"Riprendiamoci il futuro!" ora lo urlano anche le piccole e medie imprese, i commercianti, gli artigiani arrivati da tutta Italia a piazza del Popolo. Alcune migliaia di manifestanti che già da stamattina in metro e sugli autobus capitolini formano una variopinta carovana con le bandiere delle 5 associazioni organizzatrici: Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigianato. Dal palco gli oratori che si susseguono ripetono le lodi alla "gente sorridente, che nonostante tutto vuole andare avanti e lavorare in condizioni ottimali per l'Italia. La folla esprime non solo rabbia, ma proposte". Dalle 12,15 gli interventi dei presidenti delle associazioni.
CNA - Alla manifestazione, in attesa degli interventi dei presidenti nazionali delle 5 associazioni organizzatrici, i leader regionali ribadiscono le loro richieste agli Enti locali. "La Regione Lazio sta intervenendo sulla filiera dell'accesso al credito - dichiara il presidente di Cna Lazio Danilo Martorelli - noi chiediamo un processo semplificato il più possibile, con il ruolo dei consorzi da valorizzare. Fondamentale poi è abbassare l'Irap, tributo che attiene alle imprese e i cui proventi al 90% vanno alla Sanità. Una parte deve andare invece alle Pmi". L'auspicio di Martorelli è che Rete Imprese Italia diventi "un interlocutore stabile delle istituzioni. Confindustria - nota - è in difficoltà, dopo 50 anni le grandi imprese private in Italia non esistono più. Oltre a loro e ai sindacati ci siamo noi".
GLI INTERVENTI - "Questa manifestazione resterà nella storia dell'Italia come la più grande nella storia dell'impresa italiana". Così, il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, ultimo dei 5 leader delle associazioni di Rete Imprese Italia, ha concluso con il suo discorso l'evento di oggi a piazza del Popolo. In piazza, circa 50mila manifestanti. Tutti contro "il rischio di scomparire, vittime di un "fisco che schiaccia le famiglie", attacca Merletti. L'affondo è rivolto poi alla "dittatura della burocrazia", con "la Pubblica Amministrazione che non paga, nonostante le direttive europee". "Questo benedetto Stato quand'è che comincia a risparmiare? - si chiede Merletti - Meno richieste e meno tasse, questa è la ricetta più semplice". Scendere in piazza ora per non farlo più, questo sembra essere il motto, ribadito dallo striscione issato al Pincio "Oggi per non chiudere per sempre": "Non si erano mai visti tanti imprenditori in piazza, lo facciamo per noi e i nostri figli ma non vorremmo tornarci". Merletti lancia infine un hashtag al presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi: "#Matteostaipreoccupato, perché se non abbassi le tasse ti facciamo nero". Sulla stessa linea d'onda anche l'intervento del presidente di Casartigiani Giacomo Basso: "Avete dimostrato oggi una grande partecipazione, questa è la piazza del Popolo degli imprenditori italiani. Avete fatto un vero miracolo, dal 92-93 all'epoca della minimum tax non scendevamo in piazza". Il pensiero di Basso va poi alle "144.000 imprese che non ce l'hanno fatta", un momento di cordoglio accompagnato dallo slogan "Dignità! Dignità!" che il leader fa scandire alla piazza. Ancora sulle mancanze della politica Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio: "Ci sono alcuni momenti, come le elezioni, dove le nostre richieste vengono tramutate in programmi. Siamo stanchi dell'elogio di circostanza, di essere ricordati come linfa vitale del Paese". "Non c'è più tempo - ammonisce - non bastano le migliaia di imprese chiuse, e il rischio di pace sociale. È pericoloso lasciare famiglie e imprese sull'orlo della disperazione". L'appello è: "Fate i governi, fate le riforme istituzionali, la legge elettorale ma fate in modo di fare le riforme che sostengano gli imprenditori. L'impresa non deve diventare una missione impossibile".