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"Nessun aumento delle tasse"§Così Marino spera di salvare Roma

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Un piano rigoroso studiato con il ministero dell'Economia, che non prevede un aumento delle tasse comunali. Mentre è ancora in corso il braccio di ferro fra il Campidoglio e il Governo, che dopo aver stralciato il Salva Roma ha approvato in extremis un nuovo decreto, il sindaco Marino chiarisce ancora una volta quali saranno le linee guida da seguire per la ristrutturazione del poderoso debito che attanaglia la capitale: razionalizzazione della spesa, tagli agli sprechi e nessun aumento delle tasse. 

L'IMPEGNO DEL SINDACO - "Quello che abbiamo fatto in queste ore e in questi giorni lavorando con Palazzo Chigi e con il ministro dell’Economia è definire delle regole", le parole del sindaco di Roma, Ignazio Marino, a margine dell'iniziativa di Libera "Le mafie restituiscono il maltolto" in Campidoglio. "L'ho detto dall'inizio del mio mandato: non spenderò un euro che non ci sia - ha continuato Marino - Siamo in una condizione in cui dobbiamo ancora pagare i terreni espropriati nel 1957 per costruire il Villaggio Olimpico. Non si può governare Roma in questo modo. Abbiamo chiesto che vengano restituite ai cittadini romani dei soldi delle loro tasse che erano stati posti su un altro capitolo di spesa alcuni anni fa. Adesso vogliamo norme chiare per far tornare Roma sui binari di una sana e rigorosa amministrazione, nell'interesse non solo dei romani, ma di tutto il Paese, visto che questa è la capitale d’Italia".

NESSUNA DIVISIONE CON LA MORGANTE - Ancora una volta il sindaco ribadisce che nel piano di rientro richiesto dal Governo, come condizione necessaria per lo sblocco dei 500 milioni da anticipare rispetto alla gestione commissariale del debito, non sarà previsto "un aumento delle tasse". Piuttosto si cercherà di razionalizzare la spesa. "In questo momento, se si riducono le spese e si acquista tutto il materiale con una centrale unica d’acquisto, risparmieremo 280 milioni di euro che prima venivano sperperati ed erano soldi delle romane e dei romani". E a sgomberare il campo da ogni divisione con  l'assessore al Bilancio Daniela Morgante, è lo stesso assessorato, che in una nota riafferma la piena sintonia con il sindaco, smentendo di aver mai presentato alcuna proposta di aumento dell’addizionale Irpef in relazione al decreto Salva Roma. "L’opera intensa svolta in questi otto mesi nel senso della riduzione e razionalizzazione della spesa - si legge nella nota - ha avuto come obiettivo e come effetto, proprio quello di non aumentare di un euro la pressione fiscale nonostante la estrema difficoltà della situazione finanziaria, e che anzi occorre proseguire in modo deciso e coraggioso nel percorso di una gestione della spesa efficiente e responsabile, al fine di continuare in direzione della riduzione della spesa corrente e quindi della pressione fiscale e della liberazione di risorse da destinare agli investimenti e dunque al mondo produttivo dei lavoratori e delle imprese".


Diritto all'aborto, "Mai più clandestine"§Flash mob in piazza del Popolo

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In piazza del Popolo per la campagna #maipiùclandestine, in difesa della 194, legge sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza. A promuoverla diverse realtà, associazioni, collettivi e singole donne da anni impegnate nella perenne battaglia contro chi questa legge tenta in tutti i modi di minarla. Confinando le donne nella “clandestinità”.

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UNA LEGGE NON APPLICATA - Sulla scia delle proteste spagnole, nate da una proposta di legge del governo di centrodestra che vuole smantellare la legge sull’aborto, autorizzandolo solo in caso di stupro, di rischio per la salute fisica o psichica della donna e di gravi anomalie del feto, anche l’Italia si mobilita: obiettivo è costruire una rete in tutto il territorio nazionale affinché si tenga alta l’attenzione sul diritto alla salute delle donne e sulla libertà di scelta. “L’attacco alle donne spagnole non è infatti solo una questione nazionale – dicono in piazza - sotto scacco sono tutte le donne europee, basti pensare che il 10 dicembre scorso il Parlamento europeo ha bocciato la 'Risoluzione Estrela' che chiedeva che l’aborto fosse legale e sicuro per le donne in tutti i paesi dell’Unione”. In Italia, invece, la battaglia si concentra sulla richiesta della piena applicazione della legge conquistata nel 1978. Il problema infatti si annida nell'applicazione della legge, come suggerito dal numero elevatissimo di medici obiettori di coscienza – ben 7 su 10 - nel sistema sanitario pubblico. E i non obiettori sono così pochi che spesso non fanno altro che praticare aborti. “Tra 10 anni, quando questa classe medica sarà in pensione, la 194 sarà completamente inapplicabile” denunciano le attiviste.

In piazza anche la deputata Sel Celeste Costantino: “Era importante essere oggi in Piazza del Popolo per ribadire che ottenere la pillola abortiva non è un privilegio ma un diritto – ha dichiarato – e che la legge 194 per garantire un aborto sicuro e legale non si tocca gli ospedali e le farmacie non possono obiettare”.

L'APPELLO A ZINGARETTI - Nel Lazio le cose vanno ancora peggio: secondo il Ministero della Salute obietta l’80% dei medici. Nel 1987 erano 53 le strutture che effettuavano aborto, oggi si sono ridotte a 25. Insomma, la legge c’è ma chi ha la responsabilità di farla funzionare “se ne lava le mani”. Proprio per questo nel Lazio è già partito un appello (la petizione su Change.org) al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, con la richiesta che “tutti i presidi ospedalieri pubblici e convenzionati garantiscano l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza e dispongano di un numero adeguato di ginecologi, anestesisti e personale non medico non obiettori”.

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“Impedire l’applicazione della 194 equivale a mettere le donne in pericolo costringendole ad una via crucis lunga e dolorosa alla ricerca di una struttura disponibile all’interruzione di gravidanza, o quando va peggio, all’aborto clandestino. Non possiamo e non vogliamo tornare indietro nel tempo – dicono le attiviste - l’autodeterminazione delle donne è un diritto e una garanzia per la società intera”.

LE ASSOCIAZIONI CHE HANNO ADERITO - Al flash mob "Mai più clandestine" hanno aderito Annarkika, Associazione Femminile Maschile Plurale di Ravenna, Befree, Casa delle donne Ravenna, Centro di Women’s Studies “Milly Villa” dell’Università della Calabria, Coordinamento calabrese per la 194, Costituente Casa Internazionale delle donne Roma, DnaDonna, daSud, Forum delle donne di Trieste, Ingenere, Levoltapagina, Libellula, Mario Mieli, Senonoraquando Salerno,Sportello Donne Pomezia, Tilt, UDI  Il caffè delle donne – Trieste, Valle Occupato e Zeroviolenzadonne.  

Buon compleanno RomaOstia§La mezzamaratona più partecipata d'Italia

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Dall'Eur fino al mare, 21 km e 97 metri di corsa e divertimento. Da 40 anni sempre più bella. È la RomaOstia, la mezzamaratona più partecipata d'Italia, in programma oggi con circa 13.500 atleti al via, compresa la cifra record di 1.175 stranieri (+40% rispetto al 2013). Per il secondo anno consecutivo la manifestazione può contare sulla Iaaf Gold Label, il massimo riconoscimento assegnato dalla Federazione internazionale di atletica leggera. E anche per il quarantesimo compleanno viene confermato il percorso delle ultime tre edizioni, introdotto nel 2011.

