Una serie di occupazioni, da parte dei movimenti per i diritti all'abitare, è in corso a Roma in sei palazzi differenti dislocati in tutta la città: Ponte di Nona, Torrespaccata, Montagnola, Ostiense e Nomentano. "Da via Castiglione e Tor di Nona", si legge in una nota, "i movimenti per il diritto all'abitare, per l'ennesima volta, hanno portato alla luce una quantità spropositata di alloggi, tenuti vuoti con l'unico intento di speculare sulla vita delle persone, approfittando in maniera infame dello stato di crisi in cui versa il paese reale". Nella foto, tratta dalla pagina Facebook del Comitato di quartiere di Colle degli Abeti, la palazzina occupata di via Pietro Corti a Ponte di Nona.
LE OCCUPAZIONI - Le occupazioni rientrano in quello che gli organizzatori definiscono uno “tzunami” tour, già svolto in passato, contro il decreto Lupi. Una serie di blitz compiuti in vista della manifestazione in calendario per sabato prossimo da Porta Pia per dire “no alle privatizzazione, no agli aiuti di Stato a banche e palazzinari”, come riferiscono gli occupanti. In particolare sono sei gli immobili vuoti occupati: in via Castiglione, in via di Torre Spaccata, via Cesalpino, via Piero Corti, via Ravà, via del Commercio. In particolare in via Andrea Cesalpino 12/14 è stato occupato un ex studentato abbandonato. “A Roma ci sono 245.000 case vuote, di cui 86.000 possedute da privati o da grandi società, dedite all'accumulo di capitali e alla speculazione”, affermano dai movimenti, Blocchi precari metropolitani e Coordinamento di lotta per la casa. "Ci siamo barricati sul tetto. Le forze dell'ordine circondano lo stabile: non si presagisce niente di buono". Così fanno sapere gli occupanti dello stabile in via del Commercio del Progetto Neetbloc Alexis Occupato. Un operatore di H24 che si occupa delle dirette di Corriere Tv, è stato colpito alla testa da una manganellata da parte di un poliziotto. Lo scrive Corriere Tv. Intorno alle 18 è cominciato lo sgombero dello stabile occupato in via del Commercio. Le forze dell'ordine sono entrate e si sono spostate sul tetto dove gli occupanti si sono rifugiati. Nel frattempo i vigili del fuoco hanno posizionato un materasso gonfiabile davanti l'ingresso dell'immobile. "Si è trattato uno sgombero segnato da episodi di violenza da parte delle forze dell'ordine", ha detto il leader del Coordinamento Cittadino lotta per la casa Luca Fagiano.
Forze dell'ordine schierate davanti alla palazzina occupata a Ponte di Nona dai Blocchi Precari Metropolitani. Il proprietario dell'immobile è Caltagirone, costruttore leader dell'edilizia in quel territorio. Gli occupanti si sono rifugiati sui tetti "Con noi ci sono anche famiglie e bambini - riferiscono - Siamo circa 700 persone. Per il momento comunque la situazione è sotto controllo". Intorno alle 16,30 gli uomini sono scesi, mentre donne e bambini sono rimasti sul tetto. I manifestanti gridano: "Dovete tutelare le famiglie non gli interessi di Caltagirone". Sotto lo stabile ci sono gli assistenti sociali del municipio, ma i poliziotti hanno impedito loro di salire. Intorno alle 17 tutte le famiglie sono uscite dal palazzo in maniera tranquilla e si sono riunite in assemblea con una nuova destinazione: l'occupazione di Torre Spaccata. Va avanti infatti l'occupazione dello stabile di via di Torre Spaccata 172. Circa un centinaio gli occupanti per il momento, che portano con sé generi alimentari, coperte, pneumatici accatastati all'ingresso. Finora, racconta una ragazza che è arrivata qui stamattina, "la situazione è stata tranquilla, sono arrivate le volanti di zona, pacifiche, sono entrate e ci hanno chiesto chi eravamo". Lo stabile, denuncia Omero Lauri della Ram, "nasconde uno stato di abbandono che controlleremo fino in fondo. Il nostro interesse è muoverci per provare a risolvere l'emergenza". La protesta, ricorda Irene Di Noto dei Blocchi Precari Metropolitani, "fa parte della serie di 5 occupazioni di edifici pubblici e privati, che stiamo portando oggi avanti contro il Piano Casa del ministro Lupi".
