Anche oggi i cittadini si sono ritrovati in presidio davanti all'impianto di trattamento meccanico biologico (tmb) a Colfelice, dopo la protesta di ieri che aveva bloccato per sei ore i mezzi dell'Ama con i rifiuti di Roma. Diversi residenti si sono posizionati all'ingresso del sito per impedire l'eventuale arrivo di nuovi camion. La battaglia per una corretta gestione dei rifiuti torna quindi nel vivo. Sul piatto, “la salvaguardia dei nostri territori e la tutela della nostra salute”, come recita la nota del comitato che ha organizzato il corteo della Valle Galeria. Un diritto ritenuto irrinunciabile.
COLFELICE - A presidiare l'area sono intervenuti la polizia e i carabinieri. Per il momento la situazione è tranquilla e i camion da Roma non si sono ancora visti. ''Siamo qui per verificare che oggi non arrivino altri camion come è stato detto ieri - dice Rocco Renzi, presidente del Comitato San Cataldo, località vicina all'impianto -, ma se questo invece avverrà li bloccheremo di nuovo''. Ieri sono stati quattro in tutto i camion con i rifiuti di Roma giunti a Colfelice. In totale hanno portato circa cento tonnellate di spazzatura.
LA MANIFESTAZIONE - Intanto oggi pomeriggio torneranno a manifestare i cittadini della Valle Galeria contro le discariche e gli inceneritori. I residenti, fanno sapere che questa volta non saranno soli. Accanto a loro i cittadini laziali e campani. Mentre nelle stesse ore un lungo corteo attraverserà Albano, dove i residenti già da tempo combattono contro la costruzione dell'inceneritore. E su questo punto la nuova giunta regionale è chiamata ad affrontare il problema.
LA VALLE GALERIA – Si partirà alle 15:30 da largo Domus de Maria, a Ponte Galeria, fino alla cava di Monti dell'Ortaccio. Una giornata contro le biomasse, inceneritori e discariche organizzata dall'assemblea nazionale Rifiuti Zero, e che raccoglie tantissimi comitati in lotta ogni giorno sul proprio territorio. “Nella Valle Galeria in tanti, cittadini e cittadine, agricoltori, allevatori, singoli, singole e comitati ci siamo riuniti in un’assemblea popolare aperta a tutti e abbiamo deciso di partecipare a questa giornata - dice attraverso una nota il comitato Cittadini liberi della valle Galeria -. Siamo convinti che la battaglia per la chiusura della discarica di Malagrotta e per impedire l’apertura di un’altra discarica a Monti dell’Ortaccio si possa e si debba vincere”.
“CONTRO QUESTA GESTIONE” -“L’attuale gestione dei rifiuti favorisce il profitto di piccoli e grandi speculatori che seppelliscono rifiuti o li bruciano per vendere energia, senza preoccuparsi di quale sia l’impatto reale del loro guadagno - continuano dal Comitato - . Di fronte a questo tipo di gestione che distrugge i territori danneggiando irreversibilmente la salute di chi li abita, pensiamo che l’unica soluzione possibile sia quella dei rifiuti zero: riduzione, riuso e riciclo”. La strategia Rifiuti Zero. L'unica condivisa dai territori in lotta e che, secondo loro, “potrebbe in concreto risolvere la questione dei rifiuti e l'emergenza capitolina”. Dunque si torna in piazza, ma questa volta a livello nazionale, per rendere ancora più forte la propria voce.
ALBANO – In piazza anche i cittadini di Albano. Il ricorso presentato al Tar contro il nuovo crono programma della Regione, che scandisce i tempi di realizzazione dell’inceneritore dei Castelli romani è ancora pendente. La prima sezione del tribunale amministrativo ha infatti respinto esclusivamente la richiesta di sospensiva cautelare: “Questa è la vera notizia – sostiene il comitato No inc di Albano -. Nulla è ancora irrimediabilmente compromesso o perduto”. Per questo, il comitato chiede alla propria amministrazione “per l’ennesima volta, di conferire quanto prima l'incarico ad un ente pubblico per avviare la caratterizzazione geologica ed idrogeologica interna all’area della discarica di Albano”. Una richiesta non è stata ancora accolta, e che sarà oggetto del corteo previsto per domani.
LE REAZIONI - "Il punto sostanziale e' che entro l'11 aprile dobbiamo smettere di conferire rifiuti 'tal quali' nella discarica di Malagrotta, come vieta la legge in tutta Europa - ha detto il sindaco Alemanno - un nuovo impianto di tritovagliatura e' stato individuato ed e' in costruzione per conto della Colari che pero' il tre aprile ha annunciato di essere in ritardo rispetto ai lavori. Quindi c'e' un buco dal 10 al 20 aprile che dobbiamo coprire in qualche modo: l'Ama su sollecitazione del ministro sta studiando come affrontare questi dieci giorni con una soluzione tampone". Interviene anche Gianluca Peciola, candidato Sel al consiglio comunale: “Il Comitato e i cittadini stanno manifestando per chiedere alle Istituzioni locali e nazionali una nuova gestione del ciclo dei rifiuti, che superi il modello delle discariche e degli impianti di incenerimento. Se vogliamo salvaguardare i territori e la salute dei cittadini è necessario puntare sulla raccolta differenziata porta a porta, sulla diminuzione della produzione dei rifiuti, su riuso e riciclo”.