I CAMPIONI- Si parte sempre da via Cristoforo Colombo (ore 9,15), all'incrocio con viale dell'Umanesimo in direzione centro. Dopo il laghetto si gira a sinistra per viale Europa, quindi passando per viale Tupini e via dei Primati sportivi, si arriva in via dell'Oceano Pacifico. Da qui verso la Colombo, fino ad arrivare alla Pontina, quindi Mezzocammino, la pineta e finalmente il mare con la "rotonda" di Ostia. Solo 250 metri sul lungomare e ritorno per concludere al centro della piazza, nello stesso punto degli arrivi degli anni scorsi. Nella gara maschile, favoriti i keniani Robert Chemosin e Simon Cheprot, per le donne le connazionali Sharon Cherop e Caroline Chepkwony insieme all'outsider turca Elvan Abeylegesse. Per l'Italia correranno Domenico Ricatti, Denis Curzi, Anna Incerti e Rosalba Console. Curiosita: saranno presenti cinque atlete della nazionale cinese femminile, che per la prima volta affronteranno una mezza maratona in Italia. Tanta sarà l'attenzione per Abdon Pamich, medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo 1964 nella 50 km di marcia: compiuti da poco 80 anni, il campione olimpico tornerà alla RomaOstia proprio 40 anni dopo aver partecipato alla prima edizione.

PARTENZA "MINISTERIALE"- Allo start sono attesi, salvo impegni istituzionali dell'ultimo minuto, anche due ministri del neonato governo Renzi, appassionatissimi delle manifestazioni podistiche: si tratta di Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, e di Roberta Pinotti, titolare del dicastero della Difesa. Per entrambi è facile immaginare qualche modifica al piano di sicurezza, con la presenza di bodyguard e agenti in tenuta da corsa. Oltre alla mezzamaratona si correranno anche la 5 km della Euroma2Run, la non competitiva a cui è possibile iscriversi fino a domani, e la Business Run, riservata a circa mille imprenditori e promossa dalla Camera di commercio e dalla Cna di Roma.

Pareggio senza reti per Roma-Inter§Partita bloccata poche emozioni

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In un Olimpico semivuoto Roma e Inter pareggiano l'anticipo della 26^ giornata di campionato. Partita bloccata tatticamente fin dal primo minuto la Roma sconta anche difficoltà di formazione che ne limitano le soluzioni, soprattutto in attacco. Bene la difesa con Romagnoli ancora sicuro dietro anche se poco propositivo in avanti. Su tutti, tra i giallorossi, Castan e Naingollan. Soprattutto quest'ultimo nel finale trascina la squadra insieme al subentrante Pjanic (fuori per infortunio). Inter attendista in molte fasi di gioco ma pronta a ripartire con Higuain e Palacio non è certo quella dell'andata (dove ha perso 3 gol).  Risultato giusto alla fine per una partita non proprio emozionante. Di peggio, forse, ci sono state solo le tante (troppe) bombe carta esplose fuori dallo stadio, durante il primo tempo, sulla collina sopra la tribuna Monte Mario, che a un certo punto hanno sparso per tutto lo stadio l'odore del fumo e di bruciato.

PARTENZA IN AVANTI- È subito la Roma a proporsi nella metà campo dell'Inter, trascinata dal solito Gervinho, una spina nel fianco nella retroguardia neroazzurra. Ma gli uomini di Mazzarri non subiscono passivamente, anzi provano ad affondare con Icardi, che al 15' manca di un soffio la deviazione vincente e con Palacio, sempre su assist di Alvarez, che di testa manda la palla alta di poco. Con il passare dei minuti la squadra di Mazzarri guadagna fiducia e profondità, mettendo in difficoltà i giallorossi soprattutto sulle fasce. È l'Inter a fare la Roma nella prima mezz'ora. Gli uomini di Garcia provano a scrollarsi e arrivano al goal (autorete di Handanovic su tiro di Destro), ma Bergonzi giustamente annulla per fuorigioco dell'attaccante.

ROMA SPUTATA- Nella ripresa il tecnico della Roma inserisce Pjanic per Ljajic e subito la squadra guadagna metri sul campo, ma non pericolosità. Nei primi 20 minuti l'unica emozione la regala Torosidis sulla destra, con un bel cross basso per Gervinho anticipato al momento dell'impatto da Rolando. Alla mezz'ora è proprio Pjanic a crearsi la palla goal più nitida del match: bella iniziativa di Nainggolan e assist al limite dell'area per l'inserimento del compagno, ma il suo tiro a botta sicura dal limite dell'area è deviato in corner da Handanovic. La Roma appare in giornata no soprattutto con i suoi giocatori offensivi che addirittura Garcia avvicenda tutti e tre prima del novantesimo, mentre la squadra di Mazzarri difende un pareggio più che meritato, addirittura provando 

Garcia: "Se non puoi vincere, pensi a non perdere"

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"Il risultato è giusto perché l'Inter ha giocato bene nel primo tempo, soprattutto nella prima mezz'ora. Noi invece molto meglio quando abbiamo cambiato modulo. Abbiamo avuto una settimana difficile, con allenamenti con 12 giocatori della rosa e più persone in infermeria, per cui quando non si può vincere si deve pensare a non perdere. Peccato anche per lo stadio, perché tutto il mondo ha visto una partita così di alto livello e farlo senza pubblico è un danno per il calcio italiano".

NON E' ANCORA FINITA- Cosa è mancato? "Davanti avevamo dei problemi di salute con Gervinho, poi i nostri terzini hanno fatto molto bene in fase difensiva, ma non hanno spinto, ma è normale. Sono contento della partita di Romagnoli che hanno 18 anni. Dopo la prima mezz'ora durissima sono stato contento di vedere un secondo tempo come quello che abbiamo fatto, con Pjanic che non sta molto bene, se no quel goal lo metteva. Non volevo farlo giocare neanche un minuto, ma visto le difficoltà gli ho chiesto un sacrificio anche se era al 50%". De Rossi ha dato un pugno ad Icaro da prova tv? "Penso di no, è un problema di interpretazione. Non capirei perchè quell'episodio si è altri no". Se la Juventus vincesse domani sarebbe decisiva? "Non ancora, mancano ancora tante partite". 

Le Social Street conquistano la Capitale§Torna di moda il welfare di quartiere

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Da Bologna al resto d’Italia, il modello delle Social street  è contagioso e conquista anche la Capitale. Un modo nuovo di fare rete tra vicini di casa, un welfare alternativo, uno stimolo per le amministrazioni locali o anche semplicemente uno strumento per conoscere chi si incontra da anni sul pianerottolo o dal panettiere senza sapere nemmeno come si chiama.

VIA FONDAZZA - L’idea è venuta in mente a un papà, Federico Bastiani, giornalista e esperto di comunicazione che cercava in via Fondazza, capoluogo emiliano dove vive, degli amichetti per il figlio “e anche per me”, ha raccontato. Così ha stampato un po’ di volantini e in poco tempo il progetto è diventato realtà. Social street oggi è un sito in cui sono mappate le “strade sociali” sparse sullo stivale, a cui corrispondono altrettanti gruppi chiusi facebook.  La scelta è ricaduta sul noto social network proprio per raggiungere l’obiettivo a costo zero.

