Musica, poesia, cinema, letteratura, pittura, fotografia. Un universo artistico fatto a misura di persona, una in particolare, fidata ed esperta, a cui mettere ciecamente in mano le proprie chiavi, che non sono quelle di un luogo qualsiasi, ma dell'Auditorium Parco della Musica. Qui, dal 9 al 25 aprile, bisogna citofonare alla signora Smith, Patti Smith, prima firmataria del nuovo format che la Fondazione Musica per Roma ha creato per (iniziare a) festeggiare il primo decennale di attività della struttura. Alla "sacerdotessa del rock" - ormai onnipresente sul territorio italiano e davvero un'intenditrice quando si tratta di decifrare e proporre l'arte e la musica dell'era moderno/contemporanea - tocca dunque il battesimo dell'iniziativa "My festival", che prevede una serie di appuntamenti di prestigio, inseguendo diverse forme artistiche, in bilico tra il classico e l'avanguardia, e in grado di rivolgersi a più generi di pubblico: serate comunque degne del cartellone di un'importante rassegna culturale europea.DAL FILM AL PALCO, DALLA POESIA ALLA MOSTRA - Il festival calzato sulla sagoma della signora Smith parte proprio dalla padrona di casa, anzi diciamo dalla sua famiglia, che monopolizzerà l'attenzione in diversi atti. Si parte difatti il 9 aprile con un film che sa di biglietto da visita: datato 2007, Dream of Life di Steve Sebring è un tuffo nel collage filosofico e artistico di Patti Smith, sviscerata quale antesignana del punk e figlia spirituale di Rimbaud, Blake e Borroughs, crossover che potremo assaggiare personalmente poi negli avvenimenti a seguire. Il 10 Patti sarà sul palco, accompagnata dal figlio Jackson alla chitarra e dalla figlia Jesse al pianoforte, con la partecipazione di Tony Shanahan. Un'occasione per rivivere i suoi brani più celebri ed emozionanti sparsi nelle epoche: selezione che sarà invece obbligatoriamente a senso unico il 14 nel concerto-capolavoro Horses, riproposizione delle tracce dell’album cult del ’75. Ci saranno poi altre mutazioni dell'animale Smith da ammirare: come il grande abbraccio intitolato "The poet speaks", quando il 13 aprile l'amico Allen Ginsberg della rivolta beatnik verrà omaggiato dalla cantante insieme a Philip Glass e Lenny Kaye per declamare e musicare testi suoi e del poeta che più di tutti ha incarnato lo spirito rivoltoso della beat-generation. E poi c'è la Smith ricercatrice dell'immagine e della contaminazione, con "Memories", mostra che sarà inaugurata il 12 di aprile, che propone il lavoro a quattro mani realizzato dalla musicista e Marco Tirelli: è un’installazione site-specific ideata appositamente in occasione del “My Festival”, che coinvolge l’intero ambiente e indaga sulle profondità dell'animo umano, in un gioco di specchi, rimandi e moltiplicazioni di immagini mobili.IN OMAGGIO A PASOLINI, CON BERTOLUCCI E IL TEATRO DEGLI ORRORI - Detto degli avvenimenti Smith-centrici, c'è da sottolineare che altro protagonista scelto dalla "regista" per un ruolo di primo piano è Pierpaolo Pasolini: l'intellettuale italiano tornerà ad aleggiare su di noi con la proiezione di Medea alla presenza, a fianco della Smith, di Bernardo Bertolucci, e con le letture del leader de Il Teatro degli Orrori nello show intitolato "La religione del mio tempo" (10 e 11 aprile). Nella composizione di questo mosaico ideale fatto di poetiche e affinità culturali, va inserita poi una cinquina ben assortita di musicisti diversissimi, ma di enorme spessore: Nicola Piovani, John Grant, Meshell Ndegeocello, Cristiano de André e Vinicio Capossela (che presenta La Banda della Posta in "Musica per sposalizi"), e infine lo spettacolo-performance su Pinocchio condotto da David Riondino, con disegni e animazioni su sabbia. Dunque tanti buoni motivi per accomodarsi a casa Smith in viale de Coubertin e trovarsi in buona compagnia.
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