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Salario accessorio, venerdì sciopero§dei 24mila dipendenti comunali

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Non tornano indietro Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa: venerdì 6 giugno sarà sciopero per i 24mila dipendenti di Roma Capitale per difendere le buste paga dai tagli (dai 380 ai 438 euro). Lo hanno ribadito i vertici dei quattro sindacati nella conferenza stampa odierna nella sede della Cisl Fp, proseguendo il muro contro muro con l'amministrazione capitolina sulla questione del salario accessorio dei lavoratori comunali. A repentaglio scuole, servizi, polizia locale della Capitale, in un'agitazione che ha l'obiettivo di incalzare il Campidoglio per il rilancio della macchina amministrativa.

Duro il segretario generale della Fp Cgil di Roma e del Lazio Natale Di Cola: "Il sindaco che chiede pazienza perché la realtà romana è davvero complicata, invece, ritiri la delibera di Giunta che mette una tagliola sulla riorganizzazione della macchina capitolina, frutto di decenni di accordi e leggi". Per Di Cola, "i progetti presentati per la riorganizzazione di scuola e polizia locale non sono innovativi, non rispondono alle esigenze dei cittadini e umiliano i lavoratori e impoveriranno il loro salario". Per questo, afferma il segretario della Cisl Fp Enti locali di Roma e del Lazio Giancarlo Cosentino, "il 6 giugno ogni servizio della città gestito da Roma Capitale sarà messo nelle condizioni di non essere erogato".

Tra i settori maggiormente interessati la polizia locale, come nota il segretario della Uil Fpl di Roma e del Lazio Francesco Croce: "Roma sarà bloccata: l'adesione dei vigili urbani sarà massiccia, ci saranno i minimi essenziali che prevederanno solo pochissime unità a presidio". La polizia locale per Croce "soffre del fatto che la sua organizzazione è stata messa in mano a uno staff che non fa parte della storia del corpo e non dà risposte al personale. Se ci fanno le lodi perché abbiamo dato risposte eccezionali per le canonizzazioni, il problema non siamo noi dunque, sono le risorse economiche che mancano. Non bisogna continuare - chiosa - con un'organizzazione calata dall'alto ma con nuove formule organizzative". Ad accompagnare lo sciopero il corteo in partenza alle 8.30 da largo Bocca della Verità diretto a piazza del Campidoglio.


Le famiglie di Torre Spaccata ancora nella basilica§Il Vaticano potrebbe ospitarle in uno stabile in disuso

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Notte tranquilla nella Basilica di Santa Maria Maggiore per le circa 50 famiglie sgomberate martedì dall'occupazione abitativa di via di Torre Spaccata. Dopo diverse ore all'interno della chiesa, potrebbe arrivare proprio dal Vaticano una soluzione: "Ho parlato al telefono con il capo della Gendarmeria Vaticana - racconta Omero Lauri della Ram - stiamo spingendo affinché la Santa Sede, visto che il Comune non trova soluzioni, metta a disposizione uno dei tanti stabili di sua proprietà a Roma, attualmente in disuso. In passato ho avuto modo di parlare direttamente con Papa Francesco sull'emergenza abitativa, e si era dimostrato disponibile". Sarebbe, secondo Lauri, "un compromesso dignitoso per tenere unite le famiglie".

Luciano Iallongo dei Blocchi Precari Metropolitani aggiunge: "i contatti con l'assessore comunale alla Casa Daniele Ozzimo finora non hanno dato risposte concrete, anche se dicono che si sono mobilitati. Le case popolari andrebbero bene, al limite anche i residence, però vanno trovati in fretta". In riferimento alle vicende del Comitato popolare di lotta per la casa guidato da Pina Vitale, Iallongo fa notare: "È stata trovata una soluzione per le famiglie sgomberate da via delle Acacie e dall'ex Hertz, non vedo perché oggi non si debba farlo anche per noi".

Acea, approvato il taglio§del Cda: da 9 a 7§Ridotti gli stipendi di presidente e Ad

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L'assemblea degli azionisti Acea ha approvato la proposta di ridurre il numero di componenti del cda da nove a sette. L'approvazione ha visto il 67,90% dei voti favorevoli, il 31,96% dei contrari e 0,13% degli astenuti. Ed è a maggioranza femminile il nuovo Cda. I componenti sono: Alberto Irace, Catia Tomasetti, Elisabetta Maggini e Paola Profeta per Roma Capitale. Gli altri tre invece sono rappresentativi dei soci privati in base alle quote possedute: uno espressione del gruppo Caltagirone (Francesco Caltagirone) e due di Suez Environement (Giovanni Giani e Deane D'Arras). Il cda è, quindi, composto da quattro donne e tre uomini. Con il 79,38% di voti a favore, il 7,42% contrari, Catia Tomasetti è stata nominata dall'assemblea degli azionisti di Acea il nuovo presidente del cda che prenderà il posto di Giancarlo Cremonesi.

GLI STIPENDI - "La proposta di Roma capitale - ha spiegato Marino - è una riduzione di oltre il 70% del compenso del presidente e di oltre il 41% di quello dell’amministratore delegato". "Pertanto, relativamente ai compensi si propongono i seguenti valori massimi per la remunerazione degli amministratori, per un totale complessivo pari a non oltre 792.000 euro (a fronte degli oltre 2 milioni di euro corrisposti nel 2013), - ha spiegato Marino - così ripartiti: l’emolumento annuo per la carica di amministratore sia definito in euro 26.000,00 lordi omnicomprensivi, al netto del rimborso su base annuale delle spese documentate. Inoltre, proponiamo che la remunerazione per la partecipazione a comitati sia stabilita in misura non superiore a euro 2.000,00 annui lordi omnicomprensivi a comitato, con il limite massimo di euro 4.000,00 indipendentemente dal numero di comitati ai quali si partecipa; i compensi annui per la carica di presidente euro 120.000,00 annui; i compensi annui per la carica di amministratore delegato euro 260.000,00 annui per la parte fissa ed euro 210.000,00 annui per la parte variabile correlata al raggiungimento degli obiettivi fissati annualmente dal CdA su parametri economico-finanziari e qualitativi in termini di servizi resi alla clientela e alla cittadinanza romana". Con 71,32% favorevoli, 17,07% contrari e 11,60% astenuti, l'assemblea degli azionisti Acea ha approvato la proposta di Roma Capitale.

"E' una giornata importante dalla quale ci aspettiamo un ulteriore rilancio di una azienda che è un fiore all'occhiello non solo per Roma ma per tutto il Paese". Lo ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, arrivando all'assemblea dei soci Acea che è iniziata intorno alle 10.

