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Audiovisivo, Unindustria: "Export romano in calo§Rispondere alla sfida globale"

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Dall’82,1% del totale nazionale nel 2008, al 56,2% nel 2011. E' il calo delle esportazioni di prodotti audiovisivi romani a favore di di altre aree del Paese. Lo dice la ricerca “Progetto di internazionalizzazione delle imprese dell’audiovisivo” presentata oggi presso la Casa del Cinema e realizzata da Unindustria, secondo cui rimane indubbio, però, che Roma rappresenta il più importante polo produttivo per l'audiovisivo e si caratterizza in ogni caso come il principale centro di esportazione (l’Europa è la destinazione più importante), mentre per le importazioni il primato spetta a Milano.

"LE ALTRE REGIONI SFIDANO LA CAPITALE" - Roma, dunque, rimane la realtà produttiva ed esportativa più importante - con ricadute positive sull’economia del territorio in termini di fatturato delle imprese e di occupazione - ma sente sul collo il fiato di altre realtà nazionali. Tra gli altri continenti, l’America settentrionale rappresentava di gran lunga il maggior mercato di sbocco, fortemente ridimensionatosi nell’ultimo triennio. L’Asia e, in particolare, i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo sono invece mercati con significative prospettive di sviluppo. Tra di essi, il Libano, gli Emirati Arabi e la Turchia registrano un interessante incremento di esportazioni, seppur su valori che devono ancora crescere. Secondo il rapporto di Unindustria, dunque, "Regione, Comune ed operatori del settore devono convincersi definitivamente che l’industria romana, le cui dimensioni  occupazionali e il numero di imprese fanno del settore audiovisivo della Capitale uno dei perni dello sviluppo del territorio, è di fronte ad una sfida competitiva portata da altre regioni e da altri paesi che va affrontata con decisione e incisività". 

"PROIETTARSI A LIVELLO GLOBALE" - L'Unione degli Industriali, sottolinea, per concludere, che "l’industria audiovisiva si muove a livello globale, le nuove tecnologie sono globali per costituzione, quello è il mare che bisogna navigare. La proiezione internazionale del settore rappresenta il punto di debolezza più forte, che va assolutamente affrontato per l’equilibrio economico dell’audiovisivo italiano. E Roma, o meglio, i suoi decisori pubblici e associativi, per la decisività che ha la sua industria audiovisiva per l’Italia, deve assumere come propria questa mission e agire di conseguenza".


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