Servizi sociali a rischio, cooperative alla canna del gas, lavoratori precari e utenti esasperati. E' un quadro desolante quello denunciato stamattina dagli assistenti sociali di tutti i municipi della Capitale, che hanno protestato davanti al dipartimento V, in viale Manzoni e annunciato lo stato di agitazione.
LA LETTERA APERTA - Intanto l’Ordine Regionale degli assistenti sociali ha inviato ai candidati sindaco una lettera aperta e chiesto un incontro a Gianni Alemanno, Marcello De Vito, Alfio Marchin, Ignazio Marino e Sandro Medici. Domani il primo incontro con il candidato del centrosinistra Marino.
SERVIZI CHE CHIUDONO - "Non siamo più in grado di mantenere l'apertura di tutti i servizi - spiega la coordinatrice degli assistenti sociali in VI municipio - Stiamo applicando la riforma dell'assistenza domiciliare, senza risorse aggiuntive, ci stanno facendo tagliare le ore di assistenza a disabili e anziani, senza avere una risposta alternativa. Il servizio possiamo garantirlo fino a massimo luglio, non abbiamo più risorse". A rischio ci sono anche i servizi per la tutela giuridica dei minori e quelli rivolti agli adolescenti in situazioni di disagio. E poi mancano le strutture di accoglienza. "Finita l'emergenza freddo - prosegue l'assistente sociale - non sappiamo dove mandare le persone e siamo costretti a dividere i nuclei familiari". Non solo. "Si sta creando anche un problema di sicurezza - dice un'altra assistente sociale - le persone sono esasperate, vengono negli uffici molto arrabbiate e se la prendono con gli impiegati. C'è gente che ha fatto domanda di assistenza economica da mesi e non ottiene risposta".
REGOLAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI - Quello che manca, secondo Laura Paradiso, rappresentante della Cgil "è un regolamento dei servizi sociali, come c'è a Milano. Qualcosa che garantisca dei servizi essenziali, che non possono essere messi in discussione". Cosa che invece sta avvenendo ora. "I municipi cercano di tamponare - aggiunge - ma la situazione è al collasso: dovrebbe esserci un assistente sociale ogni 5mila abitanti e invece ce n'è uno ogni 10mila.
LE REAZIONI - In piazza, al fianco degli assistenti sociali, anche il Social pride. "A Roma è precario tutto il sociale - dichiara Claudio Tosi - a cui viene mentito. Nessuno si prende la responsabilità di dire che i soldi del sociale sono diminuiti del 70%. Il piano regolatore sociale - prosegue Tosi - non è stato approvato, le forme di concertazione con la cittadinanza nei territori non è stata portata avanti, minori e adolescenti sono stati abbandonati. Facciamo un appello ai lavoratori del sociale perché smettano di essere silenti e si mettano insieme e insieme si costruiscano le condizioni perché municipi, comune e regione si facciano promotori nei confronti dello stato perché i fondi sul sociale vengano ristabiliti".
LAVORATORI PRECARI - Sul piatto c'è anche la questione dei contratti dei lavoratori. "E' ora di finirla con il precariato - interviene Gemma Azuni (Sel) - è una professione che non può rimanere precaria, per rispetto nei confronti degli utenti e quindi dei cittadini romani. Questa assunzione è da farsi subito, mi auguro che il nuovo sindaco, spero diverso da Alemanno, trovi i soldi in cassa per stabilizzare i precari di una vita e quelli assunti da poco a tempo determinato e gli idonei nei concorsi. Siamo alla vergogna più totale, mentre questo assessorato va avanti a pacchi viveri, Carta roma e cose che attengono alla beneficenza e non alla crescita delle persone, di cui noi siamo investiti“.
"In questi cinque anni di amministrazione di centrodestra - dice Gianluca Peciola (Sel) - i servizi sociali hanno subito tagli insostenibili con gravi ripercussioni per gli utenti e le loro famiglie, nonché per gli operatori. In un quartiere difficile come Tor Bella Monaca a causa del mancato rinnovo dei finanziamenti, il personale dei servizi sociali sarà ridotto del 30%, con il rischio chiusura dei servizi erogati ai cittadini. L’assessore Belviso ascolti le richieste degli operatori sociali".
“Le organizzazioni sindacali di settore, attraverso le loro denunce, mettono sotto gli occhi di tutti una situazione che non può più essere tollerata, a maggior ragione in una Capitale dell’accoglienza come è sempre stata Roma - dichiarano Eugenio Patanè ed Emanuela Droghei, rispettivamente presidente e responsabile delle Politiche sociali del Pd Roma - Siamo di fronte alla destrutturazione completa del welfare cittadino, con la sostanziale rinuncia a organizzare l’assistenza, e la scelta deliberata di delegarla a soggetti esterni. Lo scopo principale è di contenere i costi, e il risultato è che spesso i servizi non sono all’altezza delle necessità e degli standard fissati per legge”.
A manifestare sotto l'assessorato anche Dario Nanni (Pd): “Mentre dal vice-sindaco continuano a contattare i possessori di Social Card i servizi e i progetti per il sociale hanno risorse solo fino al mese di giugno. Alemanno e Belviso in questa consigliatura hanno mortificato il welfare cittadino. Attualmente non è stata ancora fatta alcuna programmazione per i mesi estivi a favore degli Anziani , per l’assistenza domiciliare e l’assistenza alla magistratura minorile. Mentre il comune fa bandi per l’assunzione di 300 informatici, centinai a di precari che da quasi 10 anni operano al servizio del comune di Roma e che hanno i contratti in scadenza non hanno ancora avuto alcuna assicurazione sul loro futuro lavorativo. La situazione con l’arrivo dell'estate rischia di divenire catastrofica".
"Oggi dalla manifestazione degli assistenti sociali, sotto il dipartimento, è partito un grido d'allarme per la situazione difficile in cui versano i servizi alla persona, messi in crisi dalla gestione Alemanno. Un sit in per dare voce agli assistenti sociali, che rappresentano la testa pensante dei servizi sociali, categoria spesso vituperata dall'amministrazione di destra, e per esprimere solidarietà ai precari che rischiano di perdere il lavoro con conseguenze pesanti peraltro sui programmi di assistenza nei municipi. Il tema del sociale calpestato dal sindaco Alemanno deve diventare punto centrale della prossima amministrazione di centrosinistra restituendo dignità a utenti e lavoratori e puntando ad abbattere le lunghe liste d'attesa". Così, in una nota, Daniele Ozzimo, vicepresidente della Commissione Politiche Sociali e consigliere Pd di Roma Capitale.