MARINO MOSTRA LA CARTA D’IDENTITA’ - Il primo cittadino ha dovuto mostrare un documento di riconoscimento all'ingresso del centro congressi La Fornace per prendere parte all'assemblea dei soci azionisti Acea. Lui, portafoglio alla mano, ha tirato fuori la sua carta di identità. "Mi hanno voluto riconoscere...d'altra parte sono solo un azionista...", ha commentato sorridendo Marino con i cronisti presenti.

LE PROTESTE - Davanti al centro congressi l’Usb Acea Spa Lavoro privato ha messo in atto una protesta "E' tempo di cambiare e rilanciare la natura pubblica e di servizio dell'Acea perché Acea deve concorrere al risanamento e allo sviluppo sostenibile di Roma procedendo a una ri-pubblicazione del gruppo". Questo il motivo del sit-in. " A noi non interessano i nomi del nuovo cda e dei poteri che rappresentano – hanno spiegato i manifestanti - ma ci interessa che il nuovo cda garantisca il percorso di risanamento e l'attenzione al servizio necessario e che il management sia adeguato a questa missione".

A protestare è anche il Coordinamento romano Acqua pubblica. "Da mesi assistiamo a un botta e risposta tra l'amministrazione Acea e il suo primo azionista, il Comune di Roma, tutto incentrato su ipotetici cambiamenti nei vertici aziendali e ricerca di alleanze con Suez e Caltagirone - hanno spiegato i rappresentanti del Coordinamento - A noi non interessa il vertice ma la base: quei milioni di persone che hanno detto sì all'acqua pubblica e che hanno diritto all'accesso ad acqua pubblica e di qualità. Per questo consegniamo 'provocatoriamente' agli azionisti il 'nostro curriculum' perché l'Acea che vogliamo è non solo pubblica ma partecipata dai cittadini e lavoratori e libera da logiche di profitto e stiamo proponendo la campagna 'de-Liberiamo Roma: quattro delibere di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione di Acea, l'uso sociale del patrimonio immobiliare abbandonato, la scuola pubblica e la finanza sociale".

IL SALUTO DI CREMONESI - In apertura di assemblea ilprimo a parlare è il presidente Acea, Giancarlo Cremonesi :"Vorrei prendere la parola ancora da presidente perché fra pochi minuti non lo sarò più – ha detto. Poi ha salutato tutti gli azionisti “che in questi anni ci sono stati vicini anche con critiche che ci hanno stimolato” e i collaboratori di Acea “che sono la vera risorsa della società”. Cremonesi ha aggiunto: "Resti una società rivolta agli azionisti mantenendo il clima di collaborazione e non di scontro che invece potrebbe creare problemi di comprensione all'esterno su quello che facciamo".

Poi ha lasciato la direzione dell’assemblea a Enrico Laghi: "Faccio i migliori auguri ai nuovi consiglieri che stanno per entrare. Sui quattro indicati da Roma Capitale, Irace è una risorsa interna quindi l'ho apprezzata in questi anni quindi sappiamo che è all'altezza del ruolo che avra'. Maggini, molto giovane, la conosco da ragazzina, bravissima quindi farà bene. Gli altri 2 due consiglieri non li conosco - ha concluso Cremonesi - mi auguro quanto prima di conoscere il presidente e sono a disposizione per quel poco contributo che posso dare anche come memoria storica al presidente".

LA RIDUZIONE DEL CDA - Il sindaco, dopo avere espresso “apprezzamento per le parole pronunciate dal presidente di Acea Cremonesi per aiutare e favorire un clima di serenità”, ha sottolineato che "la funzione del cda di una società quotata in borsa è garantire una positiva e trasparente gestione, capace di corrispondere agli obiettivi degli azionisti. Come per ogni società quotata il primo obiettivo deve essere garantire il massimo profitto per i soci”. Marino ha poi posto l’attenzione su un secondo obiettivo:  “garantire a noi romani, e a tutti gli utenti, un’eccellente qualità del servizio e un contributo al miglioramento della nostra comunità". Secondo il primo cittadino “Il primo segnale in questa direzione è proprio l’indicazione di un cda ridotto nel numero dei componenti e nei costi, tanto che l’insieme del nuovo Consiglio costerà circa il 30% in meno del totale di quello che è costato fino a oggi". Il sindaco ha poi snocciolato gli sprechi della società: " Ha speso circa quindici milioni di euro (di liquidazione per risoluzioni anticipate) per fare posto a nomine di ogni genere; come risulta dal suo stesso sito distribuisce contributi a pioggia a soggetti e iniziative dei più disparati generi; ha ristrutturato le stanze di amministratori per decine di migliaia di euro; ha incaricato ben due prestigiosissimi studi legali per esaminare e cercare di contestare la richiesta di convocazione del socio di maggioranza, convocazione che ha poi dovuto disporre esattamente per come era stata richiesta. Quindi Roma Capitale chiede di porre al voto la riduzione del cda a 7 componenti con conseguente decadenza dell’intero consiglio".

L’OPPOSIZIONE DI SUEZ E GRUPPO CALTAGIRONE - Contraria alla riduzione del numero dei consiglieri il legale in rappresentanza di Suez-Environement, socio di Acea con il 12,4%: "Un consiglio di amministrazione composto da meno di 9 membri non è in condizione di assicurare la corretta gestione della società nel pieno rispetto del codice di autodisciplina”, ha dichiarato l’avvocato, aggiungendo: “La riduzione non è affatto essenziale per il conseguimento dell'obiettivo di riduzione dei costi. L'organo amministrativo in carica ha dato dimostrazione di avere correttamente gestito la società e dunque ogni modifica in questo momento sarebbe contraria agli interessi della società stessa".

Non è d’accordo con Marino nemmeno il gruppo Caltagirone: "La riduzione dei membri del Cda non consente una equilibrata rappresentanza nella gestione del Cda. Se lo scopo di questa operazione è quella di ottenere dei risparmi più che intervenire sul numero dei componenti dei Cda si poteva intervenire sui corrispettivi", ha spiegato il rappresentante Fincal.

L’Ara Pacis si trasforma in Wall Strip§Arrivano i disegni antimafia di Makkox

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Uno dei più noti fumettisti italiani contemporanei e uno dei più suggestivi musei della Capitale si incontrano in un’inedita chiave antimafia. L’occasione è la seconda tappa della Lunga Marcia della Memoria promossa nella Capitale dall’associazione daSud. L’evento, che si svolgerà giovedì 5 giugno alle ore 21, si terrà presso il Museo dell’Ara Pacis, straordinariamente aperto in orario serale. Ospite d’eccezione della serata il fumettista Marco Dambrosio, in arte Makkox, che, messa per un attimo da parte la satira politica, ha prestato la sua matita per realizzare delle originali illustrazioni antimafia. Le strip saranno proiettate su una parete del Museo, alternate con la visual art di Alessandro Mastrantonio.

