Al grido di "Ribaltiamo il governo Renzi cancelliamo il decreto Lupi e il Jobs Act" è partito da Porta Pia il corteo dei Movimenti per il diritto all'abitare. Qualche migliaio al momento i manifestanti, guidati dal camion con lo striscione "Casa reddito e dignità", che trasmette rap a tutto volume. "Stiamo riconquistando Roma metro dopo metro - ha dichiarato il leader del Coordinamento cittadino lotta per la casa Luca Fagiano in apertura di corteo - al palazzo della vergogna del ministero, preferiamo il palazzo di Porta Pia su Corso Italia che ha dato casa a tante famiglie".
FERITO PER L'ESPLOSIONE DI UN PETARDO - Manifestante con mano insanguinata durante il corteo dei movimenti per la casa. A quanto si è appreso gli è esploso un ordigno, forse un petardo in mano. Soccorso. Sul posto è arrivata un'ambulanza, dopo circa 15 minuti. Si tratta di un 47enne. Ha una grave lacerazione alla mano. L'uomo è stato portato in codice rosso dal 118 al Policlinico Umberto I. Il nipote del ferito ha cercato le dita della mano (vedi foto) dello zio per poi portarle in ospedale in taxi.
Lancio di bottiglie di vetro, arance e uova contro l'ingresso del ministero dell'Economia su via XX Settembre da parte di alcuni partecipanti al corteo. Hanno colpito le impalcature in legno sull'entrata ma sono finite anche nella direzione di giornalisti e fotografi. Le vetrine del laboratorio di analisi e poliambulatorio 'Alessandria', la banca di Credito Cooperativo di Roma ed i muri di via Piave sono stati imbrattati con bombolette di vernice rossa. Sulle vetrine le scritte: "W il nuovo Pci". Il Carc "partito dei comitati di appoggio alla resistenza", hanno timbrato in verde la frase: "rendiamo ingovernabile il Paese a banche e Vaticano. Costruiamo un governo di emergenza popolare".
Con il lancio di bombe carta, bottiglie, arance e ortaggi verso le Forze dell'ordine schierate a protezione del ministero dello Sviluppo economico a via Veneto, prosegue la manifestazione dei Movimenti per il diritto all’abitare in corso a Roma. Un gruppo di manifestanti con caschi e a volto coperto in molti casi dalla maschera di "V per Vendetta", sta arrivando alla testa del corteo, che avanza verso il cordone di Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa.
E' partita la carica della forze dell'ordine contro i manifestanti. Gli aderenti al corteo hanno lanciato contro le forze dell'ordine fuochi d'artificio e bombe carte davanti al ministero dello sviluppo Economico in via Veneto. Queste hanno risposto scendendo da piazza Barberini con lancio di fumogeni alcuni dei quali hanno preso fuoco una volta a terra. Le forze dell'Ordine caricano i manifestanti. Alcune pesone sono a terra in via del Tritone.
I PARTECIPANTI - A sfilare tra gli altri Action, No Tav, ma anche i partiti della galassia comunista tra cui Rifondazione: "Bisogna costruire una rivolta generazionale dal basso - dichiara il segretario Paolo Ferrero - contro le politiche di Renzi che ha il consenso artificiale dei mass media, ma non affronta i problemi, li peggiora soltanto. Ormai il Parlamento non conta, ci vogliono le manifestazioni".
I CONTROLLI - Alcune persone, in procinto di recarsi alla manifestazione, sono state fermate dalla Polizia di Stato in piazzale del Verano. Molti di loro, nel corso dei controlli, sono stati trovati in possesso di bastoni e picconi. Le persone sono state identificate e saranno denunciate all’Autorità Giudiziaria.
Il rosso è il colore dominante in coda del corteo nazionale dei Movimenti per il diritto all'abitare, il primo contro il governo Renzi. Dai fumogeni alle bandiere sventolate dai manifestanti: ci sono quelle del Pc, Asia Usb, 'L'altra Europa di Tsipras', e ancora bandiere rosse di 'Sinistra anticapitalista', del 'Partito di alternativa comunista', e del sindacato intercategoriale dei Cobas, quest'ultimo rappresentato principalmente da immigrati, che alzano cori come "Lotta dura senza paura " e "Il facchino paura non ne ha". Spuntano anche bandiere della Palestina, arcobaleni della pace e bandiere No Tav. Tanti gli striscioni srotolati: "Popoli d'Europa solleviamoci", "Sanità senza profitto" "Uniti ed inflessibili contro il jobs act", "Spazziamo via il governo del Berlusconi democristiano Renzi", "Lotta e autorganizzazione dalle campagne alla distribuzione", mentre dal megafono parte un coro: "Ce l'ha detto Matteo Renzi della flessibilità noi saremo inflessibili per combattere il jobs act".
Il corteo, dopo avere attraversato le vie del Centro (Corso d’Italia, via Piave, via XX Settembre, largo di S. Susanna, via Barberini, piazza Barberini, via Veneto, via del Tritone, via del Traforo, via Nazionale, piazza della Repubblica, viale de Nicola, via Solferino, via S. Martino della Battaglia, piazza Indipendenza, viale Castro Pretorio, viale del Policlinico), tornerà poi, in serata, al presidio. Una decina di tende sono posizionate da mercoledì davanti al ministero delle Infrastrutture, presidiato dalle forze dell'ordine. In 20.000, dai No Tav della Val Susa ai No Muos di Palermo, per ribadire che “i diritti si conquistano a spinta” e lanciare l’assedio ai “palazzi del potere”.
