Inizia ufficialmente la corsa per un seggio in Parlamento, in vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. In palio 86 poltrone tra Camera e Senato (58 e 28) per un esercito di 978 candidati. Ma con la consegna delle liste alla Corte d'appello di Roma, ieri, tra alcune conferme e molte new entry, si è chiusa una settimana di vertici e tensioni. Nel Pdl l'epurazione promessa da Silvio Berlusconi alla fine non c'è stata: si salvano i dissidenti, tra questi il senatore Augello e la deputata Saltamartini; promossa Renata Polverini. Con lei Franco Battistoni, ex capogruppo piedillino, nemico del suo predecessore Franco Fiorito (arrestato per peculato). Paga l'area dell'eurodeputato Tajani. Tutto facile nel centrosinistra, con Pd e Sel che hanno scelto i due terzi dei candidati con le primarie di dicembre. Mentre Rivoluzione civile, La Destra e Fratelli d'Italia si affidano alle scelte calate dall'alto. Con una pattuglia di ex ben nutrita.
SICUREZZA PER I CAPILISTA - La promozione però arriva solo grazie al posto in lista, come stabilito dal porcellum firmato Calderoli. Così dovrebbero essere al sicuro tutti i capilista, a patto di superare la soglia di sbarramento. Big schierati soprattutto al Senato per conquistare il premio di maggioranza. Alla Camera ci sono il candidato premier del centrosinistra Pierluigi Bersani e il segretario del Pdl Angelino Alfano. Rivoluzione civile schiera il suo leader Antonio Ingroia, ex pm di Palermo. Scelta civica per Monti sceglie Mario Marazziti, mentre Fare per fermare il declino spera nel giornalista Oscar Giannino. La Destra per Montecitorio punta su Teodoro Buontempo e al Senato su Roberto Buonasorte. A questo punto il segretario Storace difficilmente si farà da parte nella corsa per la Regione Lazio.
Per palazzo Madama scende in campo Silvio Berlusconi, mentre l'ex procuratore anitmafia Piero Grasso ha il compito di far da traino per i democratici. I centristi montiani si affidano a Pierferdinando Casini. Solo il MoVimento 5 stelle schiera due donne per tutti e due i rami del Parlamento: Federica Daga e Fabiola Antinori. Fratelli d'Italia schiera due dei tre cofondatori: l'ex ministro Giorgia Meloni alla Camera e Guido Crosetto al Senato. l'ex presidente della Camera Gianfranco Fini è primo per Montecitorio con Fli, come nel resto d'Italia. Per il Psi c'è Bobo Craxi. E spunta anche l'ex ministro della Giustizia del governo Prodi e presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, capolista al Senato per Centrodemocratico.
EX PISANA - A guidare la pattuglia di ex della Pisana che tentano il salto verso la ribalta nazionale c'è la governatrice dimissionaria Polverini. E il suo è un posto blindato: è terza dietro Alfano e l'ex capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. Così sfumano quelle ipotesi che la volevano candidata con Grande Sud per il Senato. Con lei c'è Franco Battistoni, l'avversario del federale di Anagni, Fiorito. Battistoni si ritrova al sesto posto nel collegio Lazio 2, unico consigliere regionale uscente del Pdl che cerca la promozione a Montecitorio. Dalla giunta regionale arriva l'ex forzista Fabio Armeni, ma è solo quattordicesimo e, con il Pdl poco sopra il 22 per cento, difficilmente sarà eletto. Due candidature nella lista guidata dall'ex tesoriere del Pdl Rocco Crimi, per non rinunciare al traino di voti. Con il viterbese Battistoni che porta in dote 10mila voti.
Tra gli ex della Pisana è pronto anche Maurizio Perazzolo, Lista Polverini, che è secondo a Lazio 1 dietro Giampiero Samorì del Mir. L'ex assessore regionale e fino a ieri coordinatore provinciale Pdl, Francesco Lollobrigida, oggi Fratelli d'Italia, è piazzatissimo al Senato dietro Crosetto; mentre sesta è Chiara Colosimo, capogruppo Pdl alla Pisana dopo Battistoni. A palazzo Madama potrebbe arrivare anche Claudio Bucci, secondo dopo Craxi. Direttamente dall'ufficio di presidenza, sotto accusa per i fondi elargiti ai gruppi regionali, arriva l'ex Idv Bucci. Propio come Bruno Astorre, democrat che corre al Senato con Scalia, Moscardelli e Daniela Valentini. Marco Di Stefano invece è stato scelto per la Camera.
Viaggiano verso il Parlamento anche gli ex assessori Luciano Ciocchetti e Aldo Forte, tutti e due con la casacca Udc. La Federazione della sinistra ci prova con Fabio Nobile, che sceglie Ingroia. Come i dirigenti de La Destra Buontempo e Buonasorte. Filiberto Zaratti, dopo le primarie, spera che per lui e per Sel si schiudano le porte di Montecitorio. Ma in lista ci sono anche diversi eletti al Campidoglio. Tra questi il centrista Alessandro Onorato, la democratica Monica Cirinnà, il pidiellino Ugo Cassone e il presidente dell'assemblea capitolina Marco Pomarici.
I DISSIDENTI - Ieri si è chiusa anche la caccia al dissidente nel Pdl. Sembrava che a pagare la rabbia di Berlusconi per la convention Italia popolare, le 9 correnti del Pdl che a dicembre speravano in Monti federatore del centrodestra, fosse il senatore Andrea Augello. Leader della corrente dei Capitani coraggiosi, forte del legame con il sindaco Alemanno e del suo bacino di voti, Augello è in lista anche per la XVII legislatura. Già rassicurati di un posto anche Barbara Saltamartini e il coordinatore regionale Vincenzo Piso. Per la Camera c'è un fedelissimo del Cavaliere, Sestino Giacomoni. Non mancano l'ex attrice Fiorella Ceccacci (una comporsa con Tinto Brass) e Gianni Sammarco, coordinatore romano del partito e cognato di Cesare Previti. Va male invece per gli uomini di Tajani: Armeni solo quattordicesimo e sesto Battistoni. La candidatura di quest'ultimo apre uno spiraglio per la riconferma di qualche uscente della Pisana per le regionali di febbraio. Come il presidente dell'assemblea Mario Abbruzzese: difficile poter rinunciare ai suoi 25 mila voti a Frosinone. Beatrice Lorenzin, a lungo indicata come l'erede della Polverini - dopo essere stata la sua portavoce nel 2010 -, si deve accontentare del quinto posto per il ritorno alla Camera. L'idea di soffiare il posto a Storace come candidato governatore del centrodestra l'aveva già abbandonata da un po'.