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Finocchio, "Il cancello rotto da mesi"§Chiunque può entrare nella scuola

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Una scuola aperta al territorio è il sogno di ogni educatore. Ma a Finocchio sembrano averlo preso troppo sul serio, All'istituto comprensivo  di Motta Camastra la scuola accoglie tutti, senza fare distinzioni, a qualsiasi ora del giorno: il cancello, che dovrebbe limitare l'accesso ai soli autorizzati, è rotto da mesi. Fra lo sconcerto dei genitori e dei docenti. “E' da luglio che abbiamo questo problema - spiega Nello Giammarini, da quest'anno reggente dell'istituto - Abbiamo mandato diversi fax, ma né il comune né il municipio intervengono. I genitori sono preoccupati: chiunque a ogni ora può entrare nella scuola”. Che soprattutto di notte, qualcuno si insinui all'interno dell'istituto, non è certo un mistero. In più di una occasione sono state trovate bottiglie di birra, che a meno di eventuali colpi di testa alla mensa scolastica, non sono certo attribuibili agli studenti delle elementari.

IL CANCELLO ROTTO - A causare la rottura del cancello è stata una perdita d'acqua nei pressi del binario di scorrimento. L'incidente, avvenuto  lo scorso giugno, venne  prontamente segnalato a chi di dovere, ma è stato riparato solo la scorsa settimana. “Dopo mesi che inviavamo fax, i genitori hanno richiesto l'intervento dei vigili del fuoco. A quel punto hanno riparato il guasto”. Inevitabile dire, che se si fosse intervenuto subito il cancello sarebbe ora funzionante, ma qui siamo al comune di Roma e al  verbo prevenire generalmente si preferisce aspettare. Magari che la situazione degeneri.

VIA CASALE DEL FINOCCHIO - Nel viale di accesso al plesso scolastico ci sono ancora gli alberi caduti dopo la neve dello scorso febbraio. E' passato quasi un anno ma, nonostante le richieste,  nessuno li ha rimossi. “L'erba vicino alla scuola dell'infanzia,  invece l'ho tagliata io – racconta il preside -  dopo aver atteso invano l'arrivo della Multiservizi”. D'altronde di fronte al mutismo dell'amministrazione arrangiarsi è l'unica soluzione per andare avanti . Come alla scuola di via Casale del Finocchio, che fa sempre parte di questo circolo, dove un'insegnante, di fronte all'acqua piovana che entrava nell'istituto, ha transennato l'area,  ha preso quattro banchi  e ci ha messo sopra un secchio, così da convogliare l'acqua che scendeva dal soffitto.

IL TAGLIO DEGLI AEC - Se però l'assenza totale di manutenzione determina una grande insicurezza soprattutto fra i genitori “ma è la normalità”, è il drastico  taglio all'Aec (assistenza educativo culturale) operato dall'amministrazione comunale a destare le maggiori preoccupazioni, poiché la cooperativa che se ne occupa, se il comune non erogherà i fondi, difficilmente potrà andare oltre il 31 ottobre. “Lo scorso anno avevamo 6 operatori a 36 ore, ne sono rimasti 3 a 23 ore -  spiega la docente Patrizia Pignanelli -  In questa scuola ci sono circa 40 bambini che hanno bisogno di questa assistenza,  ragazzi diabetici o affetti dalla sindrome di down, bambini privi di autonomia, che di continuo devono essere controllati poiché hanno bisogno del pannolone o  devono prendere farmaci. Così non si può andare avanti”. 


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