Una convergenza che vale una spaccatura. E molti mal di pancia. Sull'appoggio ad Alemanno, alle elezioni del 26 e 27 maggio, si dividono le strade di Luciano Ciocchetti e Alessandro Onorato. Con il primo che per sostenere il sindaco uscente è pronto al salto nel Pdl, il secondo a traghettare l'Udc verso l'imprenditore Alfio Marchini. Ne La Destra i malumori nascono sull'ipotesi ticket Alemanno-Ciocchetti, che da vicegovernatore staccò la spina alla giunta Polverini.
ONORATO - Dopo 5 anni di opposizione Onorato, capogruppo in Campidoglio, non ci pensa due volte a dire "no" all'abbraccio con il nemico. Smentendo Ciocchetti, l'ormai ex compagno di partito che lo vedeva alleato con il centrosinistra di Marino, Onorato abbraccia la causa del candidato civico Marchini (che incassa anche l'endorsment di Simona Ventura). A partire dall'idea di iniziare a parlare di Roma dai quartieri. "Coerentemente - spiega il capogruppo Udc - mi impegno per costruire un'alternativa ai disastri di Alemanno".
Il sindaco prima incontra Ciocchetti e riceve il plauso della deputata Lorenzin per il tentativo di "allargare la coalizione", poi subisce la rabbia de La Destra che ricorda il passato dell'ex vice governatore. Mentre scalpita Fratelli d'Italia: da una parte le primarie sul candidato per le amministrative, vero e proprio referendum pro o contro Alemanno; dall'altra la guerra sul Municipio I, con il Pdl Forliti che si auto candida alla presidenza e fa infuriare FdI.
La mossa elettorale del primo cittadino è la memoria di giunta sul Bilancio di previsione che promette tagli solo agli sprechi. La manovra, da approvare a giugno dal nuovo inquilino di palazzo Senatorio, è di 279 milioni di euro: "Superiore di 9 milioni rispetto alle risorse che lo Stato non finanzierà". Esulta il sindaco. In totale 214milioni risparmiati e 65 le nuove entrate. Niente più soldi ai gruppi consiliari e per le auto blu. Ma in realtà ci sono 30milioni di euro in meno per i dipartimenti Ambiente, Servizi scolastici, Cultura, Infrastrutture. Per il capitolo entrate sono previsti, su 60, 20 milioni "dal rafforzamento della lotta all'evasione". Tutt'altro che soldi già sul piatto.
MARINO - A sinistra, dopo la guerra di posizione alle primarie, è il tempo delle convergenze. Due giorni fa era stato l'ex assessore capitolino alla Cultura Umberto Croppi a parlare di un appoggio per la candidatura di Marino. Sul suo nome ragiona anche l'ex ministro Alessandro Bianchi. Il Professore non dice quando annuncerà il sostegno ("vedremo", dice) e spiega che, per ora, bisogna parlare di quel 70 per cento di punti in comune sul programma per Roma.
Marino incassa e ringrazia. "Concordo con Bianchi - risponde il candidato del centrosinistra - Alemanno è una pagina triste e il suo programma ha molti punti di contatto con il mio". E aggiunge che hanno "una impostazione comune". Intanto l'ex senatore incontra il governatore Zingaretti, suo grande sponsor, per lanciare l'idea di un'unica azienda del trasporto pubblico e di un patto per Roma. Infine scivola sull'ipotesi di confronto in inglese tra candidati per vagliare l'internazionalità' di tutti i nomi in campo. Allora bisogna farlo anche in "latino", dicono da destra, e in "rumeno", attacca da sinistra l'indipendente Sandro Medici.
5STELLE - Il MoVimento 5 stelle, dopo la polemica sui candidati nei municipi con un parente di troppo nelle liste, è pronto per il firma day. Oggi e domani in giro per Roma a raccogliere le sottoscrizioni necessarie per presentare le candidature. Due giorni fa il 'portavoce' Marcello De Vito ha incontrato il leader dei pentastellati, Beppe Grillo. Per strappargli la promessa di chiudere insieme la campagna elettorale con un grande evento nella Capitale. Il "sì" c'e' già, anche il nome della piazza, che però resta top secret perché da sottoporre alla scelta on line degli attivisti. I grillini pensano a una San Giovanni 2. Per centrare l'obiettivo ballottaggio. Mentre i partiti studiano le alleanze giuste per evitarlo.