Cronaca di un divorzio annunciato. E' la storia politica di una parte dell'Udc romana, guidata dall'ex vicegovernatore Ciocchetti, che riscopre l'amore per Gianni Alemanno e decide di sostenerlo in vista delle elezioni di maggio. In cambio l'annuncio ufficiale della poltrona di vicesindaco per Luciano Ciocchetti. Mentre il capogruppo capitolino Alessandro Onorato appoggia l'imprenditore Marchini. Una spaccatura interna che porta i centristi a specificare che non sosterranno il primo cittadino uscente. Chi lo fa, è fuori dal partito. Un diktat che l'ex vicegovernatore non prende bene: "Apprendo solo ora di un'ipotetica riunione convocata nella sede nazionale dell’Udc, alla quale non credo abbia partecipato nessun rappresentante Udc di ruolo a Roma e nel Lazio, visto che sia io, che il segretario romano, che il segretario provinciale e molti consiglieri municipali e quadri di partito non eravamo presenti". La decisione ("assunta da chi?"), spiega ancora Ciocchetti, l'ha appresa dalle agenzie di stampa: "Comunque gli iscritti, gli elettori, i quadri e il sottoscritto se ne faranno una ragione".
UDC - L'ex vicegovernatore Ciocchetti aveva già deciso da tempo di collocare una parte importante del suo partito nell'area di centrodestra. Con lui ci sono il segretario romano Ignazio Cozzoli, i consiglieri comunali Francesco Smedile e Rocco Belfronte (che è passato al gruppo misto) e l'unico eletto in Regione, Pietro Sbardella. Dopo essere stati alleati con la destra fino al 2006; due anni dopo, alle comunali, i centristi scelgono di correre da soli (proprio con Ciocchetti) e di sfidare così sia Alemanno che l'ex sindaco Rutelli. Il riavvicinamento nel 2010 alle regionali, con Ciocchetti che va alla Pisana per fare il vice dell'ex governatrice Polverini. La decisione dell'ex vice presidente della Regione Lazio arriva dopo le elezioni politiche di febbraio: "Il centrodestra, il centrosinistra e il MoVimento 5stelle - spiega - raccolgono il 90% dei consensi: è evidente che non esiste più uno spazio per il centro". Che però, sottolinea Ciocchetti, per "valori e idee" è più vicino al Pdl che "non al Pd che candida Ignazio Marino, il quale parla di droghe libere ed eutanasia". Mentre "il tentativo di Marchini è destinato a fallire come quello della Bongiorno per la Pisana". L'approdo naturale è nell'area che sostiene Alemanno.
ALEMANNO - Anche il sindaco in cerca del secondo mandato ne è convinto. E coglie "l'indicazione delle stelle, perché sia io che Luciano siamo nati il 3 marzo del '58". Ma soprattutto sa che i voti dei centristi (circa il 5% alle regionali) sono fondamentali per arrivare al ballottaggio di giugno. Per questo punta ad allargare la sua maggioranza, e il centrodestra, anche con il sostegno dell'Udc romana. "Per questo - dice il primo cittadino - ho scelto come slogan continuiamo insieme e insieme l'ho fatto scrivere in maiuscolo". La vicinanza nei valori di "libertà, famiglia e dottrina sociale della chiesa" fa il resto. Come "l'opposizione costruttiva che l'Udc ha fatto in Campidoglio".
CIOCCHETTI - La contropartita è la poltrona di vicesindaco per Ciocchetti, senza aspettare l'esito delle primarie di Fratelli d'Italia e senza avere il "sì" di tutta la coalizione. Soprattutto ne La Destra di Storace che ricorda il suo passato, con la scelta di staccare la spina all'esperienza Polverini nella bufera per lo scandalo dei fondi ai gruppi.
ONORATO CON MARCHINI - Onorato condivide la definizione sull'opposizione costruttiva, ma nulla delle scelte fatte dalla giunta Alemanno. E sfida a trovare il voto favorevole dell'Unione di centro ai provvedimenti del centrodestra. Così, dopo 5 anni dall'altra parte della barricata, non salta il fosso e sceglie Marchini. Convinto dall'impostazione civica della candidatura dell'imprenditore. Il capogruppo capitolino porta con sé l'associazione Cambiare davvero, Elena Improta, candidata alla presidenza del Municipio II, e Giovanna Marchese Bellaroto della Cna. E intanto con Marchini gira le botteghe storiche della Capitale.
"NESSUN SOSTEGNO AD ALEMANNO" - Decisioni prese in autonomia, senza attendere il via libera dei vertici nazionali dell'Udc. Ancora indeciso sul riposizionamento tra destra e sinistra e soprattutto sulla convocazione del congresso. I dirigenti però una decisione l'hanno presa: nessun sostegno ad Alemanno. La convergenza sul candidato sindaco la annunceranno nei prossimi giorni. E potrebbe essere proprio per Marchini. "E' una delle ipotesi", dicono. Intanto una decisione è presa: lanciare l'anatema contro dissidenti pro-Alemanno. Per chiudergli le porte del partito.