L'appuntamento è alle 10,30 a piazzale Tiburtino, lo Tsunami Tour si prepara ad invadere ancora una volta Roma. Il corteo dei movimenti per il diritto all'abitare, dopo le ondate di occupazioni del 6 dicembre e del 6 aprile scorso che hanno coinvolto migliaia di persone, finirà al ministero delle Infrastrutture, perché "responsabile di molti settori delicati e di molte politiche scellerate, da quelle riguardanti la questione abitativa fino alla vergogna delle Grandi opere, che sventrano territorio per riempire ancora di più le tasche dei soliti noti. L’unica grande opera che ci piace sono le case popolari di cui il paese è affamato accanto ad un blocco generalizzato degli sfratti e dei pignoramenti".
GLI SGOMBERI - Una manifestazione per dire anche no agli sgomberi delle nuove occupazioni, dopo lo scontro di Tor Tre Teste dove lo sgombero di un palazzo dell'Inps è durato ore e ha portato a tensioni tra manifestanti e forze dell'ordine. "Avevamo detto che avremmo resistito e così è stato, le istituzioni in una situazione di emergenza e crisi come quella che stiamo vivendo devono dare risposte credibili: non vogliamo più vedere uomini e donne trascinati e malmenati perché non hanno una casa, gli occupanti non sono criminali come dice Alemanno e alcuni giornali".
Il sindaco uscente infatti ha chiuso le porte in faccia ai movimenti chiedendo sgomberi e ripristino della legalità, mentre la Regione di Nicola Zingaretti si è dimostrata disponibile a trattare e a cercare soluzioni senza l'utilizzo della forza pubblica, una disponibilità per i movimenti insufficiente.
LA CAMPAGNA ELETTORALE - L'emergenza casa, grazie anche alle nuove occupazioni, è entrata prepotentemente nella campagna elettorale e tra gli argomenti trattati anche nel salotto di Formigli a ‘Piazza Pulita’. Se Ignazio Marino punta l'indice contro gli sprechi e la gestione dei residence, e propone un assegno di 700 euro per sostenere l'affitto, soldi che verrebbero fuori dal taglio delle consulenze e dalla fine del dispendioso sistema dei residence, Gianni Alemanno se la prende con l'ostruzionismo dell'opposizione contro i provvedimenti della sua giunta.
Se De Vito e i 5 Stelle chiedono rispetto alle occupazioni il ripristino della legalità, attaccano la speculazione e l'espansione della città negli ultimi 15 anni; Alfio Marchini invece vuole mettere d'accordo, grazie a incentivi e sconti "domanda e offerta", in un mercato della casa che però, causa crisi, è immobile. Per Sandro Medici, indipendente di sinistra della Repubblica Romana, la soluzione invece è la requisizione degli alloggi sfitti, come ha fatto da presidente di municipio, e l'acquisto dell'invenduto a costo di costruzione. Chiunque vincerà dovrà fare i conti con il tema casa non più rinviabile nella Capitale degli affitti alle stelle, degli sfratti e dei senza casa.