"Chiederò nelle prossime ore un incontro con Sassoli e Marchini per un confronto programmatico". Umberto Marroni, capogruppo del Pd in Campidoglio e candidato Pd alle primarie per la poltrona di sindaco della Capitale, affida a twitter la sua apertura anche al costruttore, dopo la presentazione di stamattina del programma alla Città dell'altra economia. Dove aveva elencato le sue parole d'ordine: sviluppo, solidarietà, innovazione. Ma il suo programma potrebbe diventare un'integrazione di quello dell'europarlamentare David Sassoli, altro esponente democratico pronto alla sfida interna del 7 aprile, per semplificare il quadro sulle candidature, confermando così le voci del passo indietro di Marroni in favore di Sassoli, dopo il patto di ferro stretto tra i due lo scorso venerdì.
LA RISPOSTA SULLA CONVERGENZA TRA POCHE ORE - E' il giorno della presentazione della sua idea di governo per Roma, ma l'attenzione è tutta rivolta sulle prossime mosse. "Ho già dato la disponibilità a un confronto programmatico con gli altri candidati - spiega il neo deputato e capogruppo capitolino - e il programma di Sassoli mi sembra il più completo, ovviamente dopo il mio". La risposta sulla convergenza tra i due potrebbe arrivare tra poche ore, quando anche l'europarlamentare presenterà, al tempio di Adriano, le sue linee programmatiche per il governo della città. Marroni glissa sulle critiche di Patrizia Prestipino, ex assessore provinciale e candidata alle primarie, che chiedeva di sfoltire la rosa dei nomi "rendendo incandidabile chi ha già un incarico parlamentare". E tra questi sono in tre: il senatore Ignazio Marino, l'ex ministro Paolo Gentiloni e lo stesso Marroni.
FRECCIATE AI "CANDIDATI DELL'ULTIM'ORA" - Il capogruppo Pd in Campidoglio non se ne cura e continua a strizzare l'occhio a Sassoli, lanciando frecciate ai "candidati dell'ultima ora". Chiaro riferimento a Marino, che "non ha un progetto" ed è appoggiato dall'ala bersaniana vicino al neogovernatore Zingaretti. Marroni spera ancora in un ripensamento del costruttore Alfio Marchini, che ha presentato le firme per la candidatura ma si è sfilato, "per allargare la consultazione alla società civile - aggiunge Marroni - non alle correnti di partito". In cambio dell'appoggio a Sassoli, Marroni sogna uno dei suoi come vice-sindaco: possibilmente una donna, magari con delega all'Urbanistica. Ma sul nome, per ora, bocche cucite.
AGENZIE PER INTEGRARE L'AMMINISTRAZIONE - In attesa dell'annuncio della convergenza su Sassoli, già sostenuto da Areadem del deputato Dario Franceschini e pezzi di veltroniani, il dalemiano Marroni lancia il suo programma. L'obiettivo è quello di creare delle agenzie che integrino il lavoro dell'amministrazione, "per una gestione più efficiente ed efficace delle risorse", spiega. Una struttura dovrebbe occuparsi di volontariato, "con l'impegno di affidare alcuni appalti alle cooperative integrate". Un'altra dovrebbe lavorare sull'emergenza casa, "per eliminare l'Imu sulla prima abitazione e abbassare le aliquote (portate al massimo da Alemanno, ndr), senza dimenticare di calmierare gli affitti". Marroni pensa anche a una struttura che si occupi di turismo e un'altra sui fondi europei: "Perché non è possibile che la Capitale d'Italia - spiega il neo deputato - non prenda un euro dall'Unione".
"ATTENZIONE ALLE MUNICIPALIZZATE, E NO AL CONSUMO DI SUOLO" - Lo sviluppo dovrà essere rilanciato con "una gestione intelligente delle municipalizzate come Atac, Acea e Ama, che negli ultimi anni sono state saccheggiate dalla parentopoli del sindaco Alemanno", aggiunge il capogruppo capitolino. Non solo: green economy, mobilità sostenibile ("incentivando mezzi elettrici e trasporto pubblico") e riqualificazione del patrimonio immobiliare per dire no al consumo di suolo e all'aumento delle cubature.
"NON SERVE SINDACO-SCERIFFO" - Sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico della città nessuna commissione da istituire in Campidoglio. "Basta con la demagogia di Alemanno - continua - non c'è bisogno del sindaco sceriffo. Serve solo una maggiore integrazione negli interventi di Comune e forze dell'ordine, magari con l'istituzione di un tavolo di confronto". Un'implicita bocciatura del patto "Roma sicura" firmato negli anni scorsi tra il primo cittadino, il ministero dell'Interno e la prefettura. Tante le idee in 55 pagine di programma.
Proposte che presto potrebbero essere presentate insieme a quelle di Sassoli. Dopo il patto di ferro della scorsa settimana, manca solo l'annuncio ufficiale di Marroni: un passo indietro per evitare la conta interna. Con l'obiettivo di correre fuori dalle primarie per vincere le primarie delle correnti.