Manca solo l'annuncio ufficiale, ma per la discesa in campo del senatore Ignazio Marino sarebbe tutto pronto. Secondo l'ala bersaniana, vicino al neo governatore Zingaretti, sarà lui a sfidare per le primarie a sindaco l'eurodeputato David Sassoli. L'ex giornalista Rai su cui dovrebbe convergere il capogruppo capitolino Umberto Marroni. Mentre Goffredo Bettini fa un passo indietro, e il costruttore Alfio Marchini ancora non scioglie la riserva, Walter Veltroni pensa seriamente a Concita De Gregorio.
LA SFIDA - Caduto nel vuoto l'appello all'unità, lanciato nei giorni scorsi durante l'assemblea romana del Pd, si va verso una sfida dei gazebo affollata. Bettini, kingmaker dei democratici romani, si fa da parte e la sua scelta viene letta da più parti come l'imminente annuncio della candidatura di Marino. Su cui è in pressing da tempo quella parte del partito legata a Zingaretti e al segretario Gasbarra. L'"ok" del senatore piemontese sarebbe stato pronunciato nei giorni scorsi. Nel corso dell'assemblea del Pd regionale, al Nazareno, arriva l'indiscrezione che conferma i rumors: "Mi dicono che sono già pronte le bozze dei manifesti", sussurra un dirigente. Lo slogan dovrebbe essere "Ecco Marino".
Una scelta che mette in fibrillazione l'area vicina ai capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro. Sono stati loro a lanciare e sostenere la candidatura di Sassoli. L'ex mezzobusto del Tg1 è in campagna elettorale da ottobre. E oggi ha inaugurato i suoi manifesti, che però raffigurano solo i cittadini di Roma.
MARRONI - Anche Marroni aveva già pronti i cartelloni. Molti sono stati affissi in questi giorni, ma da ieri mattina calma piatta: "E' un segnale - spiega un dirigente - significa che l'accordo con Sassoli è chiuso". L'incontro ci sarebbe stato prima dell'esecutivo di venerdì scorso. "Entro il prossimo fine settimana - aggiunge un altro - ci sarà l'annuncio ufficiale". Sul tandem Sassoli-Marroni convergeranno anche i dalemiani guidati da Claudio Mancini, che tempo fa aveva rotto proprio con il consigliere in Campidoglio e neoeletto in Parlamento.
I RENZIANI - A questo punto sarebbero in minoranza i renziani. Con l'ex ministro Paolo Gentiloni che potrebbe anche decidere di fare un passo indietro. E c'e' chi giura lui ci starebbe pensando seriamente. Un'ipotesi che spaccherebbe la corrente, isolando l'ex assessore provinciale Patrizia Prestipino, altra candidata alle primarie. Lei al ritiro non pensa e, quasi certamente, sarà l'unica donna del Pd a correre per le primarie. "Anche se perderà - spiega un dirigente - se la giocherà fino all'ultimo per rivendicare un assessorato" in caso di vittoria alle elezioni del 26 e 27 maggio.
DE GREGORIO - Ma Walter Veltroni non ha ancora perso la speranza di vedere schierata un'altra donna: la firma de la Repubblica, Concita De Gregorio. L'annuncio era previsto per ieri, ma l'ex direttore de l'Unita' non ha ancora deciso. Una scelta su cui punta l'ex sindaco per tornare al centro della politica romana, considerando che questa e' la prima legislatura in cui non siedera' in Parlamento.
BIANCHI E MARCHINI - Quello che si sta componendo in queste ore e' un mosaico in cui compare anche l'ex ministro Alessandro Bianchi. La sua candidatura non e' in discussione, resta da decidere se partecipare a delle primarie che, nonostante gli appelli alla "sintesi", assomigliano sempre più a una guerra tra correnti. Con Marino in campo, perde uno dei suoi sponsor anche Marchini. Aprire la sfida interna al costruttore era l'obiettivo di Bettini che pero' punta tutto sul senatore democratico.
Marchini avrebbe dovuto annunciare ieri la sua partecipazione o meno alle primarie, ma ha preferito rimandare. Senza Bettini e senza l'Udc, il partito oramai defunto che più puntava su di lui, starebbe meditando di giocarsi le sue carte da outsider: fuori dai partiti per mantenere un profilo civico. Cosi' il 7 aprile i due favoriti dovrebbero essere Marino e Sassoli. Per la sfida dei due blocchi contrapposti.