“Quando l’associazione daSud mi ha proposto questa idea – dichiara Makkox– ho accettato con grande entusiasmo. Non mi ero mai confrontato in passato con questa tema, eppure passare dalla politica alle mafie è stata tutto sommato un’operazione semplice. In entrambi i casi, attraverso i miei disegni, racconto la realtà che ho davanti. Io vivo infatti tra Formia e Gaeta, in un territorio che è ampiamente interessato dal radicamento mafioso, e credo che l’arte possa essere uno strumento molto potente per stimolare l’opinione pubblica alla presa di coscienza di un fenomeno di cui, invece, molto spesso ci si rende conto troppo in ritardo”.

“La collaborazione con Makkox racconta il nostro modo di fare antimafia – dichiara la presidente dell'associazione daSud, Cinzia Paolillo -, abbiamo sempre fatto della contaminazione dei linguaggi un tratto distintivo. E oggi più che mai siamo convinti che musica, teatro, fumetti, street art siano strumenti fondamentali per sensibilizzare cittadini, politica e media sul radicamento delle mafie nella Capitale. La collaborazione con l’Ara Pacis è uno straordinario valore aggiunto perché è il primo museo romano ad aprire i propri spazi per un’iniziativa antimafia. Un segnale importante che arriva dal mondo dell'arte e della cultura”.

“Wall strip” rientra nel programma della settima edizione della “Lunga Marcia della Memoria” di daSud, evento itinerante che unisce arte, cultura e approfondimenti per raccontare il radicamento delle mafie. Per il secondo anno consecutivo la Lunga Marcia si svolge nella Capitale. Il titolo di quest'anno, “MammaMafia. Il welfare te lo paghiamo noi”, è il frutto del lavoro di analisi che l'associazione daSud ha maturato su Roma, studiando l'economia modello clan che innesca una relazione perversa con il diritto al lavoro, la gestione dei servizi e il consenso sociale.

Commercio, fra un mese via ai saldi§Da oggi divieto per le promozioni

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Partirà il 5 luglio la stagione dei saldi estivi 2014 nella Capitale. E da oggi, in base alle norme che regolano il settore,  è scattato il divieto di vendite promozionali o per liquidazione. "Ci aspettiamo rigidi controlli da parte delle autorità preposte", ha detto il presidente di Federmoda Massimiliano De Toma. Relativamente alle vie dello shopping capitolino che saranno maggiormente battute dai cacciatori dell'offerta a prezzi stracciati, "tutte le vie commerciali della Capitale saranno interessate dal fenomeno - spiega De Toma - con maggiore incidenza nei negozi di prossimità, dove è più possibile rendersi conto dell'oscillazione dei prezzi e del vero affare". Stime sugli acquisti? "Ancora non ne abbiamo - ha concluso De Toma - speriamo di contenere le perdite, visto che negli ultimi anni la stagione dei saldi non ha mai prodotto incassi esaltanti".

Gli 80 euro in più che molti romani hanno percepito in busta paga grazie al bonus disposto dal Governo saranno spesi per i saldi andando quindi a beneficio del settore commercio della Capitale? "Non credo che questi soldi saranno spesi per gli acquisti nei negozi, credo piuttosto che saranno utilizzati dalle famiglie per pagarsi la vacanza o per affrontare spese rimaste indietro", dice il presidente di Federmoda Massimiliano De Toma. Per quando riguarda gli 80 euro che i romani hanno visto nelle buste paga di maggio, secondo De Toma, "è difficile capire se sono stati spesi nei negozi della Capitale, perché alla fine di maggio c'e' stato il ponte della festa della Repubblica e credo che, prevalentemente, quei soldi in più siano stati spesi per il weekend fuori Roma".

Lavoro, a Roma disoccupazione all'11,3%§Bene il turismo. Crollano le esportazioni

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"Preoccupa l’alto tasso di disoccupazione e una perdurante difficoltà di accesso al credito per le imprese, con una marcata contrazione dei prestiti da parte degli Istituti di credito". Così in una nota della Camera di Commercio di Roma, sulla base dei dati dell'analisi dell’Ufficio studi diffusi in occasione della Dodicesima giornata dell’economia.

Nel 2013 il numero di occupati in provincia di Roma è stato pari a 1 milione e 679mila. Il tasso di occupazione è sceso al 59,4%, rispetto al 61% rilevato nel 2012. Il numero delle persone in cerca di occupazione è salito a 215mila, 25mila in più rispetto al 2012, di questi 105mila sono giovani con età compresa tra 15 e 34 anni. Il tasso di disoccupazione, nel 2013, ha raggiunto l’11,3% (era il 10% nel 2012).

"L’analisi della qualità del credito effettuata con riferimento alle sofferenze bancarie evidenzia una situazione che rispecchia appieno il peggioramento delle condizioni sia finanziarie che 'reali' del sistema economico. Per quanto riguarda gli impieghi erogati alla clientela ordinaria dagli Istituti di credito, a Roma sono stati oltre 345 miliardi di euro, in contrazione del 3,8%, in linea con il dato nazionale. Considerando, poi, il solo dato dei prestiti alle imprese, si rileva una contrazione ancora più marcata (-10,2%) e nettamente superiore a quella media nazionale (-5,5%)".

I dati della Banca d’Italia sul settore turismo, inoltre, confermano la positività complessiva del trend che interessa il territorio: la spesa dei turisti stranieri a Roma nel 2013 ha raggiunto quota 5,6 miliardi di euro (a prezzi correnti), in aumento del 7,7% sul 2012, un incremento nettamente superiore a quello rilevato in media nel Paese (+2,9%).

In valore assoluto le esportazioni dalla provincia di Roma sono variate tendenzialmente del -8,7% a prezzi correnti, a fronte di un dato medio nazionale pressoché stabile. La decisa contrazione determina l’arretramento della quota delle esportazioni romane sul totale nazionale: dal 2,3% del 2012 al 2,1% del 2013.

Multiservizi, sit-in dei lavoratori§in piazza del Campidoglio

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Indossano la maglietta con il logo di Roma Multiservizi o la pettorina gialla fosforescente del servizio scuolabus e stanno iniziando ad affollare la piazza del Campidoglio: sono i 2400 dipendenti della società partecipata del Comune che da vent'anni si occupa di pulizia, igiene, manutenzione, sicurezza e agibilità di spazi e edifici pubblici della Capitale. Sono "padri e madri di famiglia" che ora rischiano di perdere il loro posto di lavoro a seguito "della scelta di appaltare le attività svolte dalla Roma Multiservizi ad un'altra ditta", il Consorzio nazionale servizi (CNS).

