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Comunali, il segretario del Pd Miccoli§"Per le primarie candidatura unitaria"

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Una candidatura unitaria per le primarie del centrosinistra. A questo lavora da giorni il gruppo dirigente del Pd capitolino. La conferma arriva dal segretario democratico Marco Miccoli, che chiede di non disperdere il successo delle primarie. Sulla stessa linea d'onda anche Giancarlo Torricelli, coordinatore di Sel, che però più del singolo parla di “proposta unitaria”. Il nome che potrebbe mettere tutti d'accordo è quello di Enrico Gasbarra. Sul segretario regionale il pressing è iniziato da tempo. E lui solo ieri, dal palco del teatro Vittoria, ha parlato da candidato sindaco: “Bisogna restituire a Roma la dignità che merita”.

MICCOLI - Qualche indicazione sulle forze in campo dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, dopo la riunione del coordinamento del Partito democratico. Che punta a non trasformare le primarie di coalizione per il Campidoglio in una resa dei conti tra le correnti. Linea ribadita anche dal numero uno del Pd. Per Miccoli “il successo a Roma di Pierluigi Bersani apre una nuova fase politica”. L’obbligo è quello di una proposta di governo, “ribadendo l’irrinunciabilità delle primarie”, aggiunge. Senza sfuggire alla necessità di proporre “una candidatura unitaria – continua - figlia del percorso d’opposizione alla giunta Alemanno”. E il messaggio, per il segretario cittadino del Pd, arriva direttamente dal popolo dei gazebo.

LA SFIDA - La paura è che la sfida del 20 gennaio si trasformi in un congresso o una conta tra candidati. Invece l'obiettivo è che siano un confronto di programmi, “presentando un'unica continuità al progetto politico di Bersani”. Per calare il tris tra Parlamento, Comune e Regione alle prossime elezioni. Su una proposta unitaria ragiona anche Sel. “Le primarie a Roma – afferma Torricelli – non possono diventare il luogo della frantumazione di tutti i partiti”. Sulla bocca di tutti il nome è quello di Gasbarra, che per ora non ha ancora sciolto la riserva. Anche se ieri sera, durante l'incontro “La città e il Paese che vorrei”, ha rilasciato una dichiarazione che lascia aperta la porta per una sua discesa in campo.

GLI ALTRI CANDIDATI - In questo caso dovrebbero farsi da parte molti dei pretendenti allo scranno più alto del Campidoglio. Umberto Marroni, consigliere capitolino, spera che le primarie non si trasformino in un congresso o in "una decisione presa a tavolino". E si appella alle regole, come il segretario nazionale Bersani nella sfida per i ballottaggi contro Renzi. "Comprendo l'esigenza di semplificare, ma non credo sia utile escludere altre candidature". La pattuglia dei renziani, rappresentata dall'ex ministro Paolo Gentiloni, l'assessore provinciale Patrizia Prestipino e il deputato Mario Adinolfi, potrebbe fermare la sua corsa l'11 dicembre, termine ultimo per consegnare le firme in sostegno di una candidatura. Perché, stando ai numeri, la ricerca delle sottoscrizioni potrebbe essere in salita. Anche se qualcuno culla ancora il sogno del senatore Ignazio Marino come candidato sindaco.

MINO - Intanto arriva la prima candidata per le primarie dei Municipi. È Emanuela Mino, che sarà la candidata presidente per la Lista Civica della XV circoscrizione. Si propone come “la scelta naturale di un percorso d'ascolto nei territori, tra chi vive ai margini della politica”, afferma Alessio Conti, capogruppo della lista. La voglia di primarie ha contagiato tutti perché sono “uno strumento indispensabile”, come le definisce Miccoli. Che però ha intenzione di non trasformarle in resa dei conti.  


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