Centinaia di migranti, un unico grido unanime: "Basta con le retate nei centri per minori non accompagnati". Si sono radunati oggi a piazza Madonna di Loreto, tra via dei Fori Imperiali e piazza Venezia: quasi tutti ragazzi, la maggior parte dei quali appartenente alla comunità bangla. Volti spaventati e indignati per le operazioni di prelevamento che da settimane stanno colpendo i centri d'accoglienza della Capitale a causa del caso "falsi minori" su cui indaga la procura di Roma.
LA PIAZZA - Una procedura, sottolineano i manifestanti, eseguita senza alcuna autorizzazione, caso per caso, da parte della magistratura. "Siamo ex ospiti dei centri, studenti delle scuole di italiano, ospiti delle comunità d'accoglienza per rifugiati - grida la piazza - tutti uniti per denunciare lo scempio che si sta consumando in questa città: una manovra inquisitoria eseguita in modo arbitrario".
L’ATTIVISTA - "Dai primi di marzo - spiega Eva Gilmore, fra le organizzatrici del presidio - sono cominciate ad arrivare notizie direttamente dai ragazzi. Si trattava di convocazioni al Comune e, successivamente, di accertamenti dell'età presso l'ospedale militare del Celio. Parliamo di ragazzi già identificati come minorenni nel momento in cui si sono rivolti all'autorità pubblica, quindi è lo stato italiano ad aver certificato per loro. Ora vengono messi in discussione attraverso meccanismi, gestiti dal Comune, a nostro avviso del tutto arbitrari”.
E accusa: “Le stesse modalità di selezione sono inquietanti: i funzionari del V Dipartimento, dunque dell'assessorato alle Politiche sociali, si recano nei centri dove, su tutti i ragazzi, ne vengono scelti una decina semplicemente a occhio, cosa che ci è stata confermata dagli operatori e dai funzionari stessi. Lo scorso 28 marzo tre minorenni sono stati trasferiti al Cie di Ponte Galeria. Qui, a seguito di ulteriori accertamenti, sono stati riammessi nel centro di accoglienza dopo due notti trascorse al centro detenzione ed espulsione”.
Il rischio è che i ragazzi scompaiano ed entrino nel circuito della clandestinità, senza contare l'effetto deterrente sui nuovi minori che arriveranno. “Noi - conclude Eva - chiediamo la sospensione immediata di questa procedura inaccettabile. Se il Comune ritiene necessario un ragionamento sulla situazione nei centri per minori, bisognerà mettersi attorno a un tavolo per cercare soluzioni ragionevoli".
L’AVVOCATO - Presente anche l'avvocato Salvatore Fachile dell'Associazione studi giuridici sull’immigrazione: "Noi non siamo contrari all'effettiva individuazione dei 'falsi minori', ma al modo in cui sono state svolte finora le operazioni. Bisogna poi aggiungere che tali accertamenti medici hanno un ampio margine di errore: risalire all'età effettiva del soggetto tramite gli esami sullo sviluppo cartilagineo, sessuale o pilifero può dare risultati controversi e i ragazzi hanno profondamente paura di questi sbagli". Errori cui potrebbe conseguire denuncia per truffa aggravata ed espulsione.
PECIOLA - All'iniziativa hanno partecipato anche alcuni esponenti di Sinistra ecologia e libertà, la parlamentare Celeste Costantino e Gianluca Peciola, del coordinamento Sel Area Metropolitana di Roma. "Il Comune deve ascoltare questa piazza - dichiara Peciola - In ballo non c'è solo un'inchiesta che deve seguire il suo iter, ma ragazzi che non hanno nessuna colpa e che sono i soggetti deboli di questa vicenda. Una questione che riguarda lo sfruttamento delle tratte e dei minori. Bisogna distinguere l'inchiesta dalla necessità di mantenere protezione sociale e accoglienza ai minori. Ho l'impressione che il Comune non si stia muovendo nella direzione giusta, proprio perché così si allontanano i ragazzi dai centri. Molti sono spaventati per le ispezioni dei giorni scorsi e stanno lasciando le strutture di accoglienza, rischiando così di allontanarsi dal circuito di protezione. Non bisogna allarmare i ragazzi che realmente hanno bisogno di queste misure. Non si può prescindere dal rispetto delle garanzie previste dalla legge a tutela dei minori".
IL VICESINDACO BELVISO - E sulla vicenda è intervenuta anche il vicesindaco Belviso. "I minori stranieri – afferma – non accompagnati non devono temere nulla. Chi rispetta la legge avrà assistenza ed accoglienza così come è sempre stato. Chi deve temere invece è chi truffa Roma e i suoi cittadini. Per queste persone non ci sarà né posto, né accoglienza ma, secondo la legge vigente, solo decreti di espulsione”.