Doveva essere una manifestazione per mettere in rete molisani che vivono a Roma, ma si è trasformata in una kermesse elettorale del centrodestra. Con tanto di patrocinio del comune di Roma. La festa dei Molisani organizzata dall'associazione Romol nell'abusivo Palacavicchi domenica scorsa ha fatto flop, dando credito ai sospetti di chi aveva intravisto esclusivamente un'interesse elettorale dietro la passione per il Molise.
TREDICINE - Tante d'altronde erano state le avvisaglie che avevano portato associazioni storiche di molisani a Roma, come Forche Caudine, a prendere le distanze dall'evento: dai politici invitati, tutti rigorosamente di centrodestra, sino alla neonata associazione Romol, organizzatrice dell'evento, presieduta dall'ex consigliere molisano di Forza Italia, Antonino Molinaro, e situata in un sede del Pdl di via Tuscolana, riconducibile al consigliere comunale Giordano Tredicine. Che non a caso era l'unico consigliere comunale invitato al dibattito istituzionale. All'evento avrebbero dovuto partecipare anche Fred Bongusto, Laura Biagiotti e Vito Gamberale, in qualità di molisani famosi. Ma nessuno li ha mai visti al Palacavicchi. Anzi l'ufficio stampa della nota stilista si è pure risentito, in quanto le sue origini non hanno nulla a che vedere col Molise.
UN FLOP - Nonostante l'associazione Romol avesse messo a disposizione 20 pullman per permettere ai molisani di partecipare all'evento (a spese di chi?), le diecimila presenze annunciate non ci sono state. Solo poche centinaia di persone, le quali, però, hanno potuto assistere allo “storico” protocollo siglato dal comune di Roma e la Regione Molise, che prevede la collocazione in piazza san Giovanni di un presepe creato da artigiani autoctoni e una visita dei zampognari molisani.
“LA TRAPPOLA” - A fornire un quadro esaudiente della giornata è lo storico e architetto molisano Franco Valente, uno dei relatori delle tavole tematiche. In un duro post, “la trappola”, pubblicato sul proprio sito, Valente ha espresso tutto il disagio vissuto il giorno della manifestazione. Promossa come giornata culturale e invece diventata qualcos'altro. “Alle 11,00 è iniziata la passerella dei politici – racconta Valente - In sala ho contato circa 600 persone quando ballavano i gruppi folcloristici. Quando ha parlato Iorio la gente ha cominciato a defluire. Durante l’intervento di Polverini la sala si era ridotta a circa 400 persone che hanno resistito coraggiosamente a De Matteis e Mazzuto.Quando ha iniziato Cicchitto un fuggi fuggi generale. Sono rimasti una cinquantina di martiri delle prime due file guardati a vista dagli organizzatori”.
ARIA DI ELEZIONI - “Finito il massacro logorroico – prosegue Valente - Cicchitto se ne è andato e ha lasciato la Polverini per le conclusioni ai pochi sopravvissuti. Potete immaginare la pena. Finalmente, con 45 minuti di ritardo, è arrivato il momento della mia relazione. In sala un paio di centinaia di amici mentre intorno un casino da sagra della trippa. Mentre parlavo mi si è avvicinato un signore con il quale non ho mai condiviso un pasto il quale mi ha detto: “Chiudi subito perché sta arrivando Alemanno”. Perchè il Molise è importante, ma vuoi mettere le elezioni?