VIA PAVIA - Anche Roma è rimasta affascinata dal modello Bologna e negli ultimi due mesi sono diverse le social street che hanno visto la luce. Se ne contano 14, perlopiù in fase di decollo. In via Pavia ad esempio tutto è nato col passaparola. “Ho chiamato un’amica – racconta Barbara Perversi, ufficio stampa e amministratrice della pagina – lei ha coinvolto altre persone che a loro volta ne hanno chiamate altre ancora”. Così ora i membri della comunità sono 43. La prima iniziativa è una giornata di baratto e bookcrossing che si svolgerà domenica 6 aprile in una struttura del municipio “Campo artiglio”, in via Boemondo. “Ci stiamo autotassando – racconta ancora Perversi - per comprare bibite e un po’ di materiale, come le cassette di plastica dove i bambini metteranno gli oggetti da scambiare tra loro”. Ma l’invito è aperto anche ai grandi. “Abbiamo chiesto soprattutto alle giovani mamme  di portare passeggini e cose per la prima infanzia”, che poi verranno donate a case famiglia o associazioni, perché l’intento della street “deve essere di solidarietà”, prima di tutto. Con ricadute importanti anche sull’ambiente, visto che la roba scambiata non va buttata. A dare man forte alla strada solidale c'è l'associazione "Genitori di piazza Bologna", anche loro di recente costituzione.

Pulizia cassonetti via Boiardo

SAN GIOVANNI - Iniziative simili le fanno a San Giovanni  nel gruppo che ora conta 90 iscritti. A fondarla ci ha pensato Giovanna Domenici che nel quartiere è nata e cresciuta. “Da piccola giocavo con il figlio dell’edicolante e mia madre faceva le punture nel palazzo, qui la socialità non è un problema”, spiega a Paese Sera. Più complicato è mettersi insieme per migliorare il quartiere. Ma Giovanna non molla e infatti ieri, primo marzo,  armata d guanti e buona volontà, insieme ad altri residenti ha deciso di ripulire via Matteo Boiardo. “A San Giuseppe cucineremo le castagnole insieme e copieremo la ricetta su facebook, qualcuno ha proposto di fare il cinema in casa e un edicolante si è messo a disposizione per ospitare lo scambio di figurine”, spiega ancora. E nel bar di Alessandra hanno allestito una biblioteca “che si va riempiendo di libri di qualità”. Anche come alternativa alle slot machine che spuntano come funghi nei locali. Sul gruppo poi c’è un po’ di tutto: da chi cerca un tecnico per riversare i vhs in digitale, a chi ha bisogno di una persona per fare le pulizie a casa.

PIAZZA VITTORIO - Nata a novembre per iniziativa di Filippo D'Ascola la comunità di Piazza Vittorio ha cominciato a ingranare nel mese di febbraio. Le attività vanno dalle colazioni comunitarie il sabato mattina, alle gite "culturali", "per esempio domenica scorsa siamo andati a visitare villa Giustiniani", racconta Alessio Brugnoli, uno degli amministratori. Sulla pagina Facebook vengono pubblicizzate presentazioni di libri e mostre "nelle poche galleria d'arte della zona". Non solo. "Stiamo mettendo su un archivio documentale on line sulla storia del rione, dalla necropoli della Roma Repubblicana all'urbanizzazione dell'Ottocento", va avanti Brugnoli. Poi, ci sono le attività più pratiche, come lo scambio di informazioni sui ristoranti della zona o sui banchi del Mercato Esquilino. Oltre alla collaborazione con altre realtà importanti della zona: dal coro, uno dei più numerosi e attivi di Roma, alle Danze di Piazza Vittorio, un gruppo di musicisti che suona musiche tradizionali e che spesso improvvisa concerti nei giardini o sotto i portici umbertini. Per il futuro immaginano di proporre una serie di iniziative al Comitato di Quartiere, "come la valorizzazione dei tanti e misconosciuti resti archeologici dell'area o la creazione di aree pedonali" puntando "ad aumentare la dimensione sociale del gruppo, in modo che possa diventare uno spazio di incontro,conoscenza e reciproco aiuto degli abitanti della zona".

LE ALTRE SOCIAL STREET DELLA CAPITALE - Ancora in bozzolo sono le street di via Reno, via degli Orti della Farnesina, via Mar del Giappone, Tor de Cenci e via Gadola. Quest’ultima conta 47 membri ma non sono ancora partite le iniziative; il promotore Gianni Pellegrini ha proposto più volte un aperitivo domenicale, fino ad oggi però l’incontro non c’è stato. In crescita il gruppo di di Tor de Schiavi che di aderenti ne conta 53.

QUADRARO - Il gruppo del Quadraro esiste solo da due settimane ma ha già 380 iscritti. "Entrando in contatto con tante altre persone della zona - racconta il fondatore Michele Aragona - mi sono reso conto che è necessario creare una rete di contatti per diffondere le iniziative già esistenti (incontri, laboratori, manifestazioni, ecc.) che meritano di essere valorizzate e pubblicizzate maggiormente". E aspettando altre idee e proposte Aragona fa giocare i ragazzi nell'impianto sportivo della parrocchia di quartiere.   

PONZIO COMINIO E VIA GATTAMELATA - Qualcosa si muove anche in via Ponzio Cominio dove ad aprire la Social street è stata Mariagrazia Biscotti insieme ad altri amici, tutti fuori sede: “Siamo stati attratti dall’idea perché nessuno di noi è di Roma e in un quartiere che non è quello in cui si è cresciuti è difficile stringere rapporti”. Si è partiti con la creazione di locandine da affiggere nei negozi e nei condomini ma a breve l’obiettivo è di creare iniziative concrete. “Vogliamo condividere necessità ed esigenze, promuovere progetti sociali e culturali - racconta Mariagrazia – ma senza sostituirci alle amministrazioni con cui si spera invece di collaborare”. In via Gattamelata la promotrice è Annamaria Pompili, consulente di comunicazione, che viene dall’esperienza della “trasition town” di Appio Latino. Finora la bacheca viene usata per cercare stanze inj affitto e mezzi di trasporto condivisi, oltre alle informazioni sulla strada e le vie limitrofe. In cantiere le idee sono tante e in attesa di essere sperimentate.

Susinet, via delle Susine social street

VIA DELLE SUSINE - Lo spirito della social street lo spiegano bene i residenti di via delle Susine e dintorni (Susinet), altro gruppo nato da poco su iniziativa di Monica e Alessandro, lei bolognese e lui romano, entrambi grafici. Nella locandina che hanno realizzato elencano cosa significa “vicinato solidale”: scambiare informazioni e servizi di manodopera, regalare mobili ed elettrodomestici non più usati, andare insieme in auto per dividere le spese, offrire e ricevere lezioni di musica e lingue, accudire bambini o animali domestici, creare gruppi d’acquisti, ma anche organizzare eventi e incontri nel tempo libero. Per ora di membri ce ne sono 16, ma la promozione non si ferma.

VIA TRIPOLI - Sono 39 invece i residenti che hanno aderito al gruppo di via Tripoli. Sulla bacheca facebook condividono informazioni e articoli sulla strada in cui abitano e i dintorni. L’ultimo post mentre scriviamo lancia l’idea di una raccolta firme per evitare lo spostamento della Asl di via Tripoli in via Tagliamento. Dovrebbero incontrarsi in questi giorni a cena “per conoscerci e scambiare informazioni sui luoghi più frequentabili del quartiere per ogni tipo di esercizio merceologico”, scrive Daniele Poto, uno degli amministratori.

