La promozione è per il consigliere capitolino centrista Alessandro Onorato, “che sarebbe perfettamente in grado di fare il sindaco” della Capitale. La bocciatura arriva per il costruttore Alfio Marchini, che domenica scorsa ha annunciato la sua discesa in campo per il Campidoglio. Ma non rappresenterebbe l'Unione di centro. Con questi due giudizi, il leader dell'Udc Pieferdinando Casini interviene nel dibattito per la corsa a palazzo Senatorio. Lo fa stamane da piazza Colonna, dove partecipa all'iniziativa “Se fossi tu il sindaco di Roma”, organizzata dal suo partito. E aggiunge che, se toccasse a lui interpretare questo ruolo, punterebbe “su assetto stradale e mobilità”.
IL NO A MARCHINI - Casini sottolinea che la sua squadra lavora “perché la politica e la società civile si intendano e vadano d'accordo, evitando dualisimi e contrapposizioni”. Marchini, pur essendo “una personalità significativa, non è certo il nostro candidato”, aggiunge il leader centrista. E spera che candidature come quella del costruttore aumentino, “perché è un modo vero per rinnovare la politica”. Sul rappresentante del suo partito al Campidoglio non ha dubbi: “Onorato sarebbe perfettamente in grado di fare il sindaco di Roma”.
ONORATO - Il capogruppo Udc dell'assemblea capitolina, tirato in ballo dal suo leader, non si scompone: “Fa piacere – spiega – ma oggi più che mai, a prescindere dal nome, la gente chiede soluzioni per la città, che merita di più dopo il fallimento Alemanno”. Nella speranza che i romani siano pronti a un giovane primo cittadino e sottolineando che “si può essere fessi sia a 30 che a 70 anni”.
PLACIDO - All'iniziativa di oggi, in collegamento video da Palermo, ha partecipato anche l'attore e regista Michele Placido. Che così dà il suo sostegno alla manifestazione organizzata da suo nipote, Alessandro Onorato. "Oggi tutti si lamentano di Roma - spiega Placido - ma il crollo è avvenuto anche prima: si è cominciato con la giunta Veltroni per continuare con Alemanno". Poi arriva il giudizio impietoso: "La Capitale d'Italia non è all‘altezza di quelle europee: basta fare un viaggio a Parigi, a Berlino, a Londra o a Madrid. Siamo ormai una città decaduta da tutti i punti di vista". E per cambiare pagina suggerisce di fermare la piaga parentopoli e dare più spazio ai giovani. "Con cui il sindaco - conclude - deve condividere solo la voglia di rialzarsi".
SE FOSSI SINDACO...” - Ma Casini si presta anche al gioco organizzato dal suo partito. L'ex presidente della Camera, se fosse sindaco, risolverebbe prima di tutto “l'assetto stradale, perché andare in motorino a Roma significa essere dei temerari”. In realtà il leader dell'Unione di centro punta a modificare la manutenzione: “Dopo aver appaltato a un'azienda i lavori stradali – spiega – e nello stesso tratto si aprono delle buche a sei mesi dall'intervento, quella stessa ditta va richiamata”.
LISTONE PRO-MONTI - Intanto il fronte centrista perde pezzi. Il progetto del listone pro-Monti, formato da Casini, Fini e Montezemolo, stenta a decollare. Obiettivi diversi, ma soprattutto diverse sono le lingue. Così il presidente di Italia Futura e leader del manifesto Verso la Terza Repubblica frena sulla squadra che deve riportare il professore a palazzo Chigi. Perso un pezzo sul nazionale, Casini ne guadagna uno sul locale. È Nicola Zingaretti, presidente della Provincia e candidato alla Pisana. Che auspica un dialogo.
ZINGARETTI - “Siamo apertissimi al confronto culturale e programmatico – spiega l'inquilino di palazzo Valentini – con tutte quelle forze associative che vogliono dar vita a una lista civica per l'Italia”, il soggetto politico a cui lavorano da mesi il leader Udc e Fini. “Dobbiamo costruire una coalizione – continua Zingaretti – che con grande trasparenza e linearità guardi a questi mondi per aprire una nuova fase”. L'attenzione a questa esperienza c'è, la voglia di dialogo anche. Facendo attenzione al rapporto alla sua sinistra, con Sel che su questo punto potrebbe anche rompere l'alleanza.
