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Comunali, affollamento al centro§Spunta il nome dell'ad Moretti

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Guadano alla società civile, per superare i partiti. Ma non è questa l’unica somiglianza, l’altro comun denominatore è l’area cui si rivolgono: il centro. Che vanno ad affollare con le loro candidature per il Campidoglio. L’ultimo ad entrare in campo è, per ora, Umberto Croppi. L’ex assessore alla Cultura si aggiunge al costruttore Alfio Marchini. Intanto nel totonomi finiscono anche il capogruppo capitolino dell’Udc Alessandro Onorato e l’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti. E c’è chi non smette di sognare il ministro Andrea Riccardi. Solo i primi due sono ufficiali. Con la certezza però che con quest’area, in caso di ballottaggio, le coalizioni, sia a destra che a sinistra, dovranno parlare.

CROPPI - A gettare la maschera, questa sera, è stato il finiano Croppi (Fli). Dopo l’esperienza all’assessorato alla Cultura, quando viene fatto fuori dal primo cittadino, torna sulla scena politica romana. In realtà, l’aveva fatto da un po’: prima con la raccolta firma per gli 8 referendum per Roma, che diventeranno parte del suo programma, poi con il libro Romanzo Comunale, in cui racconti gli anni tra piazza Campitelli e palazzo Senatorio. Per fare lo sgambetto a chi, un anno fa, lo ha eliminato dalla giunta. Su Alemanno è lapidario: “Non ha nessuna speranza” di essere rieletto. E sogna di batterlo con  “un percorso di ricerca nella società civile, con persone che si candidano ad occupare ruoli politici”. Come il movimento di Artur Artom, Rinascimento italiano, che Una somiglianza che potrebbe “trasformarsi – spiega – in un sostegno alla mia candidatura”.

Croppi esclude di far convergere la sua candidatura con quella di Alfio Marchini, l'imprenditore vicino ai centristi. Che però non piace all’Udc. Il costruttore, con un’intervista televisiva, si è lanciato nella corsa circa dieci giorni fa. Parla subito di lista civica senza etichette, che deve tirare fuori “dall’abbandono Roma” e far uscire “i romani da uno stato di frustrazione”. Sull’imprenditore gli apprezzamenti arrivano dagli industriali e dall’economista e senatore Enrico Musso, che ha firmato il manifesto “Fermare il declino”, proposto dall’editorialista Oscar Giannino. Ma c’è anche la bocciatura. È del leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, che liquida Marchini con cinque parole: “Non è il nostro candidato”. Troppo vicino anche alla sinistra, con il Pci che riceva da suo nonno la storica sede di via delle Botteghe oscure.

ONORATO - Casini il cavallo su cui puntare ce l’ha già. Si chiama Alessandro Onorato, incoronato nella manifestazione “Se fossi tu il sindaco di Roma”. Il capogruppo capitolino, per il leader Udc, “sarebbe perfettamente in grado di guidare la città”. Anche se lo definisce “il lavoro più difficile che esista”. Onorato non si scompone e risponde che il primo obiettivo sono “soluzioni per la Capitale a prescindere dal nome”. E rilancia la sua lista per l’Italia, che dovrebbe superare la stessa Unione di centro. Per un matrimonio tra politica e società civile.

MORETTI - Francesco Gaetano Caltagirone, suocero di Casini, non è dello stesso avviso però. Per l’editore e costruttore, definito da molti “l’uomo più liquido d’Italia”, la vera novità potrebbe essere quella di Mauro Moretti. In un’intervista rilasciata al Financial Times, spiega che vedrebbe bene come sindaco della Capitale l’attuale amministratore delegato di Ferrovie. Mentre per rilanciare l’occupazione, Caltagirone chiede il rilancio delle infrastrutture, le metropolitane  a Roma e il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino. I nomi iniziano a girare anche al centro e qualcuno non smette di sognare il ministro Riccardi, che oramai sembra lanciato verso un’avventura nazionale. Anche perché la sua candidatura avrebbe creato delle spaccature nel centrosinistra. Che però, in caso di ballottaggio, sarà costretto a dialogare con i centristi.


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