DALLA PIAZZA VIRTUALE A QUELLA REALE - Il rischio per le Social Street è che i gruppi possano essere sfruttati come mezzi per la propaganda elettorale o la promozione commerciale. Sulla bacheca di via Pavia, ad esempio, sono spuntati link di partiti, subito cancellati con l'invito a evitare che all'iniziativa vengano affibbiati marchi politici. "E' chiaro che anche io ho la mia idea politica - spiega Barbara Perversi - ma non vedo perché debba impedirmi di realizzare progetti con un'altra persona che la pensa diversamente da me". In fondo le Social Street altro non sono che uno strumento per tornare a quando il vicino di casa era la persona fidata a cui lasciare i figli. Come fa notare Annamaria Pompili "dalla piazza virtuale poi bisogna tornare a quella reale".

La Romanina, bimbo precipita da balaustra§Trauma cranico, non è in pericolo di vita

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Rottura del bacino e prognosi di 30 giorni per il bambino di 5 anni caduto ieri pomeriggio da una balaustra del centro commerciale La Romanina. Il bimbo, ricoverato nel reparto pediatria dell'ospedale San Camillo, non è in pericolo di vita. Anche il trauma cranico, provocato dalla brusca caduta da circa 8 metri, che ha fatto piombare il piccolo sulla scala mobile del centro commerciale, non è stato giudicato preoccupante. Relativamente alla causa della caduta, su cui indagano i carabinieri, sembrerebbe che si sia trattato di una fatalità. Il bambino, di origini irachene, si trovava nel centro commerciale con i genitori.

Roma Nord, arsenico dai rubinetti§Il Comune vieta l'acqua fino al 2015

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Allarme arsenico dai rubinetti a Roma Nord. Fino al prossimo 31 dicembre 2014 diversi residenti del XIV e XV municipio non potranno utilizzare l'acqua domestica proveniente dagli acquedotti Arsial, che dalle analisi effettuate dalla Asl Roma/C, risulta avere "caratteristiche chimiche e batteriologiche ovvero solo batteriologiche non adatte al consumo umano a causa del superamento dei valori di parametri prescritti".

A porre l'obbligo è un'ordinanza del sindaco di Roma (la n.36 del 21 febbraio 2014) che vieta "l'utilizzo dell'acqua per il consumo umano" in diversi quartieri che si servono degli acquedotti Arsial. In XV municipio il provvedimento riguarda le strade che si servono degli acquedotti Malborghetto,  Monte Oliviero e Camuccini, mentre per il XIV municipio le strade interessate sono quelle che si servono degli acquedotti Piansaccoccia,  Santa Maria di Galeria, Brandosa, Casaccia-S. Brigida.

Secondo l'ordinanza, l'Arsial, oltre a "provvedere immediatamente all'eliminazione dell'inquinamento batteriologico", dovrà fino al 31 dicembre 2014 "assicurare puntualmente la fornitura di acqua per il consumo umano mediante punti di rifornimento opportunamente dislocati sul territorio". Una volta completato il processo di bonifica, gli acquedotti saranno trasferiti a Roma Capitale e dati in gestione all'Acea Ato 2.


La RomaOstia parla africano§Morto un atleta durante il percorso

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La pioggia non ha fermato gli appassionati della mezza maratona che oggi si sono dati appuntamento a Roma per festeggiare i 40 anni della “RomaOstia”, la mezza maratona più partecipata d’Italia. Quest’anno, tra gli ospiti d’onore anche un ministro, Roberta Pinotti, appena nominata alla Difesa. “Non mi sento pronta perché mi sono potuta allenare poco negli ultimi tempi, ma penso di potercela fare - ha detto Pinotti prima della partenza -. È la prima mezza maratona che faccio fuori della Liguria, la mia regione, dove ne ho già fatte tre. E prima avevo corso la maratona di New York"

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LA ROMAOSTIA PARLA AFRICANO- Aziz Lahbabi in 59:25, il crono più veloce dell'anno, e Caroline Chepkwony in 1h08:48 sono i vincitori della 40° edizione della RomaOstia, gara insignita dell'etichetta IAAF Gold Label che ha visto arrivare al traguardo 11.268 atleti. A due settimane dall'1h10:10 di Verona Anna Incerti (Fiamme Azzurre) ribadisce il buon stato di forma chiudendo al settimo posto in 1h10:16. La campionessa europea di maratona, due volte vincitrice della RomaOstia (nel 2009 e 2011), è attesa ora nei Mondiali di mezza maratona del 29 marzo a Copenaghen (Danimarca), un altro passo sulla strada che la porterà ai 42,195 metri degli Europei di Zurigo. Incerti ha anticipato le altre azzurre Fatna Maraoui (Esercito) undicesima in 1h13:18 e Deborah Toniolo (Forestale) che ha chiuso al diciottesimo posto in 1h15:29. Ritirata dopo pochi chilometri a causa di un dolore a un ginocchio la turca Elvan Abeylegesse, favorita della vigilia. Tra gli uomini il vincitore, il marocchino Aziz Lahbabi, in compagnia dell'etiope Hunegnaw Mesfin (secondo sul traguardo in 59:39) e di Titus Masai (terzo in 59:41) fa registrare un passaggio al quinto chilometro in 14:08 e al decimo in 28:02. Intorno al quindicesimo, sotto una leggera pioggia, Lahbabi allunga sugli inseguitori sino ad accumulare un vantaggio finale di 14 secondi. È dodicesimo al traguardo il campione italiano dei 3000 siepi Jamel Chatbi (Riccardi Milano) con il crono di 1h02:38 mentre è diciassettesimo Domenico Ricatti (Aeronautica) in 1h03:47. Fra gli 11.268 atleti che hanno concluso la gara c'è stata la Ministro della Difesa Roberta Pinotti, “accompagnata” durante la sua corsa da due agenti-runners di scorta. Ha completato la sua gara in 2h02'53'', spiegando poi che ''correre è una mia grande passione. Mi ero iscritta alla gara tanto tempo fa, prima di essere nominata ministro e per questo non ho voluto mancare: questa mezza maratona è bellissima ed organizzata ottimamente”. In tre ore ha invece concluso la propria gara Abdon Pamich, 80 anni, campione olimpico di Marcia che ha voluto festeggiare sulle strade della Roma-Ostia i 50 anni dalla conquista della medaglia d'oro conquistata a Tokyo nel 1964.

IL DRAMMA - Purtroppo la festa della Roma Ostia ha vissuto anche momenti drammatici con la morte di un partecipante dopo essere stato colto da un infarto. A soccorrere l'uomo, Paolo Bellucci un quarantaquattrenne tesserato per la Lbm  Sport, sono stati gli operatori del servizio assistenza della corsa, che lo hanno portato all'ospedale Grassi dopo l'arresto cardiocircolatorio. Ma i soccorsi non sono bastati a salvargli la vita. Il Comitato organizzatore "esprime profondo dolore per l'accaduto e si stringe alla famiglia e alla società sportiva dell'atleta in un forte abbraccio"

Super Cana stende la Fiorentina§Per la Lazio l'Europa è a due punti

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In uno dei due posticipi domenicali della 26esima giornata di Serie A, la Lazio ha espugnato il Franchi superando la Fiorentina per 1-0. Primi 10' con gli spalti semi-vuoti per la protesta contro gli arbitri dei tifosi viola, che quando occupano le tribune trovano la Lazio gia' in vantaggio. Al 5', approfittando di una disattenzione della difesa toscana, Cana va in rete con una splendida sforbiciata. I toscani accusano il colpo, gli ospiti hanno subito la chance per raddoppiare, con una sberla di Candreva respinta coi pugni da Neto. Ambrosini si tuffa in area e si becca il giallo per simulazione, Candreva ruba l'occhio con sgroppate e suggerimenti da campione. Cuadrado e Joaquin non impegnano Marchetti, Matri non trova spazi e la manovra viola risente dell'assenza contemporanea di Borja Valero e Pizarro. Un'inzuccata di Mati Fernandez al 35' non trova lo specchio, Gonzalo Rodriguez mette di poco alto sulla traversa al 39' ma è la Lazio a sfiorare davvero il bis al 43' con il palo colpito dalla ginocchiata di Konko.

