contrattualizzazione avvenute in tutto il Paese. La fotografia è della Uil regionale, che torna però a puntare il dito contro i rapporti di lavoro, che la fanno da padrone: sul territorio, infatti, sono il 68,4% sul totale. Ma hanno un peso rilevante rispetto al dato nazionale, per la precisione il 7,8%, anche le collaborazione. “L’incremento del numero dei contratti e il contemporaneo aumento delle cessazioni sono direttamente proporzionali alla diminuzione del numero dei lavoratori – spiega il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri – ciò significa che stiamo assistendo alla totale precarizzazione della forza lavoro con contratti spesso di pochi mesi o addirittura giorni”.

Basti pensare che nel terzo trimestre 2013, ultimo dato disponibili, sono stati attivati nella regione 300.569 nuovi rapporti di lavoro su 182 mila persone, con una media di 1,65 pro capite. Mentre le cessazioni hanno riguardato 299.753 rapporti di lavoro e 187 mila lavoratori. Nel ultimi tre mesi del 2012, invece, le attivazioni erano quasi equivalenti (circa 297 mila), ma il numero dei lavoratori coinvolti era maggiore (circa 188 mila)". "E’ il classico caso di un falso positivo – commenta Bombardieri – più contratti non solo indica maggiore precarietà e non più lavoro, ma se il numero dei contratti attivati rimane invariato e il numero di lavoratori diminuisce significa che si allarga anche la forbice tra ricchi e poveri e che alcuni settori vivono oramai quasi esclusivamente di contratti brevi e collaborazioni". Non solo: pubblica amministrazione, sanità e istruzione si affidano prevalentemente al precariato, nei settori dell’industria e delle costruzioni si registra invece un calo di nuove contrattualizzazioni, pari rispettivamente al -10,5% e al -15,2% (dicembre 2012).  'Calo in sintonia purtroppo con la crisi dei due settori – spiega Bombardieri – che ha portato negli ultimi due anni alla chiusura di tantissime aziende del Lazio e alla perdita di molti posti di lavoro nell’edilizia, dove è aumentato invece il ricorso al lavoro nero' ". 

Prima Porta ancora nel fango§Commercianti in ginocchio

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C’è Angela del bar Lelli che ha accatastato le bottiglie che è riuscita a salvare in un magazzino. La signora Anna del negozio di Ferramenta che con gli occhi lucidi raccatta la merce in sacchi neri. E Sabrina del negozio di  estetica che fa la conta dei danni. Prima Porta prova a rialzarsi dopo l’inondazione di venerdì e sabato che ha danneggiato case e negozi, provocando sfollati e allagamenti fino a un metro e mezzo.

Prima Porta, ferramenta allagata

“ABUSIVI A CHI?” - La rabbia è tanta e si leva in un'unica voce contro il sindaco Ignazio Marino: “Abusivi noi? Ma quando mai”. La signora Anna ha la sua attività dagli anni ’60 e ha assistito anche all’alluvione del ’65. “Ho il progetto firmato dal Comune, quando vogliono possono vederlo”. “E’ vero alcune case sono abusive – spiega il signor Arnaldo – ma hanno pagato i condoni, i soldi l’amministrazione li ha presi”. Tutti speravano in una parola di conforto e accusano il primo cittadino di indelicatezza.

GUERRA TRA POVERI -“Il sindaco ha parlato chiaro – dice Angela – di soldi non ce ne sono, ma cercheranno di istituire un fondo per risarcire le vittime”. Ora, però, i cittadini si sentono abbandonati. Se la cavano da soli con l’aiuto di parenti e amici. In mano carta assorbente, stracci e segatura per pulire fango e acqua che stazionano ancora nei locali. “Non ci hanno dato nemmeno i sacchi di sabbia, siamo andati a prenderceli noi i via Frassineto”. E lì è partita una “guerra tra poveri”: pochi i sacchi e tante le richieste. “Ho domandato dei sacchi a un operatore della protezione civile – racconta ancora Angela - e mi ha risposto di andare in ferramenta a comprarli”. Magari nella stessa ferramenta della signora Anna, dove il fango ha coperto quasi tutto: “Guardi questa scatola di pile per orologi è piena di terra, costano 3,50 euro a confezione e ora le dovrò buttare”.

