E' stato arrestato a Fiumicino il presunto amante di Samanta Fava, la 35enne scomparsa a Sora lo scorso anno, il cui cadavere è stato ritrovato ieri in una intercapedine ricavata nella cantina della casa di Fontechiari nelle disponibilità del 42 enne arrestato, Tonino C.. Gli agenti della questura di Frosinone lo hanno aspettato in aeroporto a Fiumicino di ritorno da un cantiere in Sardegna e alla vista degli agenti ha capito e ha offerto i polsi. Aveva una relazione con la donna divorziata e madre di un bambino di 11 anni. A maggio aveva confessato di essere stato con la donna e che in macchina, questa, aveva avuto un malore. Spaventato l'aveva gettata nel fiume Liri. Le ricerche all'epoca, non hanno dato esito positivo. A condurre gli uomini al ritrovamento della salma sono stati una serie di incongruenze nel racconto fatto dall'uomo, muratore 42enne di Fontechiari, cui sono contestati i reati di omicidio e occultamento di cadavere.
IL QUESTORE - "Quando abbiamo capito che la confessione del 42enne era attendibile solo in parte abbiamo deciso di svolgere indagini anche diverse dal semplice scandagliare il fiume Liri. Un testimone raccontava nella fase di ricerca di Samanta Fava, di aver visto la donna l'ultima volta, andare a Fontechiari, lo stesso luogo in cui le celle telefoniche avevano agganciato il cellulare dell'indagato. Per questo ci siamo concentrati sulla sua abitazione e grazie ad Orso, un cane pastore le tedesco addestrato alle ricerche molecolari dell'unitá cinofila, e ad un georadar della polizia a scientifica, abbiamo ritrovato l'intercapedine con dentro il terribile segreto". Così il questore di Frosinone Giuseppe de Matteis nel corso di una conferenza stampa.
L'AGENTE - "Chi ha figli sa che una madre non si allontanerebbe mai volutamente dal proprio figlio di undici anni senza tentare un contatto, questo ci ha spinto a credere fin dal primo momento che quello di Samanta non era un allontanamento normale". Lo ha spiegato durante la conferenza stampa una ispettrice di polizia che ha coordinato le indagini, prima sulla persona scomparsa, e poi sul caso di omicidio e occultamento. "Avevamo promesso al bambino che se qualcuno avesse fatto del male alla sua mamma, lo avremmo trovato. Abbiamo mantenuto la promessa".