AMBIZIONI EUROPEE- Nella ripresa, prima dell'ingresso di Gomez ed Anderson, la Lazio si rende pericolosa dopo 3' ancora con Candreva, sul cui cross Lulic cicca la conclusione al volo. Il tecnico goriziano ha un sussulto al 27' quando Matri, prima di uscire, si esibisce in una sponda di tacco per Tomovic, che mette alto da buona posizione. Al 30' Neto dice no ad Onazi, messo in condizione di nuocere da un'ottima ripartenza biancoceleste, al 37' Marchetti devia in angolo una gran botta di Anderson dal limite, ripetendosi qualche secondo dopo su uno stacco di Aquilani. Nel finale di gara i padroni di casa provano il forcing senza ottenere risultati. In classifica, la Lazio sale a quota 38 punti, mentre la Fiorentina resta a 45.

Candreva: "Giusta risposta dopo sconfitta in Europa Legue"

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"Abbiamo sfoderato una grande prova su un campo difficilissimo contro una squadra forte. Dovevamo giocare così dopo l'uscita in Europa League". Il centrocampista della Lazio , Antonio Candreva,analizza il match contro la Fiorentina:  "La partita di giovedì non ha pesato - ha continuato - anche loro l'hanno fatta, fisicamente stiamo bene. Abbiamo creato tanto e sofferto poco, vittoria meritata. L'autostima non deve mai mancare, finora dopo una bella vittoria abbiamo sempre subito uno scivolone. Ora - ha concluso - dobbiamo fare una bella prova con l'Atalanta".

"La grande bellezza" vince l'Oscar§Roma trionfa a Hollywood

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"La grande bellezza" ha vinto l'Oscar come miglior film straniero. A 15 anni di distanza dalla vittoria de "La vita è bellla" di Roberto Beningni, l'Italia si aggiudica di nuovo la prestigiosa statuetta. Ad annunciare la vittoria sul palco del Dolby Teathre sono stati l'attore Ewanwan McGregor e Viola Dacis. Il regista Paolo Sorrentino ha ricevuto il premio insieme all'attore Toni Servillo e al produttore Paolo Giuliano. "Grazie a Toni e Nicola, grazie agli attori e ai produttori. Grazie alle mie fonti di ispirazione, Federico Fellini, i Talking Heads, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona. Mi hanno insegnato tutti come fare un grande spettacolo. Che è la base per il cinema. Grazie a Napoli e a Roma, e alla mia personale grande bellezza, Daniela e i nostri due figli".

I RIVALI - Il film di Paolo Sorrentino ha prevalso sul film belga Alabama Monroe di Felix Van Groeningen, considerato alla vigilia uno dei rivali più temibili, "Il sospetto" del danese Thomas Vinterberg, "The missing picture" del cambogiano Rithy Panh e su Omar del palestinese Hany Abu-Assad. Il riconoscimento arriva a 50 anni dalla vittoria di uno dei maestri dello stesso Sorrentino, Federico Fellini, che nel 1964 si aggiudicò l'Oscar per il miglior film straniero con l'epico 8 e 1/2.

Sui rom la giunta Marino non cambia passo§Due milioni per alloggi in un deposito merci

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Forse è un po’ presto per fare bilanci, ma l’impressione è che dopo otto mesi di governo la giunta Marino sulla questione rom non sembra avere le idee chiare. E il cambio di passo rispetto alle politiche di Alemanno annunciato più volte dall’assessora alle Politiche sociali Rita Cutini almeno finora non si vede. Gli sgomberi forzati (17 dall’insediamento del primo cittadino) e la mancata proposta di alternative abitative “dignitose” continuano a essere le soluzioni messe in atto dall’amministrazione capitolina. Con i “campi attrezzati” in sovraffollamento, gli insediamenti informali che dopo gli sgomberi si spostano di qualche metro e le strutture di accoglienza inadeguate e segreganti.

IL RAPPORTO “SENZA LUCE” - Come la “Best House Rom”, il centro in via Visso raccontato oggi all’Ordine dei giornalisti in via Parigi nel rapporto “Senza luce” dell’associazione 21 luglio. Una struttura di circa 1200 metri, classificata come deposito merci, che ospita circa 360 rom (200 son minori), di cui una parte dell’ex campo di via del Baiardo, 120 di via della Cesarina e 47 trasferiti dall’insediamento di via Belmonte Castello lo scorso 6 febbraio. Un palazzone che tra sportello sociale dell’Opera nomadi e struttura gestita dalla cooperativa Inopera  al Comune costa ogni anno 2 milioni e 300mila euro. In particolare dal giorno della sua apertura, il 6 luglio 2012, al 27 febbraio di quest’anno per una famiglia di 5 persone l’amministrazione ha sborsato 59mila euro circa.

BEST HOUSE ROM - Soldi ben spesi? Non proprio visto che il “Best House Rom”, si legge nel rapporto, “non possiede i requisiti minimi previsti dalla Legge della Regione Lazio 41/2003 sui centri di accoglienza”. Lo stabile, infatti, è caratterizzato da spazi ridotti e inadeguati, inferiori anche rispetto agli standard per le strutture detentive, e le stanze, dove vivono in media 5 persone, sono prive di finestre o punti luce. In più, ospitando esclusivamente persone rom, “il centro si configura come luogo di segregazione ed esclusione sociale, operata su base etnica con un chiaro profilo discriminatorio”. Non hanno funzionato nemmeno i progetti di reinserimento, dato che un centinaio di rom che secondo il regolamento dovevano stare nella struttura per un tempo limitato sono ancora lì da luglio 2012 “senza che per loro sia stata predisposta alcuna azione volta all’inclusione al di fuori della struttura”, si scrive ancora nello studio dell’associazione.

L’ESEMPIO DI MESSINA - Eppure per fare meglio basterebbe anche solo copiare le esperienze riuscite. Un esempio su tutti è quello di Messina dove 60 rom dello storico insediamento di San Ranieri, a 30 giorni dallo sgombero annunciato dall’Autorità Portuale, sono stati inseriti nel progetto “Casa e/è lavoro” incentrato sulla ristrutturazione di locali del comune in disuso. In un colpo solo i rom coinvolti hanno ricevuto una formazione professionale (nel settore edile gli uomini, nella ristorazione le donne) e un’abitazione grazie all’autocostruzione realizzata con il supporto di tecnici. Tutto questo spendendo 12500 euro per un nucleo di 5 membri, mentre il Comune di Roma impiegherà, dopo un'accoglienza di 6 mesi presso il "Best House Rom", una cifra stimata di 61.000 euro, con la prospettiva di dover individuare nuove voci di spesa per la gestione e l'assistenza dei rom nel nuovo insediamento per un periodo di tempo indeterminato.

