È un'Italia subito convinta ed aggressiva quella che si presenta al cospetto dell'Olimpico, anche se si sente nei raggruppamenti l'assenza di un faro come Castrogiovanni. I "Verdi" vanno a segno al 6' su punizione con il debuttante Jackson, gli azzurri hanno la convinzione di Twickenham e anche alla mano si fanno vedere. Come al 14', quando mettono sotto torchio gli ospiti nei loro 22 metri, sfiorando la meta con Parisse e coglieno il 3-3 con il piazzato di Orqueta, che al 20' coglie il palo ancora su punizione, vendicandosi al 22' per il 6-3. L'Irlanda, al 29', resta per dieci minuti con l'uomo in meno per il giallo inflitto a O'Driscoll, che colpisce Favaro a terra con un calcio. Un brutto gesto che dà alla squadra di Brunel l'occasione di provare ad allungare nello score. Progetto che fallisce, perché l'Italia, prima dell'intervallo, riesce a centrare l'acca al 36' solo con una punizione realizzata da Garcia perché troppo lontana per le abitudini di Orquera. Ma all'intervallo si va solo sul 9-6 perchè Jackson, sempre dalla piazzola, non si fa pregare.
META- Nella ripresa l'Italia preme e, al 9', trova la meta grazie al Tmo, che convalida la schiacciata di Venditti. Orquera trasforma ed è 16-6. Al 13' Parisse si fa cacciare per dieci minuti per uno sgambetto, Jackson punisce il capitano azzurro con la punizione del 16-9 che fa da traino al gran momento dell'Irlanda, che spinge sull'acceleratore realizzando, sempre con il suo kicker, due ulteriori piazzati, al 18' e al 24'. Si infittiscono i cambi, esce con le lacrime agli occhi anche Lo Cicero, alla sua ultima volta in azzurro, Gori rischia grosso per una caduta fortuita, Garcia al 27' fallisce una punizione dalla distanza. Il 16-15 resta dunque sul tabellone dell'Olimpico ma Orquera, al 30', calcia in mezzo ai pali il 19-15, ottenuto dopo il cartellino di Ryan che permette al XV di Brunel di finire, in pratica, con la superiorità numerica. Che diventa doppia nei minuti conclusivi (giallo a Murray), dove l'Italia non concede ai rivali più nulla, arrotondando nel recupero con Orquera. Irlanda dunque battuta per la prima volta al Sei Nazioni.
VITTORIA CHE VALE DOPPIO- Una vittoria dal doppio sapore, anzi dal triplo, perchè il 22 a 15 dell'Italrugby rifilato all'Irlanda rompe la tradizione. Prima di oggi gli azzurri non avevano mai battuto i verdi nel 6 Nazioni e in 18 incontri avevano vinto solo tre volte, l'ultima nel 1997. Rompe il ciclo di un grande condottiero, Andrea Lo Cicero,il pilone catanese che dal 2000 ad oggi aveva collezionato 102 cap, record assoluto per un giocatore italiano. Per lui, quella di oggi, è stata infatti l'ultima presenza in azzurro. E rompe gli schemi, in quella che già da dalla mattina era apparsa molto più che una semplice partita, con 74mila appassionati accorsi allo Stadio Olimpico per assistere ad un autentico salto di qualità degli uomini di Brunel. Un successo che ci ha fatto scavalcare l'Irlanda in classifica, garantirsi il quarto posto e, se la Francia stasera travolgesse la Scozia, finire addirittura terzi. Sarebbe il miglior piazzamento di sempre nel 6 nazioni.
BRUNEL - "Siamo contenti perchè la squadra ha mostrato una una bella immagine, carattere ed in qualche momento orgoglio". Il ct dell'Italrugby, Jacques Brunel, è felice per il secondo successo nel Sei Nazioni dopo quello con la Francia, una vittoria con l'Irlanda che permette agli azzurri di finire in gloria il Torneo 2013. "Abbiamo provato ad imporre il nostro gioco - ha spiegato il tecnico francese - facendo un gran lavoro in difesa, perché l'Irlanda era venuta per vincere. Tra la Francia e la Scozia non abbiamo avuto lo stesso atteggiamento, ma contro le grande abbiamo evidenziato continuità". Battendo Francia ed Irlanda, che il XV tricolore ritroveranno nella Coppa del Mondo 2015 in Inghilterra: "È un messaggio che abbiamo dato loro solo quest'anno, nel prossimo dovremo andare a Parigi e a Dublino. Abbiamo pero' dimostrato di voler lottare anche in Coppa del Mondo".