È partita la caccia alle donne. Le liste andranno consegnate entro il 27 aprile, ma a quaranta giorni dalle elezioni per il Campidoglio i partiti sono in difficoltà per individuare i profili rosa da inserire tra i candidati consiglieri. Un terzo dei posti (16 su 48) vanno infatti riservati a loro. Se fosse un annuncio sarebbe scritto così: “AAA, cercasi donna qualificata, motivata, competente, possibilmente con un buon bacino di voti".
LE DONNE CHE NON SI TROVANO - E' caccia al gentil sesso dunque, per le prossime amministrative. C'è una legge che obbliga i partiti, che devono anche fare i conti anche con la doppia preferenza di genere. La sfida dei vari gruppi è quella di intercettare non solo semplici “riempi-lista”, ma che possano catturare l'attenzione dell'elettore, portare voti e competenze. Il punto è che “queste donne non si trovano”, ammette la consigliera comunale Sel Gemma Azuni.
SEL PUNTA AL 50% - “Le nostre liste sono ancora in composizione, ma finora sui nomi femminili non ho notizia”, aggiunge. In lizza, per Sel potrebbe correre anche Anna Maria Cesaletti, proveniente dal terzo settore e stimata su più fronti dai vari militanti. Ma la ricerca in Sel è ancora aperta, come conferma anche il coordinatore dell'area metropolitana Giancarlo Torricelli: “Il criterio che ci siamo dati per la selezione delle candidate è quello di scegliere donne provenienti dall'amministrazione territoriale, dalle realtà sociali o dai comitati di quartiere. La legge ci impone di inserire in lista almeno un terzo di candidate donne, noi puntiamo invece al 50%”.
"RISCHIO RIEMPI-LISTA" - Anche nel Pdl la ricerca è ancora aperta. “Vogliamo proporre una grande squadra femminile in Assemblea capitolina – ha detto Lavinia Mennuni, consigliera comunale e presidente della commissione delle Elette – ma confesso che le difficoltà ci sono”. Infatti, l'ideale è “individuare donne motivare, in gamba, disposte a mettersi in gioco nell'interesse dei cittadini – ha proseguito Mennuni – ma vista la regola del 30% di donne candidate, c'è il rischio di avere donne riempi-lista anziché un esercito di donne motivate”.
L'APPELLO - Il rischio è quello di candidare ma di non riuscire ad eleggere un numero consistente di donne, per questo Mennuni ha intenzione di lanciare un appello ai partiti affinché si lavori anche sul fronte dell'informazione ai cittadini. “E' bene che gli elettori sappiano – ha spiegato Mennuni – che è ammessa la doppia preferenza di genere: si può votare per un uomo e per una donna sulla stessa scheda”. Per il momento, nel Pdl oltre a quello di Lavinia Mennuni si fanno i nomi di Sveva Belviso, Gloria Pasquali e forse Sara De Angelis (entrambe provenienti dal Municipio II).
LE DONNE PD - La ricerca è aperta anche nel Pd, dove saranno selezionate prevalentemente militanti o ex consiglieri municipali come Stefania Giusti, della Federazione Pd Roma e Valentina Grippo, vice segretario del Pd Roma. Le altre potenziali candidature rosa rigguardano Michela Di Biase, la giovane vice presidente dell’assemblea regionale vicina ad Areadem e al suo capo corrente Franceschini; Estella Marino, responsabile Ambiente del Pd Roma.Per i renziani, oltre la Grippo, anche Patrizia Prestipino, ex assessore provinciale e candidata alle primarie a sindaco del centrosinistra, lo scorso 7 aprile. Dovrebbero trovare posto anche la lavoratrice esodata Maria Grazia e alcuni esponenti della comunità straniera, tra loro la rumena Valeria Tarca. Ma ci saranno anche la consigliera municpale Erica Battaglia e la giovane democratica Giulia Tempesta. Nella griglia anche Laura Pastore e Stefania Spirito.
MARCHINI E LE MANAGER - La lista a sostegno del candidato sindaco Alfio Marchini si sta orientando sulla società civile e sul mondo imprenditoriale: tra i candidati per l'Assemblea capitolina ci saranno Lidia Cangemi, architetto e dirigente scolastico specializzato nel settore sicurezza degli edifici, e Marcella Mallen presidente Manager Roma specialista nel settore risorse umane e formazione manageriale.