I TAVOLI TECNICI DELLA CUTINI - L’intento della Cutini di istituire gruppi di lavoro su casa, lavoro, scuola e salute per cominciare ad applicare la strategia nazionale di inclusione di rom e sinti almeno per ora resta sulla carta. All’incontro di settembre per lanciare l’iniziativa è seguita solo un’altra riunione in cui poco spazio è stato dato ai tavoli tecnici e dove l’assessora ha spiegato il suo proposito di “superare i campi immaginando di creare campi di medie dimensioni”.  Avremmo voluto conoscere meglio il progetto della Cutini, ma per via dei numerosi impegni dell’assessora non è stato possibile sentirla.

L’APPELLO A MARINO - In attesa di conoscere il piano dell’attuale giunta l’associazione 21 luglio, con il suo presidente Carlo Stasolla, lancia un appello al sindaco “per un suo intervento diretto volto a dare spinta ad una strategia politica verso le comunità rom e sinte che sinora si è dimostrata vuota, inconcludente e dagli altissimi costi economici”.

Camilluccia, Fiorello in scooter§ investe anziano sulle strisce pedonali

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È un anziano di 73 anni l'uomo investito questa mattina da Fiorello in via della Camilluccia all'altezza del civico 647. Secondo quanto si apprende dal XV gruppo dei vigili urbani, l'uomo sarebbe stato centrato dallo scooter dello showman mentre attraversava sulle strisce pedonali.

Sia Fiorello che l'anziano investito sono stati ricoverati al Policlinico Gemelli. Il presentatore è in terapia intensiva ma non in pericolo di vita, è vigile e lamenta un'amnesia. Il 73enne ha una gamba e un braccio fratturati.

Imprenditoria "modello clan" sul litorale§Così il boss Fasciani controlla il territorio

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La storia è sempre la stessa: il litorale romano è nelle mani del clan Fasciani che ne condiziona l'economia, servendosi di prestanome per costituire una serie di società operanti nel settore della ristorazione, della gestione di stabilimenti balneari, delle discoteche e della rivendita e noleggio di autovetture. La novità è che gli inquirenti hanno smentito, questa volta in maniera inequivocabile, chi sosteneva che a Roma le mafie non esercitassero il controllo del territorio. In questo contesto si inseriscono i sedici arresti di stamattina con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Dalle indagini coordinate dalla Dda della Capitale è emerso che, negli ultimi due anni, i Fasciani hanno attuato la cosiddetta “politica della mimetizzazione”, diretta a nascondere i reali proprietari delle attività commerciali e soprattutto a preservare i patrimoni illecitamente accumulati, frutto dei reati di usura, estorsione e traffico di stupefacenti.

I FASCIANI E I PRESTANOME - Grazie alla direzione di Carmine Fasciani, storico boss del litorale romano, schermata da una pluralità di cosiddette “teste di legno” (per lo più incensurate) si è assistito ad una vera e propria “espansione mafiosa” - dicono gli inquirenti - attuata mediante la “capillare acquisizione di importanti fette del mercato legale” a danno degli imprenditori onesti, nei cui confronti veniva attuata una “spietata concorrenza sleale”. In alcuni casi è stata poi riscontrata la costituzione di vere e proprie “joint-ventures” tra esponenti di vertice del clan Fasciani e imprenditori romani, dirette a camuffare la reale riconducibilità dei beni e dei capitali mafiosi attraverso complesse strutture societarie. ’articolata attività investigativa ha consentito di eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di: Carmine Fasciani, Silvia Franca Bartoli, Sabrina Fasciani, Azzurra Fasciani, Nicola Di Mauro, Davide Talamoni, Fabio Talamoni, Fabrizio Sinceri, Daniele Mazzini, Valerio Mazzioti, Mirko Mazzioti, Francesco Palazzi, Gabriella Romani, Marzia Salvi, Marco D'Agostino, Kirill Luchkin. 

“PADRONI” DEI BENI SEQUESTRATI - Tra le forme di intestazione fittizia maggiormente utilizzate figurano le cosiddette “S.r.l. semplificate”, più note come “S.r.l. ad 1 euro”, con le quali sono stati acquisiti i singoli rami d’azienda di alcune società sequestrate nel luglio 2013, svuotandole di fatto dei relativi patrimoni aziendali in maniera tale da annullare gli effetti dei precedenti provvedimenti giudiziari. In questo modo i Fasciani sono riusciti a mantenere il controllo di numerose attività imprenditoriali. Tutti gli investimenti colpiti oggi sono riconducibili ad un unico “centro d’interesse occulto”, ben organizzato e collegato, che consente di dare al fenomeno “una chiave di lettura unitaria e verticistica pur permettendo l’accertamento delle responsabilità penali dei singoli aderenti”.

UN NUOVO MODO DI FARE MAFIA” - Quella che emerge dal sottobosco è, quindi, una “imprenditoria criminale”, calata a forza nel mondo dell’economia legale e abilmente “tirata a lucido” per nascondere, dietro ad uno schermo di imprese e società, il nuovo modo di “fare mafia” dei clan, imbellettato da una parvenza di regolarità ma mai del tutto slegato dalla violenza di strada, teatro della nascita e della cementificazione dei vincoli di affiliazione mossi dalla sete di denaro e di potere.

IL CONTROLLO DEL TERRITORIO - Così l'operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma conferma come i clan “conseguano ingiusti ed illeciti profitti e vantaggi, attraverso un controllo sia del territorio di competenza sia delle relative attività economiche e produttive” confermano gli inquirenti. Il quadro delineato dalle indagini restituisce, pertanto, l’immagine di una “mafia moderna e imprenditrice, con una struttura articolata e complessa, con un’attitudine colonizzatrice ed espansionistica, in linea con le vere e proprie holding finanziarie”, e tale (grazie ad una indiscussa leadership, conquistata per la dimostrata affidabilità personale ed economica) da raggiungere livelli altissimi di efficienza operativa.


Imprese femminili, al via§il bando per l'idea innovativa

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Restano 10 giorni di tempo per partecipare al “Premio idea innovativa-La nuova imprenditorialità al femminile”, iniziativa della Camera di commercio e del suo Comitato per l’imprenditoria rosa. Il bando, alla sua terza edizione, ha lo scopo di premiare l’idea imprenditoriale maggiormente innovativa e competitiva ed è rivolto alle micro o piccole imprese femminili operanti sul territorio di Roma e provincia che presentino un progetto imprenditoriale particolarmente innovativo in ciascuno dei seguenti settori: commercio, industria, artigianato, agricoltura, servizi.

“Le candidature si chiudono il 15 marzo prossimo - si legge in una nota - il premio assegnato all’idea progettuale più innovativa consiste in un contributo economico fino a un importo massimo di 5mila euro per ogni settore”.

Destinatarie dell’iniziativa sono: imprese individuali con titolare donna. Società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale. Società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale. Società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo amministrativo.

“Le partecipanti all’iniziativa – conclude il comunicato - devono essere iscritte presso la Camera di commercio e in possesso dei seguenti requisiti: denuncia di inizio attività; regolare versamento del diritto annuale negli ultimi cinque anni; assenza di protesti; non trovarsi in stato di liquidazione o scioglimento e non essere sottoposte a procedure concorsuali”.

