"L’Amministrazione capitolina ha provveduto a erogare tutti i pagamenti spettanti al consorzio Roma Tpl e ha predisposto una delibera con cui si sbloccano ulteriori fondi per garantire la regolarità del pagamento dei dipendenti, in ciò colmando con risorse proprie le inadempienze di altre istituzioni. Si sta facendo ogni sforzo affinché siano pienamente tutelati i diritti dei lavoratori e degli utenti del trasporto pubblico. L’auspicio è che tutte le parti in causa dimostrino senso di responsabilità, proseguendo un confronto costruttivo ed evitando di pregiudicare il diritto alla mobilità dei cittadini". Lo dichiara in una nota Maria Spena, assessore alla Mobilità di Roma Capitale.
L'OCCUPAZIONE - Tutto questo mentre, per la terza giornata di seguito, "le segreterie unitarie occupano gli uffici della direzione di Roma TpL S.c.a r.l. e consorziate", spiegano in un comunicato Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Faisa Cisal. Stamattina i sindacati avevano chiesto con forza "un atto di responsabilità da parte del direttore di Roma T.p.L. e di tutta la dirigenza aziendale, così come delle istituzioni che dovranno garantire l’erogazione degli stipendi a fronte di finanziamenti apparentemente in fase di stanziamento (fonte stampa) ma dei quali nessuno sente il dovere di chiarire sia l’entità che i tempi. L’azienda, in un momento di forte crisi economica del settore, ostenta la totale assenza di responsabilità nei confronti dei lavoratori, strumentalizzando i loro diritti salariali e la loro mobilitazione come pressione nei confronti del governo locale".
PD ROMA - Pesanti critiche arrivano anche dal Pd Roma. "Da anni - dichiarano Marco Miccoli, Stefania Giusti e Mario Federici, rispettivamente segretario cittadino, responsabile mobilità e coordinatore del circolo Roma Tpl del Pd - il Pd Roma e il circolo di Roma Tpl, che riunisce i lavoratori Pd delle società private che gestiscono il servizio di trasporto, avevano messo in guardia sul taglio dei finanziamenti al trasporto pubblico da parte della Giunta Polverini. Purtroppo oggi i fatti confermano che avevamo ragione ad essere preoccupati". E aggiungono: "I 117 milioni di minori finanziamenti sul trasporto hanno colpito anche le aziende private e oggi i lavoratori sono i primi a subirne le conseguenze: stipendi non pagati da mesi, buste paga decurtate dalle aziende senza alcuna comunicazione, condizioni di lavoro su vetture assolutamente inadeguate e insicure". "A questo punto è a rischio lo stesso servizio di trasporto in quelle zone periferiche di Roma dove operano queste società private e Alemanno non può continuare ad ignorare il problema, come ha fatto in questi 5 anni di fronte alle nostre sollecitazioni e richieste d'intervento: evitare l'interruzione del servizio e garantire dignità ai lavoratori è ancora una sua responsabilità, almeno finché, a maggio, i cittadini decideranno di rimandarlo a casa", concludono.