LO SGOMBERO DELLO STUDENTATO -È in corso lo sgombero dell'ex studentato occupato in via Andrea Cesalpino 12/14. La struttura è stata "presa" dai movimenti di lotta per la casa nell'ambito di un blitz che ha visto l'occupazione complessivamente di sei edifici. Un esponente di "Sapienza Clandestina" racconta: "Abbiamo fatto resistenza passiva, ma siamo stati aggrediti". Il ragazzo del gruppo che riunisce studenti del primo ateneo capitolino aggiunge: "Questa mattina siamo entrati nello stabile poi sono cominciate ad arrivare le camionette delle forze dell'ordine. Gli agenti hanno forzato la chiusura che avevamo fatto all'accesso dell'immobile. Alcuni di noi, allora, la maggior parte, si è rifugiata sul tetto. Ci siamo messi in ginocchio e cercato un accordo con la polizia. Questo non è stato possibile e ora ci stanno identificando. Altri due o tre di noi sono stati invece colpiti mentre veniva sfondato l'ingresso. Li hanno portati via, non sappiamo dove. Uno aveva il volto molto insanguinato e deturpato, aveva perso anche un dente". A riferirlo è anche Luca Fagiano, leader del Coordinamento Cittadino lotta per la casa. "In via Cesalpino le Forze dell'ordine hanno dato manganellate gratuite in una situazione tranquilla. Due ragazzi sono stati portati al Policlinico, uno con il naso rotto, per l'altro non abbiamo ancora informazioni complete ma questa reazione della pubblica sicurezza è un fatto gravissimo". Alcuni manifestanti sgomberati si sono diretti in corteo verso La Sapienza. Un gruppo di attivisti dei movimenti per la casa si è recato in via Forlì per un "assedio" al commissariato di Porta Pia, dove sono trattenuti alcuni manifestanti fermati oggi durante gli sgomberi. Sul posto stanno arrivando volanti della polizia.
LE DENUNCE - Due ragazzi sono stati denunciati a piede libero per l'occupazione di stamattina allo studentato di via Andrea Cesalpino. Si tratta degli stessi feriti negli scontri con le Forze dell'ordine e medicati al Pronto soccorso. Lo ha annunciato il leader dei Blocchi Precari Metropolitani Paolo Di Vetta, uscendo dallo stabile occupato da un'ottantina di famiglie, molte di immigrati, in via Torre Spaccata 172. Nel frattempo all'entrata degli uffici continua il viavai tra chi è entrato stamattina, chi ha firmato per il picchetto, chi invece è presente a sostegno, mentre alcuni già si preparano per la notte, facendo provviste di cibo e acqua. "Occupare non è reato - Ribaltiamo il Piano Casa del governo Renzi, #abitare nella crisi" e "Blocco generalizzato degli sfratti e degli sgomberi" gli striscioni affissi accanto al cancello d'entrata, presidiato dagli attivisti di Ram, Bpm e altri movimenti della rete Abitare nella crisi.
L'ASSEMBLEA - Nello studentato era prevista alle 16 un'assemblea pubblica: seguiranno poi nei prossimi giorni una serie di appuntamenti per una settimana di mobilitazioni verso il corteo nazionale del 12 aprile. L'occupazione in via del Commercio è stata realizzata da "Neetbloc", nuovo progetto del gruppo Alexis, che sarà presentato alle 17 in via del Gazometro 24. Sul posto, riferiscono gli occupanti dei sei presidi, sono presenti camionette delle forze dell'ordine.
LE REAZIONI - Quella di oggi, secondo il capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D’Ausilio, è un’iniziativa “sbagliata e inaccettabile”. Per D’Ausilio “la gravissima situazione economica e sociale non giustifica comportamenti contro la legge come quello di oggi che gli organizzatori definiscono uno tzunami tour”. E aggiunge: “Fa comunque riflettere che le occupazioni sembrino essere concentrate in alcuni Municipi e su immobili di proprietà di alcuni operatori economici".
Di tutt’altro parere Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Comune, secondo cui “la questione dell’emergenza abitativa a Roma sta diventando esplosiva”. Peciola sottolinea la necessità “di mettere in atto gli strumenti della mediazione e del dialogo e nessuna azione di forza dovrà essere intrapresa”. A Roma sono sempre di più le famiglie che vivono il dramma dell’emergenza abitativa, prosegue il consigliere, a fronte di oltre 250mila stabili abbandonati. “La Capitale – va avanti Peciola - risulta essere la città più colpita in valori assoluti dai provvedimenti di sfratto con oltre 3.300 per morosità, che rappresentano il 90% del totale, per effetto anche della mancata applicazione della legge sulla morosità incolpevole". "Di fronte alla mancanza di risposte concrete - continua l’esponente di Sel - le famiglie non possono che arrivare a soluzioni drammatiche”. Per Peciola “la vendita del patrimonio immobiliare di Roma Capitale comporterà un grande sacrificio per l’amministrazione, ma come indicato dalle Commissioni consiliari Patrimonio e Bilancio il ricavato dovrà essere impiegato in massima parte per progetti di recupero e costruzione di case popolari".