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Sanità, Sassoli sul tetto dell'Idi§"Bondi non si trasformi in liquidatore"

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Chiede l'apertura di un tavolo istituzionale, invita il commissario alla Sanità regionale Bondi a visitare i luoghi della crisi e promette iniziative da sottoporre al Parlamento europeo. La campagna elettorale per le primarie a sindaco di David Sassoli, mezzobusto del Tg1 ed europarlamentare Pd, parte dall'Idi. Da un luogo della Sanità, come aveva promesso lo scorso 11 ottobre, e arriva sul tetto dell'Istituto dermatologico di Roma, su cui da giorni sono saliti 6 lavoratori che sono in sciopero della fame per protestare contro i mancati stipendi.

"VISITARE I LUOGHI DELLA CRISI" - “La sanità del Lazio ha bisogno delle competenze di Bondi- spiega Sassoli -. Ma il commissario deve toccare con mano le vicende di cui tratta. Venga subito a rendersi conto della situazione. Ha l'obbligo morale di farlo”. Il consiglio dell'europarlamentare è quello di visitare i luoghi della crisi. Un appello del candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco, lanciato al commissario straordinario per la Sanità nel Lazio che non deve “trasformarsi in liquidatore”.

SUL TETTO - Nel corso dell'incontro con il personale dell'Idi, da quattro mesi senza stipendio e da circa 30 giorni in presidio nella struttura di via dei Monti di Creta, Sassoli è anche salito sul tetto di un edificio della struttura per parlare con i 6 dipendenti che si trovano al piano più altro dell'edificio centrale e da giorni sono in sciopero della fame. Per Sassoli è prioritario sbloccare le risorse per le retribuzioni. “E' inaccettabile – attacca l'europarlamentare - lasciare tante famiglie senza stipendio”. Pressando per l'apertura di un tavolo istituzionale che “affronti la questione Idi e la situazione della sanità in generale a Roma e nel Lazio”. E punta a iniziative da portare a Bruxelles.

LA MALEDIZIONE DELLA SANITA' -“In questa città - aggiunge - sembra esserci una maledizione per cui tutto ciò che è sanità è destinato ad essere deperibile”. Quando Sassoli annunciò l'intenzione di partire dalla sanità per la sua campagna per le primarie fu criticato da tutto il centrodestra capitolino, perché questo settore non rientra nelle competenze di un sindaco. Sassoli non l'ha dimenticato e attacca: "Comune e sindaco che non affrontano questioni che sono 'sociali', che Comune e che sindaco sono? Un comune che si disinteressa ad intervenire in un punto critico per la vita della città ha abdicato alle sue responsabilità”.

"SCANDALI PAGATI DA CITTADINI" - La soluzione è un “piano socio-sanitario per la città”, suggerisce Sassoli. “Perché la politica – continua - sta facendo pagare i propri scandali sulla pelle delle persone". Infine ricorda che la sanità non è di stretta competenza dell'Ue, ma la salute sì. Per questo moitivo lancia l'idea di una delegazione bipartisan “che faccia un sopralluogo per tastare con mano la situazione della sanità romana e laziali”. 


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