Notti burrascose all'Angelo Mai di Caracalla. Chiuso dopo settimane di tira e molla con il Comune e i vigili, poi riaperto per la mostra fotografica di David Fenton - per quelli che dovevano essere i suoi ultimi giorni di attività. Infine, alle 23,59 del 18 ottobre l’Angelo Mai Altrove è stato occupato. Perché "Artisti, musicisti, compagnie, professionisti dell’audiovisivo, lavoratori e lavoratrici dello spettacolo e della conoscenza, e molti altri cittadini che hanno animato l’Angelo Mai in questi anni, hanno deciso di non sottostare ai divieti imposti dalla giunta Alemanno", scrivono in una nota. E così ora lo spazio riprende le sue attività come e più di prima, anche senza la "legittimazione politica". Perché, lamentano, "Da mesi il Comune di Roma si accanisce contro l’Angelo Mai e con motivi pretestuosi ne intima la chiusura. L’amministrazione, in tutto questo periodo, ha inoltre negato agli artisti residenti nello spazio ogni tipo di dialogo".
AMO CURO COPIA - Gli animatori dello spazio in via delle Terme di Caracalla, in seguito alla grande partecipazione "che ha visto dal 14 al 18 ottobre centinaia di cittadini attraversare l’Angelo Mai", hanno deciso quindi, insieme alle persone riunite nello spazio, di dire no, svelando dal palco l’anagramma che da giorni girava in rete “AMO CURO COPIA”. “OCCUPIAMO ORA”. "Per non lasciare che questa esperienza muoia". Ribadiscono i numeri della loro attività culturale - prodotti e coprodotti 62 spettacoli, 198 concerti, 34 performance, 23 laboratori - e tutto ciò che hanno costruito all'interno dello spazio. In attesa di spiegare tutto ancora meglio nella conferenza stampa di oggi pomeriggio. Per rivendicare la loro identità di "Centro di produzione indipendente cresciuto in assenza di finanziamenti pubblici e a costo zero per i contribuenti", e sostenendosi attraverso il proprio bar e le sottoscrizioni all’ingresso, reinvestendo interamente nella produzione e nella ristrutturazione. "Un vero miracolo - dicono - considerando che negli ultimi anni, sempre di più, le istituzioni, su scala locale e nazionale, investono poco e male nella cultura".
"NON SIAMO UN BAR ABUSIVO" - Gli occupanti si rifiutano dunque "di essere trattati come un locale o come un bar abusivo e credono che sia urgente ragionare su uno statuto speciale che permetta agli spazi indipendenti di vivere e di proseguire la ricerca sul contemporaneo. Scelgono quindi di rischiare una strada 'illegale' affinché possano proseguire le attività di produzione artistica e culturale, indispensabili in un momento storico in cui le istituzioni sono inesistenti". E ribadiscono che "nella Roma xenofoba e securitaria di Alemanno gli spazi indipendenti che diffondono arte, cultura e pensiero critico sono un bene per la comunità in quanto espressione di una volontà plurale. Vanno dunque tutelati da tentativi repressivi, così come da possibili rischi di abbandono o, peggio ancora, dalla possibilità che finiscano 'in cattive mani'". Gli occupanti hanno già delineato un programma culturale che parte dalla festa di stasera con i Dj di Magnetica e proseguirà con la partecipazione, tra gli altri, di Roberto Angelini e Afterhours.