A farsi portavoce delle istanze dei lavoratori in presidio di fronte al Palazzo Senatorio, Massimo Teodosio, che si occupa del servizio cimiteriale e del verde pubblico: "Siamo qui oggi, pacificamente, solo per far vedere al sindaco che ci siamo, siamo presenti. Non molliamo, sabato parteciperemo alla manifestazione dei dipendenti capitolini e saremo qui anche domani, per una riunione con i rappresentanti dell'amministrazione comunale, tra cui gli assessori Estella Marino e Alessandra Cattoi, a cui parteciperà l'ad di Roma Multiservizi Claudia Giuliani". "Grazie sindaco nuovi licenziamenti ai tremila della Multiservizi". "La Roma Multiservizi non si tocca". Sono alcuni degli striscioni srotolati in piazza.

Intanto, ci sono stati i fischi rivolti a Serenetta Monti dell'Unione sindacale italiana, che ha preso il megafono per dare il via ad un'assemblea "per discutere dei problemi di tutta la rete Municipalizzate Roma, perché gli stessi problemi della Multiservizi li hanno i dipendenti di Risorse per Roma, Farmacap o Zétema. Noi vogliamo unire, non dividere". I lavoratori della Multiservizi si sono quindi alzati dagli scalini che portano alla terrazza del Vittoriano ed hanno voltato le spalle alla responsabile Usi, sindacato da cui, hanno detto: "Non ci sentiamo rappresentati".

Comune, venerdì sciopero dei dipendenti§Lettera di Marino: "Salari non si toccano"

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L’Assemblea capitolina ha approvato una mozione sottoscritta dai gruppi di maggioranza con cui si impegna il sindaco e la Giunta, tra le altre cose, a prevedere che nel prossimo bilancio di previsione 2014, i fondi necessari per l'erogazione del salario accessorio come quantitativamente previsti nel bilancio 2013.

Intanto Marino scrive una lettera ai dipendenti. "L’ho detto dall’inizio: i salari non si toccano. Il Mef diversi anni fa aveva già avvertito il nostro Comune (come altri centinaia in Italia) dell’illegittimità dei criteri per il pagamento del salario accessorio, e aveva chiesto ai vari comuni di porre rimedio. Ebbene, quel dossier, non a caso fu preso, e dimenticato in un cassetto. Pensando che poi sarebbe stato qualcun altro a dover risolvere il problema. Ed eccomi qui. Non vogliamo toccare lo stipendio né le ore di lavoro. Ma la macchina amministrativa va riorganizzata, per migliorare la qualità del lavoro e dei servizi. Questa è la proposta che abbiamo fatto ai rappresentanti sindacali: penso sia ragionevole per tutti. Ho deciso quindi di mettere nero su bianco ancora una volta il mio punto di vista, perché credo profondamente nel dialogo e nel confronto". Lo scrive il sindaco in una lettera indirizzata ai dipendenti capitolini e pubblicata sul sito di Roma Capitale.

"Scioperare è un diritto costituzionale che non smetterò mai di tutelare. La libertà di sciopero è garanzia democratica. In questo momento sono il vostro interlocutore, l’istituzione che deve e vuole risolvere i vostri problemi e quelle dei cittadini che domani, inevitabilmente, subiranno dei disservizi - prosegue Marino - Quando il ministero dell’Economia mi ha chiesto di eliminare il salario accessorio, ho risposto di no e ho messo le risorse in bilancio; si è detto che non avremmo pagato le indennità, già dal mese di maggio: le abbiamo regolarmente pagate. Per me non è accettabile far scivolare intere famiglie sotto la soglia di povertà. Per questo sto lavorando, all’interno della legalità, per individuare nuovi modi per ridefinirlo, legandolo a un miglioramento concreto dei servizi resi ai cittadini. Per il bene dei dipendenti e dei romani tutti. Dalla lettera che inviai a tutti voi lo scorso 13 maggio, insomma, il mio impegno è rimasto immutato.

Ora serve un confronto aperto e leale. La nostra città e tutti i dipendenti di Roma Capitale hanno bisogno di riposte certe in tempi certi. E’ anche così che si dà corpo al cambiamento. Continuo a crederci, continuo a lavorare per voi e con voi per questo obiettivo".

Ma intanto i sindacati non tornano indietro Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa: venerdì 6 giugno sarà sciopero per i 24mila dipendenti di Roma Capitale per difendere le buste paga dai tagli (dai 380 ai 438 euro). Lo hanno ribadito i vertici dei quattro sindacati nella conferenza stampa dell'altro giorno, proseguendo il muro contro muro con l'amministrazione capitolina sulla questione del salario accessorio dei lavoratori comunali. A repentaglio scuole, servizi, polizia locale della Capitale, in un'agitazione che ha l'obiettivo di incalzare il Campidoglio per il rilancio della macchina amministrativa.


Comune, oggi sciopero dei dipendenti§Lettera di Marino: "Salari non si toccano"

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L’Assemblea capitolina ha approvato una mozione sottoscritta dai gruppi di maggioranza con cui si impegna il sindaco e la Giunta, tra le altre cose, a prevedere che nel prossimo bilancio di previsione 2014, i fondi necessari per l'erogazione del salario accessorio come quantitativamente previsti nel bilancio 2013.

Intanto Marino scrive una lettera ai dipendenti. "L’ho detto dall’inizio: i salari non si toccano. Il Mef diversi anni fa aveva già avvertito il nostro Comune (come altri centinaia in Italia) dell’illegittimità dei criteri per il pagamento del salario accessorio, e aveva chiesto ai vari comuni di porre rimedio. Ebbene, quel dossier, non a caso fu preso, e dimenticato in un cassetto. Pensando che poi sarebbe stato qualcun altro a dover risolvere il problema. Ed eccomi qui. Non vogliamo toccare lo stipendio né le ore di lavoro. Ma la macchina amministrativa va riorganizzata, per migliorare la qualità del lavoro e dei servizi. Questa è la proposta che abbiamo fatto ai rappresentanti sindacali: penso sia ragionevole per tutti. Ho deciso quindi di mettere nero su bianco ancora una volta il mio punto di vista, perché credo profondamente nel dialogo e nel confronto". Lo scrive il sindaco in una lettera indirizzata ai dipendenti capitolini e pubblicata sul sito di Roma Capitale.

