E' finito agli arresti domiciliari l'ex capo dei vigili urbani Angelo Giuliani con l'accusa di corruzione. Analogo provvedimento cautelare è stato disposto dal gip anche nei confronti di altre tre persone, tutte appartenenti alla società "Sicurezza e ambiente". Gli arresti sono stati disposti nell'ambito di un'inchiesta dei pm Ilaria Calò e Laura Condemi sull'affidamento di appalti per la sicurezza e pulizia stradale dopo incidenti.
Secondo l'accusa Giuliani avrebbe favorito la "Sicurezza e Ambiente" in cambio di sponsorizzazioni economiche al circolo sportivo dei vigili, struttura che, secondo l'accusa, sarebbe stata gestita in prima persona da Giuliani. Gli arrestati dell'azienda sono il direttore generale della Sea, Angelo Cacciotti, il legale della societa', Giovanni Scogliamiglio, e il direttore, Iano Santoro.
UNA MAZZETTA DA 30MILA EURO -È di trentamila euro la somma che secondo la ricostruzione degli inquirenti l'ex comandate Angelo Giuliani avrebbe ricevuto per agevolare la società Sicurezza e Ambiente spa nell'aggiudicarsi il servizio di ripristino post incidenti stradali. È quanto si legge nell'ordinanza cautelare firmata dal gip Di Grazia. Tale somma è stata ricevuta nel marzo 2011 quale “finanziamenti sotto forma di sponsorizzazioni per il circolo della polizia municipale giustificati in modo fittizio mediante un contratto privo di data predisposto in funzione delle indagini in corso”. In particolare, secondo l'accusa, il servizio sarebbe stato affidato alla Sicurezza e Ambiente, “in violazione della disciplina in tema di contratti pubblici, dapprima in via sperimentale in assenza di gara e poi in via definitiva con procedura semplificata”. In particolare l'affidamento sperimentale avvenne “con determinazione dirigenziale nel maggio 2009 indirizzata ai dirigenti del gruppo pronto intervento traffico e alla centrale operativa avente ad oggetto l'affidamento alla società sicurezza e ambiente – si legge nelle 124 pagine del provvedimento cautelare - con cui disponeva che nell'ipotesi di incidente o di altro evento in conseguenza del quale si riscontrassero condizioni di pericolo per la circolazione dovesse essere immediatamente contatta la centrale della società Sa”. Nel febbraio 2010 poi “l'aggiudicazione definitiva in violazione dei contratti pubblici, non adottando il procedimento ad evidenza pubblica nonostante l'importo a base di gara, se correttamente calcolato, fosse superiore alla soglia di rilevanza comunitaria, così come rilevata dall'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici nella deliberazione 64 del 27 giugno 2012”.
IL CONCORSO VIGILI - Giuliani è accusato dai pm anche di di falso ideologico in atto pubblico. La circostanza è legata alla sua candidatura a presidente della commissione giudicante che avrebbe dovuto vagliare la posizione di migliaia di aspiranti vigili urbani nel concorso pubblico del 2012. Secondo chi indaga, Giuliani, che aveva già lasciato l'incarico di comandante, non avrebbe potuto presiedere quella commissione. Eppure sarebbero stati commessi dei falsi documentali per consentirgli di farlo.
INDAGATO MEOCCI - In particolare, si legge nel capo d'imputazione, si contesta la corruzione perchè "Meocci, quale consigliere della Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (Avcp) per compiere atti contrari ai doveri di ufficio, riceveva denaro e altre utilità dalla società Sicurezza e Ambiente spa e per essa da Cacciotti, consigliere del Cda e amministratore di fatto, Scognamiglio, amministratore delegato Cda, Bort presidente del Cda della Sa". In particolare, nel febbraio 2013, Meocci avrebbe reso parere favorevole alla Sa, "ricevendo, a titolo di utilità, l'assunzione di" una "persona del Meocci espressamente segnalata, per un rapporto di collaborazione lavorativa presso una società facente capo alla Sa". "Alfredo Meocci ad oggi, non ha ricevuto alcuna comunicazione dagli organi inquirenti". Lo sottolinea in una nota il presidente dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, Sergio Santoro, commentando la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex irettore generale della Rai.
CLEMENTE: "NOTIZIA TRISTE MA LEGALITA' VITALE" - "L`arresto dell`ex Comandante Generale della Polizia Locale è una notizia triste, che ricorda a tutta la città quanto il tema della legalità sia vitale per la salute e la sopravvivenza delle istituzioni. Di tutte le istituzioni. Alla luce della doverosa presunzione d'innocenza, in attesa di conoscere gli sviluppi della vicenda, e serbando profonda fiducia nel lavoro dell`autorità giudiziaria, la Polizia Locale è pronta a garantire la massima collaborazione nell`accertamento della responsabilità". Così in una nota il comandante generale della Polizia Locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente. "Nessuna caccia alle streghe sarà consentita all`interno o all`esterno del corpo - avverte Clemente - ma nessun ritardo sarà frapposto all`applicazione delle leggi e dei regolamenti che presiedono all`etica dei comportamenti. Nello stesso solco, la Polizia locale intende innalzare il livello di attenzione, rafforzando ulteriormente il proprio impegno per il controllo e la trasparenza nella gestione di tutte le attività". "Sono infatti già stati avviati i passi necessari perché la normativa anticorruzione venga rapidamente applicata con rigore, al fine di regolamentare la rotazione degli incarichi di maggiore sensibilità. Sono sicuro di una risposta generosa e corale a presidio dell`idea di legalità", conclude Clemente.