LE MARANE - Per molti la colpa è delle “marane” che non vengono pulite. Alcuni sostengono che le idrovore non hanno funzionato. “Le hanno attivate tardi – dice Angela – per evitare che si allagasse Ponte Milvio”. Ma Daniele Torquati presidente del municipio XV non è d’accordo: “Hanno funzionato, il problema è strutturale, dovuto ad anni di incuria e lavori fatti male”.  

I DANNI - A pagare il conto sono commercianti e residenti. Difficile parlare già di cifre, ma Angela del bar Lelli sa già che il danno è sulle 30mila euro. Sabrina del negozio di estetica e parrucchiere dovrà ricomprare tutte le apparecchiature. “La lampada solare è andata – racconta – ed è costata 20mila euro”. Lei e la sorella hanno provato a ripartire già oggi. “Abbiamo usato il locale accanto, quello per i bambini, lì almeno c’è la luce”.

GLI SFOLLATI - Nelle case intorno c’è chi prova a salvare abbigliamento e mobili, ma la maggior parte dell’arredamento è da buttare. Una famiglia raduna i vestiti nelle valige e porta tutto in giardino. Altri nella loro abitazione non ci sono ancora tornati. Dopo due notti passate nella chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori sono stati trasferiti in un hotel. Sono circa 30 adulti e 15 bambini ora assistiti da un team di psicologi, fa sapere Torquati. A loro il duro compito di spiegare perché non possono tornare a casa.

In giro per la città allagata§I cittadini: "Nessuno interviene"

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Il giorno dopo l’acquazzone abitanti e commercianti fanno i conti dei danni. A pagare le spese più alte è il circolo del golf del Parco degli Acquedotti, chiuso da tre giorni per impraticabilità dei campi. A spiegare meglio la situazione è Paolo, segretario del circolo “Archi di Claudio”: “Sono tre giorni che siamo chiusi. L’acqua ha invaso tutto, ma il problema si pone già all’entrata con la strada completamente invasa dall’acqua che impedisce alle macchine o a qualunque mezzo di arrivare. Per ora non si è visto nessuno, dobbiamo sperare che il tempo migliori e che l’acqua si ritiri”. Per ora, con conti approssimativi il danno per il circolo ammonta a circa 3mila euro ma i conti non sono ancora chiusi. “Il problema maggiore – ci spiega ancora Paolo - è che non possiamo offrire alcun servizio ai soci che hanno già pagato la quota ma che non possono usufruire delle attività”.  A farne le spese anche le piccole aziende agricole della zona con campi allagati e raccolto praticamente da buttare.

PIGNETO - Un po’ ovunque sono saltati i tombini e la corrente elettrica. Su via Prenestina all’altezza del deposito dei tram è saltata la corrente nelle strade e la zona è al buio ormai da più di tre giorni. “Abbiamo avvisato il Comune, abbiamo fatto denunce  - ci spiega Gabriella, una abitante della zona – ma nessuno è intervenuto. Qui la sera sembra una zona di frontiera. Già questo non è un quartiere tranquillo, senza luce mette ancora più paura”.

Su via Sondrio il problema dei tombini otturati è stato “risolto” chiudendoli. Qualche mese  fa infatti, è stato rifatto il manto stradale e il nuovo livello dell’asfalto ha portato alla chiusura dei canali di scolo. “Un problema che abbiamo sollevato già da tempo  - ci racconta Marco Carella, abitante della zona e consigliere al V municipio per la lista civica Marino – ci hanno detto che sarebbero intervenuti ma nessuno ancora si è mosso”. Via Sondrio, proprio adiacente all’isola pedonale, è una strada in discesa e la mancanza di vie fuga in caso di pioggia costringe l’acqua ad riversarsi sul piazzale che in breve si allaga.

QUARTO MIGLIO - Nel quartiere, costeggiato per intero dalla via Appia, le strade sono ormai ridotte ad un colabrodo. Ovunque buche e pietre costringono le macchine a pericolose gincane. Anche i marciapiedi sono interessati con pozze d’acqua che impediscono ai passanti di passare. 

