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Rom, l'Europa boccia sgomberi forzati§Riparte la campagna di "21 luglio"

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Dall'Europa un'altra condanna agli sgomberi forzati delle comunità rom. Arriva dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muižnieks che in una nota del 22 novembre scorso ha sottolineato come, nonostante gli impegni presi da parte degli Stati e il crescente dibattito sulla minoranza più discriminata d’Europa, i governi non abbiano intrapreso azioni concrete, se non un crescente ricorso alla pratica degli sgomberi forzati. Ricordando come molti di questi sgomberi siano illegali secondo il diritto internazionale, il Commissario ha rimarcato l’inefficacia di queste azioni, sottolineando le conseguenze particolarmente nefaste che tali sgomberi hanno soprattutto sui bambini e sui loro percorsi scolastici.

LO SGOMBERO DI TOR DE' CENCI - Nils Muižnieks, che già a luglio scorso aveva criticato le autorità italiane, ha affermato come: "gli sgomberi forzati sono continuati, nonostante l’impegno del Governo ad abbandonare la politica dell’”emergenza nomadi”. Solo nello scorso mese di settembre – scrive il Commissario rifacendosi al trasferimento forzato delle comunità rom dal “campo tollerato” di Tor de’ Cenci al nuovo "villaggio attrezzato" La Barbuta - a Roma 250 persone sono state sgomberate senza che venisse loro offerta alcuna alternativa adeguata se non il trasferimento in insediamenti segregati su base etnica".

21 LUGLIO - Ad associarsi alle parole del Commissario è l’associazione 21 luglio che rileva nella nota l’importanza del pieno godimento del diritto ad un alloggio adeguato come precondizione per il godimento di molti altri diritti umani, stabilendo chiaramente che "programmi e pratiche abitative che risultano in segregazione forzata si pongono in violazione del principio di non-discriminazione e non possono essere visti come soluzioni percorribili".

LA CAMPAGNA - Le azioni di sgombero pianificate dal Comune di Roma negli ultimi tre anni, oltre a rivelarsi costose, si sono dimostrate inefficaci e spesso disumane. Secondo l’Associazione 21 luglio, anche il ricollocamento di comunità rom nel nuovo "villaggio attrezzato" La Barbuta si inserisce all’interno di una logica fondata su un principio discriminatorio, che allontana le famiglie rom da reali progetti di inclusione e da un rapporto adeguato con il tessuto sociale della Capitale. Per tale ragione, l’Associazione 21 luglio ha rilanciato l’appello “Stop all’apartheid dei Rom”  per chiedere ai nuovi amministratori locali e nazionali che usciranno dalle prossime elezioni la sostituzione delle politiche di sgombero con efficaci politiche di inclusione che porterebbero benefici non solo alle comunità rom ma all’intera cittadinanza. L’appello, che in poche settimane ha raccolto più di 1.000 firme, ha visto l’adesione dell’attore Moni Ovadia, dello scrittore Erri De Luca e dell’astrofisica Margherita Hack che ha commentato la sua sottoscrizione: "Le leggi razziali non ci hanno insegnato nulla?".


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