Un tempismo perfetto. Lunedì 22 ottobre il gruppo Pd alla Camera presenta una mozione (di cui Roberto Morassut è primo firmatario) contro gli sfratti per morosità, e oggi il Pdl propone una legge (a firma De Angelis - Saltamartini) sulla dismissione del patrimonio degli Enti previdenziali privati. Così scoppia la polemica. “Alemanno si ricorda ora del problema perché mancano pochi mesi al voto” tuona Morassut. Gli fa eco il capogruppo Sel alla Regione Lazio Luigi Nieri: “Il sindaco in questi anni non ha mai fornito risposte sulla grave emergenza abitativa in atto”.
Pochi giorni fa, tanto per fare un esempio, i comitati di lotta per la casa manifestavano sotto il Campidoglio per il ritiro della delibera 84 che prevede la dismissione del patrimonio pubblico immobiliare. Nello stesso giorno, Alemanno parlava così della protesta: “Roma è stanca di questa violenza” e “sono sempre i soliti noti, duecento professionisti della protesta, per i quali qualsiasi pretesto va bene per fare caos, per creare un clima pesante”. Non è andata meglio a chi protestava contro la formula "residence" che fa spendere al Comune ben 32 milioni l'anno, nè a chi da mesi si oppone al Piano casa che porterebbe a Roma altri 66mila nuovi alloggi di cui solo una parte sarà destinata all’housing sociale (case ad affitti agevolati). In questo scenario, gli affitti a Roma non diminuiscono e l'invenduto cresce (come Paese Sera ha raccontato sul mensile di settembre).
Oggi invece il sindaco rivendica con orgoglio: “Ringrazio i parlamentari per aver raccolto un grido di dolore che viene soprattutto da Roma – dice – ci sono 10mila famiglie che rischiano di andare in mezzo a una strada se non arriva una legge che impedisce agli enti previdenziali privatizzati di vendere le loro case”.
LA PROPOSTA DEL PDL - Tutta sbilanciata sugli Enti previdenziali privati la proposta di legge del Pdl che prevede “dei correttivi per rendere applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali privatizzati la stessa normativa garantistica prevista per la gestione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali che sono rimasti pubblici”, oltre a prevedere “anche un limitato periodo di sospensione dei procedimenti di sfratto per morosità e per finita locazione, che consentirà di applicare all'intera categoria degli inquilini degli enti previdenziali le nuove disposizioni, una volta approvate”.
LA PROPOSTA DEL PD - Per Morassut la proposta di legge Pdl è “uno strumento illusorio ed elettoralistico” perché ci vorrebbero anni per approvarlo alla Camera e al Senato". Le famiglie insomma non possono aspettare, “per questo noi chiediamo da subito una moratoria degli sfratti – spiega Morassut – degli aumenti dei fitti e delle vendite in atto da parte degli enti privatizzati” insieme ad adeguate e “immediate misure per affrontare l'emergenza, attraverso alcuni emendamenti alla legge di stabilità che si approverà a breve e che speriamo il Governo accolga”. “In questi emendamenti - conclude Morassut - chiederemo la proroga della scadenza degli sfratti, una specifica norma sulla figura giuridica degli enti, l'applicazione delle tutele della legge 410/2001 e l'istituzione di un fondo di garanzia dello Stato per incoraggiare le banche ad erogare mutui a tasso agevolato alle famiglie ultra sessantacinquenni che vogliano acquistare l'alloggio”.
L’UNIONE INQUILINI – Quello del Pd è un “risultato politico importante” per l’Unione Inquilini che il 10 ottobre è sceso in piazza proprio contro li sfratti. Ma avverte: “L’estensione della proroga alla morosità è una misura necessaria ma non sufficiente”. Bisogna incrementare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica e di edilizia sociale. La mozione “pone la necessità di dare norme coese e socialmente accettabili agli enti privatizzati – conclude il sindacato - chiedendo l’obbligo della contrattazione collettiva dei canoni di locazione e una sospensione dei processi di vendita non ancora concretamente avviati, mentre , per quelli in corso, la possibilità per chi non può acquista di poterlo fare nei successivi 5 anni con le medesime condizioni”. Intanto per il 26 ottobre è prevista una mobilitazione davanti alle prefetture in tutte le città d’Italia, e insieme all’Unione Inquilini ci saranno anche il Sunia, il Sicet e l’Uniat. Mentre il 16 novembre ci sarà un sit-in davanti al Ministero delle Infrastrutture.