E' arrivato il banco di prova per gli studenti delle scuole e delle università: oggi sapremo se in Italia dopo l'Onda nel 2008 e l'ondata di mobilitazione del 2010, ci troveremo di fronte ad un nuovo movimento di giovani e giovanissimi. Il #14N è cresciuto in queste settimane in tutta Europa per opporsi alle politiche d'austerità e di sacrificio, grazie anche all'indizione del primo sciopero europeo da parte della Ces, sciopero raccolto in Italia dalla Cgil.
I CONCENTRAMENTI - Due concentramenti domani mattina a Roma, uno a Piazzale Aldo Moro dove si ritroveranno universitari e precari, l'altro a Piramide dove si ritroveranno gli studenti medi. I due cortei, non autorizzati e con i percorsi "a sorpresa" e che si ricongiungeranno in centro con un unico obiettivo: circondare i palazzi del governo di Mario Monti. "Vogliamo fare con a Lisbona, Atene, Madrid: circondare i palazzi del potere. Non si capisce perché solo a Roma e in Italia non si può manifestare sotto il Parlamento", dicono dalla Sapienza dove da lunedì molte facoltà sono in agitazione o occupazione e dove fino a tarda sera si sono tenute riunioni organizzative per la giornata di ieri, tra striscioni, megafoni e i famosi libri scudo, simbolo ormai del movimento studentesco. "Di sicuro - dicono gli studenti - non siamo intenzionati ad accettare divieti". Accanto a questi altri appuntamenti territoriali dove studenti e movimenti si concentreranno per raggiungere il centro della città: in IV municipio a Piazza Sempione, a Cinecittà su via Palmiro Togliatti a Castro Pretorio l'Unione degli Studenti. Il clima è salito in questi giorni in tutto il paese, anche dopo i violenti incidenti di Napoli alla fine di un corteo di contestazione al Ministro Fornero, anche domani a Roma le dimostrazioni si annunciano cariche di aspettative e di tensione.
I PROTAGONISTI - Protagonisti della mobilitazione fino a questo momento gli studenti delle scuole medie superiori da cui è esploso il movimento in contrapposizione ai tagli del governo tecnico e al Ddl Aprea, che riforma la governance universitaria e l'autonomia scolastica, in corso di approvazione al Senato e eredità dell'ultimo governo Berlusconi. Occupazioni, cortei spontanei e flash mob hanno segnato le ultime settimane, in particolare nella nostra città, una vivacità e un protagonismo che ha il sapore di una nuova generazione che si affaccia alla politica e all'azione collettiva. Non solo i classici licei del centro ma anche le periferie e tanti istituti tecnici. "Noi siamo la generazione che non si deve opporre alla distruzione dell'università pubblica: noi questa distruzione già la viviamo sulla nostra pelle. A noi il futuro è già stato rubato e né a Monti né alla Bce sembra interessare del nostro futuro, o almeno sembra interessargli molto di più salvare le banche che le nostre vite", dicono dalle scuole dove ci si batte anche contro le strutture fatiscenti degli istituti e l'aumento del costo dell'istruzione.
Tante domande e tante aspettative per chi in questi giorni si sta mobilitando, ma anche per chi osserva con simpatia o con paura. Oggi arriveranno le risposte