"Scioperare è un diritto costituzionale che non smetterò mai di tutelare. La libertà di sciopero è garanzia democratica. In questo momento sono il vostro interlocutore, l’istituzione che deve e vuole risolvere i vostri problemi e quelle dei cittadini che domani, inevitabilmente, subiranno dei disservizi - prosegue Marino - Quando il ministero dell’Economia mi ha chiesto di eliminare il salario accessorio, ho risposto di no e ho messo le risorse in bilancio; si è detto che non avremmo pagato le indennità, già dal mese di maggio: le abbiamo regolarmente pagate. Per me non è accettabile far scivolare intere famiglie sotto la soglia di povertà. Per questo sto lavorando, all’interno della legalità, per individuare nuovi modi per ridefinirlo, legandolo a un miglioramento concreto dei servizi resi ai cittadini. Per il bene dei dipendenti e dei romani tutti. Dalla lettera che inviai a tutti voi lo scorso 13 maggio, insomma, il mio impegno è rimasto immutato.

Ora serve un confronto aperto e leale. La nostra città e tutti i dipendenti di Roma Capitale hanno bisogno di riposte certe in tempi certi. E’ anche così che si dà corpo al cambiamento. Continuo a crederci, continuo a lavorare per voi e con voi per questo obiettivo".

Ma intanto i sindacati non tornano indietro Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa: venerdì 6 giugno sarà sciopero per i 24mila dipendenti di Roma Capitale per difendere le buste paga dai tagli (dai 380 ai 438 euro). Lo hanno ribadito i vertici dei quattro sindacati nella conferenza stampa dell'altro giorno, proseguendo il muro contro muro con l'amministrazione capitolina sulla questione del salario accessorio dei lavoratori comunali. A repentaglio scuole, servizi, polizia locale della Capitale, in un'agitazione che ha l'obiettivo di incalzare il Campidoglio per il rilancio della macchina amministrativa.

Sciopero dei dipendenti comunali, "Siamo in diecimila"§Marino: "I sindacati non fanno gli interessi dei lavoratori"

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"Marino, sei sicuro di essere sicuro?", "Caro Marino, cosa imparerà il bambino, se riduci la maestra a uno zerbino?", "1.300 - 250 euro: FAME". Così Polizia locale, scuole e dipendenti degli uffici di Roma Capitale, in sciopero oggi per 24 ore, rispondono al possibile taglio del loro salario accessorio da fine luglio. Nel mirino di striscioni, fischietti e magliette personalizzate l'amministrazione guidata dal sindaco Ignazio Marino. Particolarmente agguerrite le insegnanti di nidi e scuola dell'infanzia: "No alle maestre tappabuchi" è il cartello di Fortuna della "Giuseppe Mazzini" e Mariapia di "L'Albero Azzurro", istituti del Municipio II. "Oltre al rischio di conguaglio sul salario accessorio - sottolineano - ci faranno fare le segretarie, non le insegnanti: dovremo lasciare i bambini per tappare i buchi amministrativi". 

In più, sottolineano, "ci fanno fare i corsi di aggiornamento quando dall'anno prossimo saranno quelli della Multiservizi, o chi per loro, a gestire l'accoglienza e l'uscita dei bimbi". "Oggi le regole le dettiamo noi!" dichiara Rosa, dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Municipio III, che aggiunge: "Taglieranno minimo 200 euro, a gente ormai avanti di età, che fanno lavorare con computer vecchi, senza straordinari pagati e con le ore di recupero. Vengano Marino e Nieri, vengano gli ispettori del Mef a vedere come garantiamo i servizi nonostante tutto". David del Gruppo Pronto Intervento Traffico della Polizia locale denuncia: "Marino ci vuole comprare con gli straordinari, ma non possiamo morire per strada facendo i doppi turni". I vigili urbani chiedono, spiega, "un regolare contratto decentrato, non che ci tolgano quanto conquistato in vent'anni di lotte. Già così ogni giorno è un'emergenza, non si riesce a gestirla. Il concorso non lo sbloccano e il sindaco continua a assumere dirigenti esterni, come ha fatto con lo stesso Clemente".

I SINDACATI - "Qui in piazza siamo almeno 10.000, considerando che molti non sono ancora arrivati. L'adesione allo sciopero è all'80%, centinaia di scuole sono chiuse, tantissimi gruppi della Polizia locale non sono operativi così come moltissimi dipartimenti e municipi" ha detto il segretario generale della Fp Cgil di Roma e del Lazio Natale Di Cola. Che ha aggiunto:  "Da domani, se il sindaco non farà marcia indietro la mobilitazione s'intensificherà". "Una manifestazione imponente, sono state ben comprese le ragioni che il sindacato aveva posto alla trattativa. Sindaco e Giunta riflettano di fronte a questa risposta dei lavoratori di Roma e archivino polemiche e chiusure - ha commentato il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino - il Comune deve continuare a lavorare con il Governo per cambiare le norme e rinnovare il contratto decentrato e parallelamente tener conto delle necessità della città, lasciando alle spalle i risultati dei Fori e di Malagrotta". Per Di Berardino "la priorità è il lavoro: solo puntando su un nuovo modello di sviluppo dopo i disastri della Giunta Alemanno, Roma può diventare Capitale anche dell'economia d'Italia".

SI FERMANO I VIGILI - Circolazione rallentata lungo le principali arterie cittadine. Ciò sia in relazione al corteo dei dipedenti capitolini che per l'agitazione della polizia locale di Roma capitale. In particolare, a quanto si è appreso, sono circa una quartantina le pattuglie in servizio per le strade della città. Particolare traffico si registra nelle zone coinvolte dal corteo: da piazza Bocca della Verità, fino a piazza del Campidoglio, pasasnto per via del Teatro Marcello e via Petroselli. Risentimenti anche sulle arterie adiacenti e quelle scelte come alternative dagli automobilisti: in particolare lungotevede De' Cenci, via del Circo Massimo e corso Vittorio. Rallentamenti, limitazioni o deviazioni di percorso per alcuni linee bus: C2, C3, H, 3, 5, 14, 16, 38, 40, 53, 60, 60L, 64,70, 71, 75, 80, 82, 85, 87, 90, 92, 105, 117, 170, 186, 217, 271, 310, 360, 571, 590, 649, 714, 810, 910.

MARINO: "SINDACATI NON FANNO INTERESSI DEI LAVORATORI" - "Non so più dove seguire i sindacati perché secondo me così non fa l'interesse dei lavoratori che è, invece, quello di essere sereni, avere quel salario che io ho difeso con le unghie e con i denti e avere un nuovo contratto". Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, a margine di una riunione in Prefettura, in merito allosciopero di oggi dei dipendenti capitolini indetto dai sindacati. "Siccome sono una persona seria ho detto 'diamoci 90 giorni per ridefinire il contratto' che a me pare un tempo umano in cui realizzarlo. Se però l'obiettivo è dire 'non vogliamo sederci a un tavolo, non vogliamo obiettivi', allora su questo rimango confuso. Resto convinto - ha aggiunto il primo cittadino - che in questo momento l'obiettivo da raggiungere sia quello di sedersi intorno a un tavolo e definire il contratto decentrato. Io ho fatto tutto quello che un sindaco poteva fare e cioè ottenere il voto della giunta per inserire i fondi per il salario accessorio in bilancio e ottenere dal governo la possibilità legale di continuare, nelle more della negoziazione, a erogarlo".

