Sono circa le 8,30 del mattino quando un ingente spiegamento di forze dell'ordine, con camionette di finanza, polizia e carabinieri, si presenta in via Viscogliosi, nel quartiere periferico di Tor Tre Teste. Qui il 6 aprile scorso, quanda è nata una delle 10 occupazioni dello "Tsunami Tour" dei movimenti per il diritto all'abitare, 50 famiglie di italiani e migranti hanno preso possesso dello stabile, abbandonato da diversi anni, che ospitava degli uffici dell'Inps.
TENSIONI ALLO SGOMBERO - Seguono ore concitate: gli occupanti si barricano all'interno, alcuni si mettono a cavalcioni delle finestre. Una resistenza passiva e determinata ritarda per molte ore il completo sgombero del palazzo. Le operazioni terminano circa alle 14, quando i vigili del fuoco intervenuti sul posto forzano gli ultimi due appartamenti barricati. A quel punto gli occupanti oppongono una resistenza passiva e vengono trascinati fuori di peso, denunciando "violenze e maltrattamenti. Ci sono state donne trascinate per i capelli e bambini allontanati dalle loro madri". Nel frattempo un corteo di solidarietà di circa 100 persone, dopo aver bloccato a lungo la Prenestina, si è diretto verso il palazzo rovesciando e bruciando cassonetti e altri oggetti trovati lungo il percorso, a diversi incroci. Il presidio è poi proseguito all'esterno, mentre agli occupanti non era ancora permesso recuperare le loro cose: "Chiediamo solo di poter tenere un'assemblea davanti al palazzo e che gli occupanti possano recuperare le loro cose, invece veniamo ancora tenuti a distanza e gli occupanti bloccati", hanno denunciato gli attivisti.
IN PROTESTA AL COMITATO ELETTORALE DI ALEMANNO - Verso le 18, poi i movimenti di lotta per la casa si sono mossi con un "corteo selvaggio" da metro Policlinico, per "assediare" il comitato elettorale di Gianni Alemanno in via Giano della Bella, zona Piazzale delle Province, dopo lo sgombero di questa mattina. Davanti al comitato, difeso da camionette e agenti in tenuta antisommossa, i manifestanti gridano "vergogna, vergogna" e altri slogan. "Siamo qui per denunciare le responsabilità del sindaco Alemanno nello sgombero di questa mattina e nella situazione dell'emergenza abitativa a Roma - dichiarano i manifestanti - non solo in questi anni la situazione è peggiorata, ma chi lotta per la casa è trattato come un criminale e non c'è nessuno spazio di trattativa da parte del comune. Evidentemente Alemanno in campagna elettorale preferisce tenere buoni i suoi sponsor e i 'poteri forti', a cominciare da Caltagirone e dal suo giornale, il Messaggero, che sta portando avanti un'indegna campagna stampa contro i movimenti".
A SAN LORENZO - Dopo aver manifestato davanti al comitato elettorale di Alemanno lo "Tzunami Tour" si è diretto al quartiere di San Lorenzo. Dove è stato accolto dagli applausi dai palazzi limitrofi. Hanno ottenuto un incontro il capo della segreteria del sindaco Antonio Lucarelli i componenti dei diversi movimenti di lotta per la casa che questo pomeriggio hanno manifestato davanti al comitato elettorale di Gianni Alemanno. L'incontro è previsto per lunedì mattina e prevede la presenza anche dei servizi sociali e verterà sull'esame di alcuni casi problematici per situazioni di famiglie in condizioni di disagio. La riunione è stata ottenuta dopo un colloquio anche con lo stesso Lucarelli, previa lo spostamento dei manifestanti da davanti il comitato in via Giano Della Bella.
LA SOLUZIONE - Le circa 60 famiglie che sono state sgomberate andranno a stare negli spazi comuni dell' Hotel a 4 stelle di via Prenestina, occupato dai movimenti di lotta per la casa lo scorso 6 dicembre e già "abitato" da circa 180 persone. Lo fa sapere Paolo Di Vetta, dei Blocchi precari metropolitani, che ha tenuto a sottolineare come "si tratta di una soluzione provvisoria, in attesa che il Campidoglio trovi un'alternativa dignitosa per queste persone".
OCCUPAZIONI, UNA QUESTIONE ELETTORALE - Le occupazioni dei movimenti, e la loro estensione e numero, hanno messo il dito nella piaga di uno dei problemi più gravi di Roma, al centro anche della competizione e del dibattito elettorale. Se un'apertura alla trattativa era arrivata dalla Regione Lazio e dal Presidente Zingaretti, nonostante gli impegni fossero ritenuti dai movimenti "troppo vaghi", c'è chiusura totale da parte del Sindaco Alemanno, che ha più volte chiesto lo sgombero dei palazzi e "il ripristino della legalità". Da parte della Prefettura è arrivata la disponibilità a un incontro, che i movimenti per il diritto all'abitare stanno valutando.
LE REAZIONI - "Di fronte all’emergenza abitativa - commenta Gianluca Peciola, candidato di Sinistra Ecologia e Libertà all’elezione dell’Assemblea Capitolina di Roma Capitale - ancora una volta la risposta delle Istituzioni è stata l’uso della forza. Esperienze come questa andrebbero invece valorizzate in questo momento di grave crisi economica, che sta determinando un aumento delle famiglie che vivono il dramma dell’emergenza casa nella nostra città. Il riuso degli edifici abbandonati è uno strumento fondamentale per la riqualificazione urbana, per la tutela dell’ambiente contro il consumo di suolo e per il contrasto dell’emergenza abitativa. Nell’agenda del centrosinistra, con Ignazio Marino sindaco, bisogna inserire anche la requisizione delle grandi proprietà immobiliari sfitte per farne case popolari. Esprimo piena vicinanza ai movimenti per il diritto all’abitare, che stanno manifestando su via Prenestina. Chiediamo al Prefetto Pecoraro di intervenire e bloccare le operazioni di sgombero”. Se la prende con il primo cittadino il candidato sindaco Sandro Medici che su twitter scrive: "Sgombero a Tor Tre Teste in case abbandonate e occupate da famiglie. Alemanno smetta di fare campagna elettorale su pelle delle persone".
(Ultimo aggiornamento il 2 maggio alle 18.25)