"Mario Abbruzzese è un fiume in piena. Ha deciso di reagire, dopo aver incassato insulti e veleni. Il presidente del Consiglio regionale del Lazio sarà sentito dai magistrati la prossima settimana. È sereno. Difende i consiglieri regionali e non critica mai la governatrice Renata Polverini ma ci tiene a raccontare la ‘sua’ verità”. Così Alberto Di Majo e Daniele Di Mario su Il Tempo di oggi, che gli chiedono: “Presidente Abbruzzese, perché l'ufficio di presidenza ha aumentato i soldi ai gruppi politici portandoli a 14 milioni di euro?".
I FONDI - La risposta: "Tutto nasce nel 2010. Il regolamento regionale prevedeva al massimo 12 collaboratori per ogni gruppo politico, cioè uno per ogni consigliere. Il problema è che Pd, Pdl e Lista Polverini avevano più eletti. Dunque questi gruppi chiedevano di cambiare le norme e di aumentare il personale, legittimamente. Non ho permesso di modificare il regolamento, così le forze politiche hanno trovato una strada alternativa: cambiare l'articolo 3 bis della legge 6 del 1973 che regolamenta il funzionamento dei gruppi. La nuova norma, che ha consentito di aumentare i collaboratori e dunque i soldi, è stata inserita nel maxiemendamento portato in aula dalla Giunta e approvato con l'assestamento di bilancio nell'estate 2010”.
Ma i soldi in più dove li avete presi? Chiede il quotidiano. “Erano fondi del Consiglio regionale, non soldi in più, né tantomeno sottratti a sanità e sociale, come qualcuno ha sostenuto. Sulle spese di funzionamento c'è soltanto un capitolo di bilancio, l'accordo in commissione tra Giunta e capigruppo prevedeva semplicemente di spostare alcune somme da un indirizzo a un altro”.
E sulle delibere dell'ufficio di presidenza risponde. “Non abbiamo fatto altro che ratificare un'intesa politica che conoscevano e condividevano tutti e 70 i consiglieri”. I giornalisti chiedono a chi è stata inviata la ratifica. “Agli uffici dell'assessorato al Bilancio”. Quindi la Polverini non poteva non sapere? “Questo lo dite voi”, replica.
Sui soldi aumentati ai gruppi da 5,4 milioni a 14 si difende: “La quota fissa resta di 5,4 milioni. È stata aumentata la quota variabile di 8,5 milioni. Con il senno di poi dico che è stata un'operazione sbagliata, soprattutto perché alcune persone hanno usato quei fondi non per attività politica. Ma voglio ribadire che la maggioranza dei consiglieri li ha spesi in modo corretto, promuovendo la nostra attività legislativa, che è stata intesa. In questi anni abbiamo approvato molte leggi come il Piano Casa e il Piano del turismo, il Piano Rifiuti, lo Small Business Act. Abbiamo sostenuto le piccole e medie imprese, i distretti industriali”.
La prossima settimana anche Abruzzese sarà sentito dai magistrati. “Sono pronto. Dimostrerò che tutte le cose fatte sono state frutto di un accordo politico raggiunto in commissione Bilancio, dove siedono i rappresentanti di tutti i gruppi politici”. E alla domanda di avere 18 collaboratori e tutti della sua città, Cassino, replica: “Ho affidato la mia attività politica a collaboratori di cui mi fido”. E continua: “Ho eliminato la sede che il Consiglio aveva in affitto nel centro storico di Roma, ho levato l'indennità di missione all'estero per i consiglieri, ho ridotto del 30% le auto blu. Ho pure cancellato la rassegna stampa cartacea e vietato di costituire nuovi monogruppi”.
Perché non si dimette? “Perché credo di aver lavorato bene. Mi dispiace per l'immagine negativa della Regione, ma sono abituato a combattere”. E comunque per il presidente del consiglio va rispettata la decisione della Polverini di dimettersi. Infine sulla domanda quando bisogna andare al voto? “Il prima possibile, anche per dare un messaggio ai cittadini. La Polverini ha 135 giorni di tempo, il termine scade a metà febbraio. Non credo si voterà con la Lombardia: la Cancellieri è stata chiara”.
LE REAZIONI - Alle parole di Abbruzzese arrivano le prime reazioni. "Da pochi giorni ricopro il ruolo di Capogruppo Idv in Regione, ma come semplice consigliere dal primo assestamento di bilancio del luglio 2010 fino ad oggi ho sempre votato contro gli assestamenti ed i bilanci in Aula consiliare. Il teorema di Abbruzzese secondo cui la responsabilità politica di questo vergognoso aumento di fondi ai gruppi è da attribuire a tutti i consiglieri della Pisana è da me totalmente respinto", afferma il capogruppo dell'Italia dei valori, Anna Maria Tedeschi.