Sembra giunta al capolinea l'esperienza alla guida dell'ottavo municipio della maggioranza di centrodestra. Ieri pomeriggio infatti, il consigliere municipale Gabriele Paparelli ha abbandonato il Pdl per aderire al gruppo dell'Udc, seguendo così le orme dei consiglieri Antonio Villino e Romolo Biferi, che nei mesi scorsi avevano preso la stessa decisione, abbandonando la maggioranza per sedersi fra i banchi dell'opposizione.
CRISI CENTRODESTRA - E così la maggioranza di centrodestra, che poche settimane fa aveva evitato la sfiducia disertando l'aula il giorno della votazione, rischia di essere giunta al capolinea del suo mandato con diversi mesi di anticipo. Se le dimissioni della scorsa settimana dell'assessore Ezio D'Angelo, finito nell'occhio del ciclone dopo l'avviso di garanzia seguito alle disavventure giudiziarie del suo mentore politico, Samuele Piccolo, avevano momentaneamente calmato le acque fra il presidente Massimiliano Lorenzotti e la componente legata a Fabio Rampelli (i “gabbiani” Vendetti, Fonti e Amici), l'addio di Paparelli sancisce numericamente la fine del centrodestra, che ora può contare esclusivamente su 12 voti, a fronte dei 13 dell'opposizione.
Quello di Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, il tifoso laziale che perse la vita durante il derby del 28 ottobre 1979 per un razzo lanciato dalla curva sud, è l'ennesimo cambio di casacca che avviene all'interno dell'ottavo municipio. Il primo a fare il grande passo fu Mario Disli, che abbandonò il Pdl per aderire prima al Pd, poi all'Idv. Il suo addio nella maggioranza venne compensato dall'arrivo di Massimo Sbardella, che dal Pd passò direttamente al Pdl. Se i “trasferimenti” di Daniele Grasso, passato dalla Sinistra e Arcobaleno al Pd, di Massimo Rossi, dal Pd all'Idv, e di Valter Mastrangeli, dal Pd al gruppo misto, avevano lasciato inalterati i rapporti di forza fra i due schieramenti, i tre consiglieri Pdl, passati all'Udc (che fino ad un anno fa non era nemmeno rappresentato in consiglio) hanno completamento invertito la rotta.
IL PD - A cantar vittoria, per ora, è soprattutto il Pd, che, seppur lacerato fra le polemiche delle correnti interne, dal giorno del suo insediamento auspicava la fine della giunta Lorenzotti. “L'implosione del Pdl a livello cittadino e nazionale è ormai sotto gli occhi di tutti – commentano il capogruppo Pd Fabrizio Scorzoni e il consigliere municipale Fabrizio Cremonesi - Il Partito democratico, avendo già firmato la quarta mozione di sfiducia all'attuale amministrazione, ha solo una dichiarazione da fare: 'Tutti a casa!'". Anche il capogruppo dell'Udc, Romolo Biferi, prendendo atto “del fallimento di questa amministrazione municipale e comunale” annuncia un'imminente mozione di sfiducia al presidente ed alla giunta, che dovrebbe sancire la fine del governo Lorenzotti, “mal di pancia” permettendo. Il mese scorso infatti, insieme alla maggioranza, fu proprio un esponente del suo stesso partito, Antonio Villino, che ancora ricopre la carica di presidente alla commissione cultura, a disertare le votazioni sulla mozione di sfiducia, presentando un regolare certificato medico. Sarà guarito nel frattempo?