Domani, mercoledì, sarà una giornata cruciale per l’arte di strada capitolina. Si terrà la seconda udienza presso il tribunale amministrativo chiamato a pronunciarsi sui ricorsi presentati dal coordinamento “La strada libera tutti” contro la delibera 101 firmata dall’assessore alla cultura, Dino Gasperini. Una delibera che, secondo i buskers di Roma, “è illegittima perchè impedisce agli artisti di poter svolgere il proprio lavoro”. “Non possiamo che essere fiduciosi – dice a Paese Sera Fiore, portavoce de La strada libera tutti - come lo scorso 20 agosto, aspetteremo la decisione sotto la sede del Tar, pronti a festeggiare se ci daranno ragione”.
“DELIBERA ILLEGITTIMA” - Da quando la delibera è stata approvata, i buskers hanno effettuato numerosi esposti al Dipartimento competente, al Comune e ai vigili urbani. Il contenzioso principale risiede nella prenotazione delle piazze in cui gli artisti possono esibirsi. “Questa procedura è assolutamente fasulla – continua Fiore – visto che spesso nello stesso luogo, e nella medesima fascia oraria, si accavallano diversi artisti, che alla fine sono costretti a rinunciare all’esibizione. Questo dimostra che non esiste un vero e proprio registro che regola l’arte di strada, ma che la prerogativa principale di questa disposizione è creare il caos”. Oltre a questo, le postazioni sono previste in alcune zone della città dove “l’arte a cappello diventa improbabile” perché disposte ai margini della Capitale e prive del passaggio necessario a garantire degli spettatori. “Non ci permette di lavorare – conclude Fiore - per questo la riteniamo illegittima”.
GLI STRUMENTI BANDITI– Tra le richieste contenute all’interno dei ricorsi c’è anche la questione degli strumenti a percussione ed elettronici. Gli artisti che li utilizzano nei propri show vengono penalizzati ulteriormente, visto che “sono stati eccessivamente allargati i limiti di orario e luogo dove queste esibizioni possono essere effettuate”. Veto assoluto per il centro storico, mentre per le altre postazioni di Roma, il compito di rilasciare le autorizzazioni necessarie è affidato ai municipi, “che non sempre svolgono questo compito in maniera celere”.
I RICORSI– Tra i nodi amministrativi esposti al Tar: "nullità dell’atto per eccesso di potere, per indeterminatezza ed impossibilità del contenuto, violazione della normativa nazionale sull’impatto acustico”. Il legale dei buskers, Daniele Leppe, vuole essere cauto: “Arrivati a questo punto sono aperte tutte le possibilità – dice l’avvocato - lo scorso 20 agosto il Tar ha lasciato aperta la questione di illegittimità della delibera. Da allora, abbiamo arricchito la documentazione relativa ai ricorsi anche con delle immagini che descrivono l’indeterminatezza e la confusione che questa disposizione arreca, ormai da mesi, a questi artisti nelle piazze principali di questa città”.