"Vittoria!". C'è entusiasmo nelle parole di Monica Cirinnà, responsabile delle politiche animali del Pd Lazio, che accoglie con gioia la notizia che "La colonia felina di Torre Argentina resta dov'è", scongiurando "la fine di una simbiosi conosciuta ben oltre i confini nazionali". Grazie alla mobilitazione delle associazioni animaliste e delle volontarie di largo Argentina, infatti, la colonia felina "piú conosciuta al mondo", del cui rischio sfratto aveva parlato anche il New York Times, non sarà più sgomberata. "I gatti di Roma sono un tutt'uno con il nostro patrimonio storico archeologico e continueranno ad esserlo - dice Cirinnà - Ringrazio il Sovrintendente Broccoli per aver sostenuto e lavorato ad una soluzione condivisa ed equilibrata che nel prevedere il ripristino originario dei luoghi archeologici, osservando precise e severe prescrizioni della sovrintendenza, non cancellerà del tutto la presenza ultra decennale dei volontari i quali potranno rimanere all'interno del sito archeologico per assistere i gatti. Al termine del sopralluogo effettuato questa mattina nell'area Sacra di Largo Argentina cui era presente anche il Sindaco, gli ho chiesto di trovare soluzioni condivise anche per il Gattile di Porta Portese e il Canile di Vitinia ex Poverello, entrambe strutture comunali con analoghe minacce di sfratto".
ALEMANNO: "I GATTI NON POSSONO ESSERE MESSI IN DISCUSSIONE" - Il sindaco, dopo il sopralluogo, ha affidato al suo blog "Alemanno 2.0" il suo pensiero in difesa dei felini del centro storico: "Siamo stati dall'associazione della colonia felina di Torre Argentina, abbiamo visto il luogo di ricovero di questi animali. E' un'opera meritoria, storica: questi gatti non possono essere messi in discussione, sono parte della storia di Roma", ha detto. Ha poi aggiunto che coloro che aiutano i gatti "devono essere ringraziati, aiutati in qualche modo perché si tratta di persone che hanno una grande passione per gli animali e rendono un servizio alla città. Stiamo spiegando alla Soprintendenza che si possono fare aggiustamenti, si devono rispettare i Beni culturali ma non si può allontanare questa associazione nè toccare i gatti. Abbiamo ripetuto più volte 'guai a chi tocca i gatti di Roma' e quindi troveremo sicuramente una soluzione, ma da qui la colonia felina e chi li aiuta non se ne devono andare".
PORTA PORTESE, LEGAMBIENTE: "FONDI DISPONIBILI, NO A TRASFERIMENTO OASI" - Intanto i gatti sono "in pericolo" in un'altra zona di Roma, come comunica Legambiente: "Ormai il trasferimento dei gatti dell'Oasi di Porta Portese sembra davvero certo e Legambiente non ci sta. Secondo la nota giunta poche ore fa ai volontari e firmata dal Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde del Comune di Roma, il trasferimento dei gatti è stato fissato e avverrà il 6 e 7 dicembre". L'associazione ambientalista, quindi, attacca: "Nonostante tutte le rassicurazioni da parte del Comune e il fatto che nel bilancio di assestamento dovrebbero essere disponibili dopo decenni i soldi per i lavori, è puntualmente arrivata la lettera per l'avvio dello sgombero dell'oasi felina di Porta Portese, uno scandalo con conseguenze disastrose - dice Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - Bisogna tutelare coloro che lavorano nella struttura che ospita il gattile, ma i gatti non possono essere vittime silenziose delle scelte insensate del Comune che trasferisce animali come pacchi, portati all'ennesimo gattile e destinati forse al dimenticatoio". Legambiente specifica che "Se davvero i soldi sono stati trovati, allora avrebbe senso avviare i lavori di risistemazione e mettere tutto a norma, finalmente dopo 10 anni di denunce da parte dell'Arca stessa che ha in gestione la struttura. Chiediamo all'Assessore all'Ambiente di procedere con i lavori senza spostare i gatti perché ciò significherebbe chiudere una bella ed utile esperienza di volontariato a Roma. In mancanza di risposte il 6 mattina saremo al gattile per protestare assieme ai volontari e ai cittadini". L'associazione punta i dito poi sulle spese che il Comune dovrebbe sobbarcarsi per far vivere i felini nella nuova struttura convenzionata e sul nebuloso destino dei gatti liberi ma ospiti dell'Oasi. Nella stessa lettera, si dice infatti, che “Per quanto riguarda gli altri gatti che vivono stanziali tra il gattile e la sottostante sponda del Tevere, sarà prevista l'amministrazione di cibo ed eventuale assistenza a cura delle volontarie dell'Associazione Arca fino a scadenza della convenzione in essere prevista per il prossimo 31 dicembre”. Infine, Legambiente afferma: "Cosa accadrà dopo il 31 dicembre è un mistero".