Mafie sul litorale, sigilli a dieci locali§C'è anche il Faber Village di Ostia

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Sigilli a dieci attività commerciali per un valore di oltre 6 milioni di euro. Questo il bilancio dell'operazione antimafia di stamattina che ha portato all'arresto di sedici persone sul litorale romano, criminali e prestanome al servizio del boss Carmine Fasciani.

Tra le attività sequestrate anche uno dei lidi più in voga del litorale romano, il Faber Village. Questo l'elenco delle realtà societarie sequestrate: Settesei S.r.l.s. con sede a via Isole del Capo Verde 15, esercente l’attività di “Bar e altri esercizi simili senza cucina”; Rapanui S.r.l.s. con sede a via Angelo Bertolotto 29, esercente l’attività di “Gestione di stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali”; Yogusto S.r.l.s. con sede in Lungomare Paolo Toscanelli 197, esercente l’attività di “gelaterie e pasticcerie”; Mpm S.r.l.s. con sede in viale dei Promontori 31, esercente l’attività di “bar e altri esercizi simili senza cucina”; Kars S.r.l. a socio unico con sede a Genzano di Roma in via Luigi Longo 2, esercente l’attività di “noleggio di autovetture ed autoveicoli leggeri”;Dafa S.r.l. con sede a Roma/Ostia, via A. Bertolotto 29, esercente l’attività di “ristorazione con somministrazione”; Sand S.r.l. con sede a Fiumicino, via della Scafa 390/P, esercente l’attività di “discoteca, sale da ballo, night club e simili”; Ditta Individuale Romani Gabriella con sede a Roma Lungomare Paolo Toscanelli 197, esercente l’attività di “ristorazione con somministrazione”; Ditta Individuale Mazziotti Mirko con sede a Roma, via Isole di Capo Verde 15, esercente l’attività di “bar e altri servizi simili senza cucina”; quote societarie della Il Porticciolo S.r.l. con sede a Roma/Ostia, via Armando Armuzzi 6, esercente l’attività di “gestione di stabilimenti balneari”. Sono state inoltre effettuate anche 40 perquisizioni tra Lazio e Abruzzo.

LE REAZIONI - "Desidero ringraziare e porgere le mie più vive congratulazioni alle Fiamme Gialle del Gico e del II gruppo Roma per l'operazione portata a termine oggi - ha commentato il sindaco Ignazio Marino - la tutela della legalità rappresenta un obiettivo primario dell'amministrazione capitolina. Per questo, sin dal nostro insediamento, abbiamo avviato con le forze dell'ordine numerose iniziative volte al contrasto della criminalità. Una collaborazione proficua che Roma Capitale intende portare avanti con impegno, nella consapevolezza che il confronto tra istituzioni sia uno strumento fondamentale nella lotta alle mafie". Secondo il governatore Zingaretti, l'indagine "dimostra come, attuando un ferreo controllo del territorio e indagini scrupolose sulla provenienza di patrimoni e di esercizi commerciali, si possa estirpare il terreno fertile sul quale le organizzazioni mafiose tentano di mettere le radici". 

Sul maxi blitz interviene anche l'associazione antimafia Libera che si è costituita parte civile al processo contro il clan Fasciani: "Le infiltrazioni mafiose, che interessano quel territorio come ormai la maggior parte delle zone del Paese, si contrastano con la repressione e gli strumenti giudiziari, ma il primo e imprescindibile strumento rimane il risveglio delle coscienze, l’orgoglio di una comunità che antepone il bene comune alle speculazioni e ai privilegi, contrastando in tutte le sedi la criminalità organizzata e i suoi complici - dichiara l'associazione - per mantenere accessi i riflettori su questo territorio e raccontare il positivo che esiste e lavora nella lotta alle mafie, si svolgerà proprio nel Lazio, a Latina, il prossimo 22 marzo, la diciannovesima edizione della giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e avviso pubblico".

Roma vuole diventare una Smart City§"Presto l'agenda digitale dei servizi"

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Anche la Capitale vuole diventare una “città intelligente”. Come già Torino, Milano e Genova che hanno raccolto la sfida lanciata nel 2011 dalla Commissione Europea  per rendere le città, nel rispetto dell’ambiente, capaci di produrre alta tecnologia, ridurre i consumi energetici degli edifici, promuovere trasporti puliti e migliorare in generale la qualità della vita dei suoi abitanti all’insegna delle basse emissioni di anidride carbonica.

IL CONVEGNO - Il primo passo dell’amministrazione capitolina è stato oggi il convegno “R-INNOVIamo Roma. Smart city: idee e progetti per Roma”, promosso dalla Presidenza della Commissione capitolina speciale sui sistemi informativi, innovazione e sviluppo della Tecnologia, Smart City e beni comuni. "Stiamo lavorando – ha spiegato il sindaco Ignazio Marino - per ricostruire processi, relazioni e soprattutto efficacia dei sistemi di cui è dotata l’amministrazione: dal sistema utilizzato per l’Anagrafe centrale, ad esempio, ai sistemi di cui si avvalgono l’anagrafe patrimoniale, la scuola e Atac per la biglietteria - ha continuato il primo cittadino - Con l’università la Sapienza, ad esempio, abbiamo parlato di progetti sul tema dell’ottimizzazione dell’energia nei palazzi, anche quelli storici, insieme ai docenti di Statistica dei corsi smart city".

I PROGETTI FINANZIATI DAL MIUR - In questa direzione ci sono quattro progetti, due dei quali insieme a Eur spa e Acea,  che hanno già ottenuto il finanziamento da parte del Miur, grazie al bando dell’allora ministro Profumo. Si tratta di Inf@nzia Digi.tales 3.6, rivolto alla scuola, Decision Theatre, tecnologie Cloud per il governo intelligente della città, Il progetto RoMA sulla sicurezza del territorio, Eur Smart and Clean sulla gestione del ciclo dei rifiuti. "Partendo da questi quattro programmi – ha aggiunto il primo cittadino - abbiamo voluto realizzare a Roma una cabina di regia unica con l’istituzione, insieme alla Regione Lazio, dell’unità Crea, l'unità che guarda con nuova forza e con uno sguardo diverso all’Europa, convinti come siamo che l’Unione rappresenti per Roma una grande risorsa".

ROMA CON VOCAZIONE ICT - La consigliera Sel Imma Battaglia, presidente della Commissione Speciale sui Sistemi Informativi Innovazione e Sviluppo della Tecnologia, Smart City e Beni Comuni, immagina “un nuovo laboratorio Roma con vocazione Ict (Information and Communication Technology), un incubatore di soluzioni innovative e di sperimentazione orientato alle Smart Cities: uno Smart City Lab, da realizzare concretamente e rapidamente in uno degli spazi occupati della nostra città in attesa di riqualificazione, in sinergia con le Università, le aziende, le start-up, l'amministrazione, le imprese, i professionisti, i cittadini stessi per delineare il nuovo volto di Roma Smart City".

L'AGENDA DIGITALE - "Per realizzare questa idea – ha aggiunto Battaglia - sarà certamente necessario procedere con un piano organico di mappatura delle competenze e dei progetti innovativi e con la messa a punto di regole di coinvolgimento e partnership”. Snodo cruciale della sfida è “il tema dell’Agenda Digitale per l’ammodernamento e la digitalizzazione dei servizi pubblici per cittadini e imprese”.

