Si avvicina il momento della verità per il presunto stupro subito da una donna nella stazione dei carabinieri del Quadraro la notte tra il 23 e il 24 febbraio del 2011. Dopo quasi otto mesi di indagine, la Procura di Roma ha depositato gli atti. Cinque al momento gli indagati – quattro carabinieri e un vigile urbano –, quattro dei quali adesso rischiano seriamente di essere rinviati a giudizio con l’accusa, pesantissima, di aver indotto la ragazza a “subire atti sessuali”. Mentre si trovava in una condizione di inferiorità fisica e psichica.
IL FATTO - La donna, una ragazza madre di 32 anni originaria di Crema (ma da anni residente a Roma), era stata scoperta a rubare in un supermercato della Tuscolana. Arrestata in flagranza di reato, era stata condotta in camera di sicurezza in attesa del processo per direttissima. In base a quanto raccontato dalla ragazza, durante la notte uno degli uomini in divisa le avrebbe offerto da bere. Un “festino” imprevisto che si sarebbe concluso con una violenza sessuale. Senza che il piantone di turno facesse nulla per impedirla. Diversa la versione fornita dai militari, che hanno parlato di “un rapporto consenziente”, avvenuto “in una situazione totalmente amichevole”.