Il 13 dicembre dello scorso anno rapì per alcune ore a Guidonia un ragazzo di 15 anni, compagno di scuola di suo figlio. Oggi è stato condannato, con rito abbreviato, a 8 anni di reclusione dal gup del tribunale di Roma Antonella Rita Anna Minunni. A fronte dei 10 richiesti dal procuratore aggiunto, Francesco Caporale. Protagonista della vicenda è Massimo Guidi, poliziotto che allora prestava servizio all'ufficio postale del Viminale. Con un vizietto: le slot-machine. Che lo portarono ad accumulare debiti di gioco.
IL FATTO - Guidi decide di rapire un compagno di classe del proprio figlio che frequenta il liceo scientifico. Il ragazzino quindicenne, figlio di un imprenditore edile, viene avvicinato all'uscita di casa e costretto, sotto la minaccia di una pistola, a salire a bordo di un camioncino. Telefona al padre e chiede il riscatto. Nelle ore del sequestro vengono fatte altre telefonate tra il rapitore e il padre della vittima: la richiesta è di 75 mila euro. Ma al momento della consegna, finisce in manette. Oggi il giudice ha sostanzialmente accolto l'impostazione della pubblica accusa e diminuito un po' la pena. Il gup Minunni ha inoltre disposto che il poliziotto risarcisca con 75mila euro la famiglia della vittima.