Maltempo, allerta per altre 36 ore§Nei municipi è emergenza buche

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E' ancora alto lo stato di allerta su tutto il territorio romano, dove proseguono l’attività di monitoraggio e gli interventi delle squadre coordinate dalla Protezione Civile di Roma Capitale. Le operazioni stanno interessando le aree maggiormente colpite da allagamenti e smottamenti. In particolare si sta intervenendo presso Piana del Sole, Stagni di Ostia, Ostia Antica e nel quadrante nord della Capitale, nello specifico a Prima Porta, in via Frassineto. Sono circa 23 gli interventi effettuati solo nelle prime ore di questa mattina e complessivamente 150 le operazioni del Servizio Giardini per la messa in sicurezza, rimozione e abbattimento di alberi e arbusti.  Dalla mezzanotte di oggi, inoltre, sono stati oltre 140 gli interventi realizzati dai Vigili del Fuoco. Grande lavoro soprattutto nelle zone di Roma Nord, Ostia, Casal Palocco, Santa Marinella e Fiumicino e nel quadrante a nord di Prima Porta come Riano, Formello, Capena e Monterotondo, dove si sono registrati soprattutto smottamenti, allagamenti, frane e cedimenti del manto stradale.

via tiburtina

LE PROSSIME ORE - Il Centro Funzionale Regionale, sulla base delle previsioni disponibili, della situazione meteo in atto e dello stato di saturazione del suolo, ha emesso un’estensione di avviso di criticità idrogeologica ed idraulica regionale, valida dalle ore 14 di oggi e per le prossime 24-36 ore, valutando i seguenti livelli di criticità sulle zone di allerta della regione Lazio: codice arancione per rischio idrogeologico localizzato su bacino medio Tevere, bacino zona di Roma, bacino dell’Aniene, bacino del Liri; codice giallo per rischio idrogeologico localizzato su bacini costieri nord, Appennino di Rieti; bacini costieri sud. 

I NUMERI DELL'EMERGENZA -  Dal 31 gennaio sino a ieri sono stati distribuiti circa 6000 pasti ed è stata offerta ospitalità, in strutture ricettive o attrezzate per l’emergenza, a circa 300 persone. Sono state inoltre distribuite 900 coperte. In campo oltre al personale della Protezione Civile, anche i tecnici del Servizio Giardini, del dipartimento Tutela Ambientale e del Verde, del dipartimento Lavori Pubblici (SIMU) dell’Ama e della Polizia Locale di Roma Capitale. A supporto delle squadre autocarri equipaggiate con motopompe, autobotti ad aspirazione, canaljet per la disostruzione delle fognature, tombini e bocche di lupo". 

LA RETE STRADALE - Sono ancora difficili da quantificare invece i danni sulle strade, che riguardano anche i municipi non coinvolti direttamente dall'alluvione. L'eccezionale ondata di maltempo, infatti, ha finito per deteriorare il manto stradale di gran parte della rete cittadina. Tanto nelle zone periferiche, come Corcolle, quanto nei quartieri più centrali, come Monteverde, dove, ad esempio, da qualche ora si è aperta una voragine in via Pasquale Revoltella. Risistemare il manto stradale in breve tempo sarà di sicuro difficile, anche perché, in diversi municipi, come nel VI di Tor Bella Monaca, da mesi è scaduto l'appalto sulla manutenzione stradale. "Noi stavamo già preparando un elenco con tutte le criticità presenti nelle strade - spiega Susi Fantino, presidente  del VII municipio, mentre Emiliano Sciascia, presidente del IV, auspica già da ora l'intervento della Regione Lazio. "Non abbiamo subito grossi disagi ad eccezione di un pino caduto sulla via Tiburtina e di una voragine su via della Tenuta del Cavaliere. Però è chiaro che soprattutto per i municipi più colpiti, a cui va tutta la mia solidarietà, deve essere proclamato lo stato di emergenza, almeno per permettere loro di respirare con i bilanci". 

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