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Grillo, si spacca la comunità ebraica§Otto dimissioni contro Pacifici

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Alla fine la comunità ebraica si divide. Una spaccatura tanto pesante da portare alle dimissioni di ben otto consiglieri, tutti della lista di sinistra Hazack: Massimo Bassan, Guido Coen, Victor Magiar, Giacomo Moscati, Livia Ottolenghi, Emanuele Pace, Dora Piperno, Serena Terracina. A provocare la rottura è l'intervista del presidente Riccardo Pacifici al quotidiano israeliano 'Hareetz' su Beppe Grillo, sul fatto che il blog del comico genovese farebbe da cassa di risonanza per posizioni xenofobe e razziste e, quindi, sulla possibilità che per gli ebrei ci sia in futuro la possibilità di lasciare l'Italia per motivi di sicurezza. Parole pesanti, che hanno provocato polemiche molto pesanti nei giorni scorsi e che adesso portano alle dimissioni dalla 'giunta di coalizione' dei due rappresentanti di Hazack, Guido Coen e Giacomo Moscati, e della riconsegna delle deleghe da parte di altri sei. L'accusa - contenuta in una lettera che è stata scritta nei giorni scorsi e che è stata resa pubblica soltanto oggi - è che si sarebbe adottata una "strategia di comunicazione grave e intempestiva in questo delicato momento della vita pubblica italiana".

PREOCCUPAZIONI CONDIVISIBILI - Gli otto dimissionari mettono nero su bianco "il loro dissenso nei confronti della strategia di comunicazione e della metodologia decisionale attuate dal presidente in carica della Cer, Riccardo Pacifici", facendo riferimento all'intervista al giornale israeliano (che non era stata concordata) anche se ammettono che alcune preoccupazioni sono "condivisibili". Secondo gli esponenti di Hazack far parte di una Giunta di coalizione significa "condividere le modalità di comunicazione delle opinioni e delle preoccupazioni degli ebrei romani, che devono essere sempre concordate". E aggiunge: "L'indubbia tolleranza da parte del Movimento Cinque Stelle sulla presenza di commenti sul suo blog di affermazioni antisemite, razziste e xenofobe ci deve spingere tutti a vigilare su questi fenomeni - scrivono i dimissionari - siamo in disaccordo con l'allarmismo strategico del presidente circa l'emergenza di lasciare il nostro Paese, e lo abbiamo ribadito fin dalla sua prima esternazione in proposito, un anno fa". Per tale ragione, secondo Massimo Bassan, Guido Coen, Victor Magiar, Giacomo Moscati, Livia Ottolenghi, Emanuele Pace, Dora Piperno e Serena Terracina, "non è corretto strumentalizzare le recenti aliot, che sono in maggioranza legate alla contingenza economica". Uno strappo che certamente peserà negli equilibri della comunità ebraica e che probabilmente avrà delle ripercussioni sulle prossime elezioni comunali.


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