Il tweet-day: politici uniti nella prova del cinguettio. Tra un’idea di città, dai rifiuti alla mobilità fino all’emergenza casa, e la difficoltà di mantenersi nei 140 caratteri concessi da twitter; i candidati a sindaco di Roma si sono sfidati per tutta la giornata sul popolare social network. C’è chi si perde le domande, chi dà le risposte in ritardo e chi evade i quesiti, ma alla fine l’hashtag #13RM regge l’urto della bomba di Papa Bendetto XVI, che oggi annuncia le sue dimissioni dal soglio pontificio per il 28 febbraio.
L’idea è del blogger de l’Espresso Alberto Fiorillo, in campo tutti i 14 aspiranti successori di Gianni Alemanno. Che però preferisce non esporsi e declina l’invito. Tutti gli altri invece dietro lo schermo del pc, pronti a continuare il dibattito anche dopo la fine dell’intervista e, di conseguenza, del tempo a disposizione. Troppa ghiotta l’occasione per distinguersi dagli avversari.
Il tweet-day inizia alle 10. Da allora fino alle 17 un fiume di parole. Il primo faccia a faccia mette di fronte l’ex ministro Paolo Gentiloni (Pd) e il presidente del Municipio X, l’indipendente di sinistra Sandro Medici. L’ultimo quello Stefano Tersigni, ex Fiamma tricolore oggi schierato con la lista civica Roma Capitale è tua, e il senatore di Diritti e libertà Stefano Pedica. In mezzo i democratici Alessandro Bianchi, l’ex assessora provinciale Patrizia Prestipino, l’europarlamentare David Sassoli, il capogruppo in Campidoglio Umberto Marroni; il socialista Mattia Di Tommaso; mentre Sel schiera il presidente del gruppo capitolino Gemma Azuni e Luigi Nieri. I centristi si dividono tra il costruttore Alfio Marchini e l’ex assessore Umberto Croppi (Fli). Un appuntamento a cui non manca il rappresentante del MoVimento 5 stelle, Enrico Stefano.
Tutti uniti dalla voglia di cambiamento, 14 aspiranti sindaci che all’unisono promettono quel cambiamento. L’emergenza traffico? Spazzata via dalla mobilità sostenibile e dal potenziamento del trasporto pubblico. Senza invadere il territorio con nuove cubature. E allora l’emergenza casa come si supera?, chiedono i giornalisti. Le risposte, anche in questo caso, unilaterali: rimettendo sul mercato le oltre 240mila case sfitte. Considerando che in graduatoria per un alloggio popolare ci sono poco meno di 40mila persone, la soluzione sembrerebbe efficace. Sembrerebbe però, perché bisogna convincere i proprietari. E in tempi di Imu non è poi così semplice.
Il costruttore Alfio Marchini ha lo sguardo rivolto all’estero, soprattutto agli Stati Uniti. Ma l’esterofilo è anche il socialista Di Tommaso, che per il tpl chiede una metro aperta h 24. Sulla sicurezza? C’è chi propone presìdi dell’esercito, come Tersigni, e chi si limita a dire che c’è bisogno di “maggiori controlli”, come suggerisce Pedica. Che poi però si perde sull’agenda rom che confonde con “l’agenda Roma”. E, in verità, ogni tanto perde le domande-tweet.
Nieri, Azuni, Medici e Prestipino restano in campo anche dopo il gong. Troppa ghiotta l’occasione per poter battibeccare con potenziali avversari. Ma molti di loro non superano l’esame del tweet. Tra questi i già citati Tersigni e Pedica, che hanno bisogno di più di un cinguettio per poter rispondere alle domande. Che talvolta restano inevase; anche se il blogger Fiorillo richiama più volte i protagonisti. Viaggiano Marroni e Sassoli, supportati evidentemente dagli staff.
Esame superato anche per la Prestipino, utente della prima ora del social network e abituata al suo linguaggio. Anche perché proprio su twitter ha iniziato la sua campagna elettorale, postando foto di tutti gli eventi. L’esame più importante sarà però tra qualche mese, alla prova del voto. Per il cinguettio nessun problema: la seconda possibilità ci sarà in primavera, prima delle elezioni del 26 e 27 maggio.