LE CARENZE DELLA CAPITALE - Un obiettivo ambizioso visto che ad oggi “la dotazione tecnologica è insufficiente a supportare le sfide di una metropoli come Roma: mancano efficaci strumenti di governo e controllo dei processi essenziali alla gestione stessa della città", ha spiegato ancora la consigliera di Sel. “I sistemi informativi di Roma Capitale sono ancora troppo verticali ,stand-alone , gestiti, spesso, direttamente all’interno dei Dipartimenti dai dirigenti stessi. - ha continuato Battaglia - Integrare questi sistemi e i dati permetterebbe di capire e identificare fenomeni di evasione fiscale e della tassazione sui rifiuti, e una gestione trasparente del patrimonio e delle graduatorie per l’edilizia popolare, con conseguente emersione di clientelismi e corruzione". Per accelerare questa trasformazione "l'Ict dovrebbe essere posto al centro delle politiche di Roma Capitale attraverso una struttura apicale organizzativa di riferimento che possa applicare immediatamente un approccio metodologico strutturato ed analitico a tutti i processi che fanno capo al Comune, ai Municipi e alle Aziende municipalizzate”.  In questo modo - ha concluso la consigliera - si potrebbero governare i processi e avere una gestione trasparente efficace ed efficiente di tutte le risorse".

Da Roma gli orti per Lampedusa§Il 13 aprile festa ai Fori Imperiali

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Si chiama "Porto L'Orto a Lampedusa" il progetto patrocinato da Roma Capitale insieme al comune di Lampedusa, e ideato da "Terra! Onlus" in collaborazione con il circolo Legambiente Lampedusa "Esther Ada. Per “valorizzare la dignità di quella terra e della sua comunità” e restituire all'isola la sua vocazione agricola, soffocata dalla cementificazione. A presentare l'iniziativa il sindaco di Roma, Ignazio Marino, la sindaca di Lampedusa, Giusi Nicolini, il capogruppo Sel, Gianluca Peciola, e il presidente di Terra!Onlus, Fabio Ciconte. Mentre per il 13 aprile, dalle 11 fino al tramonto, è prevista una giornata di festa ai Fori Imperiali con spettacoli, laboratori, dibattiti per la raccolta fondi da destinare al progetto.

"UN DEBITO DI RICONOSCENZA CON LAMPEDUSA" - “Anche un orto urbano può servire per creare aggregazione, per riqualificare un territorio e per fermare la speculazione edilizia - ha detto Ciconte – a Lampedusa c'è una comunità che ha fatto tanto in un contesto sociale complesso, crediamo che tutti noi siamo chiamati a dare un riconoscimento all’isola e ai suoi abitanti”. "Con questo lavoro vogliamo mandare un segnale distinto di quanto Roma sia una città inclusiva, accogliente e che cambia disegno rispetto al passato - ha dichiarato Peciola, primo firmatario della mozione per la chiusura dei Cie - il valore del progetto è concreto per creare un ponte con Lampedusa che è una comunità e una casa, un territorio che deve essere vissuto come tale". Per Nicolini, "a volte la bellezza si scopre con piccoli gesti come questi già si combatte l'isolamento quindi sono qui per portarvi un grande grazie". Lampedusa "e' stata messa li' a fare la guardiana d'Europa e ha ricevuto tanta disperazione - ha aggiunto Nicolini - e continueremo a ricevere morti. Ma da subito mi sono detta: 'Non so cosa voglia fare l'Europa o il nostro Paese, che dovrebbe assumere un ruolo fondamentale per fondare una nuova politica del Mediterraneo, ma non vogliamo un grande cimitero quindi da nord a Lampadusa arrivino idee solidali concrete".

MARINO: "MERITA IL NOBEL PER LA PACE" - “Porto L'Orto a Lampedusa” ha conquistato anche il primo cittadino Marino: "La manifestazione del 13 aprile e' per me motivo di orgoglio" ha detto. "La candidatura dell'isola al Nobel per la Pace e' un gesto importante verso il concetto di Lampedusa considerata come la porta d'Europa – ha aggiunto il sindaco - Roma e Lampedusa non sono unite solo ora grazie a questo progetto che rappresenta la nostra visione dell'ambiente, ma anche da fatti materiali. Lampedusa e' un drammatico porto d'ingresso che accoglie un numero altissimo di migranti spinti dalla disperazione e Roma e' la prima tappa dove giungono migranti nell'arco dell'anno tra 20-30mila persone. E' importante che si comprenda che nell'accoglienza dove essere rispettata la dignita' di ogni persona".

Mazzette per rateizzare i debiti§Arrestato ex funzionario di Equitalia

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Mazzette per non pagare le tasse. E' quello che emerge dalle indagini che ha portato agli arresti domiciliari Roberto Damassa, ex dirigente di Equitalia sud Spa, e il consulente Alberto Marozzi, gestore di una palestra di Guidonia Montecelio (Rm). I due sono accusati di corruzione, truffa aggravata ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Dietro il pagamento di cospicue somme di denaro, “si prodigavano per far accogliere da Equitalia irregolari istanze di rateizzazione di debiti fiscali presentate da alcuni contribuenti destinatari di cartelle esattoriali” si legge sull'ordinanza di arresto eseguita dai finanzieri del comando provinciale di Roma, e che complessivamente conta quattordici indagati.

Alberto Marozzi risultato anche autore, con altri soggetti, di un’articolata truffa ai danni dell’Inps. In sintesi, attraverso l’utilizzo di Modelli F24 intestati ad una società “schermo” del tutto inesistente, faceva risultare come regolarmente pagati i contributi previdenziali di imprese compiacenti le quali, invece, non versavano alcunché nelle casse dell’Inps.

DALLE TRUFFE ALLA DROGA - Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle del nucleo polizia di tributaria di Roma e coordinate dalla procura della Repubblica della Capitale, rappresentano lo sviluppo di una precedente attività investigativa che aveva condotto all’arresto, nel febbraio dello scorso anno, di otto soggetti responsabili di reati di concussione, truffa aggravata e traffico internazionale di stupefacenti. In quell'occasione fu individuato un sodalizio criminale che, anche attraverso l’utilizzo di documenti dell’Agenzia delle Entrate contraffatti, compiva false verifiche fiscali per poi indurre i contribuenti a pagare cospicue “tangenti” allo scopo di ammorbidire il presunto controllo, in realtà solo simulato e del tutto inesistente.

IL CASO ENAV-FINMECCANICA - Nell’inganno era incappato anche l’imprenditore Tommaso Di Lernia, noto per essere stato coinvolto nell’inchiesta “Enav-Finmeccanica”, svolta sempre dalla procura della Repubblica di Roma, in qualità di amministratore della Print Sistem srl, società alla quale la Selex Sistemi Integrati spa sub-appaltava i lavori affidati dall’Enav. Il nuovo filone di indagine ha invece riguardato il Damassa e il Marozzi, che erano risultati essere in stretto contatto con uno degli autori delle false verifiche fiscali, il consulente del lavoro Alessandro Grassi, arrestato nel febbraio del 2013. Al Damassa viene anche contestato lo svolgimento di un’attività di consulenza tributaria “in nero”: per le sue prestazioni professionali non emetteva alcuna propria fattura, ma contava sull’emissione di falsi documenti fiscali da parte di altri soggetti, meccanismo che gli consentiva di continuare ad operare rimanendo completamente sconosciuto al fisco.  

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