Tamponamento tra due tram§sulla Prenestina: dieci feriti

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Lieve tamponamento tra due tram in via Prenestina nei pressi del civico 95. Le vetture si sono toccate mentre una era alla fermata mentre l'altra in arrivo. Sul posto è intervenuto il 118 con tre ambulanze.

Circa dieci i feriti, tutti lievi, tra codici bianchi e verdi. Interrotte linee tram 5-14-19 nel tratto tra via Prenestina e Giussano. Atac ha disposto il servizio navetta sostituiva Preneste-Porta Maggiore. 

Commercio, dal Colosseo al Vaticano§In arrivo task-force antiabusivismo

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Colosseo, Vaticano, piazza Navona. Queste le tre aree da cui lunedì partirà il piano contro i venditori abusivi che vedrà il coordinamento di tutte le forze dell'ordine. È la decisione presa questa mattina in prefettura dove si è tenuta la prima riunione operativa nell'ambito del Piano sicurezza del Governo per Roma Capitale alla quale hanno partecipato il sindaco Marino, il comandante della polizia locale Raffaele Clemente, il prefetto Giuseppe Pecoraro, il questore Massimo Maria Mazza.

"Oggi abbiamo avuto la prima riunione convocata dal Prefetto in seguito alla direttiva del ministro dell'Interno. Abbiamo preso delle decisioni immediatamente operative. Da lunedì - ha spiegato Marino al termine del vertice - ci sarà una collaborazione fra tutte le forze dell'ordine, compresa la polizia locale. Inizieremo gradualmente in modo da non fallire a partire dalle aree di Colosseo, Vaticano e piazza Navona".

Il primo cittadino, ha poi spiegato di aver espresso durante la riunione "tutta la mia frustrazione raccontando anche un episodio di ieri sera quando passando da piazza Navona in bici ho visto una piazza piena di venditori abusivi, una situazione che non è accettabile né tollerabile". "L'obiettivo concreto - ha concluso il primo cittadino - è arrivare alla centrale unica delle forze dell'ordine il più presto possibile".

Disobbedienza contro il Piano Casa§L'appello di artisti e società civile

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Un appello alla "disobbedienza civile" contro l'articolo 5 del piano casa del Governo, che prevede "l’impossibilità di prendere la residenza per gli occupanti abusivi (come durante il fascismo) e quindi di avere luce, acqua e gas", è stato lanciato da "deLiberiamo Roma" e sottoscritto da numerosi artisti ed esponenti della società civile. Tra i firmatari, lo storico Alessandro Portelli, Ascanio Celestini, Citto Maselli, Fausto Bertinotti, Moni Ovadia e altri.

"Dal 20 Maggio - si legge nell'appello - il Decreto Legge del Ministro Lupi sulla casa è diventato a tutti gli effetti legge. Suo obiettivo non è risolvere l’emergenza abitativa e neanche alleviare il disagio di chi non riesce a pagare affitti o mutui ma “cancellare” il problema e togliere il diritto alla cittadinanza.  La conseguenza è quella di far precipitare migliaia di famiglie di senza casa in una condizione di impossibilità di una vita dignitosa. Infatti l’art. 5 del decreto prevede l’impossibilità di prendere la residenza per gli occupanti abusivi (come durante il fascismo) e quindi di avere luce, acqua e gas. Ma anche di mandare i figli a scuola o di ottenere servizi e prestazioni sanitarie o di esercitare il voto o di accedere alla cittadinanza per gli stranieri. Toglie inoltre la possibilità per chi occupa di ottenere una casa popolare per 5 anni.
 
 Non solo – prosegue l’appello - contestualmente al Piano Casa il Ministro dell'Interno Alfano annuncia il nuovo piano sicurezza “Roma Capitale Sicura” che confonde la sicurezza sociale con la tolleranza zero e tenta di trasformare le lotte sociali in questioni di ordine pubblico, mentre riporta agli arresti domiciliari importanti esponenti dei movimenti per il diritto all’abitare. E poi “celle direttamente allo stadio”, 11 stabili capitolini da offrire al Ministero dell’Interno per costruire nuovi commissariati, suggerisce il sindaco Marino, che appesantisce l’aria già rarefatta promulgando un’ordinanza che chiede lo sgombero dell’esperienza abitativa di Pacha Mama.

"Chiediamo - continua l'appello - ai soggetti istituzionali, agli amministratori - a partire dai presidenti dei Municipi che rilasciano le residenze - di mettere in atto azioni di disobbedienza civile all’art.5 e di porre in essere gli atti amministrativi di loro competenza (Odg, mozioni etc.) per affermare la loro contrarietà all’articolo in questione e all’impianto dell’intero decreto; alle Aziende che gestiscono le utenze e ai lavoratori delle stesse che dovranno “staccarle”, ai presidi delle scuole, ai medici e più in generale a ogni libero cittadino e cittadina del Paese di disobbedire all’Articolo 5 e di esprimere la propria opposizione politica verso chi fa la guerra ai poveri invece che alla povertà".

Questo l'elenco completo dei firmatari: Alessandro Portelli - Storico; Alfonso Gianni - Fondazione Cercare ancora; Andrea Morniroli - Coop. dedalus; Antonello Sotgia - Architetto; Ascanio Celestini - Attore; Citto Maselli - Regista; Claudio De Fiores - Costituzionalista; Don Giovanni Franzoni; Don Roberto Sardelli; Ettore Zerbino - Medici contro la tortura; Fabio Scaltritti - Comunità S. Benedetto al Porto; Fausto Bertinotti; Filippo Maone; Gabriella stramaccioni - Libera; Giorgio Cremaschi; Giuliana Beltrame - WomenareEurope; Giulietto Chiesa - Giornalista; Guido Viale - Economista; Luciana Castellina; Moni Ovadia - attore e regista; Paolo Berdini - Urbanista; Paolo Maddalena - Vicepresidente emerito corte costituzionale; Raffaella Bolini - Arci; Raniero La Valle - Giornalista; Roberto Musacchio - AltraMente; Rossella Marchini - Architetto; Sergio Labate - Università di Macerata; Walter De Cesaris - Unione inquilini.

