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Eures, la Capitale girone infernale della mobilità§I romani perdono 14 giorni di vita l'anno per gli spostamenti

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Record nazionale di incidenti, feriti e decessi, un trasporto pubblico carente rispetto alle altre città, un uso parossistico dell'auto privata e 14 giorni di vita l'anno per gli spostamenti. La Capitale sembra un girone infernale della mobilità secondo quanto emerge dai dati della ricerca "La mobilità a Roma, tra esperienza e utopia", realizzato dall’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali.

"A ROMA TPL CARENTE RISPETTO RESTO ITALIA" - La Capitale, a confronto tra le città metropolitane (comuni capoluogo) conferma, anche a livello nazionale, la debolezza del suo trasporto pubblico. Il rapporto dell'Eures dice che l’indice relativo all’offerta di trasporto pubblico locale su gomma (autobus) risulta pari a 174 km ogni 100 Km² di superficie comunale a fronte di 546 a Torino, di 505 a Firenze e di 355 a Napoli (Istat 2010); la disponibilità di autobus per 10mila abitanti (pari a 9,5) colloca inoltre la Capitale al penultimo posto tra le aree metropolitane (dove eccelle Firenze con 14,1 vetture ogni 10 mila abitanti e chiude la classifica Bari con 7,3), così come avviene per la frequenza delle fermate di bus, tram e filobus per Km²: 6,7 a Roma, contro le 29 di Torino, le 26 di Bari e le oltre 20 di Firenze, Napoli e Milano. È invece il capoluogo lombardo a vantare il primato per la Metropolitana, con 27,6 Km ogni 100 Km² di superficie cittadina, seguita da Napoli (14,8) e Torino (7,4), mentre soltanto Genova presenta un valore inferiore a quello di Roma (2,3 km/100 km² rispetto ai 3,2 km della Capitale).  Nonostante le carenze segnalate, Roma nel 2011 registra il terzo valore più alto di passeggeri annui trasportati dai mezzi di trasporto pubblico per abitante (528), preceduta da Milano (699) e Venezia (673), mentre ad occupare l’ultimo posto è ancora una volta Bari (61), preceduta da Torino (217) e Napoli (227).

"ROMANI BOCCIANO TPL E SCELGONO AUTO, QUASI 48%"  - Sono prima di tutto i cittadini romani a bocciare la mobilità pubblica. In 700mila scelgono il mezzo privato (466mila la macchina) per recarsi al lavoro. Anche i risultati dell’indagine campionaria realizzata dall’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali confermano quanto rilevato dall’Istat sui comportamenti di mobilità dei cittadini romani, tra cui prevale l’utilizzo del mezzo di trasporto privato (47,4%, pari a 688 mila spostamenti per studio/lavoro), ed in particolare all’automobile (32,1% e 466 mila spostamenti) rispetto alle due ruote (15,3% per motocicli o bicicletta). Il 41,7% del campione dichiara invece di utilizzare prevalentemente un mezzo di trasporto pubblico, mentre il restante 10,9% raggiunge a piedi il luogo di studio/lavoro. Tra gli irriducibili dell’automobile soltanto il 7,5% la condivide “abitualmente” con altri colleghi, interessando tuttavia tale pratica ben il 21,6% dei pendolari che da fuori Roma raggiungono in automobile la Capitale. Ancora più diffuso l’utilizzo del mezzo privato negli spostamenti diversi da quelli per studio/lavoro, dove raggiunge il 64,1% (52,6% automobile e 11,5% “due ruote”), mentre i fruitori dei mezzi pubblici scendono al 31,1% ed un marginale 4,8% dichiara di muoversi a piedi.

