Il Med Film Festival con il suo cinema «minore» solo perché poco conosciuto, spegne quest'anno 18 candeline, ed è festa grande. All'evento - che si svolgerà dal 19 al 28 ottobre 2012 nell’Auditorium della Conciliazione e nella Casa del Cinema di Roma, consolidando l'obiettivo di promuovere il cinema Mediterraneo - sono andati stamattina in conferenza stampa tutti i debiti elogi e festeggiamenti, alla presenza di diversi rappresentanti di paesi euromediterranei.
D'AMICO: "UN FESTIVAL SEMPRE PIU' IMPORTANTE" - "Essenzialmente - ha affermato la Direttrice della Casa del Cinema Caterina D'Amico, che nell'ambito del festival consegnarà anche il premio Koinè a Carlo Freccero il 19 ottobre, presso l’Auditorium Conciliazione - penso che il MedFilmFestival sia quello che si mette in gioco di più, lavora di più, ha più frecce al suo arco, fa dialogare cinematografie che non si vedono mai o molto raramente sui nostri schermi. Festival di questo tipo - ha aggiunto - sono diventati molto importanti da quando la distribuzione cinematografica è sempre più appiattita".
86 OPERE IN PROGRAMMA - L'orgoglio di tenere vivo un evento che "ha rappresentato e rappresenta una grande opportunità per Roma di posizionarsi come capitale culturale mediterranea" le parole sono di Ginella Vocca, presidente della rassegna, si sostanzia quest'anno di numeri di tutto rispetto: 86 film tra lungometraggi, cortometraggi e documentari. Ma è naturalmente la qualità e l'attenzione nella selezione delle opere quella che continua a dare prestigio al festival: "Questo festival - ricorda la Vocca - vuole parlare al pubblico. Siamo attentissimi nella selezione per non costringerlo a degli sforzi eccessivi. I nostri film sono belli e dunque sono facili. Sono semplicemente diversi. E questa è la nota principale della nostra manifestazione".
"UNITA' NELLA DIVERSITA'" - Gli fa eco Lucio Battistocchi, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione Europea: "Il Medfilm Festival è sostenuto ormai da 8 anni dalla Commissione Europea, e io ho continuato l’operato dei miei predecessori. Un grande merito di questo festival è quello di darci delle opportunità di aprire delle finestre sulle cinematografie minori o che conosciamo meno. Unità nella diversità vuol dire anche conoscerci. La crisi dell'Europa è anche una crisi di scarsa conoscenza. E manifestazioni come questa ci obbligano a ricordare quanto è bella la varietà del mondo».
SLOVENIA OSPITE D'ONORE - Quest'anno sarà la Slovenia, un paese "cinematograficamente tra i più vitali in Europa" l'ospite d'onore per la sponda Nord, e la parola è passata anche all’ambasciatore Iztok Mirosic. Che, nell'esprimere il suo compiacimento per l'evento, ha ricordato anche come "quest’anno sia il 20° anno dei rapporti diplomatici tra Italia e Slovenia". Un rapporto, quello fra Italia e Slovenia, che si avvia ad essere sempre più produttivo: "Dovremo arrivare alla firma degli accordi di coproduzione bilaterale fra Italia e Slovenia - ha annunciato la Vocca - Non soltanto dunque una vetrina culturale ma anche un momento tecnicamente molto importante per l'industria cinematografica. Ci auguriamo che questo possa avvenire entro la fine della settimana".
"ALLARME FONDI: POTREBBE ESSERE L'ULTIMA EDIZIONE" - Se la maggiore età del festival dà la giusta euforia e il naturale entusiasmo per il lavoro svolto, porta però anche a una maggiore consapevolezza sulla necessità di uno sforzo professionale che chiede il giusto riconoscimento: "Se le cose non cambiano - ha concluso con fermezza la Vocca - questa potrebbe essere l'ultima edizione del MedFilm Festival". E le ragioni del dissapore ci sono tutte: "Per organizzare l'edizione di quest'anno abbiamo ricevuto in tutto 45mila euro. Non voglio sollevare polemiche, mi limito a confrontare alcune cifre: il Fiction Fest ha avuto un budget di due milioni e mezzo di euro, mentre la Festa di Roma potrà lavorare con 12 milioni di euro".
CON I BALCANI, ISRAELE E IRAN - Nonostante le difficoltà, la 18° edizione promette comunque molte sorprese. Film e ospiti in cartellone sono stati presentati dai responsabili delle diverse sezioni del festival. "Essenzialmente - ha affermato Vanessa Tonnini, curatrice del Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche - abbiamo allargato i confini del nostro mediterraneo con un attenzione crescente all'area dei Balcani. Quest'anno ci sarà il focus speciale dedicato alla Slovenia e ancora un allargamento alla zona del medio oriente, con un'attenzioe a Israele e ai film iraniani che da diverse edizioni sono ospiti del concorso".
"PANNONE: CON I DOC UNA MAPPA RICCA" - Il regista Gianfranco Pannone, che ha curato la selezione per il concorso documentari, non ha nascosto in conferenza l'entusiasmo per il contributo dato: "Occuparmi della selezione - ha detto - è stato anche un modo per aggiornarmi. Vedere decine e decine di documentari è anche uno strumento per riflettere sulla mia professione di regista. Quest'anno è stato molto interessante. L'invito è a seguire questi documentari perchè probabilmete non li vedrete più. Credo - ha concluso - che ci sia proprio bisogno di sprovincializzare il paese. Questi film danno la possibilità di fornire una mappatura ricca e di scoprire una grande creatività, a cui si aggiunge il rapporto anche difficile e ambiguo con la realtà, che ci deve far riflettere". Alessandro Zoppo curatore del Concorso Cortometraggi, ha parlato del criterio guida della selezione: "Rispetto ai contenuti, si è seguito l'incontro-scontro fra generazioni: padri e figli, frateli sorelli, amici e amanti. Mai come quest'anno i corti in concorso abbracciano i paesi del Mediterraneo».