I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno notificato venticinque avvisi di conclusione delle indagini, emessi dalla Procura della Repubblica della Capitale nei confronti di amministratori e dirigenti di un noto gruppo multinazionale, operante nella commercializzazione di idrocarburi.
LE ACCUSE - Per tutti l’accusa è di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, avendo omesso l’indicazione, nella dichiarazione dei redditi per il 2009, di dividendi provenienti da una società controllata, ammontanti ad oltre 21 milioni di euro. In base alle disposizioni del Testo Unico delle imposte sui redditi, tali redditi di capitale avrebbero dovuto concorrere, nella misura del 5% (pari ad oltre un milione di euro) alla determinazione, per il 2009, della base imponibile ai fini dell’I.RE.S. (Imposta sul reddito delle società) della società capogruppo.
LE INDAGINI - Le indagini del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma – scattate durante una verifica fiscale avviata d’iniziativa - hanno disvelato l’esistenza di un ingegnoso e articolato sistema evasivo, perpetrato grazie ad una serie di operazioni straordinarie, avvenute tra il 2000 ed il 2009 (acquisizione di partecipazioni sociali, finanziamenti infragruppo, distribuzione di dividendi “ad orologeria”, scissioni, fusioni), preordinate all’ottenimento di indebiti vantaggi fiscali.
Inoltre, dagli accertamenti svolti, è anche emersa l’interposizione, nelle transazioni commerciali, di due società, una lussemburghese e l’altra con sede nelle Isole Bermuda, sempre allo scopo di realizzare uno spostamento di materia imponibile da Stati a elevata fiscalità verso territori caratterizzati da una minore pressione fiscale.