A ROMA BIT MENO CARO MA OFFERTA PIÙ CARENTE TRA CITTÀ UE - A Roma il biglietto per il tpl è meno costoso ma l’offerta è più carente tra le Capitali europee. Sul fronte dell’offerta di trasporto pubblico Roma, tra le grandi Capitali Europee, registra la più bassa dotazione di linee metropolitane (2 linee, 51 stazioni e 41,5 Km percorsi), a fronte del valore più elevato a Londra (13 linee che percorrono 460 Km e fermano in 382 stazioni), seguita da Madrid (279 Km e 232 stazioni) e Parigi (217 Km e 300 stazioni). Anche per il trasporto su gomma, con 3.500 Km percorsi dai 2.450 bus circolanti, Roma si colloca in fondo alla graduatoria delle Capitali Europee, con scarti significativi nel confronto con l’offerta di Berlino (30 mila Km), Madrid (26 mila Km) e Parigi (25 mila Km). Inferiore soltanto il dato di Bruxelles (684 Km percorsi), la cui dimensione è tuttavia 10 volte inferiore a quella Capitolina. A fronte di un’offerta pubblica ancora distante dagli standard europei, la Capitale si distingue per un costo del servizio all’utenza decisamente più contenuto: il prezzo del biglietto orario (1,50 euro, con una validità di 100 minuti), risulta analogo a quello di Madrid (1,50 euro per un massimo di 5 fermate di metro o per una singola tratta su gomma), ma molto inferiore a quello di Amsterdam (2,60), Londra (2,50), Berlino (2,40) e Vienna (2 euro); analogamente il costo dell’abbonamento mensile, pari a soli 35 euro, risulta il più basso tra le Capitali europee considerate, a fronte dei 134 euro di Londra, dei 77 euro di Berlino, dei 56 di Parigi, dei 51 di Bruxelles, dei 48 (fino a 54) di Madrid, dei 45 di Vienna e dei 43 di Amsterdam (dove talvolta risulta vincolato a specifici “settori” delle città).

"ROMA CAPITALE EUROPEA PER MORTI IN INCIDENTI" - I dati dicono che a Roma i morti per incidente stradale sono infatti 0,7 ogni 10mila abitanti, a fronte di 0,2 a Praga, Berlino, Madrid, Parigi, Amsterdam e Vienna e di 0,3 a Londra e Bruxelles; allo stesso modo a Roma i feriti risultano pari a 88,5 ogni 10mila abitanti, a fronte di 5,3 a Berlino, 4,6 a Vienna, 4,3 a Londra, 2,7 a Praga e 2,1 a Bruxelles. E' quanto emerge dal rapporto "La mobilità a Roma, tra esperienza e utopia", realizzato dall’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali.

"ROMANI 'PERDONO' 14 GIORNI VITA ANNO PER SPOSTAMENTI"  - Sono 14 i giorni di vita all’anno consumati negli spostamenti casa-lavoro per gran parte dei cittadini di Roma. Ventidue tra i pendolari. Il 12,4% dei city users (residenti e pendolari) impiega oltre 1 ora nel tragitto quotidiano casa-lavoro, il 30,6% da 30 a 60 minuti, il 31,3% da 15 a 30 minuti e soltanto il 25,7% meno di 15 minuti. In media sono 77 i minuti necessari ogni giorno per spostarsi a Roma tra casa e lavoro (andata e ritorno), pari a circa 14 giorni complessivi annui (considerando le 24 ore). Sono i pendolari a trascorrere il tempo maggiore a bordo di un mezzo di trasporto (126 minuti, pari a ben 22 giorni in un anno), a fronte dei 73 minuti dei cittadini che dalla periferia si recano in centro, dei 67 tra i cittadini del centro che lavorano o studiano in periferia, dei 55 minuti giornalieri di quanti si spostano da una periferia a un’altra e dei 35 di quanti vivono e lavorano/studiano in centro (pari a 6 giorni l’anno, ovvero 16 in meno di quelli consumati dai pendolari). Per quanto riguarda il mezzo di trasporto utilizzato, sono i cittadini che si spostano in motociclo a impiegare il tempo inferiore (46 minuti al giorno), seguiti da quanti si spostano in automobile (71), da quanti utilizzano l’autobus urbano o la metro (80 minuti giornalieri) e, coerentemente con il dato sopra registrato tra i pendolari, da quanti utilizzano autobus extraurbani (150 minuti) o treni (167).

