Da battaglia ideologica a guerra elettorale. Nasce tutto dalla terza edizione della marcia per la vita. "Tutelare l'embrione" è il diktat che arriva da papa Francesco e in 30mila, ieri, hanno risposto alla chiamata da Oltre Tevere. Ma, a poco meno di due settimane dal voto per il Campidoglio, la parata contro l'aborto non poteva non essere l'ennesimo spunto per le scintille tra il sindaco uscente Alemanno e il candidato di centrosinistra, Marino. Il civico Marchini ha preferito un profilo basso, scegliendo la biciclettata a piazza del Popolo. I partecipanti al corteo partono dal Colosseo per arrivare a Castel Sant'Angelo e confluire in piazza San Pietro.
LA MARCIA PRO-LIFE - Con i pro-life istituti religiosi, parrocchie e associazioni laiche. Insieme per il Regina Coeli di Bergoglio, che chiede di "mantenere viva l'attenzione sul tema così importante del rispetto della vita umana sin dal momento del suo concepimento''. La protezione, richiesta dal Pontefice, deve essere garantita anche a livello "giuridico". Alla marcia si fanno vedere tanti movimenti integralisti come Militia Christi e partiti di estrema destra, come Forza Nuova. Ma tanti soprattutto i politici. In prima fila, dietro lo striscione, il sindaco: "Sarebbe giusto attuare la legge 194 nella parte in cui si propone di aiutare le donne a non abortire per dare una mano a chi è in difficoltà".
ALEMANNO VS MARINO - Le scintille tra i due principali contendenti per lo scranno più alto di palazzo Senatorio non tardano ad arrivare. Marino attacca Alemanno per la sua presenza alla marcia. ''Non ci sono andato - si giustifica il senatore dem - perché non voglio strumentalizzare politicamente un'iniziativa giusta". E su questo hanno da ridire alcuni sostenitori del chirurgo ligure. Che rettifica: "Io sono per la difesa della vita in ogni suo stadio, ma non si può prendere parte alla marcia solo perché le elezioni comunali sono vicine''. La risposta non si fa attendere. ''Nessuna strumentalizzazione, ma convinta adesione a una battaglia in difesa di quei principi non negoziabili - rispondono dal Comitato per Alemanno sindaco -. Che accusano il chirurgo ligure di avere "memoria corta", il primo cittadino "era presente anche lo scorso anno".
ATTACCO ALLA 194 - Con Alemanno, tra gli altri la deputata di FdI, Giorgia Meloni, il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, e Carlo Giovanardi. Anche per Gasparri bisogna ''difendere la vita dal concepimento al suo termine naturale". Olimpia Tarzia attacca la legge 194 che ha causato "più di cinque milioni di morti". La consigliera regionale, nota per la sua proposta che voleva depotenziare i consultori parla di "battaglia di civiltà". Tra boy scout e palloncini colorati non manca la croce di legno con sopra, inchiodati, dei piccoli feti finti. Polemiche su questa scelta, ma soprattutto sulla libertà di coscienza.
L'OSCURANTISMO DELLA CHIESA - Per il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, la Marcia ''è la celebrazione dell'oscurantismo della Chiesa. Occorre tutelare le persone, in primo luogo le donne, non gli embrioni. Noi difendiamo la legge 194''. Parole che condivide anche Luigi Nieri, ex consigliere regionale di Sel. Ironico il deputato Miccoli: "Alemanno si dice per la vita e per la famiglia. Già lo sapevamo: basta ricordare ‘Parentopoli’". Poi se la prende con la vicesindaco Belviso, che avrebbe usato "gli elenchi della Social Card del Comune di Roma per far contattare dal proprio comitato elettorale, in cerca di voti, ignari cittadini", afferma l'ex segretario del Pd Roma.
UNA VOCE FUORI DAL CORO - Alfio Marchini sceglie la "serenità della Festa della bicicletta". L'obiettivo: promuovere la mobilità ciclistica e sostenibile. Una mossa per tenersi fuori dalle polemiche sulla marcia della vita. Buona anche questa per conquistare, o perdere, voti a meno di due settimane dall'apertura delle urne.