La ventesima edizione del Roma Pride§Quindici carri da Repubblica ai Fori

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E’ il giorno della ventesima parata del Roma Pride. La sfilata per la rivendicazione dei diritti delle persone lgbtqi (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersessuali) è partita da piazza della Repubblica alle 16,30 per arrivare in largo Corrado Ricci, dove, dall’autobus inglese a due piani del Coordinamento Roma Pride, composto da più di 25 Associazioni e realtà lgbtqi, si terranno gli interventi a conclusione di una settimana di eventi culturali, politici, artistici e ludici nel Pride Park e in tutta la città. Questo le vie interessate: Piazza dei Cinquecento, Via Cavour, Piazza dell’Esquilino, Via Liberiana, Piazza Santa Maria Maggiore, Via Merulana, Largo Brancaccio, Via Labicana, Piazza del Colosseo, Via dei Fori Imperiali. L’agenzia per la mobilità fa sapere che le linee bus che attraversano il percorso subiranno deviazioni e limitazioni.

MARINO - Partecipa alla manifestazione anche il sindaco Marino "con l'orgoglio di voler affermare che tutti, ma proprio tutti, devono avere gli stessi diritti”. Il primo cittadino ha spiegato che “non ci devono essere diritti speciali per qualcuno. Il valore che unisce tutti gli esseri umani è l'amore che deve fare premio su qualunque altra cosa". Lo scorso anno il sindaco aveva declinato l’invito, motivo che aveva suscitato grande delusione nella comunità lgbtqi.

LA MOZIONE - Per la prima volta Roma Capitale patrocina l’iniziativa, grazie alla mozione proposta dalla consigliera Sel, Imma Battaglia, e dalla collega del Pd, approvata lo scorso 3 giugno dal consiglio comunale. In piazza insieme al sindaco scenderanno esponenti del Partito democratico e di Sinistra ecologia e libertà.

IL VIDEO "MATTEO METTICI LA FACCIA" - E proprio ieri il coordinamento Roma Pride ha lanciato un video per ricordare al presidente del Consiglio Matteo Renzi gli impegni presi con la comunità Lgbtqi durante le primarie del Partito Democratico e subito prima di sostituire al Governo Enrico Letta.

I CARRI ECOSOSTENIBILI - Quindici carri allegorici animano il corteo, tutti ecosostenibili, non verranno infatti usate schiume, bolle di sapone ma solo ed esclusivamente materiale ecologico, ad esempio coriandoli di carata riciclata. Il carro del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli espone gli striscioni con le foto dei volontari e delle volontarie che hanno deciso con orgoglio di metterci la faccia e rivendicare di essere gay, lesbiche e trans; quello di Queerlab con lo slogan lanciato da Conchita Wurst, vincitrice dell’ultima edizione dell’Eurovision, 'Siamo inarrestabili!', come lo era lo spirito di Stonewall, quando per la prima volta le persone trans, lesbiche, gay e queer si opposero all’ennesimo sopruso della polizia.

Il carro Anddos, con scenografie e mega animazione coloratissima in stile Antenati, per denunciare l’immobilismo del nostro Paese riguardo ai diritti lgbtqi; il carro del Pride Quotidiano di Gaynet e Gaiaitalia.com che suggerisce l’idea che il Pride sia tutti i giorni e non solo una volta l’anno; e ancora quello della Cgil che da anni è presenza politica di rilievo; il carro di Muccassassina, che avrà i colori della bandiera rainbow e sarà tempestato di grandi pezzi di puzzle colorati con drag queen, dancers e gogo vestiti dei colori rainbow, puzzle che vogliono significare la forza dell’unione di colori diversi ma con l’obiettivo comune della costruzione di una società più giusta e ricca per tutti; il carro Splash Roma e il suo slogan 'No Limit Love', un inno all’amore contro qualsiasi forma di discriminazione, tra gogo boys e drag queen in versione angeli. La Fenice Gay, con il suo carro funebre, celebra il funerale dei diritti civili basilari che sono ancora negati alla nostra comunità da una classe politica indifferente. Il carro di Gorillas è aperto al pubblico e sarà ispirato alla foresta in cui dimorano i gorilla vichinghi.

Sono a diposizione caschi di banane e un rifugio per gorilla. Tutto il carro sarà colorato di verde e giallo. Il carro del Gay Village decide di vestirsi di bianco per simboleggiare la speranza per il futuro e la voglia di cambiamento, la purezza, il rispetto, principi che caratterizzano tutta la manifestazione. Lo slogan “Youniversalove” del carro è un inno all’amore universale. Apripista di tutti carri quello del Coordinamento Roma Pride, un coloratissimo autobus inglese a due piani sul quale sarà presente il testimonial del Roma Pride, l’attore e autore Carlo Gabardini e dal quale a fine parata le oltre 25 Associazioni del Coordinamento terranno gli interventi conclusivi.

(Foto dell'edizione 2013)

Piazza Vittorio, tenta scippo§ma inciampa sulle scale e muore

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Tenta un borseggio in metro e poi muore. E' successo ieri sera intorno alle 23 alla fermata della linea A di piazza Vittorio. A perdere la vita è stato un moldavo di 55 anni con predecedenti per furto. Sul posto sono intervenuti il 118 e la polizia sulla base della segnalazione del personale di sicurezza e di alcuni passanti che riferivano di una persona agonizzante a terra all'ingresso di una galleria di accesso alla metropolitana. Soccorso, l'uomo è stato trovato privo di sensi con il sopracciglio tumefatto e sangue che usciva dall'orecchio.

Trasportato all'Umberto I, per il moldavo non c'è stato nulla da fare. Secondo quanto ricostruito sulla base di testimonianze e delle telecamere di sicurezza dagli investigatori, due persone hanno tentato un borseggio a bordo di un vagone in direzione Anagnina. Scoperti, i due hanno lasciato a terra la refurtiva e sono scappati alla fermata di piazza Vittorio. Nella corsa, uno dei due malviventi, il moldavo, è scivolato su uno scalino della fermata di piazza Vittorio ed è caduto, proprio sotto una telecamera di sicurezza, battendo violentemente la testa: non sarebbe stato aggredito come ipotizzato in un primo momento.Quando gli agenti della polizia sono giunti sul posto le persone che avevano subito il tentativo di scippo non erano andate via. Gli investigatori del commissariato Esquilino stanno ora esaminando le riprese delle telecamere per ricostruire l'accaduto ed individuare il complice che è riuscito a fuggire.


Ostia, si tuffa e batte la testa§14enne rischia la paralisi

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La gita al mare per un gruppo di adolescenti rischia di finire in tragedia. Un ragazzino tuffandosi in un punto con l'acqua particolarmente bassa ha sbattuto la testa sulla sabbia, ha rischiato di annegare e forse resterà paralizzato. E' successo intorno alle 12 ad Ostia al primo cancello.

