A più di un anno dalla vittoria nei referendum in difesa dell’acqua e contro l’energia nucleare, il popolo dei beni comuni torna in campo. Lo fa lanciando l’appello Ri-pubblica, per promuovere una mobilitazione, che si terrà il mese prossimo, contro la speculazione finanziaria. Due le parole chiave: ripubblicizzazione e partecipazione “per riprendersi ciò che è di tutti attraverso una nuova gestione del Comune”, affermano gli attivisti. Questi i temi al centro dell’assemblea pubblica, che si è tenuta ieri nella sede del Crap, il Comitato romano per l’acqua pubblica, alla quale hanno preso parte studenti e diverse associazioni, dal coordinamento di lotta per la casa ai comitati anti-discarica.
NO ALLE PRIVATIZZAZIONI - Continua così la battaglia contro “la finanza e la finanziarizzazione dei beni comuni che generano speculazione e debito”, ribadiscono i militanti. Quello che “non è accettabile – aggiungono – è che il milione e mezzo di sì in difesa dell’acqua pubblica venga totalmente ignorato dai decreti varati prima dal governo di Silvio Berlusconi e poi da quello di Mario Monti”. Per i membri del coordinamento la difesa dei beni comuni si traduce nella tutela della democrazia, “ridotta a una mera formalità”, spiegano i partecipanti all’assemblea. La prova sarebbe il provvedimento varato ad agosto del 2011, che “parlava di privatizzazioni – attaccano i militanti – al contrario di quanto sancito dal plebiscito referendario”.
LE CAMPAGNE - Quella di ieri è sola l’ultima di una serie di campagne lanciate in difesa dei beni comuni. Tra queste, quella sull’“obbedienza civile” per la riduzione delle bollette dell’acqua e un’altra sulla legge regionale di ripubblicizzazione del settore. La più recente, la lotta per contrastare il tentativo, portato avanti dalla giunta del sindaco Gianni Alemanno, di vendere il 21 per cento delle quote Acea, la municipalizzata del servizio idrico ed elettrico. Il prossimo appuntamento è per metà novembre, per “mettere in atto una serie di azioni – dichiarano i militanti – che possano coinvolgere la cittadinanza”. L’obiettivo è la difesa dell’acqua e lo studio di un piano per i rifiuti, che dica no alle discariche.