Il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) si fa da parte e decide di ritirare il ricorso per lo svolgimento delle elezioni nel Lazio il 3 e 4 febbraio. "Dopo la vittoria sul piano dei principi - dichiara Antonio Longo, presidente del movimento - chiaramente riconosciuti dal Tar e dal Consiglio di Stato, d'accordo con l'avvocato Gianluigi Pellegrino siamo disponibili a ritirare il ricorso per permettere uno svolgimento sereno delle elezioni regionali e politiche, eventualmente accorpate se il Governo lo ritiene opportuno''.
LE CONDIZIONI - ''Abbiamo lottato in questi anni contro gli sprechi della Regione Lazio, ottenendo la riduzione del consiglio a 70 consiglieri contro la pretesa di riconoscerne 73, risparmiando così milioni di euro - continua - Anche questa volta Mdc si batte per i diritti dei cittadini e contro gli sprechi e aderisce all'invito pervenuto dalle più alte Autorità dello stato, ritirando il ricorso e facilitando l'unificazione della data del voto". "Ma a due condizioni: che la data non vada oltre le seconda o terza domenica di febbraio e che la Regione Lazio venga immediatamente commissariata", conclude.
IL RICORSO DEI RADICALI - Ma oggi arriva un nuovo ricorso, quello dei Radicali. I consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei, insieme a Giuseppe Paliotta Presidente del Movimento Cittadini e Lavoratori (MCL) e Donato Robilotta Presidente del Movimento Socialisti Riformisti, informa una nota "hanno depositato il ricorso al Tar con il quale sono stati impugnati il decreto della Presidente Polverini che fissa in 50 oltre al Presidente i rappresentanti che si andranno ad eleggere alla prossima consultazione elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio e tutti gli altri atti collegati e connessi".
UDIENZA SOSPENSIVA IL 18 DICEMBRE - I consiglieri regionali Radicali dichiarano: “Tale decreto è stato emanato in violazione di quanto stabilito sia nello Statuto che nella legge elettorale della Regione Lazio. I risparmi che giustamente il Governo tenta di conquistare non possono essere raggiunti in spregio alla legalità e vanno realizzati tagliando emolumenti e privilegi agli eletti e non riducendo la rappresentanza. La decurtazione dei compensi e delle prebende che attualmente spettano ai consiglieri può produrre risparmi ben superiori alla riduzione di venti consiglieri. L’applicazione di tale criterio che, ribadiamo, comunque dovrebbe essere assunto seguendo un iter legislativo corretto e non quello che si sta tentando di imporre, provocherebbe altresì, oltre a una riduzione complessiva della rappresentanza, anche una penalizzazione iniqua delle province minori. Sul ricorso è già stata fissata l’udienza per la sospensiva per il prossimo martedì 18. A questo punto auspichiamo che si decida per l’election day per due ordini di ragioni. Da un lato perché chiamare i cittadini al voto a distanza di un paio di settimane comporta un aggravio di spesa pubblica ingiustificabile in qualsiasi momento, ma a maggior ragione in questa fase di crisi e di difficoltà economiche in cui versa il Paese nel suo complesso e perché posticipare di qualche settimana la data per il deposito delle liste può evitare quell’illegalità nella raccolta delle firme che allo stato è certa vista la ridottissima disponibilità di tempo a disposizione se fosse confermata l’attuale scadenza al 4 gennaio, rendendo quindi necessario raccogliere le firme in queste giornate festive, posto che ancora non è disponibile neanche il vademecum elettorale e il facsimile dei moduli per la raccolta delle sottoscrizioni necessarie alla presentazione delle liste. Come abbiamo sempre fatto, prova recente ne è la vicenda “Firmigoni”, noi vigileremo e verificheremo la legalità nella raccolta delle firme e auspichiamo che tanti cittadini si attivino per fare altrettanto nei confronti di tutte le formazioni politiche che si presenteranno alla competizione elettorale”.
BONESSIO (VERDI): RICORSO A TAR SU TAGLIO CONSIGLIERI - "Abbiamo fatto ricorso al Tar sulla questione del numero dei Consiglieri regionali assieme alla Federazione della Sinistra perchè la prossima legislatura potrebbe inziare con il piede sbagliato a causa dell'irrisolto rapporto tra Stato e Regione, poichè non essendo stata recepita la normativa statale in quella regionale il prossimo Consiglio regionale potrebbe essere dichiarato 'illegale'". Lo afferma in una nota il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio
"Oltre a ciò c'è anche il problema della rappresentanza democratica che sarebbe limitata, con la scelta di 50 consiglieri - aggiunge - Per tagliare i costi della politica, senza tagliare la democrazia è sufficiente portare l'indennità dei consiglieri a 3.000 euro cosa che consentirebbe di risparmiare oltre due milioni di euro rispetto al passaggio da 70 a 50 consiglieri".