"IN ITALIA ROMA HA PRIMATO DI INCIDENTI, FERITI E DECESSI" - Con oltre 18mila incidenti stradali, 24,2 mila feriti e 186 decessi nel 2011, Roma ottiene un altro primato negativo tra le aree metropolitane, precedendo Milano (11,6 mila incidenti, con 15,6 mila feriti e 53 decessi) e, con numeri decisamente inferiori, Genova (4,6 mila incidenti, 5,8 mila feriti e 21 decessi). E' quanto emerge dal rapporto "La mobilità a Roma, tra esperienza e utopia", realizzato dall’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali. Stando all'indagine, la Capitale registra inoltre un incremento dei decessi (+2,2%) in controtendenza rispetto alla dinamica italiana (-5,6%) e una flessione dei sinistri (-1,4% tra il 2010 e il 2011) e dei feriti (-1,2%) inferiore alla media (rispettivamente -2,7% e -3,5% in Italia). Roma presenta inoltre tra i pedoni il numero più alto di vittime (44 morti, pari a 1 ogni 8 giorni) e di feriti (2.206 nel 2011), registrando tuttavia in termini relativi risultati migliori, lasciando la maglia nera a Firenze (con 13,2 pedoni morti e feriti ogni 10 mila abitanti), seguita da Milano (13), Genova (11,5), Bologna (9,2), Roma (8,6), Bari (8,5), Torino (6,7), Napoli (4,1) e Venezia (3,7).

"ROMANI IN EUROPA PIÙ AFFEZIONATI USO MEZZO PRIVATO" - I romani sono i cittadini europei più affezionati all'utilizzo dell'automobile. Nel confronto europeo, infatti, i cittadini di Roma presentano la più alta propensione a recarsi al luogo di lavoro con un mezzo di trasporto privato (56,7%, contro il 23,2% di Parigi, il 27% di Praga, il 37,6% di Berlino e il 41% di Madrid), con evidenti conseguenze sulla qualità della mobilità urbana. E' quanto emerge dal rapporto "La mobilità a Roma, tra esperienza e utopia", realizzato dall’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali. Contestualmente, stando ai dati, è il comune di Roma a registrare il più elevato tasso di motorizzazione privata, con 1,9 milioni di autoveicoli circolanti nel 2011, pari a 699,2 ogni 1.000 abitanti, a fronte di valori notevolmente inferiori a Parigi (250), Amsterdam (252,7), Berlino (285,6) e Londra (317,2).

"PER 46% CITTADINI NEGLI ULTIMI ANNI È PEGGIORATA"  - Il 46% dei cittadini ritiene che negli ultimi anni la situazione della mobilità a Roma sia peggiorata (50,6% tra quanti che si spostano sulle “due ruote”), mentre il 37,5% non rileva cambiamenti significativi ed il 16,5% la giudica migliorata. Secondo il rapporto "La mobilità a Roma, tra esperienza e utopia", la responsabilità del peggioramento segnalato è attribuita in primo luogo all’incompetenza dei Pubblici Amministratori (36,5% delle indicazioni); seguono il clientelismo e gli sprechi (21,7% delle indicazioni), la scarsa capacità di programmazione degli Amministratori (19,8%) e, soltanto al quarto posto, la carenza di risorse economiche (13,3%). Marginale, infine, il peso attribuito alle crescenti esigenze di mobilità dei cittadini (6,5% delle indicazioni) o alla scarsa attenzione dello Stato alle esigenze di Roma Capitale (2,2%). Bocciata anche la dotazione di infrastrutture e servizi per la mobilità: piste ciclabili e parcheggi i grandi assenti. Il giudizio del campione sull’adeguatezza dei servizi e delle infrastrutture per la mobilità a Roma risulta, infatti, complessivamente molto negativo: all’interno di tale quadro il giudizio più severo riguarda la dotazione di parcheggi pubblici (inadeguata per l’89% del campione) e quella di piste ciclabili (inadeguata per il 79,8%); le valutazioni del campione non mutano nel giudicare l’offerta del trasporto pubblico urbano su gomma (bocciato dal 70,5%) ed extraurbano (bocciato dal 68,3%), né la presenza di aree pedonali (inadeguata per il 67,1% dei romani, a fronte del 32,9% di opposta opinione). Leggermente meno negativo il giudizio sulla dotazione di linee metropolitane (inadeguata per il 60,5% dei cittadini) e di strade a scorrimento veloce (inadeguate per il 61,5%), mentre soltanto l’offerta del servizio taxi è considerata adeguata da un’esigua maggioranza del campione (50,8% a fronte del 49,2% di opposta opinione).


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