A soccorrere il ragazzino, che la prossima settimana compirà 15 anni, un bagnino e poi il personale del 118. Rianimato sul posto è stato poi portato all'ospedale Grassi di Ostia in codice rosso. Stante la gravità della situazione è poi stato trasferito a Roma al policlinico Gemelli. Il minorenne era in compagnia di alcuni coetanei che hanno raccontato l'accaduto agli agenti della polizia di Stato intervenuti anche loro sul posto. Il ragazzino, residente a Grottaferrata, a seguito del tuffo avrebbe importanti lesioni alla spina dorsale.

Lavoratori Multiservizi in presidio§"Resteremo la notte se necessario"

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Continua il presidio in piazza del Campidoglio dei dipedenti della società Roma Multiservizi. Circa duecento persone sono in sit-in per "tutelare il loro posto di lavoro". Organizzati con ombrelloni da mare per proteggersi dal sole si dicono pronti a continuare il presidio "anche di notte se necessario". "Si tratta di oltre tremila dipendenti che perderanno il posto di lavoro e intanto nel silenzio assoluto sono partite le prime lettere di mobilità - dicono - Stanno svendendo una società che ha il bilancio in attivo.

I primi a perdere il posto di lavoro saranno centinaia di dipendenti con contratto a tempo determinato che scade a fine mese. Che ne sarà di loro?". I lavoratori riferiscono di aver avuto "messaggi di solidarietà anche dai dipendenti capitolini che ieri hanno manifestato in Campidoglio e dai genitori dei bambini disabili che vengono seguiti dal personale della Multiservizi". “Siamo padri e madri di famiglia - dichiarano i lavoratori che stanno manifestando - abbiamo il mutuo da pagare e una famiglia da mantenere. Vogliamo lavorare e anche oggi indossiamo la maglietta con il logo della nostra società e la pettorina gialla del servizio scuolabus per farci vedere, per dimostrare che non siamo fantasmi. Siamo qui pacificamente per far vedere al sindaco Marino e all’assessore Cattoi che non molliamo perché vogliamo mantenere il nostro posto di lavoro. Con impegno e dedizione da 20 anni lavoriamo per la Roma Multiservizi e la nostra più grande soddisfazione è sapere che a nostro fianco ci sono a titolo personale sia lavoratori di Roma Capitale e genitori di bambini disabili per noi è veramente importanti saperli al nostro fianco in questa battaglia che stiamo svolgendo per il futuro nostro e delle nostre famiglie".

Lazio, il punto sul mercato

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È una Lazio scatenata sul fronte mercato. Dopo l'acquisto dell'attaccante Filip Djordjevic dal Nantes, adesso Tare si sta concentrando sugli altri reparti. In particolare sulla difesa dove interessano De Vrij del Feyenoord, Astori del Cagliari e Basta dell'Udinese. Tre colpi (da venti milioni) che se venissero concretizzati  consentirebbero alla Lazio di rifondare il reparto difensivo. 

MOSSE A CENTROCAMPO- Sul centrocampo si segue la pista Parolo dopo il riscatto della seconda metà di Candreva (9 milioni). Con il laterale azzurro  Lotito ha un accordo con il giocatore per rivedersi al termine del Mondiale e adeguare il contratto a livelli da top player. Per il centrocampista del Parma, Lotito sta lavorando con gli emiliani; la  trattativa è ben avviata con 5 milioni più bonus offerti al dimissionario Ghirardi. Da Verona interessa anche l'oriundo Paletta. Un difensore centrale capace di garantire qualità e affidabilità. Movimenti che se concretizzati possono avvicinare sempre più Donadoni alla panchina biancoceleste anche se la pista Allegri è sempre viva.

CESSIONI OBBLIGATE- Sul fronte cessioni Lotito sarebbe disposto a privarsi di Radu per non meno di 10 milioni. Pronto a partire anche Lulic se qualcuno fosse pronto ad offrire 18 milioni. Tanti i grandi club su di lui, primo fra tutti la Juventus.  

Roma, il punto sul mercato

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L’ultimo colpo della Roma in ordine di tempo sembra essere SAlih Ucan. Il ds Sabatini è riuscito a trovare l'accordo con il Fenerbahce   sulla base di 10 milioni di euro.  Il cartellino del giovane talento era quotato circa 4 milioni ma il club turco premeva per superare i 12, alla fine si è chiuso a 10. Prodotto del vivaio del Bucaspor è stato prelevato due stagioni fa dal suo attuale club per una cifra vicina ai 2 milioni. Centrocampista di qualità e trequartista centrale Ucan è seguito anche da Sampdoria e Torino. Nei progetti giallorossi sarebbe il sostituto naturale di Pjanic nel modulo della Roma.
 
SANTON- Il mercato di SAbatini però guarda anche altrove. Priorità oggi è il terzino sinistro. Nelle mire del direttore sportivo c’è Davide Santon (23). Il laterale sinistro del Newcastle ha una Quotazione di mercato attorno ai 10 milioni. Sabatini sta provando a strapparlo ad 8 milioni. Prodotto del vivaio dell'Inter, dopo il prestito al Cesena si è consacrato coi nerazzurri di Mourinho per poi passare al Newcastle per circa 7 milioni. Ora sembra vicino al ritorno in patria, sponda giallorossa.

CUADRADO- Prosegue intanto la trattativo con l'Udinese  Juan Guillermo Cuadrado (25), ma la trattativa molto complicata vista la comproprietà tra i viola e l'Udinese. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra  il procuratore Alessandro Lucci dal quale sembra uscita un'intesa di massima col giocatore mentre il cartellino oscilla sui 30 L'ala destra della nazionale colombiana (27 presenze, 3 gol), continua a stupire tutti in serie A. Con la Fiorentina in questa stagione ha collezionato 43 presenze con all'attivo 15 reti e 11 assist,

Nelle ultime ore sono salite le quotazioni del veronese Iturbe, al centro di un maxi scambio con Marquinho, Bertolacci E Nico Lopez

Frosinone, tifoso cade dalla tribuna§ricoverato in gravi condizioni

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Un 45 enne di Alatri, tifoso del Frosinone, è rimasto gravemente ferito, ieri pomeriggio durante la partita di calcio Frosinone Lecce valevole per i Play Off per l’accesso alla serie B. L’uomo è volato giù da una gradinata battendo violentemente la testa a partita iniziata, probabilmente mentre stava avendo un diverbio con un altro tifoso.

Immediati i soccorsi del 118 che lo hanno trasportato prima in ospedale a Frosinone e, in tarda serata, è stato trasferito nel reparto di neurochirurgia dell’Umberto I di Roma. Le sue condizioni sono molto gravi.

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