I MOVIMENTI - "Dopo le occupazioni, gli sgomberi e il blitz nella sede del Pd - spiegano i manifestanti - i movimenti romani contro l'austerity e per il diritto all'abitare tornano là dove ci eravamo lasciati il 20 ottobre scorso, nella piazza antistante il ministero delle Infrastrutture, ancora abitato da quello stesso Maurizio Lupi che ha attraversato indenne il passaggio tra due governi non eletti e che appena riconfermato nel suo ruolo ha licenziato un Piano casa a tutto vantaggio dei costruttori, pesantemente classista e punitivo nei confronti di chi ha bisogno di occupare per avere un tetto sulla testa".
JOBS ACT E PIANO CASA - Secondo il movimento per la Casa sono attesi decine di pullman da tutta Italia. Jobs Act e Piano Casa nel mirino degli attivisti, che toccheranno alcuni obiettivi sensibili come il ministero dell’Economia di via XX settembre (davanti al quale nel corteo del 19 ottobre vi furono brevi scontri tra manifestanti e Forze dell’ordine) e quello del Lavoro di via Veneto, dove è previsto un sit-in. “Tutt@ a Roma” è l’invito che rimbalza su Twitter e Facebook, accompagnato dall’hashtag #12A, “gemello” di quel #19O che contrassegnò l'evento del 19 ottobre. Vi parteciparono circa 50.000 persone, con partenza da piazza San Giovanni per poi approdare alla “acampada” di Porta Pia e all'incontro con il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.
SICUREZZA - Tavolo tecnico ieri in Questura per coordinare i servizi di sicurezza. Tra le iniziative adottate, è stata disposta l’intensificazione dei servizi di vigilanza degli obiettivi ubicati lungo il percorso del corteo e nelle adiacenze dello stesso, con particolare riferimento ad obiettivi istituzionali e di Governo, alle sedi diplomatiche ed a quelle dei dicasteri più a rischio. Particolare attenzione sarà riservata, oltre che alle vie di transito del corteo, anche alla zona di piazzale di Porta Pia, con controlli che interesseranno anche veicoli in sosta, cassonetti dei rifiuti e contenitori della raccolta differenziata, potenziali luoghi ove potrebbero essere celati oggetti contundenti da parte di malintenzionati. Saranno inoltre accuratamente vigilati gli scali ferroviari, le tratte ferroviarie, gli scali aeroportuali ed aerei, allo scopo di disciplinare e segnalare gli spostamenti dei manifestanti.
Iniziati nella mattinata di ieri, sono proseguiti per tutta la notte i servizi di pattugliamento e perlustrazione messi in atto dalla Polizia di Stato che, in collaborazione con le altre forze dell’ordine e avvalendosi anche dell’ ausilio dei reparti specializzati degli artificieri, dei cinofili e della scientifica, ha effettuato continue bonifiche lungo tutto il tratto interessato dalla manifestazione. Durante le verifiche non sono state riscontare anomalie di rilievo.
MOBILITA’ - Per motivi di sicurezza, l’Agenzia per la mobilità fa sapere che dalle 14 a cessate esigenze, saranno chiuse le stazioni Barberini e Repubblica della metro A.
COMMERCIANTI - Preoccupazione da parte dei commercianti. "Le piccole e medie attività vivono un nuovo giorno di caos e di interruzione coatta delle attività – dice Valter Giammaria, Presidente Confesercenti di Roma - sia per l’impossibilità di essere raggiunti che per la chiusura di molte strade e interruzione del trasporto pubblico - aggiunge - Non è possibile continuare in questa maniera”. E chiedono “che vada difeso il diritto anche a poter svolgere il proprio lavoro e dare il servizio che viene richiesto a chi lavora in questa Città”. Giovanna Marchese Bellaroto, presidente Cna Commercio dichiara: “Le strade del centro di Roma sono già da giorni piene di pellegrini che affluiscono in centro per la beatificazione dei papi: una grande opportunità per il commercio di prossimità piegato dalla crisi. Chiediamo al sindaco Ignazio Marino che le motivazioni sacrosante e giustissime dei cittadini che parteciperanno alla manifestazione non siano in conflitto con il cuore produttivo e con il diritto a fare impresa dei commercianti del centro storico di Roma”.
MARINO - Il primo cittadino rassicura tutti: “Ho cercato anche il ministro dell'Interno – ha detto nei giorni scorsi - perché voglio avere la certezza e ho avuto tutte le rassicurazioni che sarà così, di avere in campo le forze dell'ordine necessarie affinché, come accadde a ottobre 2013, di fronte ad annunci di possibili disordini o violenze, la città possa permettere a coloro che vogliono manifestare pacificamente di farlo e isoli coloro che pensano di trasformare le nostre strade in un teatro di violenza o offendere la città con scritte che possano determinare danni al decoro urbano".